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Arrivabene, 1547

IL SECONDO LIBRO DELL’ALCORANO NEL QUALE SI CONTIENE LA LEGGE DE SARRACINI IMPOSTAGLI DA MACOMETTO

La Oratione de Macomettani chiamata da loro Madre dell’Alcorano.

IN nome di Dio misericordioso, e Pio. Signore dell’Universo, e Giudice del di del giuditio, sempre lodato, Ti preghiamo, in te confidiamo, Mettici nella buona via, nella via di coloro che tu hai eletti, e non di quelli, co quali tu sei adirato, e che sono infedeli.

CAPITOLO I.

[1] QUESTO libro sanza falsità, e sanz’alcuno errore, veridico à coloro, i quali hanno in loro l’amor di Dio, che temono, e honorano quello, e che si dilettano dell’orationi, e delle Limosine con la osservanza delle leggi date da Dio di Cielo à te, e à tutti gli altri tuoi Predecessori, e la speranza del futuro secolo ha fatto conoscere la setta verace, La quale chi la segue è da lei condotto al sommo bene, si come chi non le crede, e da lei menato à perpetuo male, e quantunque tu voglia corregerli, non potranno convertirsi alla fede, conciosia che Dio hara loro indurato gli occhi, gli orecchi, e il cuore. E confesseranno Dio, e la legge sua con la bocca, ma con l’opere lo negaranno, e cosi si acquisteranno ignorantemente danno all’anima, e il dubbio sara loro perpetua pena, conciosia che essi essendoservi de peccati, presumono di mostrarsi puri, e liberi.

QUANDO si persuade loro, che accettino la buona legge, non opponendosi alla scoperta, dicono che non vogliono abbracciare se non la diritta, Non dimeno nell’occasioni mostrano à Diavoli, che gli beffanno esser cattivi, conciosia che mutando la Setta verace per la iniqua, e bugiarda, divenghino sordi, muti, ciechi, ridicoli, e inconvertibili à Dio, assomigliandosi à coloro innanzi a quali, un fuoco che sia acceso si spegne, e che soccedono le tenebre, o vero a gli occupati d’una nube, che habbia seco folgori, e tuoni, i quali per la tema si chiudino gli orecchi, o à quali la serenita dia travaglio, e le tenebre quiete, [2] percioche à Dio onnipotente, e possibile far si che non vedino, ne odino. O huomini tutti invocando, temete colui, che è Fattore del Signor vostro, e delle prime cose, il qual colloco la Terra di sotto, e il Cielo di sopra, e che manda le pioggie, gl’arbori, e i frutti loro, e credette che egli non ha paro, e pensatevi che quel libro è in tutto verace, fatene un simile, si egli è possibile mettendovi tutte le mani, e confermatelo con testimoni ? [3] Predicate à chi teme, che il fuoco punirà i cattivi, e che [4] i buoni saranno menati nel Paradiso del Signore, dove possederanno in eterno acque dolcissime, pomi di varie sorti, frutti diversi, bellissime, e mondissime donne, e ogni altro bene. Dio non si vergognara mai d’agguagliar i cattivi, e gli increduli alle Zanzare, e a simili animali. Molti caminaranno per la buona via, nondimeno molti piu andaranno per la cattiva, i quali facendo quel, che non è da fare, e da Dio vetato, seguiranno la setta dannosa, Perche non vi piegate a preghi del Signore ? [5] Egli conducendoci alla vita di nulla, ci farà morire, e fara che risuscitaremo per lui, il quale fatte le cose mondane ascendendo, [6] dispose i sette Cieli che sanno ogni cosa, facendo sapere a gli Angeli che voleva far in terra un simile à se, I quali allhora gli dissero. Noi sudditi in tutte le cose alla vostra Maestà, divotamente vi rendiamo gratie infinite. Ma egli vi sarà contrario, e spargera il sangue. [7] Allhora Dio mostrando sapere cosa, che gli Angeli non sapevano, insegnò ad Adamo tutti i vocaboli delle cose da gli Angeli fino allhora presente non sapute, e gli diede la sua favella oltra gli Angeli, mostrando che egli conosceva i secreti di tutto il Mondo, e de cuori confessando prima gl’Angeli che essi non sapevano i vocaboli, quando che Dio domando loro che esprimessero la peritia de vocaboli, se erano veraci. La onde fu commandato a gli Angeli, che essi innanzi ad Adamo si inchinassero, il che fecero tutti da Belzebub infuori. Fatto tutto questo per ordine, commandamo ad Adamo cosi, Tu, e la tua Donna resterete in Paradiso fino à tanto che vi piacera, pur che voi non mangiate di quest’arbore. [8] Il che essi non osservando per la suasion del diavolo, furono cacciati del Paradiso, La onde Dio disse loro, come à trangressori. Contrariandovi l’un l’altro, discendete in terra, quivi secondo che mi piacera harete luogo horale. Dopo havendo Adamo ricevuto il dono della pietà, e del perdono, Dio da capo gli disse. Voi duoi lasciatemi il mio Paradiso, e prendete da me la via della vita, e chi mi imitera non hara paura, ne pericolo, ma chi mi sarà contrario entrerà nel fuoco dell’Inferno ilquale non ha fine. [9] Voi dunque ò figliuoli d’Israele, i quali vi ricordate de benefici, che io vi ho fatti, fuggite la dissolutione della pace tra voi fatta, temendo me sopra tutte le cose, e conoscete che questo libro di questa mia legge mandatovi dal Cielo è il confermamento della vostra legge, La onde egli è ragionevole, che voi non vi mettiate ad essere i primi à contradirle, e biasimarla. [10] State dunque forti con proponimento di non mescolar le falsità col vero, ne tacere quel che si conosce che non è vero, e levarsi all’orationi con gran riverenza di corpo, e di mente, pagar le decime, e i debiti à Dio, e far astinentia, e spesse orationi, le quai cose, si come sono à cattivi difficili, e amare, cosi à buoni, e che voglian tornar al Signore son facili, e dolci. Egli è appresso questo da guardarsi, che coloro che predicano che si faccia bene non faccino essi il contrario, [11] e che leggendo non restino nella lor malvagità. Voi ò figliuoli d’Israele siate essecutori di queste leggi, ricordandovi di temer il di del giudicio, nel quale, nessuna anima non harà intercessore ne sustituto alcuno, e ricordatevi di tutti quei beni, ch’io ho dato à voi miei diletti. [12] Non ho io liberatovi delle mani di Pharaone, che occideva la vostra prole, e toglieva le donne,, facendovi passar commodamente per il mare, e affogando essi che vi perseguitavano ? [13] Nondimeno voi adoraste il vitello, mentre che Mose stè xl. giorni à digiunare per haver le leggi. Ma di questo peccato vi havuto compassione, e vi fù perdonato, e mi rendeste gratie per il libro datovi da Mose, il quale ci dava à conoscere il bene, e il male conoscendo voi rettamente la via della vita, gridandovi Mose dell’adoratione del vitello, la quale vi era nociva all’anime, dicen dovi egli, che egli era cosa ottima invocar Dio, e mortificar l’anime nostre, e cosi impetraste da Dio perdono, essendo egli piissimo. voi diceste che voi non volevate far cosa alcuna di queste, se prima non vedevate Dio, La onde egli vi si mostrò in forma di folgore, e perdonatovi ancho di questo, fummo vostri protettori, [14] e piovendo vi demmo la manna dolcissima, quando noi dicemmo, Entrando nelle ville pigliate il cibo di qualunque luogo, e entrando per la porta, humilmente fate il voto con rigratiamento,, e cosi Dio farà gratia à cattivi perdonando, e a buoni darà stato migliore, e i cattivi dicendo, non à noi facemmo da capo vendetta, Mose domandando la pioggia alle sue genti, io insegnandoli, egli percotendo con la verga una pietra, fe nascer xii. fonti per bere, [15] Essi havuto da bere, e da mangiare perche non predassero l’altrui cose, dicevano, che gli veniva lor fastidio, mentre che mangiavano d’una cosa sola, La onde essi pregando Mose, che il Creatore a suoi preghi facesse nascere nella terra cose da mangiare, come biete, cocomeri, agli, lenticchie, e cipolle dicemmo, voi domandando il peggio per il megliore, andate in Egitto, e quivi harrete quel che piu vi aggrada, perche quivi erano sprezzati in calamita, e mal menati, Essi adunque partendosi gli sopravenne l’ira divina, e furono trovati bugiardi, micidiali, i quali non temevano Dio. Egli è da saper generalmente, che ogni huomo che vive rettamente, o sia Giudeo, o Christiano, o qual si voglia che lasci la sua legge, e vada ad un’altra: pur che adori Dio, e faccia bene, indubitatamente sara salvo. [16] O Giudei, voi a vostri voti credendo, vi inalzammo sopra il Monte, E cosi temendo Dio per forza, e per virtu abdiste a nostri commandamenti, i quali havendo voi abbandonati meritaste pena, e morte, se la divina pietà non vi sovveniva, A voi che sapevate la vendetta divina, cio che ella è, e che de Sabbato faceste quel che non era lecito, mandò un segnale della sua ira per corregger i buoni. Dopo riprendeste un’altra volta Mose, che per volontà di Dio voleva che le vacche s’occidessero, domandandogli s’egli di voi si rideva. Il che egli negando, aggiungendo, che voi non eravate stolti, pure perche l’eta delle vacche fusse conosciuta per la sua invocatione, da voi domandato disse. Siano di mediocre età, ne vecchie, ne giovani, e a voi certi non aggiunse in tutto {17} siano sane, e non siano mai state sotto il giogo, o à durar fatica. [17] Voi allhora confessando, che egli sapeva la volontà di Dio, occideste a pena la vacca. Quando uno che osserva la legge di Dio vorra sapere chi hara occiso lo huomo, e che non si sappia, tocchi il morto con un pezzo di quella vacca, perche egli risuscitando dira, chi lo occise. [18] Queste cose, e simiglianti, sapute da Giudei, non gli muovono dalla durezza loro, perche essi hanno i cuori di pietra, anzi piu duri, perche dalle pietre per tema di Dio escono l’acque, Tu aspetti dunque che queste genti si convertino alla tua legge? mai non sarà il vero. Essi hanno mutato la parte {20} di Dio, l’udire, e il conoscimento, ne voglion adoperar nessuna cosa di queste, Ma pigliando co buoni le commodità desiderano d’esser numerati tra loro, [19] Ma ci è chi giudica il tutto, quantunque sappino, che Dio conosce i secreti della mente, e la voce, [20] Molti non per leggere, ma per l’altrui parole conseguendo la legge, costantemente affermando i libri non esser, & esser tra il vero, affermano Dio offeso da gli scrittori, conciosia che sotto il suo nome siano segnati gli altrui libri, & che il fuoco non gli nuocerà se non al tempo ordinato. All’incontro gli scrittori dicono, Con chi fermaste questo patto? [21] Ogni peccator della colpa, accumulando colpe sara abbrusciato dal fuoco eterno, si come ogni huomo che temerà Dio, e farà buone opere, godera eternamente il Paradiso, I figliuoli di Israe le, i quali solamente daranno fede ad alcuni libri, e molti altri non crederanno, accettandone pochi, e apparecchiando questa vita alla futura, patiranno dispreggi, e pena in questo secolo sanza alcun fine. [22] Perche essi fatti rei hanno rotto la pace fermata con loro della dilettion nostra, cio è che essi adorassero un solo Dio, sovvenessero al Padre, e alla Madre, a professori della legge loro, e gli orfani, e a poveri, benedicessero il tutto, che non pregassero per nessuno che havesse occiso altri, [23] e che non riscotessero i prigioni da gli nimici essendo tra loro seditione. [24] Dopo dato il libro a Propheti, e a CHRISTO figliuolo di MARIA, il cui spirito divino fù aiuto, e testimone, [25] Perche havete occiso, e contradetto a Propheti, che vi hanno predicato, che quel che vi spiacque ? perche non havete favorito questo libro mandatovi dal Cielo per confermatione delle vostre leggi? perche havete voluto contradir ad una cosa manifesta a tutti? Se sete buoni, perche occidete i Propheti? Voi istrutti di scienza, e di virtu da Mose, adoraste il vitello, e fermato il patto della dilettion nostra, e inalzato il Monte sopra noi, {28} e preso per forza il nostro commandamento l’udiste, e fuste aversari, e contrari alle vostre leggi. [26] [27] Se voi fussi veraci non desiderereste voi la morte, quando vi vien promessa la vita futura innanzi à tutte l’altre genti? Ciascuno di voi desidera di viver lungamente per la coscienza del malfatto per il passato, quantunque il merito non sia bastante à levarvi il futuro, conciosia che sarete tutti giudicati secondo le cose fatte. [28] Ogniuno che sarà contrario à Gabriello il quale per nome del Creatore, ti mette nel cuor questo libro messotti nelle mani co divini commandamenti, e che promette à buoni buona speranza caminando per la via retta, ogniuno dico che sarà contrario à Dio, à Michele, e a gli Arcangeli sarà gravemente afflitto. Noi ti habbiamo dato cose stabili, e chiare, alle quali i cattivi per via alcuna non obediranno, conciosia che i Propheti veracissimi dispregiarono la legge fermissima, facendo poco cura de suoi commandamenti,, e cosi dispreggiata la legge fù mostrata la scienza à Salomone da Diavoli, quantunque cattivi, cioe de presagi, e della magica, come è della division della donna, e del marito, e cose simiglianti, [29] la quale i suoi Prencipi in Babilonia, cioé Arot, e Marot non insegnavano se prima non si dispreggia il Creatore, e la sua legge. Nondimeno non gli furono di momento se non concedendolo Dio, impararono ricercando sottilmente il nocumento dell’anime loro, e la morte, piu sarebbe stato loro utile temere Dio, credere, e sperare. Non ti sara mandato libro alcuno da Dio secondo il volere de simili incredoli, Ma la sua pietà, e il suo dono si vede in chi egli vuole, e quando egli vuole, i cui commandamenti sprezzati concedera cosa simigliante, o piu leve. Chi puo giovar all’anima sua sanza Dio, ilquale è governatore della Terra, e del Cielo? Amando dunque lui, cercate da lui la vostra salute, e il vostro bene, si come molti fecero, prima da Mose, ne vi partite mai dalla vostra fede, per darvi a gli increduli. Havendo i libri tratti dall’invidia, vorrebbero, che voi che havete la vera legge, vi attenessi alla cattiva. Ma voi durate pure, fin che vi sia manifesto che à Dio piaccia, vigilate, date le decime. Perche il Creatore conoscera il merito di ciascuno. Dicono, che nessuno entrera in Paradiso se non i Christiani, e i Giudei. Il che essendo vero, provinlo con ragioni. [30] Generalmente tutti coloro che amano hanno ad avertire, perche ogniuno che voltera la sua faccia à Dio, & fara bene hara merito da Dio. [31] Quantunque tra Christiani, e i Giudei sia lite, e gara. Nessun di loro puo rimproverar che l’altro sia sanza legge, l’uno e l’altro ha il libro de commandamenti. Dio nell’altro secolo diffinira le liti di coloro, che diranno queste cose, e disimiglianti. [32] Chi è peggiore di colui, che niega che si faccia la casa dell’orationi, e che procura la sua distruttione ? Mai non s’entri nel Tempio, se non con gran timore, altrimenti facendo si patira in questo secolo assai vergogna, e nell’altro grandiss.. pena. Essendo Dio all’Oriente,, e all’Occidente, in qualunque parte si spargeranno l’orationi loro là lo troveranno, perche la pietà sua non è circunscritta in alcun luogo. La sua sapienza abbraccia il tutto. Alcuni altri dicono, che il Creator dell’universita Re del Cielo, e della Terra, il quale col suo cenno fa il tutto, e à cui son subiette tutte le cose ha havuto un figliuolo. Essi non dicono il vero. [33] Ma questi tali ignoranti, simili in questo à i lor antecessori, dicono che crederanno, se Dio favellerà loro, e darà loro virtu. Non habbiamo noi molte volte veduto le cose difficili, e sublimi con il testimone de sapienti ? Et hora io ti commetto commandamenti veraci, co quali tu insegnerai à buoni, non ti curando punto di coloro, che son predestinati al fuoco, Ma predicherai a Giudei, e à Christiani, che non ci è altra legge buona che quella del Creatore. Quantunque essi non credino alla legge, ne per i tuoi detti s’acquetino se non quando tu sarai della lor legge, le qual se tu seguirai gia nella nostra ammaestrato, perderai la dilettione, e il don di Dio, Tutti che legeranno questo libro mandato dal Cielo semplicemente, senza dubio in lui crederanno. E gl’increduli saranno perpetuamente puniti. [34] Abramo che fini tutti i commandamenti da Dio fattoli, fù da Dio fatto suo Rettore, e Dottore, alquale Abramo rispondendo disse. Che faro io della mia generatione? Disse Dio. Non dirai le mie parole a gli huomini cattivi, e perversi, [35] Dopo commandammo ad esso Abramo, e parimente ad Ismaelle, che facessero un Tempio, & che proponessero il commodo de gli huomini, accioche fusse puro, ornato, mondo, e idoneo à chi venisse quivi adorare.

Abramo facendo le fondamenta disse. O Creatore ottimo santificati questo luogo costituendo quel Tempio, e insegnando à noi, e a nostri figliuoli, che credono in te quel che si habbia à far di bene, e perdonando loro, come misericordioso, e pietoso della nostra prole, desta un mediatore Propheta il quale notifichi le tue virtu in scrittura, e che le benedica, conciosia che tu sia dottore eccelso, e che sai, e odi ogni cosa. Ciascuno adunque che dispregiera la legge di Abramo, e la lasciera, sara veramente animal brutto. Il quale domandato da Dio in chi egli credesse, confesso che egli credeva in Dio Re di tutto il Mondo. Onde egli amato da Dio, fù tra buoni coronato. [36] [37] Abramo intimando cotal precetto al suo figliuolo, e a Iacob disse, Non mutate questa legge santa, e diletta data da Dio à voi, innanzi la morte, e Iacob appressandosi alla morte, disse a suoi figliuoli, Chi adorarete voi quand’io saro morto? Risposero, un sol Creatore, quello che tu adori, e Abramo Ismahel, & Isaac, & gli disse loro, [38] Dio giudice ha dato a loro, che son gia morti il merito secondo l’opera, e il simigliante fara a voi, ne le vostre opere saranno ricercate da voi, ne voi ricercherete le loro. Hora i Giudei, e i Christiani forzandosi di torti le genti, che ti è stata commessa, accioche essi abbraccino la lor legge, ammoniscono che si faccia professione nella loro, Ciascuno di loro conferma che la sua legge è migliore. O giustissimi huomini, ella fa giustamente professione d’abbracciar la legge di Abramo, e non altra, Tu adunque predica loro la fede del Creatore, persuadendoli, che adorando il Creatore credino fermamente à libri divinamente mandati à te, ad Abramo, ad Ismaele, a Isaac, a Iacob, alle Tribu, e alle leggi di Mose, e di CHRISTO, e di tutti gli altri Propheti, non facendo tu differenza di alcuno. S’essi obediranno à nostri commandamenti, imiteranno una ottima setta, ma se faranno altrimenti, Dio ti liberera da loro. [39] Noi siamo in tutto soggetti alle parole. Il Creatore delle quali non si truova cosa migliore . Ma essi dicono, che Abramo, Ismahele, e i loro seguaci furon Christiani. Essi conoscono la verità, e Dio meglio di loro la conosce. Ma tacendo peccano, Dio non addomandera delle opere nostre alla gente passata, ne voi delle loro cercando,, perche la gente cattiva lasciò l’Oriente nell’oratione essendo suo l’Occidente, e l’Oriente, e menando à se tutti i suoi eletti, ma vi domandera delle opere da voi medesimi fatte, se havete fatto limosine, se peregrinaggi, se orationi invocando divotamente il nome di Dio. Comanda loro adunque che temendomi, nell’orare usino humilta, & la notte si levino a questo effetto, {43} & si voltino verso Mecca nell’orationi, e se il popolo della legge non vorra quella parte nell’orare, tu non lo seguire, [40] Perche tu che gia sei istrutto nella legge nostra, sarai connumerato tra cattivi, Essi con i loro figliuoli conoscono la verità, quantunque molti di loro la nieghino. Appresso è da guardarsi, che non sii imitatore di coloro, i quali hora affermano, e hora niegano Ogniuno che orera in qualunque verso, chiedendo quel che è buono, sara essaudito da Dio. Quantunque il verace modo d’orare sia verso il centro del tempio di Mecca Dio testimone. [41] E perche le mie parole faccino in te frutto, e perche tu seguiti una buona setta, temi me solamente, e cosi voi tutti insieme, de quali ho suscitato il Propheta, il quale vi mostri quel che innanzi mai voi non havete saputo, Chiamate il mio nome rendendo gratie, e non lo negate, se volete che io vi chiami a me. Quei che son buoni, faccino che giovino loro l’orationi per la patientia, e per l’astinenza. Iddio habita in huomini tali, e à quelli concede la sua gratia, Coloro che comportano patientemente il mandato della tema di Dio, la fame, e il danno, mieteranno l’allegrezza della vita della pecunia, de gli arbori, [42] e sopravenendo infortunio, diranno. O Creatore noi siamo tuoi, ritornaremo à te. Coloro che son morti per commandamento d’Iddio, e per sua volontà, nessuno gli tenga per morti, ma credino che sieno vivi, e sani. [43] Andando à Mecca, non si resti per alcun conto di andare à quel luogo, che è nel viaggio chiamato Acefa, Dio rimunera il doppio à ciascun che mette bene ne cuori puri, e buoni, egli perdonara il male à cattivi, e dara bene à buoni essendo egli pietoso, e largo donator delle sue gratie. Dio distruggera, e abborrira coloro che negheranno il bene, e la virtu, dopo che i libri le faranno noti à sapienti. [44] L’ira di Dio, e de gli Angeli, e de gli huomini, non lasciera mai impunito colui, che contradira à qual si voglia minimo mandato di Dio, et egli mai non lo riguardera. [45] Giurando il falso si confonde l’uno, e l’altro giurando il vero, passa à Giudei. Disse il Creatore, io son solo Creatore, sempre il medesimo pio, e misericordioso, oltra il quale non se ne truova altro, I cui miracoli, e virtuti à sapienti sono la machina del Cielo, e della Terra, il soccesso della notte, e del giorno, le navi nel mare accommodate per gli huomini, la pioggia per la recreanza della terra, la composition di tutti gli animali, i venti, le nubi che vengono da ogni parte occupando l’aria, e la terra, [46] parte de gli huomini, che non adorano Dio, ma altra cosa in suo luogo, e l’amano oltra l’altre cose, quando vede l’ira di Dio, confessa, che ella è gravissima, e attribuisce à Dio tutta la forza, con la quale Dio ama piu i buoni, cernendo con divino giudicio gli empi da pii e i sapienti da gli stolti. Coloro che hanno seguito Setta cattiva, quando sentiranno, che la pena, e lo ardor loro, non hara fine, se fusse lor lecito il ritornare, & elegger un’altra setta, rifiuterebbono in tutto, quei primi Dottori, che loro insegnarono. [47] Voi dunque huomini mangiate le cose salate, e buone della terra, [48] non facendo à modo del diavolo vostro aversario, ilquale insegnandovi le malvagità vi fara errare. Questi pregati d’osservar i precetti divini, dicono che essi non vogliono seguitar altra Setta di quella, che i maggior loro seguirono. [49] Dunque imiterete i Padri vostri, se saranno ciechi, e sordi ? Sarete dunque come sordi, muti, ciechi, e stolti, e simiglianti a coloro, i quali non sanno altro, se non quel che essi hanno udito. O huomini buoni grati à Dio, mangiate quel che egli vi ha dato di buono, rendendogli gratie, e chiamando esso sopra tutte l’altre cose. [50] Astenetevi da i morticini dal Porco, e dal sangue, e da ogni altro animale che sia morto, e non nel nome del Creatore. Ma se vi saran portate queste cose, che la necessità lo richiegga, e il luogo, non voglio però che voi pensiate che sia peccato, Perche Dio che è pietoso perdoneravi di questo. Chi contradira à questo libro dato dal Creatore sara continovamente consumato dal fuoco inestinguibile, e non gli giovera opera alcuna che egli si faccia, I quali nel secolo futuro non udiranno le parole divine, e le pene non saranno lor diminute, havendo voluto piu tosto la cattiva setta, che la buona, e l’ira di Dio che l’amore, consentendo piu tosto all’errore, che al libro mandato dal Cielo, [51] Voltarsi orando verso l’Occidente, overo l’Oriente, non fa che lo huomo sia verace, e fedele, ma credere in Dio, nel di del giuditio, a gli Angeli, a libri, e a Propheti, compartir i suoi danari, e la sua robba caritativamente a suoi parenti, a gli orfani, a poveri, a coloro che vanno cercando a porta a porta, a prigioni, far oratione, pagar i debiti a Dio, haver fede, e costanza nelle parole, e patir ogni affanno, Tutte queste cose fanno coloro, che son fedeli, & che amano Dio, invocandolo a tutte le hore nelle loro operationi, & con humiltà accommodandosi al suo nome, che empie il Cielo, e tutta la terra, {56} [52] e come vi scrissimo, farete le vendette vostre e quali e simili, come il libero per il libero, il servo per il servo, la donna per la donna, salvo se non si riscotesse con contanti secondo il precetto di Dio, E chi fara altrimenti incorrera nel male minaciato da Dio. [53] Ciascuno che s’avicina alla morte lasci della sua pecunia posseduta alla sua famiglia, e a suoi parenti tanto di quella che essi ne possino far l’elemosina dovuta, e chi di loro la mutera, commettera peccato, e il Creatore giudichera tutti i suoi fatti, s’egli harà a sospetto la malvagità de beffatori, egli disponendo la cosa, mitigandoli gli correggia dando il tutto à Dio. Vi commandiamo il digiuno, si come ancho à vostri antecessori, accioche voi mostriate di temere Dio, vogliamo che sia fatto in tempo à cio statuito, e incerto numero de giorni, cioé nel mese di Romadan, nel quale questo libro che divide il bene dal male, vi fu dal Cielo mandato. [54] Ciascuno l’osservi, dall’Infermo, e il peregrino infuori, & essi faccino il medesimo nel restante del tempo, Dio che è mansueto, e pio, non vi addomanda cose grandi, egli vi permette, che voi communemente usiate con le donne il coito notturno, perche egli conosce, che egli vi è difficile, & impossibile ad astenervene, e vi perdonera di questo, i ricchi hanno messo in usanza, che con la limosina satisfanno al digiuno, Faccino l’uno, e l’altro. Voi fatte question di me, affermate che io saro appresso coloro che oreranno, e rispondero loro, e daro il premio a giusti. Quei che chiamero, rispondino obedientemente a miei precetti, accioche essi non entrino in qualche errore. Nessuno usi il coito con le donne ne Tempii. Digiunate tutto il di, e venuta la notte allhora mangiate, e beete quanto vi piace fino al principio dell’hora, la quale va innanzi al nascimento del Sole. Nessun passi questi termini ordinati da Dio. [55] Non vogliate ricever danari per il viver vostro, delle bugie, del trattar le cause, e del giudicare. [56] Quando sarete addomandati della Luna, dite quel che voi ne sapete, perche per quella si conosce il tempo de peregrinaggi, e de digiuni, ne quali è sommamente da avertire, che voi amiate Dio, e lo temiate. Occidete gli nimici che si contrapongono à Dio, e cacciateli da luoghi di donde essi vi haranno cacciati. Perche la seditione, e la noia fanno piu danno, che l’occisioni. [57] Nessuno inimico, che vi sopravenga a Mecca, sia occiso, ne altrimenti si molesti. E tengasi per giusta, e per buona l’entrata di casa per la porta, e non di dietro, o da lati. Dio perdonerà a gli nimici, e à tutti gli altri, che ritorneranno à lui, & pentendosi di tutto il malfatto gli collochera nel Paradiso per sempre, tra ogni bene. {63} [58] Facciasi giudicio con sopplicio à coloro, che fanno le cose non lecite. [59] Rendete il cambio conil medesimo modo à coloro che vi fanno ingiuria, e che vi danno molestia : Spendete la vostra pecunia nell’amor di Dio ne vostri peregrinaggi, non vi disperando. E non ritornate se prima non havete fatto quel che voi devete secondo il vostro potere, se non vi impedisce però la tema del luogo. Chi desidera finir il tutto, operi secondo il modo delle sue facultà, perche da Dio sol ricerca una esquisita perfettione, Colui che è impotente, e che non è accompagnato dalla sua donna in peregrinaggio digiuni tre di in viaggio, e ritornato che sia ne digiuni sette. A chi duole il capo, e che sia infermo, satisfaccia con la limosina il suo digiuno. Chi fa proposito d’andar in peregrinaggio, si spogli del mal fare, e non pensi a cosa alcuna scelerata, ne habbia alcuna inimicitia. Dio tien conto di tutti i beni fatti da colui che teme, e che ha fame, e che è sterile. I Mesi ordinati mostrano il tempo del digiuno, e del peregrinaggio. Tutti i saggi temino la via, nella quale non si vergogni domandar quel che è lor di bi sogno. [60] Coloro che ritornano di peregrinaggio, a ripatriare, chiamino me Signore, e chieggino perdono de loro peccati, essend’io pietoso, e perdonatore, e io insegnando la buona Setta a coloro, che prima seguivano la cattiva, e malvagia, e che mi havevano in tutto posposto, mi honorino quanto i Padri loro mi honoravano, e piu. Alcuni solamente in questo suo secolo pregano di haver bene, e nell’altro non haranno alcun fine. Pregano supplichevolmente Dio, che non faccia patir loro alcun male, e che gli faccia solamente godere secondo che essi desiderano il bene. Dio essauditor di questi, e munerator dell’opere loro, radoppia i meriti, e gli multiplica.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO II.

SE ALCUNO duoi giorni innanti, o dopo, ai di da lui ordinati, cominciera il suo peregrinaggio, per questo non sarà tenuto peccatore s’egli temera Dio, e pensera che egli ha da ritornar a lui. [61] Molti che hanno dolci le parole, e il cuor discordante alla voce, chiamano Dio per testimone del cuor loro, mentre che essi si sforzano di metter rovina, e danno tra le genti. Questi tali sara seppeliti nel fuoco infernale, e da tutti i lati saranno tormentati da pene. Chi morra per volonta di Dio, e per suo amore, hara ogni allegrezza da tali dalla divina pieta. [62] Huomini buoni amate tra voi la pace, e schivate l’error del diavolo, che vi è sempre avversario. Coloro che son corrotti, e che errano dopo che essi hanno fatto profession de nostri commandamenti, pregando Dio pietoso, e sperando haranno perdono. [63] Ciascuno aspetti semplicemente la venuta del Creatore, e de gli Angeli nelle nubi, alquale andranno tutte le cose. Domandate i figliuoli d’Israele della virtu, e numero delli nostri precetti. [64] Chi mutera i suoi costumi, e la sua credenza, troverra Dio con lui grave e difficile. Tutti i credenti, il di del guditio saranno preposti a gli incredoli nel bene, perche essi hanno obedito a Nuntii da Dio mandati. Mandando i Propheti di lor gente a tutto il genere humano, accioche essi gli predicassero la fede, e la speranza, insegno loro co libri veraci, dando lor vedere il male dal bene, i quali conoscendo giusti i commandamenti, vennero in contentione, e in lite tra loro d’esser, e non esser di quello, che Dio mostrò loro per indrizzarli a buona via. Onde havete voi pensato d’entrar in Paradiso, se i vostri antecessori facendo molti beni, hanno ancho commesso {71} tanti mali? fino à che i Propheti, e con lui i buoni huomini cercando d’un vendicatore, fu annuntiato, che la vendetta era vicina, {72} à coloro, che vi addomanderanno cio che essi hanno da fare, accioche essi giovino à parenti, a prossimi, e a gli orfani direte, Cio che voi farete di bene il Creator ne hara cura, e il di giudiciale non offendendo alcuno ve ne renderà buon merito. {73} Egli e giusto, e utile nel mese della libertà, e della pace far guerra contro à coloro che non credono in Dio. Ma cavar alcuni di Mecca, e cosa à Dio gravissima. Perche la guerra offende piu che la morte. [65] I discordanti dalla tua legge, sanz’alcuna intermissione faranno guerra alle tue genti in fino à tanto che essi le convertino alla legge loro se sara possibile. Lasciando tu la tua legge per un’altra, e continuandovi dentro fatto reo in questo secolo, e in quell’altro, perirai nel fuoco sanza fine. Gli huomini buoni, che temono Dio, e che combattono in suo nome, sono aiuto della divina speranza, Perche Dio propitio, e pietoso, dara lor perdono. [66] A coloro che dubitano del vino, de gli scacchi, de cioni, e de tavolieri, dirai, che simili giochi, e simil bevanda, e peccato grandissimo, e quantunque queste cose piaccino a gli huomini, e che essi da questa materia di peccati ne cavino utilita, nondimeno i peccati son nocivi, a coloro, che diranno, che hanno dunque a fare? dirai, il bene di Dio. [67] Tu che hai notitia per Dio delle cose del presente, e del futuro secolo persuadi a coloro, che cercano gli orfani, che faccino lor bene, e che gli sollievino, e se gli faccino fratelli. Altrimenti Dio darà loro tanta poverta, e tanta carestia, che essi non potranno giovare à loro ne ad altri. Esso medesimo separa quei che fanno bene da gli altri. [68] Non togliete moglie, che sia d’altra legge, e non date le nostre figliuole ad huomo d’altra legge s’essi prima non si convertano alla vostra legge. L’huomo legale pretende ancho per legge, conciosia che per quella fugga il peccato infernale. Dio, quando egli persuade che lo huomo si guardi lo chiama al Paradiso. [69] Nessuno tocchi la donna col mestruo, se prima non è bene mondata, perche le cose monde piacciono a Dio. Usate con le donne vostre, e a voi subbiette, a vostro modo, e dove, e come a voi piu piacera, temendo Dio alquale ogni cosa ritorna, il qual da bene a buoni, e pene a cattivi. [70] Siate utili alle vostre anime, e non giurate, in ogni vostra cosa, per lui, e per i suoi nomi, essendo egli oditor di tutti, e conoscitore, Dio opposto fa danno da quei sacramenti, co quali si affermano le falsità del cuore. [71] Le donne lasciate da mariti, non si maritino ad alcuno se non prima passati quattro mesi, e se elle si vorranno rimaritare volendo i mariti sara buono: Ma facendo altrimenti Dio sa il tutto, e vede. Non si maritino alcune lasciate, se prima non son tre volte o in tre mesi mondate del mestruo. [72] Non si nieghi a i mariti (temete Dio) il coito, quando piacera loro. Essi son capi delle donne. Le abbandonate la seconda volta si maritino piu che tutte l’altre, e le sprezzate la terza volta non mai per fino à tanto ch’elle non si maritino ad altri mariti, e da quelli siano abbandonate. Allhora esse volendo si reconcilino co primi mariti, o vero non essendo forciate siano lasciate honestamente, Perche tor loro quel che prima se gli diede, e cosa ingiusta, e inhonesta. [73] Le donne che si preparano alla fuga, non volendo il marito, siano da lui riscosse, non per ira, ne per odio, accioche la divina ira non noccia loro. Ricordatevi che tutti coloro, che si hanno curato poco de i precetti divini, e de beni a voi dati da Dio, e de libri mandati del Cielo sono stati castigati, e temendo Dio credete, che egli sa ogni cosa, e non forzate le vostre donne, lasciate quando sara venuto il tempo di maritarsi, anzi si maritino secondo la volonta loro, a chi piu lor piacerà, Dio conosce che questa cosa non giova quantunque voi non lo conosciate. [74] Il diritto ricerca, che le donne nutrischino i lor fanciulli duoi anni, e che essi ricevino da Padri, o da coloro a quali la sua pecunia u’è stata raccommandata, il vitto, e tutto quel che è necessario, in modo però che il padre, e la madre non patischin danno, o pericolo, Dio non lo commanda ad alcuno, perche egli è impossibile. Egli è cosa nefanda chiamar una nutrice, anchor che ella sia pagata. {84} [75] Le donne a cui son morti i mariti, non si maritino ad alcuno se non dopo quattro Mesi, e dieci di. Da allhora in poi faccino quel che piu à lor piacerà. Non date lor dunque molestia, e impedimento, anzi lasciate che esse si acconcino à modo loro, e si pulischino, e insieme si maritino, e se voi volete torle per voi, la voce vostra no’l dica, ne il pensier vostro lo pensi, fino à tanto, che passato il termine lo manifestiate chiaramente. Perche le cose manifeste, e determinate piacciono à Dio, ilqual conosce tutti i pensieri delle medesime, non sarete molesti dopo la morte, di mariti che elle eschino di casa se non dopo l’anno, perche Dio è vendicatore di questa colpa. Le medesime in presenza di huomini da bene ricevino una determinata quantità di danari. [76] Nessuno aggravi il ripudio delle spose innanzi il lor toccamento. Ciascuno alla lasciata rinuntii la meta della dote, se per ventura il padre della donna non gli la dona, il che e meglio essendo Dio testimone, e non se dimentichi i patti. [77] Egli è da guardarsi, che non si lascino indietro l’orationi. Faccinsi adunque secondo l’usato costume in ogni luogo, e secondo la nostra legge, se il luogo però non impedisce per tema, il che accadendo il fante a piedi faccia oratione a piedi, e il soldato a cavallo, a cavallo. Cosi vi insegna Dio la scienza delle sue leggi. Non sapete voi, che esso Dio disse a quei mille huomini, che usciron di casa loro per timor della morte morite, e dopo egli sempre pio co gli huomini, quantunque essi siano ingrati, gli risciuscitò ? [78] Combattete in honor del creatore, ilquale sa tutte le cose, e ode, e che raddoppia i meriti a chi lo serve, che prende, e dona, e al qual ogni cosa ritorna. [79] Io so che voi sapete in che modo il popolo a figliuoli d’Israel, cioe quei che furon dopo Mose, addomandò al suo Propheta un Re sotto il quale i Giudei potessero far guerra, Et egli rispondendo disse. Voi che cercate di far guerra, forse s’io ve la commandero non la farete, & essi dissero. Noi cacciati dalle nostre case, e da nostri, in che modo non combatteremo per il nome di Dio? Non dimeno cominciandosi la guerra, tutti quasi lo ricusavano da pochi in fuori, & Dio conosce i cattivi, dicendo il Propheta, Dio vi ha dato per Re Saulo, & essi sdegnati dissero. Perche ha egli ad esser Re nostro, non essendo ricco, ne pecunioso, e non uguale à nostri meriti? disse il Propheta. Dio che da gli honori, e le dignità a chi gli vuole, dandogli grandezza di corpo, e animosità di cuore ve lo ha fatto signore, e vi sia in segno del vero, di quel che io vi dico, che esso verra à voi con l’arca, ove son riposte le reliquie della divina virtu di Mose, e d’Aron, cioe le Tavole della legge, e la verga, & gli Angeli porteranno l’arca, il che sara tenuto cosa maravigliosa, e grande da coloro che temono Dio. Saulo adunque venendo in cotal modo con gli esserciti disse. Voi vedendo i rivi, insegnandone Dio, non ne gustate piu, se non quanto che con la mano ne potrete pigliar in una sola volta, e chi passera oltra il mio commandamento, non sara piu de miei, Tutti beendo da pochi infuori trapassarono il suo commandamento. [80] Gli huomini buoni, e che sapevano di ritornar à Dio, dissero à coloro, che non havevano bevuto, e che havevan passato il rivo, i quali dubitavano della sua potenza, e de suoi esserciti contro Golia, che l’essercito pendevano, e i pochi fortificati (Dio presidente) vinsero in tutto i molti, perche Dio sempre da favore a gli astinenti, e che perseverano. [81] Essi vedendo Golia rovinato col suo essercito insieme, supplichevolmente pregavano Dio, che porga aiuto contro i cattivi, e che dà la fortezza, e la costanza a buoni, e cosi furon fatti vincitori, e Dio die à Davit occiditor di Golia, honore, Regno, notitia delle cose, e ogni altra cosa, secondo che egli volle. Con la medesima ragione se Dio non commandasse, che uno resistesse all’altro, e che si facesse guerra, mancano della continuanza della terra, e del colto. Io manifesto queste virtu, e questi segni di Dio a te, che sei uno de Propheti, accioche tu lo manifesti alle genti.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO III.

NOI DANDO l’anima nostra à CHRISTO figliuolo di MARIA, gli concedemmo oltra tutti gli altri, che per me furono essaltati, uno piu dell’altro fino à parlar con Dio, potere è virtu, [82] Ma se Dio volesse non averrebbe alcuna guerra, essendo per tutto hora di queste cose tanta dissensione. Huomini buoni obedite a miei commandamenti, e operate il bene, che io vi do, innanzi che venga il di nel quale non giova, ne comperare, ne prestare, ne beneficio alcuno, che lo amico vi faccia, e coloro che non lo credono, saranno tormentati aspramente. Io solo Dio vivo e vero creatore, oltra ilqual non si truova altri, vi annuntio che vi ravediate, e che non vi lasciate prendere dal sonno. Cioche è nella terra, e nel cielo, è di Dio, sanza la sua volonta, chi è che possa pregare per altri ? Egli sa cioche è presente, & passato, la cui sapientia potete comprendere alla consideration del Cielo. [83] Non far forza altrui per conto della legge, conciosia che la via del ben, e del mal fare sia aperta. Chi non crede a gl’Idoli, ma al Creatore, e a mandati di Dio sapientissimo, e pio, e condotto dalle tenebre alla luce, Ma l’incredolo al contrario, e menato nelle tenebre, e si condanna al fuoco eterno. [84] Non havete voi saputo la disputa di Abramo, fatto Re da Dio con un’altro che contendeva di Dio? Abramo dicendo, che Dio mortificava, e vivificava, un’altro diceva, che esso poteva far il medesimo, e dicendo Abramo, che il Sole per opera di Dio dall’Oriente rotava all’Occidente, egli tut to stupefatto si tacque. Sapeste ancho qualmente passando uno per una certa villa diserta, & domandando se Dio la rifarebbe mai, stette morto per ispacio di cento anni Dio comandandolo, e risciusitato, e domandandolo Dio, s’egli sapeva quanto tempo egli era stato morto, rispose un di, anzi una certa portion del di, al quale Dio disse. Anzi cento anni, e guardando il tuo cibo sanza alcun difetto, e sanza mancamento, e similmente l’Asino e conoscendo in che maniera l’ossa piglino le congiunture tra loro, e la coperta di carne, predica questi miracoli, e queste vertuti alle genti. Egli confessò, che egli sapeva, che Dio poteva ogni cosa. Dio disse ad Abramo, che un’altra volta pregò esso Dio, che gli insegnasse in che modo risciusciterebbe i morti. Non credi tu anchora ? Rispose. Si: Ma io chieggo, che tu faccia, che il mio cor sia fermo e costante. Disse Dio. Dividi quattro uccelli à membro à membro, e dispensa i quarti in diversi luoghi ք i monti, e chiamati verranno subito, e conoscerai allhora che Dio è incomprensibile, e sapiente. [85] Chi da il suo per Dio è simigliante al grano che fa sette spighe, delle quali ciascuna di loro contiene in se cento grani. Dio essendo potente, e sapiente, e benigno raddoppia à chi egli vuole. Tutti coloro, che spendono la moneta loro nel viaggio di Dio sanza alcuna pompa, sanza dubio staranno con Dio. Altrimenti conoscendo egli i secreti de cuori, e tutte le cose riceveranno gravissimo male, e tormento. Huomini buoni non perdete adunque le vostre limosine per la boria. [86] Coloro che danno il suo քche gli huomini lo sappino, e che non chiamano Dio aiutore nel di del giudicio son simiglianti alla terra piena di pietre coperte di sopra di polvere, lequali restano scoperte quando sopragiugne la pioggia. Ma chi getta via il suo per Dio, e persevera nel bene è simile al grano, che è seminato in luogo sterile, perche sopravenendo la pioggia grande produce il quarto piu, se ha minore la meta. Dio rimunera i fatti tanto de cattivi quanto de buoni: & considerate che direbbeno i figliuoli d’uno che havesse uno bell’horto pieno di frutti, & che il fuoco lo consumasse in tutto, che diranno i malvagi consumati nel fuoco il di ultimo. [87] Ricordatevi di questa legge divina essendo providi delle menti vostre, e fate limosina del miglior guadagno della pecunia, che voi facciate, e di quel che la terra produce: ma di quel che è ingiustamente acquistato non si faccia perche Dio non si cura di simiglianti doni. Satanasso vi persuade, che temendo la povertà, che voi non diate nulla, o dando sia cosa ingiusta la data, e facciate l’ingiusto. Dio da perdono larghezza e sapientia, e ilquale alle volte da il dono della discretione à chi egli vuole, il che non si dona à huomo di poco cervello, ma chi sia sensato, [88] Si giudica, che far la limosina in publico sia buona cosa, ma chi la fa privatamente è assai meglio, E questo scanzella i peccati. Perche Dio conoscitor de secreti, iudice di tutti riconosce ogni beneficio ben fatto, ò presuposto di far bene. I malvagi mancheranno di aiuto. E cosa mia sola, e non tua mostrar la via retta à ch’io vorrò che la vegga. Del bene à voi commesso giovando alle anime vostre fate limosina tutti. Perche Dio renderà à ciascuno il suo, e non farà male ad alcuno. Fate specialmente bene à quei poveri, i quali dimorando in un luogo, e per vergogna non chiedendo niente, sono in qualunque modo connumerati tra nobili. քche questo piace sommamente à Dio. E Generalmente coloro, che ք Dio distribuiscono il suo publicamente e privatamente di di, e di notte, conseguiranno la misericordia divina, ne temeranno in questo, ne in quell’altro secolo. [89] Coloro che vivano d’usura non risurgeranno se non come Dimoni, essi nell’usura abbracciando quel, che Dio ha statuito, che non sia lecito, e che sia nefando, dicendo essi, che l’usura è come la mercatantia.. [90] Colui che lascia il peccato, e si pente pensi, che il fatto passato è scancellato, e che sia ridutto à nulla, ma ricadendovi, e ritornandovi sentirà senza alcun termine il fuoco eterno. Perche Dio cio abborrendo opprime questo tale, si come ogn’altro incredolo, e peccatore e di sommo bene, e d’amore fa ricchi gli limosinari, e tutti i benefattori, come sono i credenti, e quei che fanno oratione, e che danno il suo debito à Dio. O buoni huomini adunque temete Dio, e lasciate l’usura, altrimenti voi proverete l’ira di Dio, e del Propheta. Ritornando dalla usura prenda solo il capitale, e non potendo pagar i suoi debitori aspetti la possibilità, e facciagli limosine, քche questo gli sarà cosa piu commoda, e migliore. Temete il di del vostro ritorno à Dio, nel quale secondo il modo, e la misura delle sue opere ciascuno riceverà il merito da Dio, che non fa male ad alcuno. [91] Sia presente alle comprede fatte a termine un notaio fedele, e che tema Dio, ilqual non aggiunga cosa alcuna ne minovisca, e non ne mescoli falsità alcuna, E se non potra cosi bene esprimere, e sarà infacondo un’altro veridico dica per lui, e vi siano duoi huomini testimoni, o vero un’huomo, e due donne idonee, accio che quella, che ha memoria lo possa indurre à memoria à quella, che non l’havesse. Diligentemente si ha da vertire, che in tutti i mercati fatti à termini (altrimente non è sempre necessario) vi sia tal notaio, e tai testimoni, che non possa nascer lite, ò controversia di cotal cosa, o in lungo termine, ò brieve. [92] Ma se sarà impossibile ritrovar il Notaio, come se fusse in viaggio, si riceva il pegno. Se qualch’uno commetterà all’altrui fede una mercantia il debitore ha sommamente ad avertire se teme Dio, che per questo conto non faccia alcuno inganno, ò dia alcuna molestia al creditore. Non si nieghi per modo alcuno il testimonio, conciosia che sia gran peccato. E Dio del qual son tutte le cose celesti, e terrestri vide ogni cosa occulta, e pesa ogni cosa ugualmente, tanto quello, ch’è ritenuto nel cuore quanto quello, che favellando si dice, conferendo a questi beni e perdono è à questi altri male secondo il voler suo, potente sopra ogni cosa. Nessuno offenda il testimone & il Notaio ne gli dia molestia, altrimenti offender à il sommo Dio. Il Propheta diede fede al libro à lui mandato dal cielo, E cosi tutti i buoni huomini crederono in Dio, e consentirono à suoi Angeli, à suoi libri, e à suoi Propheti. Nessun presuma disputar tra Propheti, de quali si favella qui. [93] O Dio, noi che à te debbiam ritornare, habbiamo obbedito à tuoi commandamenti aspettando, e pregando perdono, e che tu non prenda vendetta della dimenticanza, e dell’error nostro, e non mandar l’ira tua sopra noi per cagion de nostri antecessori, ne ci caricar le spalle di cosa che ci sia intollerabile, essendo tuo propio non adomandar cosa alcuna se non quanto son le forze nostre, e fara tutti secondo l’opere fatte . Tu Dio saraici misericordioso, e propitio, e dator di perdono, ilquale sei il Signor nostro, e difendici da mali huomini, e aiutaci contra i seditiosi.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO IIII.

[94] DIO Pio, e misericordioso, vivo, e altissimo, oltra ilquale non è altro Dio, et ilquale prima diede à gli huomini della via retta il Testamento, e dopo l’Evangelio, e finalmente il veracissimo libro, cioè l’Alforcano {105} della vostra legge, come confermatore di quelli di sopra. Ilquale contiene alcune parole fermissime, e che non si ponno levar via, come sono la Madre, e la Materia del libro, e alcune ve ne son contrarie, lequali gli huomini di perverso cuore espianano per apportar altrui controversia, dimostrando sienza con lo dechiarare di questo libro. La sua espositione è sola da Dio intesa, e da sapientissimi, i quali credendo à tutto il libro fanno fede, che tutto è dato da Dio, del quale non si ricordano se non i sapienti, Gl’increduli, e che contradiranno à questo libro patiranno indubitatamente,, tutte le tribulationi, e tutti i gravissimi tormenti, essendo l’altissimo Dio vendicatore giustissimo, alla cui sapientia cosa non è, che sia incomprensibile, ilquale secondo ch’ei vuole adopera il tutto. Egli adunque dopo la sua retta legge à noi data essendo donator largo di tutti i beni congregator di tutte le genti, quel di che verra dopo un certo termine prescritto da Dio, nel quale non gioverà ne prole, ne danari, ne eloquenza,, non patisca, che gli animi nostri sian infermati, e puniti. [95] Per l’esitio di Pharaone, e delle sue genti, e de contradicenti à propii mandati di Dio, e per la divina vendetta, e per il miracolo fatto in quei duoi esserciti, de quali uno servendo à Dio, vinse l’altro ch’era contrario à Dio e il doppio maggior di numero gl’increduli doverebber temer la divina gravitâ, e vendetta, e convertirsi alla fede, e obbedir hora al tuo precetto . L’usar carnalmente con le donne gli abbracciamenti de figliuoli, il numero dell’oro, e dell’argento,, i buoni cavalli, e gli armenti son tutte cose di questo mondo : [96] Ma Dio promette assai meglio à chi lo temerà, cioé il Paradiso, dove i perseveranti haranno spose eccellentissime, e haranno l’amor di Dio, che vede il tutto. I credenti in Dio, e che chieggan perdono de peccati loro, e che sono astinenti veraci, e continui nell’orationi, e limosinarii testimone Dio, e gli Angeli, che sanno, {108} i quali confessano esser un solo Dio sapiente creatore, e incomprensibile, in presenza al quale non perisce nessuna legge, saranno liberi dal fervore del fuoco, e quelli, che se medesimi, e l’opere loro dedicheranno à Dio goderanno l’allegrezza del Paradiso. A i contradicenti, e non credenti Dio giusto giudice giudicherà i fatti suoi. [97] Se alcuno vorrà disputar teco, di che tu hai rivolto la tua faccia à Dio, e à suoi seguaci, e che tanto i sapienti quanto che gli illiterati seguiranno la buona legge, altrimenti à te solo aspetta manifestar i miei precetti solamente alle genti, gl’increduli, e gli occisori de Propheti, & de giusti di qualunque sorte patiranno gravissima pena, e in questo mondo saranno vilipesi, e nell’altro perpetuamente dannati. [98] Alcuni rifiutano i libri à lor dati, de quali questo è il parere, che non sentiranno il fuoco della Geenna se non in numero terminato de di, e ciascuno venendo al di della verità ricevera merce dell’opere sue essendo Dio giudice, e a nessuno nocivo. Tu veramente insegna alle genti, che Dio dator dell’Imperio Re de Re, e oppressore della potenza de potenti, inalzator de poveri, essendo ogni cosa della sua potenza, continuator della notte, e del di, e dator della vita, fa à chi vuole innumerabili doni. [99] Nessuno huomo da bene habbia in luogo di buono amico l’incredolo, se non solamente per timore. E adunque sommamente da guardarsene, che per questo Iddio s’offende molto, egli conosce quel che è manifesto, & quel che è secreto, nel di, nel quale à ciascuno risponderanno l’opere fatte, ciascun cattivo vorrebbe che l’anima sua fusse digiuna di tutte le scelerita, e che Dio gli fusse lontano. Coloro che amano Dio mi seguiteranno, e cosi conseguiranno da Dio pio donator di persone, il divino amore, & il perdon de peccati. Voi dunque che credete in Dio, credete al Propheta, se non studiate per aventura di non esser da Dio amati, Iddio elesse Adamo, Noe, Abramo, e la sua potentia, {112} e Ioachino, & gli altri sopra tutte l’altre genti. [100] La moglie di Ioachino sentendosi gravida, disse. O Dio creator del tutto, ti consacro il frutto del mio ventre, e à te solo supplice chieggo humilmente, che voglia degnarti accettar chi ti serve, e havendo partorito la figliuola, e postole nome MARIA, chiamando Dio per testimone del suo parto disse. Difendi la mia figliuola, e chi di lei nascera, dalle tentationi, e dall’insidie del Diavolo. Dio benignamente accettando cotal voto della madre, diede alla sua figliuola ottimo nutrimento, e fermissimo cuore. Zacheria ricevendo questa in sua tutela, e in casa sua ogni volta che andò all’altare per far orationi, sempre vi trovo sopra frutti ottimi fuor della stagion del tempo. La onde essendo addomandato di donde gli havessi, disse, da Dio, ilquale à chi egli vuole dona sanza numero, [101] Dopo Zacheria pregando, che gli fusse conceduto un figliuolo grato, e horrevole, orando innanzi all’altare, risposero gli Angeli. Dio satisfacendo alla vostra domanda, vi concede un figliuolo chiamato Giovanni, che confermerà il verbo di Dio. E sara huomo buono perseverante nella virginità, e gran Propheta, Zacheria disse. Essendo io vecchio, e la mia donna sterile, in che modo potrò io far figliuoli? Dissero gli Angeli, A Dio non ci è cosa che sia impossibile. Dio all’hora per la sua dubitanza, volle che per tre di egli non potesse favellare, se non con cenni [102] . Gli angeli un’altra volta favellando à MARIA disse. O MARIA tra tutte le donne, e tra tutti gli huomini mondissima, e netta, e a Dio sola divota, adoralo con tutti gli altri, che à Dio s’inginocchiano. Ti commetto questi secreti divini, non ricercando chi habbia ad esser eletto per MARIA, {116} [103] Dicendo gli Angeli, O MARIA A te l’allegrezza del sommo Nuntio col verbo di Dio, il cui nome e CHRISTO GIESU figliuol di MARIA, il quale è faccia di tutte le genti in questo, e nell’altro secolo, presente, sapiente, huomo ottimo, et è mandato dal creator dell’università. Rispose ella, O Dio in che modo concipero io figliuolo non conoscendo huomo? Dicono gli Angeli A Dio non è cosa alcuna impossibile, egli fa tutto secondo che vuole, i cui commandamenti sono obediti da tutti. [104] Egli insegnera al tuo figliuolo, che verra con divina virtu con il libro della legge, è la քitia d’ogni magistero, il testamento, e l’Evangelo, e darà commandamenti a figliuoli di Israel. Egli soffiando nelle forme da lui composte di terra de gli uccelli le fara vive, curerà i ciechi, e i muti, e manifestera quel che si deve mangiare, e quel che si deve fare, Le quai tutte cose saranno credute come miracoli da credenti di Dio. Confermera il testamento vecchio, e alcune cose per innanzi prohibite le mettera tra le cose lecite, e mostrando d’esser venuto con divina virtu, & con somma potenza dira. Chi teme Dio seguiti me, Perche Dio è Signore di me, & di voi, ilquale adorando caminerete per la buona via. Sapendo GIESU, che essi stavan fermi nella loro ostinatione disse. Chi mi seguitera in nome di Dio? [105] Rispondendo alcuni huomini vestiti di bianco, dissero. Noi te seguendo in nome di Dio crediamo in Dio, essendone tu testimone, e dissero. O creatore, metti tra tuoi fedeli, e credoli, noi che diamo fede à questo tuo libro, e che imitiamo il tuo Legato. I fraudolenti, che cercavano ingannarlo, furono da lui come da huomo astuto ingannati. [106] Al quale il creator favello cosi, Io richiamando à me la tua anima, lieto, e liberandoti da gli increduli, sopponerò coloro che ti credettero, e coloro che non ti seguirono infino al di della publica resurrettione.. E allhora tu tornato à me, vorro veder la tua lite, e la tua controversia, e puniro in questo, e nell’altro secolo tutti coloro, che non ti haranno creduto, non havendo essi ove ricorrere, A fedeli rimeriterò l’opere loro buone con allegrezza eterna, mettendo horrore à cattivi, e malvaggi. [107] Deliberammo dirti queste virtu, e questa giustitia di GIESU, come di huomo simigliante ad Adamo. Dio fatto Adamo di terra, disse. Sia fatto, e fu fatto. Chiunque vorra contraporsi alla ragione di questa cosa, dirai à tutti gli huomini adunati, e alle donne, noi con l’ira di Dio scommunichiamo qualunque non crede քche le parole nostre, non dicono, ne predicono altro che un solo creatore incomprensibile, e sapiente, oltra il quale non è alcuno altro. Delle cui parole, se alcuno mutandole non le crederà, hara Dio giudice conoscitor de cattivi, e de violenti. Voi huomini conoscitori delle leggi, facitori di quanto io vi dico, accioche il nostro ordine sia di tutti un medesimo, siate costanti accioche noi non adoriamo se non un solo Dio sanza compagno, ne alcuno di voi constituisca altro come verbo di Dio. A quei che rifiutano di far cio di loro, che noi crediamo in Dio, sarete testimoni o huomini delle Leggi. [108] Perche cavate voi da Abramo il firmamento delle vostre ragioni, e della vostra setta ? Essendo dopo lui dato il testamento, e l’Evangelio, affermando che non lo sapete ? Egli non fù ne Giudeo, ne Christiano, ma huomo di Dio, e visse credendo, e i suoi seguaci furono huomini scelti. Questo Propheta, e il suo seguace, e tutti i credenti in Dio come buoni huomini son di Dio, secondo il voler di alcuni che sottogiacciono alla legge, i quali non ostante questo vivono ciecamente, e in errore. Ma quantunque essi non sappino, un solo errore offusca l’anime loro, o huomini della legge, perche non credete à commandamenti di Dio? perche sapendo la verita tacete? Parte della gente della legge disse. Credette a precetti dati à buoni huomini per portion del di, e finito il di, negate fin a tanto che si convertino, Et dite, che non volete credere ad alcuno se non a chi seguita la vostra legge, & tutte le vie date da Dio esser ottime, & buone, ilquale a suoi misericordioso dona secondo che à lui piace. [109] Sono alcuni sudditi alla legge, i quali ottimamente rendono il talento d’oro loro raccommandato, alcuni altri niegano il dato loro dicendo, che non si curano di colui che l’addimanda, e mentendo di Dio che essi sanno. {124} Esso Dio ama un parlar saldo, et costante, e che tema Dio. Coloro che per poco di cosa քgiurano non haranno alcun bene nel secolo c’h’avenire, e Dio non favellera loro, ne gli guardera il di del giuditio, ne giovera loro cosa alcuna, che essi non patischino gravissima pena. Alcuni huomini mescolando parole nel libro che non vi sono, fanno scientemente Dio bugiardo. Non è alcuno idoneo a cui Dio habbia permesso la sapientia, e il libro, il quale insegnando a gli huomini la ᵱphetia քsuada che sia adorato i luogo di Dio. [110] Ma քsuadete spetialmente,, che i Sacerdoti, e i presidenti delle cose sacre che քseverino nei p̄cetti imparati dalla tua legge, e da libri, Ne che non stimino gl’Angeli e li propheti ք Dei, essendo ancho ad essi parimenti stata insegnata la retta via. Dio man de propheti a quali dette i libri, e la sapientia (prima fatto il patto) e il legato, ilquale è tra le vostre mani, al q̄le egli vuole che noi diamo credenza, e à loro promettendo questo disse, io ti ho statuito à costoro, che ne son testimoni con meco insieme, Perche desiderate voi con tanto studio altro che la legge di Dio, il quale e à tutta lor possa honorato dalle cose terrestri, e divine ? Dite voi credenti in Dio, noi crediamo a tuoi precetti, e di Abramo, & di Ismahele, & di Iacob, e delle xii. tribu, & di Mose, & di CHRISTO, e di tutti gli altri Propheti, i quali è troppo à numerare, e che hebbero di sopra la fede. Che altro si cerca acquistar per fede, che la legge? Ciascuno incredulo nel futuro secolo sarà connumerato tra i dannati. In che modo instruira Dio con la sua dottrina la vita {126} della verità, à coloro che conoscendo la hanno lasciata, essendo prima stati testimoni de miracoli del Propheta ? A cattivi huomini si lieva la humana, e la divina pietà, e la dottrina della retta via, dando loro per merito l’ira di Dio, di tutti gli Angeli, e de gli huomini che meritano bene, e à questi cosi fatti mai non si alleviano i tormenti, se non si pentono, e divengano buoni, Allhora perdonara loro, e daragli allegrezza. [111] Dio si cura poco della conversione di coloro, che fatti increduli, e poi creduli son divenuti peggiori. Patiranno adunque questi tali senz’alcuna remissione pena comportabile, & attroce.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO V.

NESSUNO conseguira la piena gratia di Dio, e l’amor nostro se prima non distribuira di quelle cose che sono da lui sommamente amate. [112] Innanzi il testamento posto e fermato, fu lecito à figliuoli d’Israele mangiar d’ogni cibo, da quello infuori che Israele si fece non lecito, Levato il testamento, consideriamo che questo parlare e verace. E chiunque farà che Dio sia bugiardo, sia scritto tra i malvaggi, e tu intima à tutti gli altri, che Dio veracemente commesse, che s’imitasse la setta di Abramo, [113] Il quale non incredulo, non idolatra, fondo la prima casa dell’oratione, cioè Mecca luogo santo, e benedetto, dove le virtù di cotal edificio son manifeste, Nel quale chiunque entra timoroso, resta quieto, e satisfatto, Piace à Dio sommamente, che questo luogo sia da tutti honorato, e che ciascuno secondo sua possa vi vada. Egli si cura poco de gli huomi ni incredoli, Perche i fattori delle Leggi non obediscano a precetti di Dio ilquale e testimone di tutte l’opere loro? [114] Buoni huomini se voi volete imitare cotai fattori di leggi, di buoni che voi sete vi faranno divenir pessimi, e tristi. Havendo voi il vostro Propheta, che vi dimostra le virtù di Dio, perche vi convertite voi alla setta de i Dei? Ciascuno che chiama Dio, conseguirà diritta, e buona via. Buoni huomini temete Dio quanto si conviene քseverando nella buona legge, e accostandovi allo Dio nostro tuttore, e richiedendogli la sua misericordia rompete il patto fatto della tregua. [115] Se tra voi verrà alcuna discordia, rimossa ogni animosità, fate il voler di Dio, e diventate fratelli insieme, & d’un’animo solo, imitando Dio, ilquale diligentemente ne ha levato dal fuoco, ove voi soprastavate, & da soprastanti pericoli. [116] Vi ha dato Dio di se & de miracoli suoi tal notitia, che voi sete a lui gente fruttuosa, e innanzi all’altre, comandandovi egli cose lecite, & prohibendo le illecite, e chiunque non hara obbedito a suoi comandamenti sottentrerra a gravissime pene, il di che le faccie di ciascuno biancheggieranno, & farannosi negre. Farannosi negre quelle di coloro, che haranno lasciata la fede, & saranno incredoli, & per questo gusteranno grandissimo male. Ma coloro biancheggieranno le faccie loro i quali perseverando nella buona legge han conseguito la misericordia divina. Sapendo tu queste divine virtù, sappi che Dio non desidera ne vuol male a nessuno della sua gente, egli è manifesto, che voi siate la miglior gente, che obedendo a precetti di Dio, e prohibendo le cose illicite chiama Dio, & l’adora. Et qualunque i fattori delle leggi consentendovi vi seguissero, cercherebbero piu tosto a loro l’utile, & le commodità. Et di loro alcuni credono alcuni no. [117] Essi non vi potran nuocere in conto alcuno se non con le parole. Nelle contentioni volteranno le spalle, e non troveranno chi dia loro aiuto, essendo divenuti pusillanimi, e havendo incontro l’ira di Dio, ք laquale saranno ridotti a povertà, e a carestia. Tutte queste cose accaggiono loro per esser occisori de Propheti, & ingiusti. Gli huomini delle leggi, levandosi di notte, & studiando, e in Dio vedendo, tutta la notte lo pregano, e temendo il di del giuditio fanno le cose lecite, & pronti al bene, et prohibendo le cose non lecite avanzaranno ciascuno altro per merito. Dio giudice di tutti, non lascia che l’opera de buoni si perda. A gli increduli non gioverà ne la facolta loro, ne il parentado,, si che essi non sian messi in fuoco inestinguibile. [118] Essi son assimiglianti a un mal vento, che conturba le cose, ma non noccieno, essi medesimi si fanno male, e non a Dio. {135} [119] Huomini buoni, nessun di voi creda alle parole loro, perche essi hanno nella lingua una cosa, e nel cuore un’altra. Voi essendo fortificati dalle vostre leggi facilmente ve gli potete inimicare, Essi in vostra presenza confessano abbracciar la vostra legge, ma tra loro se ne ridono, {137} e poi s’adirano. Di loro, che muoiono con cotal ira, se allhora sapranno conoscer Dio, che vede i secreti de cuori. Et come che essi habbino allegrezza della vostra rovina : nondimeno non vi posson nuocere, se temendo Dio durarete in seguitarlo, egli fortificherà tutti i vostri atti. [120] Il di nel quale uscendo tu la mattina di casa tua per adattar i luoghi delle liti, {139} inanimasti piu le forze, vedendo e udendo Dio {140} demmo aiuto, e potenza a due delle nostre {141} squadre, che s’erano affaticate. Voi aiutatori di tutti i buoni, havendovi dato gia in Badar con poche genti la vittoria, & a certi vostri buoni huomini, che dissero, che non bastavate contro gl’inimici quantunque Dio havesse mandato tre mil’Angeli armati diceste. Se durarete temendo Dio il Signor vi aiutera, mandandovi egli cinque milia angeli combattenti, e tutti armati. Dio per altro non vi fa noto questo miracolo, se non per allegrarvi & confermarvi nel bene, debilitando la parte de gl’incredoli, egli è solo pieno di virtu, e di lui è la vittoria. La tua mano non possiede alcun di questi. Colui di chi è il cielo, e la terra, a buoni darà perdono, e a cattivi dara tormento. Chi teme Dio debbia haver cura, che non viva d’usura. [121] Tutti coloro che seguiteranno il Nuntio di Dio haranno i meriti loro nel Paradiso, e gl’increduli patiranno nell’inferno tormenti. Dio darà il Paradiso a chi in tempo di fame, & di carestia darà il suo abbondantemente, e che rimetterà l’ingiurie, & che si pentira de peccati. Ma chi fara le non lecite cose, ardera nel fuoco sanz’alcun fine. Nel passare considerate a costumi de vostri antecessori, accioche voi comprendiate quale sia stato il fine di chi ha contradetto. Questi son chiari gastigamenti a chi teme Dio, Tu caccia ogni dolore, ogni malinconia, e ogni disperatione, Perche tu e i tuoi sete essaltati se perseverarete nella buona legge se ne sopraveranno infortuni, o che son di cosi fatti a caso, o ch’è la Fortuna. Dio che abborrisce i cattivi conosce chi crede in lui ricevendo testimoni di tutti. Dio monda i buoni huomini, e gli purga, e riduce a nulla i cattivi cavandogli fuori de gli altri, come si cava del ferro il piu cattivo. [122] Non pensate, che vi sia mai aperto il paradiso, se prima non sarete forti, e magnanimi nelle battaglie Innazi che entrate in battaglia, apparecchiatevi a ricever la morte, Morto il Nuntio Macometto, difendete con l’armi gli ordini da lui dativi, Et cosi Dio vi aiuterà. Nessuno puo sott’entrare alla morte, se non volendo Dio, cioè al tempo statuto. Dio darà merito a chi non si curando del temporale hara cura delle cose celesti. O Dio scancella le nostre colpe, perdonane i peccati, fermane i piedi, & dacci potere contro i malvagi, e gl’incredoli. Nissuno seguiti gl’incredoli, ne pratichi con loro, ma seguasi Dio giudice di tutti. Metterò discordia ne cuori de non credenti, e gli darò al fuoco eterno sanza fine. Innanzi che i cuori vostri fussero travagliati dalla dissensione Dio fermò con voi il patto partendovi da gli altri, accioche il successo vostro fusse chiaro, քdonandovi tutti i vostri peccati, per gratia e misericordia sua, [123] e voi spiccandovi dalla battaglia vi fuggiste ք boschi, e per montagne non valendovi il richiamare del Propheta. Consolatevi della perdita della vostra preda, e danno vostro, e temete Dio, havendogli egli dopo il fatto indottovi sonno, Per ilquale ristorati, alcuni di voi attessero al commodo dell’anime loro, alcuni pensaron di Dio, cose ingiuste & nefande, et se la ritennero nel cuore, ma non sanno, che Dio conosce tutti i secreti del cuore, Et sappiate che color che scampano dalla guerra sono istigati dal Diavolo, Nondimeno Dio perdona a tutti coloro che si pentono. Buoni huomini non consentite a modo alcuno a gli incredoli, i quali persuadono a gli amici loro, che non vadino alla guerra dicendo. Stando a casa vostra potete schivar d’esser occisi. I cuori di questi tali sono occupati dal dolore, & dalla disperatione, e Dio che conosce tutti i vostri atti, vivifica questi, & mortifica quelli secondo il suo volere, Perdonando a tutti coloro, che nel viaggio son morti, Se tu fussi rigido & forte di cuore, non si partirebbero. Impetra adunque loro perdono da Dio, e in ogni principio di tue facende raccomandati a Dio, [124] ilquale aiutandovi, chi vi potra nuocere? & nocendo egli chi vi potra sostenere ? a lui tutti i sapienti s’accomandano. Si giudica che sia dishonor al Propheta, quando fatta la preda se gli niega quel ch’ei vuole della preda. Et chi lo negerà il di del giudicio verrà seco in presenza di Dio, esso destando di voi un Propheta, che insegna la via retta a gli erranti, ha fatto à buoni huomini gran beneficio, E accadendovi de mali, vi ho mostro, che voi soli ne sete cagione, perche Dio è onnipotente, ilquale il di della congiuntion de gli esserciti permesse che voi patiste mali gravissimi, accioche conoscete i costanti, e buoni, da i malvagi, et incostanti. [125] Tutti coloro, che muoiono nella via di Dio non son veramente chiamati morti. Essi vivono appresso Dio, & aspettano i lasciati dopo loro, & non hanno tema di cosa alcuna.

In nome di Dio Misericordioso, e Pio CAPITOLO VI.

DIO dopo le fatiche de buoni darà loro merito eterno. [126] Temete coloro, i quali congregati insieme ragionan de fatti vostri, e raccomandatevi à Dio, dicendo, faccia Dio la volonta sua. Nissuno habbia timor di coloro che son governati dal Diavolo. I malvagi in tutto son da esser sprezzati, come nocivi a loro, e non a Dio, i quali patiranno mal sanza fine. [127] A questi Dio da stato giocondo, & felice, non քche faccia frutto all’anima loro, ma perche i peccati loro si multiplichino. A confermation della vostra fede mandai a voi il nuntio Dottore. Credete adunque in Dio, e obedite al suo Nuntio, e riceverete merce grande, e allegrezza. [128] A coloro che haranno occisi i Propheti diremo cosi. Dannati gustate per gli atti vostri infinita pena. [129] A coloro che diranno, che Dio comandò loro, che non credessero a nessun Propheta, se prima non appariva il fuoco ardente, dirai, che innanzi altri Nuntii furon mandati con molte virtù. Non è da maravigliarsi adunque se non haranno obbedito a voi, havendo contradetto a coloro che vennero con il Salterio, et con l’altre sante scritture. [130] Ogni huomo gustera la morte, ne hara altrove merce, che nel secolo futuro, & solo colui felice, che liberato dal fuoco sara da Dio messo nel Paradiso, Quello e fermo, et queste cose mondane, & la vita sono instabili. Voi udirete spesso dirvi ingiurie, et patirete assai danni, ma se sarete patienti, conseguirete eterna gloria: Coloro che non faranno stima de patti fra Dio fatti, & gli huomini saranno ridutti a nulla. [131] I vanagloriosi de fatti loro, e i desiderosi di laude delle cose da altri fatte, patiranno gravissimo male. La machina del cielo, & della terra, e i scambievoli corsi del sole, & della luna, sono virtú a sapienti. Veggano mirando, che Dio non ha fatto queste cose per niente. O signor misericordioso perdonaci i nostri peccati, e mettici dopo la morte tra buoni, non ci haver in dispregio nel di del giuditio, liberaci dal fuoco, nel quale i cattivi staranno. [132] Questi cosi dicendo, udiranno rispondere. Non lascierò che huomo, o donna perda la sua fatica, Alloghero in Paradiso tutti coloro, che per amor mio haranno patito, Egli è da riguardarsi sommamente, che gl’infedeli non pratichino con voi andando essi per via cattiva. [133] Gli huomini della legge adorando Dio, e in lui credendo, conseguirono da Dio misericordia, e premio. Huomini buoni fate continovamente bene, accioche Dio vi perdoni.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO VII.

TIMOROSI adorate Dio fattor del primo huomo, del quale si ha fatto la prima donna, & poi tutti voi altri, [134] e però non siate duri ne ingrati alle vostre Consorti. [135] Et essendo Dio, e gli Angeli guardiani de gli orfani, {157} guardate anchora voi quelli, e mangiate del vostro, & non di quello, che è di loro, non rendendo mal per bene à nissuno, [136] Ma se vi pare non governarvi ben con loro, statevi con le vostre moglie, pigliandone due, tre, o quattro, e finalmente quante vi basti l’animo mantenere, e contentare, e tenere in pace. Custodite la robba de pupilli, e de raccommandati, i quali pervenuti all’età maggiore rendete loro il suo in presenza de testimoni, perche Dio è conoscitore de tutti i computi, e maneggi. I figliuoli, e le figliuole ricevino la portione lasciata loro da padri, o molto, ò poco, che ella si sia : Et in la hora della divisione, i propinqui, gli orfani, e i poveri, ne ricevino anchora loro qualche particella, Chi teme Dio, habbino rispetto à coloro, che lasciano i piccioli fanciullini, perche quelli che mangiano le facolta de gli orfani, il fuoco eterno li mangera loro. [137] Dio commandando,, tanto habbia un figliuolo, quanto due figliuole, et se sarà piu che due, habbino due terzi, se una sola, mezza, et tutti gli altri una sesta essendovi figliuolo, altrimenti siano heredi i parenti, e la Madre habbia la terza parte se non hara fratelli, e se havra hara la sesta, dopo la satisfattione de debiti, & delle limosine. Voi non sapete chi vi sarà piu commodo, o il cognato, o il figliuolo. Se la donna morra sanza lasciarvi figliuoli, habbiate il mezzo della sua dote, ma lasciando figliuoli la quarta parte, la moglie habbia il quarto del Marito morto sanza figliuoli, & l’ottava lasciando figliuolo, difalcati i debiti obligationi, e pensioni. Essendo herede non il figliuolo, ma un’altro, lo huomo, o la donna havendo Germano, o Germana, habbia ciascun di loro la sesta parte. Et se saran piu sorelle, & piu fratelli, dopo i debiti, e le limosine dividino per sesto. Ogni huomo che sara obediente di questo hara il Paradiso, ma chi non obedira, hara l’inferno. [138] La donna che sara col testimone di quattro femine conventa, sia ritenuta in casa fino à tanto che Dio la liberera, o sara castigata. {161} Coloro che son fornicatori non lo sapendo che sia si gran peccato, & che si pentono non saranno cosi afflitti, Dio aborrira coloro che peccando si vorranno sul punto della morte pentire. [139] Buoni huomini, non fate forza alle donne, ne con parole ne con fatti, [140] E quando averra che elle non vi piacciano, vi sara lecito mutarle. [141] Havete ancho à riguardarvi da queste donne che non son lecite, cioè la madre, le figliuole, le sorelle, l’amiche, le nipoti, le zie, et le nutrici, le madri, & le figliuole delle vostre nutrici, & le nuore.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO VIII.

[142] COMMANDAVI questo libro mandatovi dal Cielo, che voi prendiate per moglie le donne lecite, et caste, e non le meretrici, portandovi con loro honestamente, & esse si maritino con diterminata pecunia, accioche non siano fornicatrici, o habbino amanti. [143] Huomini da bene nel far mercati, nel vendere, e nel comperare, non fate bugia per cotal modo occidendo l’anima vostra, perche chi fara questo sara da Dio gettato nel fuoco, Tutti che si partono dalle cose non lecite, saranno messi nel sommo bene, e harra o huomo, o donna, merito secondo l’opera sua. [144] Le moglie, siano obedienti à mariti, i quali le governino, & le castighino, e tengano secreto, quel che essi dicono loro, Ilche non faccendo sian da voi castigate, & ritenute in casa & nel letto fino à tanto, che elle divenghino migliori . Fate bene à vostri vicini, parenti,, amici, e pellegrini, [145] A gli avari negando quel che è stato lor dato, daremo pena infinita. [146] Coloro che fanno limosina per esser veduti saranno compagni del Diavolo. Dio vede il tutto, & non lascia di premiar ò punir ogni cosa, quantunque minima come una formica. Nell’orationi siano sobrii, e non ebrii, accioche sappino quel che si dicano. [147] Dopo il coito innanzi che essi orino, si lavino, salvo se per aventura non fussero ammalati, o in viaggio dove non si puo trovar acqua, allhora con la polvere della terra monda, si freghino in vece d’acqua, Perche Dio pietoso gli concedera perdono. Egli conosce tutti i vostri nimici. I Giudei havendo corrotto la legge loro, e confessando haver udito, & veduto, & non creduto, fanno che a noi sarebbe assai meglio lo haver creduto, e obedito, Ma essi saranno da pochi seguitati, come lasciati da Dio. [148] Huomini adunque della legge, credete che questo dono vi è mandato di Cielo, anzi ch’io rivolti indietro la faccia da voi. Adorate Dio, il quale a chi à lui piace rimette i peccati. Non vedete voi come essaltando loro medesimi fanno che Dio sia bugiardo? Dio essalta chi ei vuole, non faccendo ingiuria ad alcuno. Egli confonde coloro che dicono che caminano per miglior strada, e piu retta, E mettera nel fuoco coloro che ci contradiranno. Havete dunque a considerare di ringratiar Dio, perche vi castighera, e obedite a lui, e al suo Legato, e a chi vi è presidente. Et quando voi havete qualche parola dubbiosa ricorrete a Dio, e al suo Legato. Tu dipartiti da gli incredoli, e adora Dio di continuo, Ciascun che seguira Dio, e il suo Legato, sara accompagnato co Propheti occisi per Dio. [149] Huomini buoni riguardatevi sommamente d’esser cauti ne pericoli della guerra. A ciascuno che combattera, o morra combattendo daro gaudio, e contento, I buoni huomini combattino in nome di Dio. Quello che gli huomini faranno di male sara loro, & quel che di bene sara di Dio. Il seguente del Legato imita Dio, Perche dunque i malvagi non credono all’Alcorano? Ilquale harebbe in se molte contrarietà se non fusse di Dio. [150] Tu adunque in nome di Dio combatti, faccendo limosine, persuadendo parimente a buoni la guerra, Perche Dio che è creator del tutto gli aiutera, A chiunque ti saluta, rispondi perche à Dio piace molto la salutatione.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO IX.

NON E DIO se non uno, il qual adunera tutti il di della resurrettione, dove non sarà luogo alcuno alla bugia, Et che è piu vero della sua parola? [151] Huomini buoni, che communicate voi con quelli incredoli, i cui capi Dio soverte per l’error loro? Cercate forse condurli alla via vostra, non volendo Dio che vadino se non per mala via ? Essi vorrebbono che noi fussimo nell’error loro, [152] Non u’accompagnate adunque con loro, ne in amicitia, ne in faccenda alcuna, se prima per la via retta di Dio non andaranno a combattere, Altrimenti occideteli in qualunque luogo che voi gli potete trovare. Non prendete alcun di loro in aiuto vostro, se non con chi farete patto. Non date molestia alcuna a coloro, che di volontà si mettono nella via retta, Ammazzate tutti coloro che chiesta la pace da voi per star sicuri, hanno dopo combattuto contro voi, se non chiederanno un’altra volta pace, e che non terranno le mani indietro. [153] Nissun buono occida a posta un’altro: [154] ma chi ignorantemente occidera un’altro buono, riscuota un huomo, & lo renda a parenti del morto, Et chi non puo far questo, per due mesi continui digiuni. [155] Ma chi occide volontariamente sara messo nel fuoco, [156] Non si agguaglino per modo alcuno quei che vanno alla guerra in nome di Dio, a quelli che non essendo ammalati restano a casa. Questi tali Dio gli mettera in altissimo grado dando ogni bene: Gli occisi da cattivi Angeli, e nocenti all’anime loro, domandati chi fussero, testificorono esser debili in terra, A quali fu risposto. Non fu la terra assai spatiosa à bastanza ? Questi entreranno nel fuoco se non saranno per aventura huomini deboli, e fanciulli, a quali Dio perdonera, Gli spugnatori delle terre per Dio, e quelli che si partono di casa per Dio, e per il Propheta, riceveranno in terra abbondanza,, e quivi morendo, haranno la misericordia di Dio. [157] Essendo andati alla guerra, non lasciate di far orationi, temendo di ricever male da gli nimici, Tu levandoti nell’essercito all’oratione, & teco molti, alcuni orino, e alcuni stiano in arme, i quali cangiandosi seguino l’ordine: Perche se sopravenissero vi ammazzerebbero, e torrebbonvi ogni vostra sostanza, voi essendo in luogo piovoso, fangoso, al di sotto state bene in ordine, e ben guardati ne vi paia difficile. Giacendo o surgendo con terminata oratione invocate Dio. [158] Ho mandato sopra te dal Cielo il libro veracissimo, accioche per quello giudichi secondo il nostro ordine tra gli huomini, E cosi Dio a te, e a tutti gli altri darà perdono. [159] Non vi affaticate pregar Dio per tutti coloro, che nuocciono alle lor anime, Perche quantunque in questo secolo tu preghi per loro, chi sara che nell’altro disputi contro Dio per loro? o chi gli aiutera: Se ogni fornicatore, e peccatore, pregando Dio farà la penitenza gli sarà perdonato, Chi fa peccati non nuoce se non a se medesimo. Chiunque faccendo peccato l’imputa ad altri sara nocivo a se medesimo, Coloro che non con le parole, ma co fatti dichiarano la legge, haranno grandissimo merito. Ciascuno che entrato nella vita buona, contradira poi, sara gravemente punito. [160] Dio non perdona i peccati criminali, ma si bene i minori a chi egli vuole. Ciascuno che in luogo di Dio servira al Diavolo incorrera in manifesta rovina, ilquale quantunque prometta a questo, e a quello far gran cose, non osserva però niente, essi per questo entrati nel fuoco non troveranno l’uscita. Mettero in paradiso chi fara bene, Che è piu vero di questa parola di Dio? [161] Ogni ben facente, o donna,, o huomo in Paradiso ricevera merito ancho di tanto bene, quanto che è un grano di Senapa. {185} Chi puo trovar meglior legge di quella che hebbe Abramo per lo huomo humile, e divoto a Dio? La question fatta delle femine orfane, alle quali per scritto non è pagato il determinato, & lequali volete per moglie, e dichiarata in questo libro: Fatte retta essamina a fanciullini, e a tutti gli altri orfani, e che Dio numera tutti gli atti . [162] Il Marito con la Moglie cerchi stare in pace, essendo assai meglio. Il simigliante l’altre donne avare & gelose stiano in pace. Ogni benefaciente ricevera merito, Essendo impossibile ritener tra le vostre donne pace, e ugualità, patite al meglio che voi potete le lor contrarietà, Perche Dio fermandovi la pace vi dara perdono, A loro divisi Dio amplissimo dara della sua facultà la portione. Commandammo a gli huomini della legge, a gli antecessori, a te, e a tuoi che timesse Dio. Altrimenti egli come Signore di tutti ne fara aspra vendetta. Huomini buoni, siate retti testimoni, e giusti, come che sia de vostri colui per chi si testifica, perche Dio e giusto giudice, perche Dio conosce chi non va rettamente. Huomini buoni credete in Dio, nel suo Legato, e nel libro mandatovi divinamente dal Cielo, e nell’avento del di, et altrimenti faccendo siate in errore. Quei che prima credevano, e dopo negarono divenendo incredoli, non haranno da Dio perdono ne misericordia, manifesta loro, che entreranno nel fuoco, [163] Non s’impaccino con gl’incredoli per acquistar honori, e amicitie. Gl’incredoli che si forzano ingannar Dio, son da lui ingannati, i quali levandosi a orare, faccendo con mente pigra, son tenuti huomini ben facienti, non amando essi Dio in cosaalcuna. Gli incredoli saranno messi nel fuoco, se non si pentiranno, & crederanno in Dio purgandosi. Questi possono sperare d’esser accompagnati co buoni. Dio non vi vuol dar male, se credendogli, lo ringratiate, come si debbe.

In nome di Dio Misericordioso, e Pio. CAPITOLO X.

DIO CHE vede ogni cosa, e sa, dara male, e morte contumeliosa a chi fa male. E qualunque fara bene, o in publico, o in privato conseguira da Dio perdono, Ma a chi non obedira à Dio, e al fuo Legato, e che vorra disputare daremo infinito male, Ma a credenti si dara morte meritata, essi pregandoti che sopra loro di Cielo piova il libro, dirai alcuni haver chiesto a Mose, maggior cosa di quella, acciò che mostrasse a i loro occhi Dio, e per questo furon percossi da celeste saetta. Vedute le sue virtu, coloro che adoravano il Vitello perdonammo loro, e demmo a Mose gran Regno, faccendo patto, che i suoi entrando per una porta si humiliassero, il che essi poi havendo rotti, e occisi i Propheti, e mostrando haver i cuor duri, Dio i sigillo loro, De quali, pochi infuori, non crede nessun di loro. [164] Onde bestemmiano MARIA, e dicono haver occiso CHRISTO figliuolo di MARIA Nuntio di Dio, Ma non fu vero, ma crocifissero in suo luogo un’altro a lui simigliante. [165] Per questo hanno ne cuori loro assai dubitatione, Ma essi non l’occisero, Perche Dio incomprensibile lo fe andare à lui. al quale gli huomini della legge, veracemente anzi la morte anderanno, Et egli sara nel futuro secolo lor testimone, [166] Per la loro malitia, ordinammo loro alcune cose prima, lecite, non lecite, dopo i quali lasciandomi, e prendendo usura, aspettano male, e dolore, I sapientissimi di questi, e costanti, invocando Dio credano i precetti a te mandati esser da Dio, A quali si come a gli altri faccendo bene, e limosine, il di futuro daremo mercede. Noi demmo a voi Nuntio, si come a gli altri Noe, Abramo, Ismahel, Isac, Iacob, GIESU, Iob, Ionata, Aaron, Salomon, e Davit, a cui demmo il Salterio, I nomi di costoro sono segnati, e de alcuni altri men nominati. [167] Dio ancho favellando a Mose disse. Questi sono nuntii mandati a dir la letitia, e la pace, accioche gli huomini non habbino legittima scusa della lor ignorantia, Dio è testimone de precetti divini a te dati, e gli Angeli insieme come che Dio solo basti. A gli incredoli Dio non dara se non tormento, e fuoco eterno, ilche à lui è cosa leve. Credete al Legato mandatovi con la divina verità, accioche diveniate buoni, questo vi sara ottimo, E da guardarsi, che non diciate cosa indegna della vostra legge, e che non diciate cosa alcuna di Dio, se non vera, GIESU figliuol di MARIA, Nuntio di Dio, e spirito, & verbo di Cielo mandato a MARIA. Credendo adunque a Dio non dite che sian tre dii, non essendo se non un solo, sanza figliuolo, a lui è soggetto ogni cosa, [168] CHRISTO non potra negare si come gli Angeli, che non sia sottoposto a Dio, Egli con le sue mani sottomettera chi niega creder in Dio essaltandosi. E a credenti per merito sempre dara allegrezza. Però Dio ne ha dato lo splendor, e la luce manifestandovi la via retta. [169] Chi ti addimandera delle heredità di loro, se chi hara una germana senza figliuoli, e che morra, ella habbia mezza la robba lasciata, e s’averra il contrario, il germano herediti tutto, se saranno due sorelle, ricevino due terzi, se molti fratelli, e molte sorelle, a maschi due parti, alle femmine se ne dia una. Cosi vi instruisce Dio, accioche il non saper non vi disturbi.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XI.

HUOMINI buoni state costanti in ogni patto con voi confermato temendo me, Ne vogliate mangiare i parti de gli animali, i quali non son leciti, se per aventura non sete in peregrinaggio. Al peregrino è di haver cura, che non occida in caccia, vetandolo Dio, se prima non son passati i mesi della prohibitione. Allhora il cacciare è lecito, A voi non è lecito il sangue, il morto da se, gli animali occisi non in nome di Dio l’affogato, arso dal fuoco, e tocco dal Lupo, Nissun giuri per Dio, altrimenti pecca. Chi fara queste cose tutte per necessità non hara peccato. A chi ti addomandera, che cosa è lecito, dirai, le cose saporose, e l’odorifere, la caccia presa da cani non è vietata a mangiare : [170] vi è ancho dato licenza, che mangiate di quel de Giudei, & essi del vostro, se potete tor per moglie le lor buone donne, che credono in Dio, e che non hanno amante alcuno, e chiunque non crede nella legge, perde ogni sua opera. Huomini buoni, levandovi alle orationi, lavatevi la faccia, le mani, le braccia fino al comato, e i piedi fino a talloni, e dopo il coito, bisogna lavarsi nel bagno. Gli infermi, & che sono in peregrinaggio, dopo il coito non trovando acqua, si lavino la faccia con la polvere della terra monda, Dio desidera molto la monditia, e l’invocation divina, confessando voi in presenza di Dio vedere, e udire il patto fermato tra voi, temete Dio, conoscendo egli i secreti del cuore, i buoni temendolo haranno mercede eterna, Gli incredoli saranno messi nel fuoco: Adorate adunque me vostro Dio, per tutto il patto tra Dio, e i figliuoli d’Israel. Dio elesse di loro xii. d’espugnatori, e ministri della giustitia, a quali disse, Io saro sempre con voi, se voi crederete in me dando fede à miei Propheti, e aiutandoli, e facendo a mio nome limosine, e orationi, perdonandovi i vostri peccati vi rendero merito eterno, & chi non lo fara, cadera in errore. Essi adunque contrafacendo, facemmo loro i cuori duri, onde sempre hanno poi fatto male, Tu adunque prega Dio per essi, accioche gli perdoni, I Christiani havendo con noi fatto patto se lo dimenticarono. A questi, e quelli Dio ha dato inimicitie fino a che Dio il di giudiciale determinera. Huomini della legge, il Nuntio mandatovi vi porta il libro, ilquale a chi teme Dio mostra la via della salvatione. [171] E da saper che coloro sono incredoli, che dicono che GIESU figliuol di MARIA è Dio, voi Giudei, e Christiani, se siate figliuoli di Dio, come dite, perche vi da male faccendo voi i peccati, Voi non siate per certo altro che huomini creati da Dio. Noi o buoni huomini vi habbiam mandato i Propheti, accioche non vi manchi chi vi insegni la retta via, [172] Mose persuadendo a suoi che invocassero Dio, disse. Entrate nella terra santa, cioè in Hierusalemme promessavi da Dio, altrimenti riceverete danno . Essi risposero essendovi entro huomini gravi, forti, e grandi, non possiamo entrarvi, se quelli non escono, Allhora due huomini temendo Dio dissero. Voi medesimi : se siate buoni accomandandovi a Dio, entrate sopra lor per la porta, e cosi harrete la vittoria. Essi ostinati dicevano, se prima quei non escono non entraremo, Ma tu Mose e Dio combattete, e noi starem qui, A quali egli disse, che non era moderator dell’altrui rovina, se non della sua, e de suoi fratelli, e prego Dio che tra lui, e loro mettesse sesto : Et disse Dio. Non haver pensiero di questi huomini malvagi, Io gli faro per quaranta anni andar vagabondi. [173] Canta loro la storia de figliuoli d’Adamo accioche sappino chi di loro occise l’altro, Essi faccendo il sacrificio, a Dio era accetto uno e l’altro no, onde un disse al fratello, io ti ammazzero, e l’altro rispose, Dio non accetta il sacrificio, se non di chi lo teme, e disse al medesimo, Come che tu voglia ammazzarmi, io per questo non voglio ammazzar te. Perche io temo Dio Signor di tutti. Egli adunque pensatovi su occise il fratello, e fu accompagnato co malvagi che sono perduti, Il corvo mandato da Dio in terra, mostro quello che fusse da far del suo fratello, Egli non ritenuto dalla pigritia coprendo il suo fratello con la terra, come il corvo fa al corvo, fu notato riprensibile, e reo. Per questa cagione scrivemmo a figliuoli d’Israel, che chiunque privasse lo huomo della vita, se prima l’occiso non fosse creato occisore, e malvagio, sia tenuto occiditor quasi di tutta la gente, e il vivificatore, quasi di tutta la gente suscitatore, Mandai a voi molti Propheti, e molti di voi sono stati ingiusti. Tutti i resistenti à Dio, e a Propheti, e che in ogni luogo fanno ingiuria a gli altri huomini, meritano che le sian tagliati i piedi, o le mani, Essi patiranno gravissimo male se prima non si pentono, sappiate che Dio condotto dalla sua benignità perdonara. Huomini buoni che temete Dio: forzatevi di pregar, e di combattere in nome di Dio: Il di del giudicio, sara la rovina de gli incredoli, essi nel fuoco patiranno gravemente sanza poterne uscire. A ladri si taglino le mani, perche meritano l’ira di Dio, Egli dopo il pentimento de peccati, dara perdono a chi il chiede. Non ti dar fastidio di coloro che prima credendo hanno poi rinuntiato, e son divenuti incredoli. Ogniuno che giudica fuor di quel che Dio ha ordinato, sarà connumerato tra cattivi, E Dio ha ordinato, che per l’anima vada l’anima, per l’occhio l’occhio, per il dente il dente, per il naso il naso, & per la ferita la ferita. [174] Nondimeno chi non fara vendetta di questo, ricevera da Dio misericordia. Noi mandammo CHRISTO figliuol di MARIA alqual demmo il Vangelo, che è lume, e confermation del testamento, e via retta à chi teme Dio, per compimento della vostra legge. Ogni servo adunque del Vangelo, seguiti il giudicio de suoi precetti, altrimenti sara reo. A te anchora mandammo il libro della verita, confermator de suoi precetti, col quale tu debbi giudicare. Tu dunque tra loro dovendo giudicare, non seguir se non la verità, [175] E da sapere, che se Dio volesse farebbe tutta una gente, ma ei vuole vedere chi l’obedisce, Sia adunque l’intention vostra di far sempre bene, havendo voi tutti à ritornar à Dio, Tu tra loro devendo giudicare secondo la disposition di Dio, guarda di non seguir il voler loro, Et è da sapere che Dio dara lor male per ogni peccato se non obediranno, molti di loro sono incredoli, e cercano il giuditio de bruti, essendo Dio miglior assai, [176] voi credenti, non lasciate preporvi giudici Giudei, ò Christiani, Perche chiunque fa questo, e simile a loro, Gli espugnatori in nome di Dio, non habbin timore, Dio a chi vuole da i suoi doni, essendo largo rimuneratore. Solo Dio il suo Legato, e gli huomini buoni vi aiutino: La parte che s’accommoda a lui acquista la vittoria, [177] Non vi fate compagni coloro, che si ridono della nostra legge. Voi confessate pur di credere, credendo perche per merito conseguirete i beni del Paradiso. Tu insegna alcuni, quel che è di Cielo, essendoti mandato, e da sapere, che nissun non riceve perfettion della legge, se non chi crede al testamento, al Vangelo, e a questo libro posto da Dio, Per questo molti accresceranno la lor malitia, ma a te non fia noia alcuna. Tutti i credenti, e che adorano gli Angeli in luogo di Dio, aspettando il giudicio, e faccendo bene non temino. Fermato il patto della dilettione co figliuoli d’Israel mandati i nostri Legati, contradissero ad alcuni, alcuni altri occisero, onde son fatti sordi, e ciechi notando Dio i fatti loro, Tutti che dicono CHRISTO GIESU figliuolo di MARIA esser Dio, sono incredoli, e bugiardi, Havendo detto CHRISTO, Figliuoli d’Israele, credete in Dio vostro, e mio Signore, alquale chi sara partecipe {202} entrera nel fuoco eterno, sono alcuni che dicono, esser tre Dei, non essendo se non un solo. Onde se non muteranno la lor fantasia, saranno percossi da grave male. [178] E da maravigliarsi, perche non si convertino a Dio, egli dara lor perdono, CHRISTO non è se non Nuntio di Dio, al quale furono innanzi molti altri nuntii, e la madre fu vera, e mangiavano. Huomini buoni {204} non essaltate nella vostra legge altro che la verità, non imitando gli huomini, che essendo in errore, ne hanno fatto errar molti, Dio per la lingua di Davit, & di CHRISTO, ha cacciato dal suo amore i figliuoli d’Israele. Molti non s’astenendo dalle cose non lecite, commettevano molti mali, e trattavano le faccende di molti incredoli, che non era lecito, il che non harebbon fatto se havessero creduto in Dio, al suo Propheta, e al libro loro mandato da Cielo, ma la maggior parte di loro rimane incredola.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XII.

[179] I GIUDEI sempre ci sono stati quasi nimici, e i Christiani son piu di loro statici amici. I sacerdoti, e Presidenti de Christiani non indegnandosi, e quando odono la parola posta sopra il Propheta, e che conoscono la verita, lagrimano, e dicono. Dio noi credendo con quei buoni huomini speriamo che tu ci accompagni con loro, Perche non crederemo in Dio, e a quel che ci è dato dalla verita ? Tutti i credenti saranno messi nel Paradiso abbondante di dolci acque. Huomini buoni mangiate le cose da Dio ordinate, lasciando star le non lecite. Chi vuol haver perdono da Dio, pasca dieci poveri, si come egli suol pascere ogniuno, ò gli vesta, o riscatti prigioni. [180] Chi non puo far questo, digiuni tre di, rendendo gratie à Dio. [181] Huomini buoni lasciate star il vino, gli scacchi, e le tavole, perche non son cose lecite, ma inventioni del Diavolo per metter discordia tra gli huomini, & per levarlo da far bene, lascerete o no? Guardatevi dal male, seguendo Dio, e il Legato, Chi farà quel che è prohibito, patira gravissimo male. [182] Nissuno adunque vada a caccia nel mese della peregrinatione. Servate questo precetto, altrimenti Dio sommo ne prendera vendetta. Ogni caccia di mare è lecita, a chi va, e viene da Mecca, di terra no. Temete Dio, al quale devete ritornare. Al Propheta non appartiene, se non spianare i mandati. Temete adunque o sapienti huomini Dio, accioche procediate in bene. Perche alcuno rimuove questioni de precetti di questo libro? Gli è prophano mutar cosa alcuna dopo la positione dell’Alcorano, & se si mutasse andreste in ira di Dio. Prima di voi cercarono alcune cose simili, e nondimeno non credettero loro, Gli incredoli pregati che obedischino à Dio, e al suo Legato, rispondono che non vogliono fare, se non quello che fecero i loro maggiori. Huomini buoni essendo Dio in l’anima di ciascuno, e non nocendo cosa alcuna, a chi si rivolta a buona via, convertetivi a lui, siate tra voi testimoni, e quando qualch’uno morira, vi sia almeno in presenza duoi ò tre. Nissuno venda per denari l’esser testimone, [183] GIESU figliuol di MARIA, la cui anima fu monda,, e benedetta, che curo il lebbroso, suscito il morto, e insegno la sapienza, il testamento, e il Vangelo, disse. I figliuoli d’Israel, venendo tu con le mie virtu, credano gli incredoli di loro, che tu sii Mago, Tu ringratiami de beni dati a te, e alla madre tua divinamente. Dio addomandando à gli huomini vestiti di bianco [184] se credevano in lui, e nel suo Nuntio, risposero, si noi crediamo, e tu sei testimone, [185] i medesimi domandando à GIESU, se Dio fusse potente por sopra tutti la mensa celeste, GIESU rispose, credete in Dio e temete. Dice Dio, il giorno s’approssima, nel qual la verità hara chi la vendichera. Io daro a quei che mi hanno seguito il Paradiso abbondante di dolcissime acque, Perche io Dio, signoreggio la terra, il cielo, e ogni altra cosa che vi è dentro.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XIII.

RENDENDO gratie à Dio creator del Cielo, e dellaterra, invocalo, ilquale creator vostro, vi ha messo un termine che egli solo sa, il che voi dite, hora sarà, hora non sara. Ma egli conosce tutti i secreti di tutto. Gli incredoli vogliono fare CHRISTO uguale à Dio, Tu non verrai à loro co miracoli manifesti di Dio, perche essi gli rifiutano come cose odiose. [186] Non hanno veduto loro come con l’acque confondemmo le genti, & di nuovo ne creammo dell’altre? Essi dicono che crederebbero a questo libro, se fusse venuto loro da gl’Angeli, e non da quarta mano. Non cene curiamo, perche se havessimo mandato un’Angelo, gli haveressimo dato forma humana. A coloro che ti haranno beffato, e preparata la pena, cercate voi stessi che fine è stato de contradicenti. Tu che credi che sia fattor del Cielo è della terra? Disse. Dio ilquale il di giudiciale adunera tutti quanti, Invocate dunque di è notte Dio, in tutte le vostre faccende . Il primo precetto è, che chi crede in Dio non sia connumerato tra gli incredoli, [187] io son solo, & non è dopo me alcuno altro, che dunque è peggio che contradir alle virtu di Dio? Questi tali che errano diranno, Dio noi femmo miracoli. {214} Considera come errando hanno nocciuto all’anime loro, & femmo gli occhi loro impiombati, i quali come che vedessero tutti i miracoli fatti, non caderanno {215} se prima teco non disputeranno, dicendo che non si puo fare se non per incantationi. Nondimeno si turbano per il mal loro annuntiato, essi non offendono se non l’anime loro. Questi tali saranno messi nel fuoco: [188] Certo che questo mondo non è altro che un gioco, e un spettacolo, e l’altro secolo è assai migliore, so che tu ti dai fastidio, che essi ti contradichino. Ma essi essendo incredoli, resistono a precetti di Dio, contradicevano a gli altri Legati anzi a te, e facea lor male fino a che furono aiutati dalla divina potenza, Essi non possono mutar le cose di Dio, conosciuto il fine de Propheti, s’e ti è grave che ti contradichino, ricerca tutta la terra, ascendi al Cielo per le scale, accioche tu venga co miracoli divi ni, S’a Dio piacesse non ricorrebbe tutti sotto la medesima legge? Tu resta d’assimigliarti a Brutti.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XIIII.

[189] TU NON disputerai con chi non vuole udire, Dio suscitera i morti, e gli farà tornare a se. Addomandandoti che tu faccia miracoli, di, che Dio solo gli fa, come che essi nol sappino, se nella hora ultima l’ira di Dio vi percotera, chi chiamerete voi in aiuto? Perche dunque non mi credete? Io non commando altro a miei Legati, se non che annuncino allegrezza a buoni, e vietino loro quel che non è lecito. Onde chi fà bene, non ha da temer mal’alcuno, Ma chi contrastera a nostri precetti, patira gravissimo ma le, io non diro che io sappia i secreti d’Iddio, ne ch’io possieda la sua arca, non seguendo se non quel che Dio mi ha commandato, e l’Angelo, perche è differenza tra i ciechi, e tra coloro che veggon lume, con simiglianti parole eshorta, chi teme Dio, che essi in tutto lo imitino, e lo temino, pregandolo sera, e mattina, altrimenti tu sarai connumerato tra cattivi, non essendo a te imputato il fatto loro, ne il tuo a loro. Molti dall’invidia, macchiati non vollero manifestar il bene loro divinamente dato, Ma tu a tutti che verranno a nostri precetti dirai, la salute di Dio sopra voi misericordioso, e pio. Chiunque di voi peccando ignorantemente, si pentira,, ricevera perdono da Dio. Accioche si vegga la via de gli incredoli, devonsi tutte le cose essaminare. Io tollero castighi assai, accioche io non invochi ne adori se non uno Dio, [190] in loco del quale voi molti ne adorate. Ne voglio ch’il voler vostro mi pieghi perche io camino per la via retta, e Dio che sa ogni cosa, ha nelle mani le chiavi di tutti i secreti, solo è di Dio conoscere i fatti vostri, e vostro il continuamente pregarlo, e invocarlo accioche perdonandovi possa condurvi alla via retta, per la quale non camina se non chi crede, e à Dio è possibile circundarvi con tutte le pene. Queste cose dettevi per vostro utile sono state da molti mali libri contradette, Ma il di ultimo si farà la prova di ciascuno, i timorosi di Dio non sono scritti nel numero de malvagi. Coloro che si rideranno della legge, schernendola quel di sara lor dato tormento senza fine, Fate dunque orationi, e temete Dio, perche egli fe il Cielo, e la terra con verita. I credenti in Dio, e caminanti per la via retta senza far alcun male, son messi alla fine per godere il Paradiso. Noi mostrammo la via retta ad Abramo, a Isac, a Iacob, a Noe, a Davit, a Salomone, a Ioseph, a Mose, ad Aron, a Zacheria, a Giovanni, a GIESU, a Helia, a Samuel Ezzecchia, {219} & a Loth, e gli essaltammo sopra tutti, similmente conducemmo alcuni de i loro per diritta via, Cosi veduta la legge di Dio, se fussero stati incredoli, harrebbero ricevuto gravissimo male. Se non vorranno credere, daremo il libro a piu degni di loro che crederanno. [191] Dio hà manifestato la via retta a credenti, ne chiede pregio alcuno per questo. Tu adunque insegna loro i mandati di Dio, volendo egli che vadino per diritta via : [192] Partiti da gli incredoli, non faccendo loro male alcuno, come che essi ragionino male delle cose di Dio. Essi ritornando a Dio conosceranno l’opere loro, e giureranno per Dio di haver creduto al Nuntio se ne havessero havuto. Appresso Dio son quelle cose che voi cercate, le quali forze venendo non crederete, Dio approvera i cuori de gli incredoli, perche non credettero la prima volta, E noi permetteremo che essidimorino nelle lor cattive imaginationi.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XV.

[193] ESSI BENCHE favellassero co gli Angeli, e co morti, e che gli facessimo copiosi di tutto, mai per questo non harrebbero fede se Dio non volesse. la maggior parte di loro s’assomiglia a gli animali brutti: Aversando essi sempre a i Propheti, lasciagli andare, [194] Dio giudice perfettissimo vi ha concesso questo libro divinamente. Questo è ripieno di parole, che da nessuno potranno esser mutate, [195] Ma se tu vorrai seguitare i piu, ti torranno giu della via retta. Fuggi sempre le cose cattive, o publice, o private, perche ogni peccatore ricevera la mercede secondo l’opera fatta. Non mangiate cosa, che prima non sia stata benedetta, Dio sa a chi egli commette i suoi precetti, e chi è il Nuntio, che egli vi manda. Questa è la via retta di Dio, per la quale, chi caminera hara da Dio ottimo premio. [196] Quando gli huomini il di ultimo conosceranno, haver errato, Dio dira, non vi mandai io il Nuntio, il quale vi sponesse le mie virtuti, e i miei mandati, e questo giorno della risurrettione ? diranno si, Ma che essi credettero al pazzo mondo, Dio essendo pio, e misericordioso non desidera il male ad alcuno. Egli se volessi farvi morire, lo puo far leggiermente. Voi dunque fate pure secondo il vostro costume, si come io fo, secondo il mio, voi poi vedrete come la cosa riuscira. E da sapere, che Dio mai non aiuta i cattivi. [197] Tutti che occidono i figliuoli, quantunque ignorantemente, e che mangiano quello, che è lor stato prohibito, saranno messi nel numero de malvagi. Mangiate di ogni sorte frutti, quando saran maturi, che questo da Dio vi è concesso. Voi, essendo le bestie create, alcune per portare, & alcune per mangiare, mangiate di quelle, che Dio vi concede, non vi attenendo al consiglio del Diavolo, che alcuni mette in errore. Non trovo, che sia vetato altro nel mangiare, se non il sangue, la carne di porco, e l’animal morto da se, non dimeno mangiandone per necessita, a chi si pente Dio քdona. A Giudei facemmo non lecito molte cose per la malitia loro. Appresso a questo, nessuno dia compagno à Dio, aiutino tutti i Padri loro, non occidino i lor figliuoli ք la poverta, ne faccino altro male, che sia colpabile. Non rapischino, ne dispergino la pecunia de gli orfani anzi i giorni statuiti à Venere, [198] Dio, se vi ricorda vi ha dati questi precetti, seguendo quelli adunque temete Dio. Demmo à Mose il libro per confermatione delle cose predette. Temete hora il libro utilissimo mandatovi di Cielo, accioche voi acquistiate misericordia. Non vogliate partirvi dalla legge di Dio, io so che voi non aspettate se non l’avenimento de gli angeli di Dio, o qualch’altro miracolo, ma la fe non giovera niente, quando verranno, non havendo voi prima creduto: Se voi aspettate, et io aspetto, io giuro, che tutte le nostre orationi, e gli holocausti, e la vita, e la morte, sono di Dio Signor di tutto il mondo: il quale non ha compagno alcuno, e il quale ci discoprira tutti i fatti nostri, egli vi ha preposti questi, e quelli altri per provar la vostra fede, [199] egli è potente, e il fine di tutte le cose, donator di misericordia, e di perdono.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XVI.

GRAVE cosa vorrei che non ti fusse essequir questo libro mandatoti dal Cielo, non ti curando delle parole de Bruti, e di chi non sa niente, con questo riducendo i buoni a buona, e retta via. Ogni volta che cade giudicio sopra le ville, dicono gli incredoli, che noi facemmo male. Quel di che si peseranno gli huomini, vederemo che parole hanno detto i Nuntii loro, i buoni peseranno forte, e i cattivi no, per esser stati incredoli. [200] Io creandovi sottoposi la terra alla vostra volontà, [201] e commandai a gli Angeli, che si humiliassero d’innanzi Adamo, e cosi fecero da Belzebub infuori, & addomandato perche, disse, perche io son fatto di fuoco, & egli di terra, ond’io prevaglio, a cui Dio. Esci fuori adunque accioche tu sia da men di lui, essendote impossibile a sopravanzarmi, e cacciatolo disse egli. Per questo, che tu mi cacci farò che gli huomini non ti ringratieranno, e Dio allhora disse : Spacciati scendi giu co tuoi seguaci, de quali empiero l’inferno, e commando ad Adamo, e alla donna che si stesse in paradiso, mangiando d’ogni frutto da uno infuori, se non volesse divenir cattivi. Il diavolo adunque conducendoli alla dilettatione de congiungimenti carnali, delle parti pudende,, li messe nella mala via. Onde gustato l’arbore, cominciarono a conoscer le lor membra genitali, le quai essi poi coprivano con le foglie, ond’io {231} disse, No vi ho io commandato, che voi non mangiassi di questo ? Risposero, Dio, noi confessiamo haver nocciuto all’anime nostre, Onde se non ci perdoni periremo, A quali egli, scendete di qui in terra, & quivi contrariatevi, e finiendo lo spatio della vita vostra morite, dopo vi suscitero, e darovi veste, si che possiate coprire le membra genitali. Ricordandovi queste cose, temete Dio, che vi dara abbondanza, e questo è ottimo precetto di Dio. Figliuoli di Adamo, non vedete il diavolo, che vi fece prima rovinare. O figliuoli d’Adamo, orando voltate la faccia verso il Tempio invocando Dio con puro cuore. Fuggite la superfluità ne cibi, e nel bere, Chi vi ha costituti gli ornamenti, e i cibi non leciti? I leciti son buoni a questo secolo, e puri, e mondi nell’altro, Dio vi imputa a peccato, le false rapine, l’ingiurie, la compagnia che se le da. Figliuoli di Adamo gia di voi viene il mio Nuntio, che portera i miei precetti, a quali chi contradira sara punito col fuoco del Inferno, e il temente anderà in Paradiso, e tra questi e quelli come in un termine medio con speranza, & espettatione del Paradiso vi staranno alcuni altri, [202] Chi è peggior di colui, che da compagno a Dio, e che contradice a suoi precetti? A tutti coloro che non contradiranno, sara mostro il Cielo, e sara loro aperta la strada fino a tanto che un camello passi per una cruna d’ago. Adoratilo adunque essendo egli piissimo, e obedite a suoi precetti imitandolo, e ricordatevene sempre. La terra buona per precetto di Dio fara buon frutto, & la cattiva cattivo. Noi commandammo gia à Noe, che dicesse, invocate un solo Dio, altrimenti voi havete a temere il gran di, Parte della sua gente rispondendo disse. Tu sei in manifesto errore, egli rispose, questo non esser errore, ma commandamento di Dio: Vi annuntio il mandato di Dio. Ne vi maravigliate che di voi nasca nuntio per castigarvi, e riprendervi. Contradicendo adunque a Noe, lo difendemmo nell’arca, tutti gli altri affogammo,, Loth rispondendo alla sua gente, da noi fu salvato, quella sperdendo, Mose parimente favellato a Pharaone dopo molti miracoli, cavo le sue genti, & egli perseguendole da noi furo affogati nel mare. Gli imitatori adunque del Propheta, che non sa ne legger, ne scrivere, e il cui nome si truova nel testamento, e nel Vangelo: buttano via le volontà cattive, e i pensieri. Tutti coloro che gli credono, e lo aiutano, e che lo sublimano son buoni, e come buoni saranno premiati, voi huomini, io vengo a voi nuntio, credete a suoi precetti, e obedite accioche siate buoni. Alcuni della gente di Mose si convertono a questa verità, operando secondo quella. Alcuni ci sono che prendono di questo libro una parte, e la sciano andar l’altra dicendo, Dio ci perdonera. Non sapete voi ch’in questo libro non e cosa se non vera ? Perche vivete insensati ? Chiunque errera sanza alcun rimedio sara messo nel fuoco infernale, & chi teme Dio, essendo tentato dal diavolo si ricorda di Dio convertendosi al bene. Dicendo essi perche tu non fai miracoli, di loro che tu non se venuto per far altro, se non espor i mandati divini. Queste son cose manifeste a chi teme Dio. Quando si legge l’Alcorano, ascoltalo divotamente, & con tutto il cuore, e con la mente divota, accioche Dio ti habbia misericordia, e sera, e mattina adora Dio invocandolo col tuo cuore. Chi è appresso à lui non si sdegna, invocarlo, e adorarlo.

In nome di Dio Misericordioso, e Pio. CAPITOLO . XVII.

[203] LE BUONE opere fatte, son grate à Dio, e al suo Legato, ogni huomo temi Dio, e faccia bene, adorando Dio, e diano fede al suo Nuntio se son buoni, imitando coloro, che spargono il pianto invocando Dio, leggendo i miracoli divini, conferman la fede, e i lettori {234} i quali accommodandosi à Dio, da lui sono collocati in altissimo grado, Ogniuno che mi si contraporra nella fine mi sentira grave, & entrera nel fuoco infernale. Nissun buono assaltato da gli incredoli volga le spalle, se non per cagione di piu adattamento, e fortezza, altrimenti acquisteran la divina ira, e il fuoco eterno. Non ti presumer in alcun modo di haver occisi i miei, o rottili, Perche io gli occisi, io gli ruppi, se voi cercate battaglia, e vittoria, ecco ella è di gia nelle vostre mani. Ma egli è piu utile a voi il convertirsi a noi, altrimenti il numero delle vostre genti non vi potran giovare : Perche Dio aiuta i buoni. Seguite adunque Dio, e il suo Legato, non vi partendo mai da loro. Non imitate quei che confessano di haver udito, e non udirono. Niuno animale in presenza di Dio è peggio che il sordo, il muto, e l’indiscreto. Presterebbe lor l’udire, se fusser buoni da qualche cosa, e come che essi udissero il bene, poco ne durerebbero entro. Gli huomini buoni non sottraggino cosa alcuna da Dio, dal Nuntio, e da lor medesimi, sappino, che la pecunia, e la prole partorisce invidia. Appresso Dio è copia di tutte le cose, e chi lo temera da lui ricevera perdono, e coloro che si pensan di pigliar te, e d’occiderti, s’ingannano, Perche Dio puo piu dell’arti loro, a questi tali leggendo le parole divine, disdegnosi dicono. Noi habbiamo udito, questi sono i miracoli de gli antecessori, pregando Dio, che se quella è una verita, che sempre piovan sopra loro sassi, e ogni altro male, Dio non nuoce loro, perche tu eri in presenza loro, e si perche havendo tempo, si pentino, e si convertino. Veramente che coloro, che faran male, se lo sentiranno. Gl’increduli spendendo la pecunia per non seguir la via retta di Dio saranno gravemente puniti, e dopo lo haver consumato la sostanza, saranno legati, e messi nel fuoco. Non dimeno sappino gli erranti, che se si pentiranno de peccati passati, haranno perdono da Dio. Altrimenti periranno. Sappino quei che non credono, che Dio è Signor nostro, [204] Et sappia ogni credente in Dio, che il quinto della preda si deve dar à Dio, al Propheta, a gli orfani, e à mendici. Ogni buono huomo nell’essercito sia costante, e fermo, invocando Dio, e seguendo lui, e il Legato. E guardetivi, che tra voi non sia discordia, perche questo vi renderebbe molto debili, Ma durando perseverate. A tali Dio dona aiuto. Non imitate coloro che escono alle guerre, piu per favor de Popoli, che per amor di Dio, Ma i buoni, che durano nella guerra, e che stanno costanti, da Dio riceveranno perdono. Quei buoni, i quali fatti guerrieri hanno con voi patito, Diletti, & eletti, saranno annoverati con voi nel libro di Dio, che & ode ogni cosa.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO . XVIII.

[205] QUESTA è la Pistola mandata da Dio, e dal suo Legato à gli incredoli, co quali poneste il termine, Caminate per quattro mesi, dove a voi piu parera, sapendo che Dio confusor de gli incredoli non vi nocerà. Nel di della peregrinatione, predicate Dio, e il suo Legato dicendo, che Dio libero se, e il suo Legato da gli incredoli. Sarebbe meglio a voi convertirvi, altrimenti voi non potete nuocere a Dio. Prendete quei che non si voglion convertire, e ammazzateli a tutte le vie, faccendo loro insidie, [206] Ma se vorranno seguir la legge vostra perdonate loro, perche ancho Dio perdonera loro. Raccogli quei che vengono a te humilmente, accioche essi odino le parole di Dio, di loro che nessuno che va à Mecca si stimi uguale di merito, a quei che vanno alla guerra per Dio, I guerreggiatori tollerando le fatiche, e consumando la pecunia loro in nome di Dio, otterranno in presenza di Dio, altissimo grado. [207] Nissun di voi si confidi ne suoi figliuoli, e ne suoi fratelli se non saranno della vostra legge, altrimenti sara connumerato tra cattivi, [208] Tutti coloro che amano piu i Padri, i fratelli, i figliuoli, le donne, e la robba, non posponendo per Dio ogni cosa patiranno gravissimo male, Dio in molte cose vi ha dato aiuto. Huomini buoni, chi non segue la vostra legge, cioè i non lavati, {240} dopo questo anno non entrino nel Tempio in Mecca. E se voi temerete per questa po vertà, Dio sapientissimo vi dar à della sua pecunia. Ispugnate i non credenti in Dio, e nel di futuro del giudicio, e coloro che non combattono come gli huomini dell’altre leggi, e non restate, fino a tanto che siano vostri soggetti, e tributari, Dio confonda i Giudei che dicono Ozair [209] esser figliuolo di Dio, e confonda i Christiani che dicono GIESU figliuolo di Dio, le parole de quali s’assomigliano alle ciancie de gli antecessori, i quali adorano in luogo di Dio i suoi Sacerdoti, e Pontefici, [210] e GIESU figliuol di MARIA, havendo in precetto d’adorare un solo Dio, essi si forzano estinguer la luce di Dio con le parole. Mandò adunque il suo Nuntio con retta legge, accioche la manifesti, e l’essalti sopra ogni altra legge, come che molti resistino. [211] Huomini buoni riprendete i sacerdoti, i quali mangiano gratis le sostanze de gli huomini. Ciascuno che aduna thesoro, e non spende in nome di Dio, havra gravissimo male, & il di venturo proverra il mal effetto del thesoro. [212] Essendo l’anno diviso in xii. mesi, egli è lecito, che quattro mesi attendiate alla guerra contro gli incredoli, tenendo per certo, che Dio aiuta chi lo teme, Voi huomini buoni, essendovi commandato il viaggio di Dio, perche ricusate, amando piu questo secolo, che l’altro, alqual non è comparatione ? Dio dara somma pena a chi non vorra andare, Durate adunque con la vostra sostanza nelle guerre importanti, mettendo la vita per Dio, dil che non ci è meglio, sono alcuni bugiardi, i quali dicono, che se il luogo fusse sterile, e commodo, e la via breve te seguirebbero, ma essendo lunga, e difficile, giurano per Dio di non poter venire, di questi tali non ti piaccia, ne il senso, ne la prole, Essi non sono se non gente separata da noi. Chiunque adunque di loro offendera Dio, sott’entrera alla pena del fuoco. Gl’incredoli hanno a temere, che non sopravenghino loro i capitoli, {245} i quali palesano a loro cuori i secreti, i perturbatori, che si son dimenticati di Dio, non son da lui ricordati per la loro malitia, A questi tali Dio in perpetuo dara il fuoco. Non vogliate imitare gli antecessori, che richiss. di tutti i beni, e forti, dicevano di non credere in Dio. Questi tali perderono le opere loro, e di là saranno accompagnati co malvagi. Tutti i dispregiatori de Propheti, sono stati puniti da Dio, non havendo creduto a precetti, ne a miracoli loro. {246} I buoni fanno limosine, orationi, ascoltano il Propheta, e cosi da Dio ricevon perdono, e dopo il Paradiso, che è cosa maravigliosa. [213] Non sanno i malvagi, che Dio conosce i secreti di tutti i cuori? Gli ingrati a Dio come che habbia da te perdono, non son però da Dio ricevuti a gratia, ne si perdona loro. Tutti i ribelli à Dio, e al suo Legato non faccendo quello che è stato lor commandato, patiranno gravissimo male. Coloro son forte malvagi, che non essendo forzati da alcuna necessità dimorano con gli aversari. E quei ricevono grandissimo merito, che per Dio combattono, e parimenti chi dà loro aiuto, e da Dio sapiente rimunerato egli da loro il Paradiso, & il pregio per l’anime, e per le sostanze loro, o siano occisi, o siano occisori. Quel che Dio ha promesso sta fermo, e non è da dubitarne, perche si conferma per il testamento, per i Vangeli, e per l’Alcorano, siavi dunque in piacere, l’haver per Dio speso l’anime vostre, e tutta la vostra sostanza. Chiunque si partira dal male orando assiduamente, e ringratiando, e humiliandosi, essendo osservatore de precetti divini, hara sommo gaudio, & eterno. Nissun non preghi per coloro che conosce che andranno nel fuoco, se ben son parenti. [214] Abramo assiduo nell’orationi, come che egli havesse perdonato al Padre, non dimeno vedendolo anchor rivolto contrario à Dio l’abbandono. Dio non lascia perire gli huomini, & errare poi che essi hanno presa la fede, voi buoni adunque temetelo, e veramente obeditelo. Gli Arabi, e i Medenensi non poteron fuggire, che non andassero col Legato, e orassero per l’anime loro. Per questo non fanno guadagno, perche vi vanno forzati, voi adunque buoni sentendo li incredoli, con le vostre forze temendo Dio, espugnateli, accioche sentino la vostra audacia. Sono alcuni, che posto il capitolo, addomandano. Qual accresce la nostra fede? Questo a credenti da confermamento, e a malvagi sopra il male accresce piu male, e incredulita, onde periranno per lo non credere loro. Non veggono che essi peggiorano ogni anno mentre che hora credono, e hora non credono? [215] Di voi vi è dato Nuntio immutabile, e costante, il quale essendo puro di cuore si conturba per la vostra incredulità, si come l’opere de buoni lo rallegrano: Ma non volendo essi credere, accommandati a Dio Signor del Cielo, e di tutto.

In nome di Dio Misericordioso, e Pio. CAPITOLO XIX.

[216] QUESTE maraviglie di questo libro elegante, e dotto. Sono à gli huomini stupende, le quali son mandate loro, & essi le tennero divine, ma gli incredoli le chiamano incanti, dove che essi non troveranno chi gli aiuti da Dio creator del Cielo, e della terra. Osservatelo adunque perche è veracissimo, dovendo voi ritornar à lui, egli di tutti creatore dopo la morte chiamera tutti per giudicare. E i dispreggiatori di questi nostri precetti, saranno gravemente puniti nel fuoco. Ma quei, che sperano di venir à noi, saranno messi per sempre nel Paradiso. Questi tali invocano Dio, e lo ringratiano. Se Dio s’affrettasse à dar il male, come fa il bene, gia harrebbe punito i cattivi. Però si dà tempo loro, accioche si vegga, se voglion ritornar à noi, [217] Ma essi stando dicono, portaci un’altro Alcorano, o muta questo, a quali rispondo, che non lo vo fare, si per l’osservation de precetti divini, e si per il timor del di giudiciale. Dio mi ha liberato da loro, Dio dunque vedendomi sapiente, in queste cose mi essaudirà chiamandomi alla via della salute, e mostrandomi la via retta, Egli à chi farà bene, dara per sempre il Paradiso, e i peccatori il fuoco eterno per le lor malvagie operationi. Coloro adunque che dicono, che Dio è creator del Cielo, e della terra, dator della vita, e della morte, perche non gli credono? Egli è Dio verace, e chi abbandona la verità, non segue se non il suo danno. Perche sprezzate il convertirvi ? Le parole di Dio son veraci. Perche non vedete voi che è cosi ? Molti sono incredoli perche dicono, che non intendono l’Alcorano, [218] che sarebbe se si esponesse ? Guardate che fin fu quello de vostri antecessori. A contradicenti dirai, che attendino à far i fatti loro, e tu i tuoi, e di che Dio non fa ingiuria à nissuno : ma che lo huomo à se stesso si nuoce, e dirai, che se Dio volesse, tutti gli huomini della terra crederebbero à lui, forse tu studi costrigner le genti à credere? Niun potra credere non volendo Dio, il quale lascia stare i cattivi nelle malvagità loro. [219] Egli è manifesto, che non giova cosa alcuna delle celesti, e terrestri, ne miracoli, ne virtu, a gli incredoli, i quali aspettano l’evento de loro antecessori, aspettino adunque, e io in questo mezzo come à me appartiene salvero i nostri nuntii, io da loro partitomi, e venutomi alla fede non ado ro se non un solo Dio, il quale mi ha fatto credere la via retta, prohibendo che io non adori alcuno in luogo di Dio, il cui dono non puo torre alcuno. Nissuno s’egli nol mostra, non potra conoscere il male. La divina verità à noi data ci mostra la retta via, la cui osservanza a credenti da salute, e agli incredoli errore. Guardatevi adunque, perche io non sarò sempre vostro guardiano. Tu seguita il libro mandatoti da Cielo, tanto che Dio giudichi.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XX.

[220] LE PAROLE di questo volume composto da sapientissimi, & eloquentissimi, dicono che non invocchiate, se non un solo Dio, e che à lui chieggiate perdono. Egli vi rendera merito del vostro bene, altrimenti il di giudiciale vi dara gravissimo male. Dio creator di tutto vi messe in terra per conoscer chi di voi opera bene, [221] se tu di loro, che dopo morte susciteranno, dicono che è fantasia, e incantamento, ma sappino che sara vero, e che essi il di ultimo riceveranno male perche non vollero, ne udir, ne credere. I credenti possederanno il Paradiso. Noi mandammo Noe alle sue genti, e persuadendoli che essi credessero in Dio, rimase la maggior parte senza credere, e disse. Noi pensiamo che tu sia bugiardo, essendo tu huomo come ancho noi siamo, a cui egli, io camino per la via retta da Dio datami per sua misericordia la quale voi non conoscete, io per me non aspetto alcuna morte {256} da voi, ma da Dio, e pero essendo voi brutti, vi scaccio da me. Chi mi difenderebbe da Dio s’io scacciassi i buoni? io non ho il tesoro di Dio, ne son Angelo, ne vi diro i secreti di Dio, perche sarei numerato tra cattivi, essi allhora dissero, Basta tu, se dici il vero, metti a essecutione questi tuoi miracoli, Disse Noe. Nissuno da voi infuori, verra con queste virtu, il quale faccendovi errare, non gioverà il mio consiglio, cosi gli commandammo che facesse l’arca, et entro vi mettesse maschio, e femmina di tutti gli animali terreni, e celesti, {257} e dopo allargato il freno à l’acqua affogammo ogni cosa. Scaib Propheta parimente disse alla sua gente, o gente invoca Dio oltra ilqual non è altro, perche egli li tornera meglio. Risposero. Ci commandi tu che noi lasciamo quel che gli antecessori nostri hanno fatto? Sei tu provido, e discreto ? Rispose egli, potete voi sapere s’io sia da parte di Dio? Io cerco il ben vostro, e vi mostro la via retta, che vi puo condurre a salute, ma se voi la refutarete: sappiate che patirete gravissimo male. Allhora dissero, o Scaib essendo tu povero, e ignobile, ti cacciamo da noi, non tenendo alcuni de tuoi precetti. Rispose esso, voi riguardate piu alla mia generatione, che a Dio, e vi gettate le cose importanti dietro alle spalle, voi dunque fate a vostro modo, che io faro al mio, e si vedra poi chi hara fatto bene, o male. Cosi liberando Scaib profondammo gli incredoli. Mose parimente mandato a Pharaone fu da lui contradetto, onde per quello con la sua gente da noi fu disfatto, Essi ci hanno poco fatto male, ma hanno alle loro anime grandemente nocciuto . Nel accidente della morte, poco hanno havuto di giovamento da quei che hanno in luogo di Dio, adorato altro, Queste cose son assai maravigliose, a chi teme il mal del di futuro, ilquale venendo dopo il prescritto termine, ciascuno s’adunera in presenza di Dio, ne persona favellera se non vorra Dio, e quivi sarà manifesto l’infortunio, e la felicità di ciascuno, Gli infortunati, se non quelli che esso vorra, entreranno nel fuoco, nel quale staranno fin che durera il Cielo, e la terra, e per simile spatio, tutti i felici, che Dio vorrà, staranno nel Paradiso. Di quelli che non invocano altro, se non quel che i padri loro invocarono, non dubitate, che non sia da noi renduta la parte loro sanz’alcun diminuimento . Se le parole di Dio scritte non fussero ferme, e immutabili, egli gia che sa ogni cosa, e a tutti rende il merito, harebbe giudicato coloro che adducono contrarietà al libro di Mose, e tutti gli altri al mondo che dubitano. Tu adunque correggi te, & seco tutti i credenti, si come noi habbiam commandato, ne si parta alcuno, vedendo Dio ogni cosa. Non vi vogliate accompagnare con coloro, che fanno male. Altrimenti, voi sarete abbrusciati dal fuoco. Fate oratione in presenza di Dio al principio del di, e parte della notte per scancellar i peccati, e per ricordarsi del bene, aspettando la merce che Dio non terra ad alcuno, Dio confonde quei cattivi, che non voglion se guitar se non la setta de loro antecessori, e non vol lor far bene alcuno per non fare ingiuria a buoni, il quale volendo, facesse che tutta la gente fusse una medesima. Ma sarà sempre contrarietà se Dio non perdona, e dà misericordia, Le cui parole verranno ad effetto, cioè che l’inferno s’empiera di huomini, e di Diavoli, Direte adunque a gli incredoli, voi fate le faccende a vostro modo aspettando io parimente, che ho da Dio havuto la luce, e che mi ha insegnato la via retta d’andar al Paradiso faralmio {258} I secreti del Cielo, e della terra son tutti di Dio. Alquale tutte le cose fatte, e altrui comandate ritorneranno. Huomini buoni, lasciando i peccati, che fanno che sete suoi nimici, credete in lui, e nelle vostre faccende invocandolo, raccommandatevi à lui, Perche egli che sa tutte le cose della terra, e del cielo, come da lui create insieme con lo huomo, non si dimentichera del fatto vostro, e temetelo con tutto il cuore adorandolo sera, e mattina. {259}

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXI.

[222] QUI IN questo libro dell’Alcorano arabico da Dio composto, si manifesta la nostra conversione, & hora narrero quelle cose fatte da coloro che furono di cor vile, hora di tutti i vostri da te mandati narrero cose a coloro, i quali da prima sono stati incredoli, e pigri. {261} Quando Giosepho riferi a suo padre che haveva veduto xii. stelle, {262} e il Sole, e la Luna, e che se gli inginocchiavano, disse il padre, figliuolo non revelar questo segno a tuoi fratelli, accioche per invidia non ti faccino qualche inganno, a cio invitandoli il Diavolo inimico della humana generatione. Dio sapiente ci insegnera l’esposition delle parole empiendoti di bene, e inalzandoti sopra tutti gli altri di Iacob. Ascolti ciascuno quel che avenne a Giosepho per i suoi fratelli, Essi conoscendo che il padre l’amava oltre modo dissero. Nostro padre amando piu lui solo che tutti noi erra veramente. Occidiamolo adunque, o scacciamolo, e cosi faremo che nostro padre ci sara grato, e benigno, uno di loro opponendosi al pensier fatto di occiderlo disse. Non occidiamo Giosepho, ma se vi pare, mettiamolo in una Cisterna, e quivi lasciandolo passera forse qualche uno che lo torra, e lo portera via. I fratelli a questo accordatisi, dissero al padre. Perche non ci lasci tu alle volte Giosepho amandolo noi sommamente ? Concedicelo domani accioche con noi venga alla pastura, e saremone buoni guardiani, e venuto il di, nella partita loro disse il padre, Mi duole che tu facci loro compagnia, i temo che i lupi rapaci, essendo tu poco esperto, non ti divorino, Allhora i fratelli dissero. S’il Lupo lo mangiera, mettiamloci in conto delle genti infelici, cosi andando seco si convennero tutti di metterlo nella cisterna, e cio fatto tornarono la sera lagrimando, cominciarono à dire. O Padre, Giosepho che tu ci hai dato in custodia è stato divorato da un Lupo insieme con le pecore nostre, e in tanto gli appresentano una camiscia insanguinata, dicendo. Ecco padre il testimone della sua morte, se per aventura tu non ci credessi. Il padre rispondendo disse. Voi nel cuor vostro havete voluto cosi, ma io sosterro questa cosa con patientia, e con modestia, e haro Dio che mi aiutera in questa cosa che voi mi dite. Andàro poi alcuni a trar l’acqua, e trovato Giosepho dissero, che era loro, ma i fratelli faccendolo lor prigione lo venderono per una certa quantità di danari, Il comperator di lui, che fu di Mezara, [223] commando alla moglie, che l’accettasse honorevolmente, e che li facesse carezze, perche sperava di farselo figliuolo adottivo. Cosi conducemmo Giosepho nella terra aiutandolo in tutte le sue faccende, accioche egli fusse ottimo interprete delle parole, il che era saputo da pochi. [224] Et fatto giovane, gli demmo la sapientia perche cosi meritano i buoni. La predetta donna trovatolo in camera sua, chiusa la porta, lo pregò che volesse giacer con lei, e concederle, il suo amore, Alla quale egli disse. Iddio non vuole che io l’offenda, essendo egli mio benefattore, e da lei fuggendosi fu seguitato, & ella lo prese correndo di dietro per la camiscia, e la ruppe. Il che fatto subito si venne alla porta del luogo, & gridando diceva. Che merita altro costui, che mi ha tentato nello honor mio, se non la prigione, o qualche altro maggior danno? Et egli disse, ella me ne ha pregato. Furono allhora chiamati giudici, che devessero diffinir questa cosa. Essi dicevano, che se la camiscia fusse rotta dinanzi, che facilmente Giosepho sarebbe giudicato colpevole, ma havendo ella rotta la camiscia di dietro, [225] si vedea che era stata arte feminile, e persuadono Giosepho, che non pensi piu a questa cosa, e che egli addomandasse perdono alla donna. Di qui nacquero tra l’altre donne della Citta mille novelle, dicendo. Ecco ecco la donna di tanto grande huomo, che amando il suo servo, ha pregato che egli gli conceda il suo amore. Ella udendo dir queste cose si dolse molto, e commando che quelle donne venissero da lei, e preparo loro ove elleno potessero giunte sedere, & à ciascuna di loro diede un coltello, e fè venir Giosepho alla presenza. Il quale veduto, a tutte venne loro il mestruo, e a se medesima taglio la mano. [226] Et dicendo, che Dio non voleva che fusse huomo, ma uno de migliori Angeli, ella rispose. Questo è quello che voi mi solete opporre, il quale non m’essaudi pregando io che ei si giacesse meco. E perche non ha voluto obbedirmi, lo mettero in prigione, e lo faro ritornar alla misura di piu vili, e piu abbietti. Egli cio udendo disse. O Dio io piu tosto voglio la prigione che lei, e se tu non mi aiuti, forse divenendo senz’intelletto pecchero con lei. Dio allhora essaudendolo, il quale è uditore di tutti, gli rimosse cotal opinione, & egli fu messo in prigione insieme con due giovani, De quali uno havendo sognato di haver fatto vino, e l’altro che portava pane sopra il capo, e che gli uccelli venivano a mangiarlo, pregavano Giosepho, che volesse loro interpretare quel che significavano cotai sogni. Egli allhora per farli piu certi disse. Voi non mangiarete prima che io sapro dirvi tutto quello che vi debbe avenire, questo me lo ha mostrato Dio, perche lasciando da un lato, chi non ha creduto in Dio, ho seguitato la setta de padri miei, cioè d’Abramo, d’Isac, d’Ismahele, di Iacob, ne mai nissun de nostri disse, che Dio havesse compagno, e questa è la sua volontà sopra noi. Ma gli huomini per lo piu sono ingrati. Voi che sete miei compagni in prigione, credete che sian meglio molti dii separati, o pur un solo onnipotente? Voi chiamate solamente il nome di Dio, ma pochi ci sono che osservino quello che egli ha commandato. Sappiate adunqne, che uno di voi sara fatto Coppiere, e scudiero del suo Signore, e l’altro sara impiccato, dal cui capo mangieranno gli uccelli. Cosi detto voltossi a colui che haveva ad esser liberato, e disse. Nominandomi,, ricorda il mio nome al tuo Signore . [227] Ma perche per operation del Diavolo, dicendo, questo non nomino Dio, stette nove anni in prigione. Allhora il Re sognando che sette vacche magre, consumavano sette grasse, e che sette spighe grasse, ne consumavano sette secche, {268} chiamati gli interpreti accioche gli spianassero il sogno, gli domando s’essi sapevano, Eglino confessando che non se n’intendevano, pensavano che questo fusse un sogno. Finalmente colui che fu libero dalla prigione, ricordandosene, disse. Se tu mi mandi à Giosepho veridico, ti prometto che io ti portero indietro l’espositione del tuo sogno, Mandati dunque alcuni a Giosepho, gli addomandorono quel che significava il sogno, Egli rispose. Seminate sette anni continovi grano, e coltolo mangiatene poco, e serbate l’altro, perche dopo verranno sette anni gravissimi, ne quali vi morireste non serbandovi da mangiare. A questi poi succederanno altri anni, ne quali nasceran frutti, uva & ogni altra cosa, per la quale gli huomini si libereranno da tanta penuria. Raccontata questa cosa al Re, comando che Giosepho gli fusse menato dinanzi. Et egli fe ritornar il Nuntio al Signore, accioche egli addomandasse, perche cosi le predette donne segavano le lor mani, le cui arti Dio solo conosce. Ricercando il Signore, quel che elle havevano quando chiedevano Giosepho del giacimento carnale, confermavano giurando per Dio, che non havevano in quello trovato mal’alcuno. Finalmente la donna del Re [228] disse. Per la verità io confesso, che io lo pregai, che si impaciasse meco, & egli nego. Et egli è testimone in secreto di quel vero, che io dico, e Dio parimente, che ha in horror le bugie. Et io ancho non niego l’anima de gli huomini essere studiosa, e desiderosa de mali. Ma Dio mi ha perdonato. Allhora il Re commando, che fusse menato, accioche fusse suo servidore. Egli dunque fidelmente servendolo fu sopra ciascuno altro essaltato, la onde Giosepho gli disse. Fammi guardiano sopra tutti i granai, e i depositi del tuo Regno, e trattero fidelmente ogni cosa. Et cosi concedemmo la terra a Giosepho secondo il voler suo. [229] Egli dopo conobbe i suoi fratelli, che vennero a trovarlo, et eglino non lo conobbero, e partendosi commesse loro, che essi al ritorno devessero seco menar il fratello, che essi havevano lasciato a casa, altrimenti non venissero piu, e persuadendoli diceva. Non vi ho io dato buona misura per poco pregio? Essi gli promessero di dirlo al padre loro, e Giosepho commando a suoi servi, che mettessero la moneta nelle lor sacca, accioche ritrovatala fatto il ritorno piu volontieri andassero a casa. Essi ritornati al Padre dissero. Ci vien interdetta la tornata, e il formento, se noi non meniamo con noi il nostro fratello, Daccelo adunque che noi ne haremo bonissima cura. Allhora il padre tutto sdegnoso disse, volete che io ve lo dia accioche voi gli habbiate la guardia che voi haveste a l’altro suo fratello, Dio è miglior guardiano di voi. Essi aperti i sacchi del grano mostrano i danari entro trovativi, e allegri quelli danno al padre mostrando che era loro gratis renduta, Essendo adunque per quello allegro gli chieggono il fratello, affermando che ne harebbero bonissima guardia, e che veramente lo ritornerebbero indietro. Il padre afferma, che non lo vuol dar loro, se prima non vede, che sia volontà di Dio, e che non vede che essi lo habbino a rimenar indietro. Fatto il patto tra loro, il padre ammonendoli disse. O figliuoli non entrate per piu porte, ma per una sola. Io, essendo di Dio, tutti i giudicii, alla cui {271} io mi accommando, non potro rimediar à quello che vi accadera per sua volonta. Essi entrati per la porta sola come lor disse il padre, non riceverono alcuna molestia. Iacob haveva all’animo l’ordine nostro, del quale egli è testimone, quantunque molti nol sappino, Giosepho venuto alla presenza del fratel suo, se gli manifestò, dicendoli, che non dicesse questa cosa ad alcuno, e che non si curasse molto de fatti de fratelli. Fatta essi la compera fu da servi di Giosepho messo in uno delle sacca una coppa del Re, e mandato lor dietro la famiglia del Re, e presili disse loro. Dunque voi sete ladri? Risposero che cercate voi ? Disse Giosepho il vaso del Re, e chiunque me lo dara hara il suo Camello carco, e oltre gli faro beneficio. Essi in presenza di testimoni dissero, che non eran ladri, e che non eran venuti nelle sue terre per rubare. Et cosi lamentandosi faccendo cercare per le sacca loro fu ritrovata la coppa in quello del lor fratello minore. Et cosi insegnai a Giosepho come egli potesse appresso se ritener il fratello preponendo al sapiente un sapiente. I fratelli stando immobili, per questo fatto disse Giosepho. Non è maraviglia se essi hanno rubato, poco fa havendo fatto mal capitar un’altro lor fratello. Essi rivoltisi a Giosepho dissero. Signor parendoci tu huomo da bene, prendi un di noi in cambio di questo che ha fatto il male, Perche il Padre è vivo, e in eta grande, onde si morra per dolore. A quali esso rispose. Non voglia Dio che si ritenga se non chi ha fatto il male, perche altrimenti noi li faressimo ingiuria. Liberati adunque, e non sapendo la certezza del ritorno loro, lamentandosi il maggior di loro disse. Non sapete voi, che noi promettemmo al padre di rimenarlo indietro, e che gia facemmo di Giosepho un’altra cosa cosi fatta? Io per me non son per venir piu, se il padre non mi perdona, e che non mi richiami, o che Dio faccia il suo giudicio. Ritornate voi al padre, e ditegli, Padre il tuo figliuolo ha rubbato sanza che voi ne habbiamo saputo cosa alcuna. Noi ci diciamo il vero, & addomandane chi ci ha accompagnati, e le genti che sono al luogo, ove noi siamo stati. Il Padre cio udendo disse. Tenete secreto questa cosa. Perche io haro patientia fino à tanto, che Dio forse gli farà ritornar ambi duoi, e cosi assiduamente piangendo, e chiamando Giosepho, se gli fecero attorno alla luce alcuni pannicoli onde miseramente si stava. {272} Al quale i figliuoli dicevano. Tu non resterai di nominar Giosepho fino alla tua morte? A quali esso disse. Io fo i miei lamenti con Dio, dal quale intendo quelle cose che voi non sapete. Ma vi prego o figliuoli, che non vi disperando di Giosepho, e del fratello, andiate à cercare. Essi adunque andati la terza volta pervenuti à Giosepho dissero. O huomo sublime, noi che siamo poveri, siamo venuti da te, facci il beneficio promessoci, perche i benefici sono in gratia di Dio. Egli rispose. Vi ricordate voi di Giosepho, o pure ve ne sete dimenticati? Risposero, se tu quel Giosepho ? Sono diss’egli, e questo è mio fratello, e gia Dio mi è stato misericordioso. Finalmente i fratelli confessarono, che Giosepho era lor Signore, e che essi havevano grandemente errato. Ma egli consolandoli disse, non vogliate dolervi. Perche hoggi Dio vi perdonerà. Portate questa mia camiscia a mio padre, & appresentatiglie la innanzi, accioche egli rihabbia il suo lume, e menatelo qua con tutta la nostra famiglia. Gia comparendo le genti, disse suo padre. Io sento l’odore di Giosepho mio figliuolo, quantunque voi non mi crediate, al quale risposero quei che gli erano intorno, la vecchiaia ti fa trapparlare, ma venendo il messo del la nuova, & egli per la camiscia ricevuto il lume disse. Non vi ho io detto, che ho cose da Dio che voi non sapete ? Risposero, o padre perdonaci perche noi habbiamo errato, a quali e disse, io preghero Dio che vi perdoni, e vi faccia contenti. Dopo andati tutti da Giosepho, egli honorevolmente ricevendoli, disse. Entrate in Mezzara, e quivi dimorando temete Dio, & essaltatigli sopra gli altri, tutti lo honoravano, e se li inchinavano. Fatto questo, parlò a suo padre. O padre, questa e l’espositione del passato sogno gia verificata da Dio, ilquale mi libero dalla prigione, & vi ha condotti qui da me, dopo la diabolica commistion tra me, e miei fratelli, egli vede ogni cosa, e a tutto mette rimedio. [230] O Dio fattore del Cielo, e della terra, il qual mi ha dato potenza, & hammi insegnato l’esposition delle parole, io mi accomando in questo secolo, e nell’altro, e fa che io perseveri nella buona fe, & alla fine accompagnami co buoni. Ti metto in credenza questa parola secreta, che tu adori solo Dio, & che tu ti accosti à suoi commandamenti, come fo io, e miei seguaci. Io non sono incredolo. Noi mandammo innanzi à te Propheti, accioche predicassero a gli huomini tutti, e che insegnassero che fine fu quella de loro antecessori. Ma voi non vi partiti dalla vostra giustitia, {274} onde quelli disperandosi non prendemmo giusta vendetta, {275} salvando i nostri amici. Queste cose dettevi innanzi son da esser tenute maravigliose da chi teme Dio. Perche questo parlar non è finto, ma fermo, e saldo, e apre la buona via, discernendo ogni cosa.

In nome di Dio Misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXII.

[231] PERCIO CHE i precetti di questo libro come mandato dal Cielo sono veracissimi, non dimeno molti di questi sono poco osservati da gl’incredoli, Iddio non ha levato il cielo con colonne che si vedono come fanno gli huomini. ma invisibili, e sopra quello asceso, ha talmente disposto il Cielo, e la Luna, e gli altri pianeti, che è una maraviglia, e come divino proveditore ci ha dato tal intelletto, [232] che conosciamo come tutti harremo à ritornar a lui havendo disteso la terra, levato i monti,, cavato le valli, e produttoci tanti sorti de frutti, e fattici noi di quella, che ne fa maravigliare, e dire, come è possibile che essendo noi fatti di terra, ritorniamo in terra? il che dicendo, pare che non crediate in Dio, dove che con la catena al collo sarete condotti nel fuoco dell’Inferno, per cioche qual opera male, in lui solo cade il male, anchora che Dio come misericordioso perdoni a chi egli vuole, e à chi non vuole nuoce, [233] perche egli è quello che manda le nebbie, i folgori, i tuoni, le tempeste,, e i tremoti, di che tremate, et havete horrore, per ilche si argomenta, che egli è solo Dio, e quei che altrimenti credono, sono incredoli, il cielo, e la terra, e cio che si contiene in quelli adora Dio, alquale il Sole scendendo all’occidente s’humilia, chi è dunque Signore del cielo, e della terra? esso Iddio, [234] perche dunque adorate altri che non ponno ne giovare, ne nuocere all’anime vostre fabricandogli d’oro, di catene d’annelli, e di cose simili ?

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXIII.

[235] QUESTO libro noi ti habbiam posto di sopra, accioche per questo tu cavi gli huomini dalle tenebre, mettendoli nella luce, e nella strada di Dio, e ribatendo l’oppinioni di chi non crede, accioche tu mostri in che errore essi vivono. [236] Non habbiamo fino à qui mandato Propheta alcuno se non con la lingua della sua gente, accioche da suoi potesse esser inteso, e Dio sapientissimo questi cava dal male, e quegl’altri indirizza a bonissima via, cosi fu mandato Mose da Dio, perche è cavasse le sue genti dall’oscuro, e gli persuase ad adorare un solo Dio, e à pregarlo, ilquale gli libero dalla gente di Pharaone, e che promesse accrescer la vostra generatione. Ma se voi non vorrete credere, Dio non si curara altrimenti di voi, perche è di tutti abbondantissimo, e pieno di gratia. Non vi ricordate voi de nostri antecessori, cioè delle genti di Noe, Naat, e Themuth, e de posteri, e de precetti loro da Dio mandati? Essi contraponendosi a Nuntii de miracoli, dicevano. Noi non crediamo à vostri commandamenti, perche ci sono come bugie, Risposero i nuntii. Non è cosa in Dio che sia dubiosa, o falsa, ilquale chiama ciascuno accioche si faccia quel che egli ha ordinato, & essi rispondendo dissero. Essendo voi huomini come noi, perche volete levarci da gli ordini de nostri antichi, venite voi forse co miracoli perche vi crediamo? a quali dissero i Nuntii. Noi siamo huomini come voi, e Dio usa misericordia con la sua gente, ne possiamo adempire i desideri vostri, se Dio non vuole, al quale ci raccommandiamo sopportando il mal da voi fattoci. Risposero gli incredoli, o venite alla nostra legge, o uscite fuori delle terre nostre. Cosi Dio messe confusione tra gli incredoli, quali me temendo, habitano in luogo oscuro, e terribile. [237] Questi saranno tormentati, e non potranno morire, ma in eterno stenteranno. [238] Et gli incredoli fatti dopo polvere saranno gettati al vento. Non è cosa leggiera al fattor del Cielo, ogni volta che ci voglia confondervi, e fare un’altra gente? Tutti à lui s’aduneranno e allhora i poveri diranno, a chi sarà lor preposto. [239] Voi se havete potenza alcuna, difendete dal mal i vostri seguaci, ma essi diranno, se Dio ci havessi diritto a buona via, noi vi haremmo condotti con noi. Hora non possiamo piu, perche ci bisogna comportar con patientia. [240] Allhora il Diavolo confessera il vero, dicendo. Dio vi persuase il vero, e io la bugia, e quantunque io non vi habbia forzati, chiamati ch’io vi hebbi voi veniste à me. Onde la colpa è delle anime vostre, e non mia. Ne ci sarà aiuto alcuno, perche gli incredoli patiranno sanza fine, e i credenti à Dio goderanno il Paradiso, e tra loro s’aiuteranno. Lo huomo da bene, è fatto a simiglianza d’un buon arbore, il quale non è impedito, ne dalle radici, ne da altro ostacolo, [241] si che egli non produca frutto. Queste similitudini conducono gli huomini à ricordarsi del bene, Dio fa tutto il bene à chi crede, e fa che gli incredoli non trovano la strada buona, essendosi da lor medesimi fatto male, mettendosi nel fuoco infernale. I buoni faccino oratione, e limosina di quel che essi hanno, innanzi che sopravenga il di, Dio creo il tutto, e mando le pioggie alle herbe, e alle terre, adatto il mare al corso delle vostre navi, dispose il Sole, e la Luna co moti ordinati, e vi compiacque in tutto, e non è possibile annoverar tutti i beni concessivi. Non dimeno per questo voi non lasciate la vostra malitia. Abramo pregando Dio, che facesse sicura la terra sua, e i suoi figliuoli si che non adorassero gl’idoli, disse. Chiunque mi seguiterà, sara mio. A gli altri tu Signore perdonerai, e apparecchia loro si i cuori, che e vadino in peregrinaggio al tempio Aram edificato nella terra Aman [242] coltivata dalla mia gente, la dove non nasce grano, e quivi gratamente ti adorino. Io gratiosamente ti ringratio, havendomi tu fatto un gran presente, dandomi Ismahel, & Isaac. Nissuno si pensi che Dio non sappia l’operationi de gli incredoli, quantunque egli allunghi il giudicarli fino al di del giuditio, nel quale levatisi non potendo volger à pena gli occhi, morti di cuore, verranno in presenza, dicendo. Signore dacci un termine, e seguiteremo i detti de tuoi Propheti. Rispondera Dio. Voi da prima prometteste il simigliante, et vedendo che noi prendevamo vendetta de cattivi, pur tuttavia non volendo pentirvi seguitavate le vostre male opere. Dio non è egli conoscitor di tutte l’arti, e di tutte le malitie? E quantunque le vostre arti trappassassero i monti, devereste pur conoscere Dio preciosissimo, e che egli e vendicatore, e fermo in tutto quello che egli ha per i suoi Propheti promesso, [243] Perche la terra si mutera in un’altra, e il Cielo parimente, e innanzi à Dio comparira ogni cosa, e la gente incredula verra con le mani, e col collo cinto di catene, vestita con le camiscie di fuoco, e Dio dara loro secondo il merito. A confermatione della memoria de buoni, e a sollevamento della credenza de malvagi, manifesta i miei commandamenti, dicendo, che si debba adorar un solo Dio.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXIIII.

[244] QUESTO è il libro dell’Alcorano chiaro, et evidente, nel quale verra tempo che gl’incredoli gli vorranno haver creduto, il che essi terranno poi vero, quantunque al presente non se ne curino. Noi fino à questa hora non habbiam dato potenza {290} à nissuno, se prima non gli habbiam dato il libro. Et cosi la gente non passera il suo termine senza me, essi diranno, venendo tu con questo libro che tu sia indemoniato, e non ti vorranno credere, e noi confermiamo questo libro esser da suoi {291} fatto, del quale noi saremo guardiani. Tutti gli altri Propheti sono stati scherniti, e quantunque habbino veduti gli effetti nostri ne suoi antecessori, per questo non restano di non esser incredoli, e se noi aprissimo le porte del Cielo, dicendo loro, che da capo ascendessero, direbbero, l’ebbrezza de nostri occhi non ci lascia veder cosa alcuna, perche noi siamo come incantati. Io compartendo nel cielo i segni per bellezza, e ornamento di lui, lo guardo da tutte l’ingiurie del Diavolo, dalla voce infuori, la qual la su aggiugnendo, è da i lampi delle stelle perseguitata. Appresso vi ho dato la terra, dalla quale voi cavate il viver vostro senza render indietro cosa alcuna. Quivi non è cosa che ci sia nascosa, e che noi non veggiamo, dando noi la vita, la morte, le pioggie, e ogni altra cosa. Noi conosciamo i nasciuti, e quelli che hanno à nascere, i quali tutti s’aduneranno innanzi à noi che siamo potenti, e periti. Noi facemmo lo huomo di terra, [245] prima havendo creato il Diavolo di fuoco pestifero. E quand’io intimai à gli angeli che io volea far lo huomo, e dargli parte della portion della mia anima [246] comandando loro che si humiliassero, mi obbedirono. Belzebub solo non volle inchinarsi, ilquale addomandato da Dio, perche cio facesse, disse. Perche mi debbo io sottometterre à chi è fatto di terra? Rispose Dio, perche tu se malvagio, partiti da me sino al determinato di, & egli domandando un termine al di della publica resurrettione, disse Dio. Io ho posto il termine alla hora del di ordinato, & egli pieno di nequitia, rispose, Per questo che tu mi hai fatto contro, farò che piacera à gli huomini il mondo, e loro insegnero tutti i mali, dalla gente infuori che con puro cuore ti adorera. Rispose Dio, la mia gente camina per la via retta, onde tu non poi nocerle, eccetto quei che haranno seguito i rei, iquali insieme con voi s’aduneranno [247] nell’inferno ordinato con sette porte. I buoni entreranno nel Paradiso, e torremo da i lor cuori ogni malitia, e saranno insieme fratelli, ne patiranno alcuna fatica, ne alcun male . Dillo alla mia gente, perche io son misericordioso, e perdono. [248] Al medesimo e noto quel che accadde quando gli angeli alloggiarono con Abramo, i quali Abramo vedendo disse, Io temo di voi grandemente, dissero quelli, non temere, perche noi ti portiamo la nuova di un figliuol sapiente che tu hai da generare. Et egli, come sara questo s’io son vecchio ? Essi risposero, l’allegrezza è vera, e non ti disperare, rispose. Non mi disperero, essendo propio il disperarsi effetto de malvagi, ma siete voi venuti per altro? risposero [249] à salvation di Loth, e de suoi, e a perdition del restante, venuti adunque gli angeli alla gente di Loth, disse la sua gente loro, che non gli conosceva, alla quale risposero. Noi veniamo per dirvi il vero senza mescolarvi alcuna bugia, e cosi secretamente favellano con Loth, e dissero. Di notte fuggi tu con la tua gente, ne ti rivoltar indietro, et andrai dove noi ti insegnaremo, Perche tutti questi dal primo fino allo ultimo sar anno dispersi. Ma andando a casa Loth, le genti egli diceva loro. Vi prego non fate ingiuria à costoro che albergano meco, ma temete Dio. Essi percio non restavano di voler insultarli, a quali Loth, per Dio voi abbracciate la setta pessima, sete voi ebbri. Togliete le mie figliuole, fatene quel che vi piace, ma è furon subito turbati da una voce del Cielo, e non molto dopo furono spersi, e rovinati da pioggia di sassi. Il che a discreti e cosa maravigliosa. Seguisi adunque la buona via. Ci vendicammo ancho di coloro, che per cio cavano gli arbori, deviando dal vero temariamente, essi non credendo alle virtu nostre mandate loro, facevano case sotto terra per sicurezza loro, a quali finalmente poco giovo l’arte loro. Noi creammo con verita il cielo, e la terra, e cio che ne l’uno, e nell’altro si vede. Et verra la hora della vostra perdonanza, havendoti dato l’Alcorano per gratia. Non volger gli occhi in conto alcuno alle vanita, {297} e non le desiderare, sia humile, e chiarissi loro te esser nuntio de miei precetti, a chi disputassi dell’Alcorano. Giuro per me medesimo, che io faro che quei disputatori mi verranno innanzi. Tu in questo mezzo notifica loro i miei precetti, separandoti da gl’incredoli, et io ti liberaro da tuoi beffatori, [250] e sapranno se sara vero che uno Dio habbia un’altro Dio per compagno. Tu adora uno Dio, e chiamalo fin che verra la morte, e renditi humile, e sta in oratione.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXV.

[251] TROPPO non vogliate affrettarvi. Ecco che gia il precetto di Dio si ha adempiuto, il quale è stato sopra ogni nostro detto, ilquale permette che si dica che non sia sopra gli Angeli animati altri che Dio. Temetelo adunque, che egli è il creator della terra, e del Cielo, ilquale per i detti vostri s’è sublimato. [252] Produce lo huomo dello sperma, ilqual divien dopo canuto, eloquente, e discreto. Il medesimo benefattore, ha fatto le bestie tali, che voi di quindi ne cavate, il caldo, il commodo, il vitto, l’ornato, e lo honore, e il portar le robbe, e le cose, come i muli, gli asini, e i cavalli, che à voi sarebbe impossibile. Il medesimo vi ha insegnato la buona via, quantunque molti ne faccino poca stima, e volendo lui, tutte le sette diverrebbero in una. Per lui discendono sopra le viti in terra le pioggie, onde voi cavate il viver vostro, havete per lui il grano, l’olive, le palme, e ogni altra generation d’arbori. Il medesimo creando la notte, il Sole, la Luna, e le stelle, per voi le affatica, & ha nella terra creato diverse forme, e nel mare per il vostro vivere, e per la vostra commodità , e per il corso delle navi, accioche voi acquistiate bene, e tutto per voi, E dispose in terra i monti, l’acque, e le strade per far i negotii, e le stelle accioche voi sapeste ritrovarvi ne luoghi sicuri per mare, le quai tutte cose à buoni sono maravigliose, e veggono quanto importi a Dio crear lo huomo, ma chi puo numerar le cose di Dio maravigliose ? Egli è misericordioso, e sa il tutto. Quei che voi adorate per Dei son fatti da altrui, ne posson far altri. [253] Non hanno vita, e sono insensibili. Nell’hora della resurrettione tutti sapranno che ci è un solo Dio. Chi nell’altro secolo non credera sara malvagio di cuore. Interrogati molti, quai precetti di Dio essi habbino, dicono, quei miracoli de primi, i quali nel futuro secolo saranno aggravati da lor peccati, parte per i loro difetti, e parte per il carico de gli incredoli, che essi haranno fatto perdere. Dio rovina le fabriche da lor fatte, si che elle loro caggiono addosso, e cosi hebbero il male, di dove essi non sel pensavano, Quel di per testimonio de sapienti, gli incredoli patiranno gran male, essi perseveraranno nel far male, fino a che gli angeli caveranno lor l’anima di corpo, e allhora gli si raccommanderanno dicendo, che non san piu oltre, e Dio allhora dira, entrate nelle porte del fuoco, e non isperate mai piu d’uscirne. I resistenti adunque entrano per mala via, [254] e i timenti Dio addomandati, quel che essi da lui habbino, rispondono, bene, e sappino tutti, che nel futuro secolo il bene e preciosissimo, Diranno gli angeli a coloro, che nella hora della morte saran buoni, Dio vi guardi, entrate nel Paradiso per i meriti vostri, che è casa vostra, dove harete fonti d’acque dolcissime, e tutto quello che saprete chiedere, e tale richiede il merito de buoni. Gli incredoli non aspettano se non la venuta de gli angeli, o di qualche altro dato da Dio. Fecero il simigliante i loro antecessori, i quali à se medesimi nacquero, onde meritamente perirono, diranno gli incredoli. Se Dio volesse, ne noi ne i nostri non adorarebbero altro che Dio, ne farebbono altro che il suo commandamento, i suoi predecessori secero il simigliante. [255] Ma al Nuntio non appartiene altro che ispianar i precetti. Mandati i Nuntii ad alcune genti, accioche predicassero Dio, e che si lasciassero gli Idoli, Dio parte ne messe nella buona via, e parte nella cattiva. Ricerchino la terra, & vegghino qual era il fine de contradicenti. Non pregar che Dio insegni la via retta a cattivi, perche non giovera se non a chi Dio vorra. Io vi spiano le contrarietà, e dopo conosceranno gli incredoli che essi hanno mentito. Quando noi habbiamo voluto qualche cosa, habbiam detto sia fatto, e fu fatto, Dopo il male, e la fatica durata, gli huomini in nome di Dio vivuti saranno da me ristorati. Innanzi a te non mandai altri nuntii che huomini, i quali ricercassero, se si haveva cura alle cose miracolose de libri. Io ti ho dato al presente questo libro, accioche tu spiani à gli huomini i precetti, accioche essi intendino quel che avenne a primi contradicenti. Essi non hanno creduto esser colpevoli e peccatori, non essendo loro accaduto disaventura veruna. Dio piissimo ha condotto la volonta sua in atto. Tutti gli angeli celesti, e i terrestri animali adorano Dio, & osservano i suoi precetti. Non vi fate piu Dei, perche non è se non un solo, e cio che voi vedete è suo, perche invocate voi altri che lui? che havete voi altro da lui che commodi? voglio che voi l’adoriate, e che lo preghiate. Non voglio che voi facciate altri Dei, come fanno i malvagi, che dicono, che egli ha figliuoli. Dichino pur quel che essi vogliono, che Dio che conosce tutte le cose, e le loro gli faran conoscere a loro medesimi. [256] Alcuni nascendo loro una figliuola, si attristano, sospirano, e si partono dalle conversationi de gli huomini, fino à che essi deliberano se è tenga la figliuola, o se la sepeliscano viva. O quanto son malvagi coloro, che non credono che habbia a venir l’ultimo di. L’altezza è simigliante à Dio, se Dio riguardasse à tutte le cose malfatte de gli huomini, non lascierebbe nascer in terra cosa alcuna, Ma egli piacevole lascia che la hora giunga, nella quale non si potra fuggire, non è da ragionar di Dio à coloro, i quali bestemmiano, non havendo essi a ricever altro che fuoco. Giuro per me medesimo che io commandai i precetti alle genti innanzi à voi, Ma il Diavolo corrompendoli fe parer i suoi piu belli, alquale chi si raccommanda, patira gravissimi tormenti. [257] Non ti ho dato questo libro per altro, se non perche tu esponga gli huomini le lor contrarietà, & insegni la via retta à buoni, Dio manda di Cielo l’acqua, accioche ella faccia viva la terra, e dalle bestie il latte con che si bea, e da gli arbori con che si viva, e queste vi godete, le quai tutte cose son miracoli a sapienti, e non di poca importanza, [258] Comandammo all’api che edificassero le case loro ne monti, e ne gli arbori, e che gustassero di tutti i fiori, accioche esse componessero il liquore che è molto salutifero à gli huomini, del che si maravigliano i buoni. Il medesimo Dio vi ha creati, e faravi morire, e molti di voi ritorneranno à peggior vita. [259] Perche negate voi il ben di Dio? Dio di voi medesimi ha prodotto le donne, la prole, i figliuoli, & vi concede ogni bene, perche dunque ne credette il male, negando il ben datovi adorando in luogo di Dio chi non vi puo dar ne il vitto, ne il vestiro ? Non proponete essempi a chi sa ogni cosa, ma a voi che non sapete proponete questa parabola, pensate se sono uguali coloro, de quali parte son posti in miseria, e parte sono abondanti de beni dati loro da Dio. Non vogliate caminar per altra via che per la retta del Signore, del quale sono i secreti della terra, e del Cielo, il quale vi addusse dal ventre delle madri vostre non ne sapendo voi nulla, et vi diede gli orecchi, gli occhi, e i cuori accioche voi poteste renderli gratie. [260] L’avenimento della hora non sara se non simile al batter dell’occhio, o piu veloce. Non vedete voi l’uccelli del Cielo non esser da altri sostenuti che da Dio? il che è maraviglioso à credenti, Egli delle bestie vi ha dato tutte le commodità. Il medesimo per vostro contento vi ha concesso l’ombre nel caldo, ne monti, le frequentie delle vie, e le vesti cosi nel freddo come nel caldo, e appresso vi ha concesso la salute, e la sanità, e se non vogliam credere non importa à te sta loro annuntiar il bene, e la maggior parte di loro non credera, rifiutando la cognition del bene, il di nel quale cercheremo testimoni di tutte le genti, non chiederemo il testimone de gli incredoli, ne gli ascolteremo, ne col vedere alleviaremo il lor male, ne gli guarderemo, iquali diranno.. O sommo Dio, questi sono quei che noi in tuo luogo habbiamo adorato, e riguardando prima verso quel che essi adorarono, adoreranno anchora loro in quel giorno Dio. Et noi allhora sopra il mal loro ne accumularemo un maggiore ք la loro malitia, e chiamati i testimoni di tutte le genti, saro testimone teco di questa tua gente. Ti ho dato questo libro accioche tu faccia noto i miei precetti, e che tu intimi loro che faccia bene, e che tu sia benefico a tuoi consanguinei.. [261] Darai compimento a tuoi voti in nome di Dio, e non tardare. [262] Non mentir del promesso, essendo gia per te Dio sicurta, e non imitar coloro, che col giuramento vogliono far credere il falso. Perche questo sara annumerato tra gli usurai, & s’il tuo pie primo fermo sdrucciola, sosterrai gravissima passione del male. Non fate tra voi sacramenti falsi, ne vendete per niente le cose divine, perche quel che si riserva appresso Dio, si riserva ancho a noi. Le cose mondane tosto passano, ma le divine non mai, secondo l’opere sue buone, Dio rimunerara con la vita eterna, sia huomo, o sia donna, s’Iddio volesse vi farebbe tutti una gente. Ma egli fa errar questo, e creder quell’altro. Quando voi leggerete l’Alcorano, fatelo piu divotamente che voi potete. Mutandosi in questo alcuna volta una parola per un’altra, sapendo Dio la cagione, dicono gl’increduli, tu non sei se non mendace, variando à questo modo le tue parole. Ma molti non sanno la cagione di questo. Perche esso Dio, e il suo spirito benedetto hanno composto questo veracissimo libro, accioche i buoni possino dirittamente caminar per buona strada [263] . Noi sappiamo, che essi diranno, tu insegni a coloro che hanno la lingua latina [264] , e l’Alcorano è scritto in Arabico. Dio non mostrera mai loro la diritta via, essendo mendaci, ma patiranno gravissime pene, Dio si ricorda di tutte le cose, onde questi malvagi vivono ne sanno come. Dio perdonerà a chi hara durato fatica. Il di ultimo Dio secondo le opere dara il beneficio, voi dunque che mangiate le cose saporite di Dio, adoratelo, e ringratiatelo, guardatevi molto di non lo far bugiardo: Perche tali patiranno gravissimo male. Dio non ha fatto cosa alcuna non lecita al viver vostro, dalla carne di porco infuori, e dell’animale non morto in nome di Dio, Ma essendo necessitati à mangiarne Dio vi perdonera, il simile se farete non lo sapendo, e poi ve ne pentirete. Il medesimo habbiamo ordinato a Giudei, ne essi hanno fatto ingiuria a noi, ma a loro medesimi. [265] Abramo credendo a Dio per i beni ricevuti da lui, lo ringratio, il che accettato da Dio, messe il suo seme per la buona via, {314} e di la gli rese il devere. Dopo habbiam mandato te accioche tu seguiti la legge d’Abramo, non ti partendo da quella . Non habbiamo comandato che si guardi il sabbato, se non à coloro tra quali era differenza, e contrarieta, le quali Dio futuro giudice determinera, [266] Disputando di solamente buone parole, Perche Dio vede chi segue la buona, e la malvagia strada. Rispondi a chi ti addomanda honestamente. Nondimeno è meglio sostener patientemente, non temer contro a chi contradice, ne ti attristar per loro, perche Dio è sempre con chi fa bene.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXVI.

[267] IL SERVO nostro diletto noi lo levammo dal Tempio non lecito, {317} e di notte lo conducemmo al Tempio lontano per insegnarli le virtu nostre. Demmo a Mose il libro col quale dimostro la via aperta ad Israhele a far bene, vietando il non lecito, e demmo loro tutti i beni, e le ricchezze aiutandoli, & essaltandoli dicendo. Se farete bene giovarete alle anime vostre, se farete altrimenti sara mal per voi. Nell’avento del termine dato gli nimici di Dio vi faranno ingiuria, e disfaranno i vostri Tempii Ma se voi ritornerete io vi perdonerò. Questo Alcorano annuntia a chi crede grandissimo gaudio, e contento. Ciascuno o creda, o non creda portera il suo sacco de fatti, e per questo effetto vi diamo questo libro, facciasi dunque fine à vostri peccati. Noi demmo al Sole la luce, e alla Luna, accioche col mezzo loro lo huomo conosca gli anni per i quali essi debbano acquistarsi il vitto. [268] Non siate malvagi, & erronei, con agguagliar alcuno à Dio, il quale ti commanda che tu adori un solo Dio, e che tu honori il Padre, e la Madre, e faccia lor bene. Quand’essi invecchiaranno, non dir mai loro una malvagia parola, ma sempre allegra, e gioconda,, sottomettendoti loro con ogni humiltà, e prega Dio che perdoni loro, perche essi essendo tu piccinino ti allevarono, Dio conosce quel che voi havete ne cuori, se sarete buoni, e vi perdonera. [269] Presentate i poveri, e i parenti, ma non con superfluità. Perche coloro che fanno il superfluo son parenti del Diavolo. Dio da à buoni il bene, e à cattivi da il male. Per nulla non occidete i vostri figliuoli, perche questo è grandissimo peccato, e noi diamo la vita loro si come a voi. Non siate fornicatori, perche questa è sceleratezza, e cattiva via, [270] Dio commanda che si faccia vendetta de gli occiditori ingiusti, & egli l’aiuta. Non toccate la pecunia de gli orfani, infino à tanto che non giunghino gli anni venerei. Fatto un proposito non vi mutate, perche Dio vi addomandera ancho di questo. Impite la misura, e pesate giusto, perche questa è cosa ottima. [271] Non dite cosa alcuna se prima non la sapete, perche voi dovete del dir vostro, render ragione. Oltra tutte l’altre cose Dio vuole che voi non gli date compagno, [272] perche non ci è nessuno a lui uguale, egli solo è perdonatore de gli altrui peccati. Non è al mondo cosa che non gli renda le debite gratie. Voi che non credete legendo l’Alcorano, sarete oscurati da un certo velame, & essi te fuggiranno, quando sentino in questo libro che tu nomini un solo Dio. Noi veggiamo quel che essi ascoltano, e udiamo quello, che dicono de fatti tuoi. Et dicono alla moltitudine seguiteli pure, se volete diventar incantatori, e Magi. Preponendo lor tanti essempi perche si tolgan giu dalla buona via, e dicendo essi. Quando voi sarette ossa, o ridutti à nulla, come diverrete voi nuovi huomini? Rispondi. Quantunque voi foste di ferro, colui che la prima volta vi fe, la seconda vi ritornera alla vita, essi piegando i capi loro, addomanderanno quando fia questo, rispondi tosto. Il di che Dio vi chiamera tutti, risponderete pensando d’esser dimorati poco. Persuadi alla gente migliore Dio, accioche non si mescoli seco il Diavolo suo manifesto nimico, ma imitino Dio, il qual da il bene, e il male secondo sua voglia. Ne ti habbiamo mandato accioche essi ti adorino, o si raccommandino a te. Noi demmo il Salterio à Davit, & essaltammo alcuni Propheti, invochino i malvagi coloro che essi adorano in luogo di Dio in aiuto de lor mali, i quali essi adorati patiranno. Chi chiama Dio hara il beneficio da lui. Non è villa che innanzi à quel di noi non roviniamo e spianiamo. Questo è prescritto nel nostro libro, ne alcuno ci ha prohibito essequir il commandamento, se non i contraditori. Noi habbiamo ubedito non per altro, se non perche gli huomini ci temino. Pochi credono il sogno che noi ti mostrammo. [273] Havendo noi commandato a gli Angeli che s’inginocchiassero ad Adamo, tutti lo fero fuor che Belzebub, dicendo che mai s’inchinarebbe à creatura di terra, e minaccio di offender tutta la gente à lui preposta, da pochi infuori. Se Dio gli havesse dato termine fino all’altro di. Alquale Dio disse. Partiti di qui, e va a possedere l’Inferno co tuoi seguaci, e fa il peggio che tu sai, Ma tu non harai potenza alcuna sopra coloro che mi si raccommanderanno. Nelle tempeste di Mare, voi non potete haver chi ve aiuti se non Dio. liberati, e uscitine, correte alle vostre usate malvagità, accioche à questo modo lo huomo sempre sia ingrato à Dio. Non temeste voi che il vento, l’acqua, e la arena non vi affogasse ? Guardatevi adunque che un’altra volta per la vostra malitia non vi affondiate, non havendo poi chi vi aiuti. I figliuoli d’Adamo honorati per noi, hanno dalla terra ricevuto il vivere, e parte di loro sono stati grandi, e abbondanti. Colui che in questo mondo sarà vivuto in errori, lo faremo privo di lume. State adunque dalla mattina fino a vespero a orare, havendo riguardo che la oratione da mattina non manchi, perche all’hora tutti gli Angeli son testimoni. Farai la notte oratione fino a che Dio ti metta in buona via di far bene, e pregalo cosi. O Dio riducimi à bene, e guardami dal falso. I malvagi non haranno se non male, e fastidio, e i buoni bene, e conforto.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXVII.

CIASCUNO operi secondo il suo modo, conoscendo Dio chi camina piu rettamente. [274] A coloro che ti addimanderanno di chi sia l’anima, rispondi di Dio, il quale ti ha insegnato la sapientia, e s’io mi volessi partir con il libro concessoti, non trovaresti poi chi te lo volesse rendere, se non la divina pietà, la quale è in te grande, e quantunque gli huomini se adunassero col Diavolo per farne uno non farebbono nulla. [275] [276] Molti non crederanno à questo Alcorano, dicendo, che non ti vederanno fino à tanto che tu non faccia loro in terra una fonte viva, o che tu sia veduto con gli Angeli, e che tu saglia al Cielo, Tu pregando Dio dirai. Io non sono se non huomo, e Nuntio, che mostro la via diritta, a coloro à quali nissuno prohibisce il credere, Et è da sapere, che se la terra fusse habitata da gli Angeli, allhora sarebbe stato di Cielo mandato un’Angelo, Tra voi e me ci è Dio testimonio sufficiente, ilquale vede la sua gente, & le insegna. Il di della resurrettione, numerando i fatti de ciechi, e de sordi, gli tormenteremo in ardentissimo fuoco, e quanto piu arderanno tanto piu aggiugneranno fuoco. Questi sono che dissero. Essendo noi d’ossa, come torneremo alla vita ? Perche vogliono essi far il conditor del Cielo come sono essi ? Egli ha messo loro il termine, il quale non si dee preterire, se tutta la sostanza di Dio fusse in lor potere la ritorrebbero à loro sanza spendere, perche essi sono avari. Noi facemmo noto à Mose nuove miracoli, [277] i quali tu puoi intendere da figliuoli d’Israhele, onde Pharaone disse, che egli era Mago, alquale Mose rispose, Tu il quale io gia pongo tra morti, doveresti sapere, queste cose non esser cosi manifeste, se non al solo Dio fattor del Cielo, e della terra. Egli non lo credendo lo affogammo nel Mare col suo fratello, e con tutti i suoi, e cavammo de suoi luoghi i figliuoli d’Israhele, Dopo mandammo te, accioche tu fussi Nuntio di gaudio, e insieme di duolo, e pero a poco a poco facemmo l’Alcorano, accioche gli huomini a poco a poco lo legghino, o credino, o no. Coloro che lo leggono credendo si humiliano à Dio adorandolo, e dicono. O Dio gia è adempiuto il tuo precetto, e questi moltiplicano il pianto loro, appellandolo Dio, e misericordioso tutto è uno. Fa l’oratione dunque con mediocre voce, e ringratia Dio, il quale è sublime, e maggior di tutti, ne ha nel regno compagno, figliuolo, ne adiutore.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXVIII.

[278] EGLI BISOGNA glorificar Dio, e ringratiarlo, քche egli ha dato alli suoi huomini un libro puro, e santo sanza alcun mescolamento di falsità, accioche col mezzo di quello possiate mettervi per via buona, e retta, che vi conduca a salute, Dica a coloro che dicono che Dio ha figliuolo, il che è pessima bugia, non conosciuta da loro, ne da lor padri, [279] Non havendo mutato altra parola, che quella, negheranno di volontà che patisca, & noi che habbiamo fatto parer loro tutte le cose mondane belle per veder chi divenisse migliore, faranno che la terra non produrra frutto.. Non gli imitare, ne ti accompagnar con loro. A maggior fede della resurrettione de morti, [280] udite l’essempio de giovani che condotti nella caverna s’addormentarono, i quali seguivano la via retta. Noi chiudemmo loro in quella caverna per alquanto spatio d’anni gli orecchi, e dopo gli risciuscitammo, e nissun di loro seppe quanto spatio haveva dormito, E questa narratione è vera, furono huomini da bene, et vennero a noi per via retta e buona, adorando Dio solo, onde per noi risuscitati dissero. Questa nostra gente adorando in luogo di Dio gli Idoli, fugga da questo peccato. Noi non gli imitaremo gia, essendo l’error loro vano e lungo, Ma adoraremo un solo Dio fattor della terra, e del cielo. Voi dunque partendovi da gli Idolatri andate alla caverna, e quivi Dio vi dara la misericordia e il vivere in abbondanza. Alcuni sono in disputa del numero de dormienti, perche chi dice che furon tre, & quattro col cane, alcuni dicono cinque, e sei col cane, alcuni sette, & otto col cane, e cosi ciascuno favella de secreti secondo la volonta sua, Dio hara il numero loro noto a pochi. Tu non ci pensare accioche tu non dica quel che tu non sai, [281] ne afferma di far cosa, se tu non dici, se Dio vorra. Quando ti dimenticherai di qualche cosa di. Tu Dio insegnami la via retta. Lo spatio del sonno che fecero i giovani nella caverna fu d’anni ccclx. {332} noto a Dio, del quale sono i secreti del Cielo, sii prudente in queste cose, perche altro non ti puo giovar che Dio. Non ti raccommandar ad altri, e leggi il mio libro a tutti, non ne mutando pero parola. [282] Non celar la divina verità, e chi vuol creda, e chi non vuol lasci stare. I credenti, e quei che fan ben non perderanno l’opera loro. [283] Essi staranno nel Paradiso tra le fonti amene, e quivi possederanno annella d’oro, catene, gioie, e bei vestiti di brocato, e bei letti indorati, {335} e questo è premio senz’alcun termine. [284] Insegna à gli huomini, che tale è la felicità della vita, quale e l’acqua piovuta di Cielo, laquale mescolandosi co parti della terra, venendo i venti, di qua, e di la spruzza, e consumata, la bellezza, e l’allegrezza, & è la sostanza di questo mondo, {337} appresso Dio son miglior cose ; le quali si concederanno à chi fa bene il di quando fara muover i monti, Dio dira allhora à tutti gli adunati. Voi che negaste che io vi havessi posto questo termine, venite pur come voi fuste creati la prima volta. All’hora aperto il libro dell’opere loro diranno. O quanto è malvagio questo libro, il quale è notato di tutte le cose picciole, e grandi. Tutti leggeranno i fatti loro in esso, e Dio non fara ingiuria a nissuno. [285] Comandando à gli Angeli che s’inchinassero ad Adamo, tutti lo fecero da Belzebub infuori. Perche dunque chiamate lui vostro nimico in luogo del figliuolo di Dio? che è piu oltraggio che la mutation de gli incredoli? Non fu testimone alcuno nella creation delle anime nostre, e del tutto, ne volle nelle mie faccende prender alcun de gli erranti. Sappiamo quel che noi diciamo. {339} [286] Non comando a Nuntii cosa alcuna se non che siamo buoni correttori. Gli incredoli disputano per confonder il vero, e cosi si ridono de miei precetti. Chi è piu malvagio di colui che sapendo i miei precetti lasciandoli, se ne va ad altri precetti? Habbiamo ne cuori loro messo piombo, e fattili sordi, e pero quantunque tu gli chiami à via buona, non ti potranno essaudire, se Dio volesse metter lor mente harebbero ogni male. Ma essi hanno il termine ordinato. [287] Mose disse un di al suo famiglio. Non ti partir mai da me fino à tanto che arriverremo à duoi mari, o che per alquanto spatio d’anni camineremo insieme. Essi giunti a due mari, si dimenticarono il viaggio de suoi pesci nel mare. Passati di la dal mare, detto al servo che apparecchiassi il desinare, disse. Noi habbiam patito in questo viaggio, et io giunto alla pietra per operation del Diavolo, dimenticaimi del pesce, ilquale se ne è tornato in mare, che bisogna maravigliarsi ? essi ritornati. disse Mose à uno, vieni, e sta con meco, al quale colui disse, tu non potrai durar meco, disse Mose. Dio volendo io durero teco. Colui adunque con Mose ne andò alla nave, e su montatovi la ruppe accioche la gente s’affogasse, disse Mose, tu hai fatto cosa molto grave, a cui egli, non diss’io, che tu non potresti durar meco ? dopo partitisi, egli occise un schiavo che rincontro, alquale Mose disse. Tu hai òcciso il servo sanza ragione, e cosi sei reio. Alquale egli rispose, non ti diss’io che tu non dureresti meco? Et egli, se tu addomanderai piu oltre di me, non lo haro piu a patientia, che ho patito pur troppo. Andati adunque insieme à una villa cercando allogiamento non furono accettati da alcuno, ma andarono a un muro che stava per rovinare, ilquale Mose sopra se sostentando disse. S’io volessi prenderei di qui pregio. Rispose l’altro, i fatti di questo separano la vostra amicitia, Ti manifestero un’altra cosa perche tu non hai potuto durar meco troppo. La Nave rotta era possession de poveri per la quale, s’acquistavano il vivere in mare, la quale, accioche il Re immenso perseguitando se degnasse accettare, la volli ridurre col rompere a nulla, e quell’altro occiso, partitosi dalla fede di tutti i suoi era incredolo. Onde temendo che fatto maggiore, non deviasse tutti i suoi dalla fede per forza, ho piu tosto voluto che Dio in suo luogo habbia messo un migliore. Il muro fu di due orfani, che sotto se loro serbava il tesoro del padre loro, i quali se Dio conducesse a gli anni della discretione, quivi troverebbero il lor tesoro. Questa occasione adunque ci separa. [288] Se alcuno ti addomandera di Alessandro, rispondi che noi gli demmo il Regno, e il giudicio in terra, e la scientia di tutte le cose, la quale egli ha sempre seguitato infino al nascer del Sole, ilquale è trovò in una fonte imbrattato, che si riposava. Al medesimo commandammo, che ritrovando quivi huomini non facesse loro ne ben, ne male. I credenti riceveranno da noi dolcissime parole, & ottima mercede, Dopo dalla sua sapientia condotto alla salita del Sole, la pervenne dove il Sole ascende sopra gli huomini, tra quali non ponemmo alcuno ostaculo. Ultimamente andando a i Monti, ritrovo huomini, che non intendevan parola: Quei che erano intorno ad Alessandro lo pregavano, che mettesse tra loro, e i vastatori delle terre montane uno ostacolo, e una chiusura, e per questo gli promessero gran pregio. Il che egli promesse, [289] e comando loro che essi portassero per fendere i ferramenti e ogni altra cosa. Il che fatto non poteron piu quei de’ monti per gratia di Dio far nocumento alcuno. Ma al termine da Dio ordinato faremo che tutti saranno chiamati, e allhora sara permesso che gli incredoli veggino il Paradiso, i quali prima privati di vedere, e di udire si pensarono, che la mia gente dovesse adorare chi chiamavano loro Dei, e daremo loro per albergo l’Inferno, perche essi si ridevano de precetti de Propheti, ne havevan fede a miracoli, ne al di del giuditio, e cosi pensando far bene, persero quanto essi hanno fatto, i benefacienti haranno il Paradiso, e non temeranno d’esserne mai cacciati, e prima mancherebbe il mare, che la parola di Dio se si potesse scrivere. [290] Io ti comando che tu non affermi se non d’esser huomo, e che testifichi non esser altro ch’un solo Dio, e che ogni huomo sperando esser con Dio, faccia buone opere, ne faccia partecipe alcuno a Dio.

IL FINE DEL SECONDO LIBRO

ripieno di falsa Religione, è bestemmie contro il figliuol di Dio, e’l Spirito santo, d’inviolabile osservanza appresso Macomettani.

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[1] Qual frutto faccia questo libro, e quai discepoli richieggia. {1}

[2] Similitudine di coloro che lasciano le sette da loro simulate. {2}

[3] Qui vantasi come nissuno huomo del mondo possi fare un libro simile. {3}

[4] Paradiso di delitie carnali. {4}

[5] Confessa la resurrettione de morti. {5}

[6] I sette cieli. {6}

[7] Lhuomo piu degno de gli Angeli. {7}

[8] Il peccato de primi Padri. {8}

[9] Commenda lAlcorano alli Giudei. {9}

[10] Buoni offici, & opere. {10}

[11] Precetto anchora di Paolo alli Corinthi. {11}

[12] Vendetta di Pharaone come per l’.Essodo. {12}

[13] Ladoratione del vitello. a i xxxii. del medesimo. {13}

[14] La Manna. {14}

[15] Confonde due historie : a i xv. et a i xvii. dell’.Essodo. {15}

[16] Tolto da i Giudei: i quali dicono che tutti i pii alla fine saranno chiamati alla parte delleredita eterna; e dallHeresia Novatiana, e Helchesatana dannata nel tempo di Fabiano. {16}

[17] Come per il xv. de numeri.. e con il xix. favoleggia. {18}

[18] Ostinatione de Giudei. {19}

[19] Iddio scrutatore de cuori. {21}

[20] Tassa i retti da incerta dottrina. {22}

[21] Quai si salvino, e quai perano. {23}

[22] Li giudei trasgressori della legge divina. {24}

[23] Crudele precetto. {25}

[24] Li Giudei nimici de Propheti. {26}

[25] Lo spirito fu di Dio testimonio di CHRISTO. {27}

[26] Vuole che lAlchorano sia la confirmatione della legge giudaica, non avertendo che lEvangelio sia la plenitudine della gratia. {29}

[27] La morte non rifiutarsi da buoni. {30}

[28] Gabriello famigliare di Macometto. {31}

[29] Dicono i Thalmudisti, che Salomone imparo la magia da i Dimoni. {32}

[30] Vuole che altri provi quello, che egli meno prova. {33}

[31] Contentione de Giudei, e Christiani. {34}

[32] La religione de tempi ; non di meno i veri adoratori essendo buoni come dice Giovan. in tutti i luoghi sono essauditi. {35}

[33] Niega che CHRISTO sia figliuolo di Dio, non di meno in molti luoghi lo chiama verbo, e spirito di Dio. {36}

[34] Abramo constituito da Dio predicatore. {37}

[35] Il Tempio di Mecca fondato da Abramo. {38}

[36] Vidde Abramo il di di CHRISTO, e nhebbe allegrezza. {39}

[37] Abramo padre de credenti. {40}

[38] Dio giusto rimuneratore delle nostre opere. {41}

[39] Oppone con frivolo commento alla dottrina de Giudei, e Christiani dicendo havere havuto questo libro dal cielo il che anchora fecero gli elcesaiti secondo Euseb. nel vi. dellEcclesiastica historia. {42}

[40] Commanda che si volti quando si ora verso Mecca come li Giudei verso Gierusalemme ; chiamando quelli genti, e popolo della legge. {44}

[41] Dio solo da esser temuto. {45}

[42] Imita quel detto. In pacientia vostra possederete lanime vostre. {46}

[43] E quel altro chi perde lanima sua ritrovera quella. {47}

[44] Di S. Matt. al v. {48}

[45] Del pergiuro. {49}

[46] Dimostra che si honori un Dio solo per la potenza; e lopere sue. {50}

[47] Allultimo se navedranno chi seguono le cattive dottrine. {51}

[48] Il Diavolo seduttore. {52}

[49] I stolti imitatori de pazzi Padri. {53}

[50] I cibi vietati come nel Levit. alli xi. e xxi. i quali anchora per necessita si ponno dispensare.. {54}

[51] Che cosa faccia lhuomo buono. {55}

[52] Delle vendette contra la carita predicata da CHRISTO. {57}

[53] Legati Pii. {58}

[54] Perche gli Hebrei dAlmedina burlavano Macometto che haveva commandato il digiuno a suoi settatori nel tempo che anchora loro digiunavano, e che si adorasse volti verso Girrusalemme ; mutato di oppinione commando poi che nel mese di Settembre digiunasseno, e volti a Mecca orasseno, dove allhora si honorava lIdolo Alchible, e questo e propio de heretici piu tosto attaccarsi al peggio, che alle cose di coloro da quali si sono partiti, quantunque se ne vedino ottime. {59}

[55] Contro lavaritia de gli avocati. {60}

[56] Loʃʃeruatione de tempi. {61}

[57] O spirito sanguinario il quale come micidiale, e mendace predica la guerra grata a Dio. {62}

[58] La severita ne giudicii. {64}

[59] Commanda la vendetta ; e commenda i peregrinaggi. {65}

[60] Di chiedere perdono a Dio de nostri peccati. {66}

[61] I falsi fratelli. {67}

[62] Di seguir la pace. {68}

[63] Il di del giuditio. {69}

[64] Dio difficile co gli Apostati. {70}

[65] Commenda, e danna la guerra. {74}

[66] Vieta il gioco; & il vino. {75}

[67] Visitate le vedove, e gli orfani nelle loro tribolationi come dice . s. Giacomo. {76}

[68] Chel matrimonio sia tra i conforti della religione,, come nel Deut. a i vii. {77}

[69] Di non toccare la donna marchegiata come nel Leviti a i xviii. {78}

[70] Di non giurare in vano. {79}

[71] De i divorti nel Deut. alli xxiiii. {80}

[72] Di rendere il debito a mariti, Paulo nella prima a Corinthi. {81}

[73] Delle donne fugitive. {82}

[74] De nutrire i figliuoli. {83}

[75] Delle donne vedove maritate. {85}

[76] Del ripudio. {86}

[77] Di non lasciar di adorare. {87}

[78] Anchora istiga a combattere. {88}

[79] Historia malamente narrata come nei lib. di Re. {89}

[80] Confonde lHistoria di Gedeone nel vii. de Giudici, et altrimenti che nel primo di Re alli xviii. {90}

[81] Lauda la astinenza, e vuole che con la virtu, e co prieghi si vencha.. {91}

[82] Se CHRISTO; e lanima di Dio preferito a tutti gli altri Propheti perche lo niega figliuolo di Dio? {92}

[83] Di non sforzar alcuno alla religione : scordato di haver commandato altrove il contrario. {93}

[84] Favole Iudaiche di Abramo. {94}

[85] Fa gran guadagno con Dio, chi ha misericordia al poveretto. {95}

[86] Similitudine {96}

[87] Dio giusto odia la rapina, anchora che sia sacrificata Esaia alli lxi. {97}

[88] La limosina occulta e a vergognosi purga i peccati. {98}

[89] Contra le usure ; come nel Deu. a i xviii. Salm. a i xiiii. {99}

[90] Per la penitenza si e perdonato il peccato: come spesso dice non sapendo la cagione: come che sia la morte di CHRISTO. {100}

[91] Delle scritture de contratti,, Not. e Testimoni. {101}

[92] Pegno. Deposito. Testimonio. {102}

[93] Anzi si dee probare i spiriti de Propheti, come nel Deut. a i xviii. e Matt. a i xxiiii. Giou. a i iiii. {103}

[94] Perche questo libro altrimenti e distinto ne Testi di Oriente, e altrimenti in quei di occidente voglio dire che gli orientali hanno la prima Azora che e il primo capitolo distesa fino a questo quarto. {104}

[95] Invita alla sua credenza per la vendetta di Pharaone. {106}

[96] Per le buone opere si guadagna il Paradiso. {107}

[97] Di non disputar con gli increduli : ma ben combattere come egli fa. {109}

[98] Il Purgatorio, come in Ireneo. {110}

[99] Non fedele dunque e lamicitia de gli infedeli.. pero siano cauti i christiani che hanno commertio co Turchi. {111}

[100] La nativita di MARIA in la sua nutritura secondo le favole, e le non autentiche scritture de christiani semplici.. {113}

[101] Giovan battista. {114}

[102] Deprava il Vangelo di Luca al primo cap. {115}

[103] Lhistoria di Mattheo al i. cap. interposta. {117}

[104] Ciancie de miracoli fenti con le quali vuole che non si creda nel figliuolo di Dio, il quale non venne per sciolgere la legge, ma per adempirla.. {118}

[105] Gli Apostoli. {119}

[106] Allude a quelle cose dellApoc iii. iiii vii. {120}

[107] Similitudine di Adamo; e di CHRISTO, e non come . S. Paolo, e chi altrimenti sente scommunica.. {121}

[108] Abramo Christiano Padre de tutti i credenti, e Giudeo circonciso. {122}

[109] Lallegoria del Talento tolta dall’.Evangelio. {123}

[110] Essorta i Prelati della religione alla costantia della prophetia. {125}

[111] Niega agli Apostati perdono come volsero i Novatiani quantunque in molti luoghi si contradica.. {127}

[112] I cibi concessi,, e non concessi. {128}

[113] Il Tempio di Mecca fondato da Abramo. {129}

[114] Come empio Accusa la Trinita, & insieme la religione de Gentili. {130}

[115] Di conciliarsi con il prossimo, come in Math. a i v. {131}

[116] Arroge a se, & a suoi quello che e del popolo di Dio, nel Deut. a i iiii. {132}

[117] Promette a suoi settatori certiss. vittoria contro infedeli. {133}

[118] Comparatione de gli incredoli & infedeli.. {134}

[119] Di guardarsi da gli indefeli.. {136}

[120] Tocca il conflitto di Badar, nel quale i Saracini furono sconfitti.. Di fondare la speranza delle vittorie in Dio solo. {138}

[121] Vuole che chi lo segue vada al paradiso non avvertendo che chi e guidato da ciechi cadde nella fossa, e che CHRISTO solo e la vera via la verita e la vita. {142}

[122] Inanima alla guerra, e che dopo la sua morte diffendino la loro religione. {143}

[123] La fuga de gli Saracini non giovando il rivocare di Macometto. {144}

[124] Se Iddio e per noi: e chi e contra noi. {145}

[125] Conchiude se vuole che siano felici chi muoiono in guerra, come nelle vie di Dio. {146}

[126] Di essere cauti al romor de nimici {147}

[127] La felicita de cattivi e la loro rovina. {148}

[128] I giudei occisori de Propheti. {149}

[129] Contra quelli che ricercano miracoli da Macometto. {150}

[130] La conditione misera de mortali. {151}

[131] De gli Ambitiosi. {152}

[132] Di quelli che invocano Dio. {153}

[133] Di vincere virtuosamente. {154}

[134] Di amar le Mogli. {155}

[135] Rispetti de gli orfani. {156}

[136] Il numero delle mogli secondo il poter loro. {158}

[137] Delle heredita loro. {159}

[138] De gli adulteri. {160}

[139] Di non violentar le donne. {162}

[140] Ripudio. {163}

[141] Le persone prohibite ne i matrimoni. {164}

[142] Di pigliar casta moglie. {165}

[143] Di non fraudare. {166}

[144] Come nel iii. del Bresith. {167}

[145] Avari. {168}

[146] Hippocriti. {169}

[147] Del lavare esteriore, non curandosi del interiore. {170}

[148] Chiama i giudei falsari, & incredoli volendo egli che se li dia fede senza miracoli senza ragione,, e senza testimonio e cosi medesimamente accusa questi depravatori de suoi libri non sapendo essere impossibile potersi corrompere tutti i sacri libri di tante lingue: di tante genti, e dato che havessero congiurato contra christiani di farlo mai harrebbero potuto. {171}

[149] La cautione nella guerra; & il premio. {172}

[150] Ecco dunque percioche non ha altro che di contradittioni che non e di Dio. {173}

[151] Di non tenere pratica con infedeli. {174}

[152] Quai deon essere i compagni. {175}

[153] Di non uccidere i buoni. {176}

[154] Purgatione di homicidio puro, altrimenti che nel xxix. del Deut. {177}

[155] Pena di homicidio a animo deliberato. {178}

[156] Prerogative de combattenti per la religione. {179}

[157] Del orare nelle ispeditioni. {180}

[158] I giudicii secondo l’.Alcorano. {181}

[159] Di non pregar per i cattivi. {182}

[160] I peccati mortali, e veniali. {183}

[161] Ogni minimo bene: rimunerato in Paradiso. {184}

[162] La pace tra consorti. {186}

[163] Di fuggire il commertio tra gl’.infedeli. {187}

[164] Di questo mendatio forse hebbe bisogno Macometto per sedare qualche moto nella sua fattione. {188}

[165] Tolse da Cerdone heretico che vuole che non CHRISTO, ma unaltro allui simile sia crucifisso. {189}

[166] I Giudei in fine crederanno in CHRISTO. {190}

[167] Favole giudaiche di Mose. {191}

[168] Confessa GIESU CHRISTO Nuntio spirito, e verbo di Dio, non intendendo la differenza delle persone, e non sapendo che chi niega il figliuolo, niega anchora il Padre. {192}

[169] Ragione hereditaria. {193}

[170] Issistima Mose egittio, che Mose habbia vetato i cibi come per utile della sanita de corpi loro. ma Ricinate accioche i corpi contagionati non offendessino anchora i spiriti, e l’,anima, come egli narra con buone ragioni. {194}

[171] Anchora niega la divinita di CHRISTO per trattenersi con i giudei. {195}

[172] Canta a modo suo lhistoria de Num. allo xiii. e xiiii. {196}

[173] Lhomicidio grandissimo peccato come per i Talmudisti. {197}

[174] Narrano i Talmudisti, che nel Sinedrio di Gierusalemme fu modificato in parte la severita di alcune leggi con il potersi riscotere con danari i suoi membri.. {198}

[175] Il libero arbitrio non di meno Dio brama la salute dell’.huomo. {199}

[176] Magistrati Macometani. {200}

[177] Contra li nimici di Macometto. {201}

[178] Anzi ogni spirito che niega questo non havera leterna vita, come dice . s. Giovanni.. ma questo pestilentissimo cane cio dice per blandire a giudei, et heretici negando la Trinita con Sabellio. ma noi come catholici christiani confessiamo uno in essentia, e tre persone. {203}

[179] Commento che i nostri christiani macomettizino. {205}

[180] Dispensatione.. {206}

[181] Il vino, le carthe, le tavole ; e i scacchi si vietano. {207}

[182] La caccia. {208}

[183] Lanima di CHRISTO monda,, e benedetta, e tocca alcuni miracoli; e veri, e falsi, come anchora nel iiii. capitolo. {209}

[184] Gli huomini bianchi sono gli Apostoli. {210}

[185] Ciancia a modo suo dellultima cena. {211}

[186] Astutamente induce Dio denegargli la facolta di far miracoli, per cioche sapea non poterli fare. {212}

[187] Un Dio solo. {213}

[188] Questo mondo favola ; e sogno. {216}

[189] Di non disputare co gl’.infedeli. {217}

[190] Astutamente saccommoda de suoi incommodi dicendo che i mali, i quali patisse per i suoi flagiti gli vengono per la verita come amato da Dio. {218}

[191] Se li Macomettani non credono a Macometto accettino i libri, e le dottrine di questi come migliori. {220}

[192] Gli incredoli sono da lasciare, e non sforciar co l’.armi. {221}

[193] Multiplica, e replica le sue solite ciancie,, e pazzie. {222}

[194] Lalcorano libro divino. {223}

[195] Pochi i eletti. {224}

[196] Il giudittio generale. {225}

[197] Precetti de offici. {226}

[198] I giorni di Venere sono gli anni ne quali sieno atti al matrimonio. {227}

[199] Iddio ultimo fine. {228}

[200] a Contese favole infinite di Adamo di Eva, e Belzebub; e di alcuni Propheti inauditi, replicando di Mose le solite menzogne pazzie, e sciocche parole instigato da maligno spirito. {229}

[201] b La rovina del Diavolo per la sua soperbia, perche dunque Macometto ostinato niega CHRISTO non esser degnato pigliar corpo humano se fa lhuomo eccellente sopra tutti gli ordini de gli angeli? {230}

[202] c La fama del fuoco purgatorio intese Macometto da Christiani e Giudei, i quali a imitatione di Pithagora: che voleva la tramutatione de gli animi: considerorono tra mortali la costantia della divina giustitia dopo questa vita : et avenga che i Christiani vedessero la colpa, e la pena debita di quella della contagiome e peccato hereditario estinguersi con la virtu del battesimo, non dimeno vollero che fusse necessario alcune reliquie di prave attioni dopo la penitenza attaccate allanima purgare, e scacciare, o con le molestie della presente vita, o col purgatorio fuoco nell’,altra, per paura del quale furono alcuni che differirono venir al battesimo nellultima loro eta, de i quali uno dicono che fu Costantino Imperadore. Di questa dunque oppinione del Purgatorio fino a tempi antichi del testamento vecchio habbiamo gravissimi testimoni ; come per lhistoria de Macabei, e da piu moderni; come per Gregorio, Niseno Basilio, Nazanzeno,, Athanasio, Theodoretto Girovese, e di Macrina sorella di Basilio, come anchora per i riti de Siri, Ethiopi, e Romani, per il che i mali christiani di pessimi costumi corrotti cominciarono piu presto cercar rimedio contro questo fuoco per estinguerlo, che aiuto contro la tirannia de loro vitii, dove si comincio anchora perdere la credenza di lui, tanto utile, e tanto necessaria alla chiesa ; dove si vede per le tante oppinioni contro il Cielo; e L’.inferno. {232}

[203] Replica le usitate sue pazzie, essortando istantemente contra gli incredoli la guerra, le incorsioni, e depredationi. {233}

[204] Il quinto della preda di Dio, e di Macometto. {235}

[205] Replica le sue solite confusioni issortando alla guerra, alla preda; et alla rapina. {236}

[206] O bel Propheta che scordato di lasciar al giudicio divino gli incredoli,, hora commanda che si sforcino co l’.armi. {237}

[207] Di non fidarsi se non ne i consorti della religione. {238}

[208] Estorto dallEvangelio.. {239}

[209] Ozair in Arabo vuol dire seditioso. {241}

[210] Tassa empiamente i Christiani perche chiamiamo CHRISTO figliuol di Dio e quasi adoriamo i Prelati non intendendo esso il modo nostro. {242}

[211] Contro i Prelati negligenti.. {243}

[212] I mesi deputati alla guerra. {244}

[213] Dio scrutator de cuori. {247}

[214] Insegna con lessempio di Abramo di non pregare per glincredoli. {248}

[215] Macometto liberalissimo banditore delle sue laudi. {249}

[216] Conta le sue usitate ciancie ; e mendaci, volendo che se dia fede per le eleganti sue parole, il che mai alcun Propheta non ha fatto. {250}

[217] I contradicenti dell’.Alcorano. {251}

[218] Non si intende l’,Alcorano, perche da se e confuso. {252}

[219] Perche dunque perseguita egli, et insegna che altri il facciano. {253}

[220] Tutto pieno delle sue usate pazzie, e menzogne. {254}

[221] I contradicenti della resurrettione. {255}

[222] Contiene alcune favole, e menzogne di Giosepho in tutto luntane dalla verita delle historie sacre, il che fecero i scrittori suoi a burla, e vergogna di Macometto che furono Hebrei, i quali altrimenti scrissero che egli non dittava. come dunque crederono i Arabi che Dio fusse lAuttore dell’.Alcorano. {260}

[223] Mezra e Egitto. {263}

[224] La sapientia solo de buoni. {264}

[225] Arti feminili. {265}

[226] O sporco, e dishonesto Propheta. {266}

[227] Perche Giosepho prego piu presto il coppiere, che Dio, ste nuove anni prigione. {267}

[228] Non era il Re, ma il prefetto del Re. {269}

[229] Nel Bresith, al xlii. {270}

[230] Forciasi pazzamente conciliarsi credenza per la narratione di questa historia. {273}

[231] Inettamente philosophica, e poetizza de principi, e della creatione delle cose. {276}

[232] La resurrettione de morti. {277}

[233] Argomenta contra la idolatria per la potentia,, e le opere di Dio. {278}

[234] Allude alladoratione del vitello. {279}

[235] Alcorano dato a salute de gli huomini anzi a perditione. {280}

[236] Tutti i Propheti parlarono nella lingua de loro popoli come vuol Paolo; che si faccia nella chiesa. {281}

[237] L’.inferno. {282}

[238] Glimpi come polvere disperso dal vento nel primo Salmo. {283}

[239] Nel ultimo giuditio i sedutti accuseranno i seduttori ma in vano. {284}

[240] Che il Diavolo sia padre delle menzogne lo confessa egli stesso. {285}

[241] Estorto dall’.Evangelio. {286}

[242] Al tempio di Mecca come imperito di cosmographia. {287}

[243] Il cielo, e la terra si muteranno. {288}

[244] Non cessa replicare le solite sue malignita, et ignorantie. {289}

[245] Il Diavolo creato di fuoco pestifero. {292}

[246] Questa upinione heretica, e confutata da Agostino che parte dellanima di Dio sia ispirata nell’.huomo. {293}

[247] Lo Inferno distinto di sette porte. {294}

[248] Gli Angeli hospiti di Abramo. {295}

[249] Loth salvato da gli Angeli rovinandosi Sodoma. {296}

[250] Quelli che fanno piu Dei si pentiranno della lor dottrina. {298}

[251] Persevera ne i suoi mendaci fatuita, et insanie. {299}

[252] Ogni cosa ha fatto Dio a commodo nostro. {300}

[253] Dimostra per il novero delle opere di Dio, quanto siano da lui differenti quelli che si fanno noverare col titolo di Dio. {301}

[254] I beni dellaltro mondo assai migliori del presente. {302}

[255] Lufficio del legato e isporre i mandati di Dio. {303}

[256] Tassa limpieta di coloro che gli dispiacciano che gli nasca figliuole femine. {304}

[257] LAlcorano dato per levare i dubi nella religione ; e dimostrare la via della salute. {305}

[258] Le Api. {306}

[259] Contro gl’.idolatri. {307}

[260] La venuta del signore al giudicio velocissima, come per Matth. a i xxiiii. {308}

[261] Di adempire il voto. {309}

[262] Di solver i voti, e mantenere il giuramento.. {310}

[263] Hanno detto alcuni sfacciati Macomettani che Macometto e stato spirito promesso da Dio ad aprire la via della verita. {311}

[264] Chiama i Christiani di qualunque lingua latini; come anchora i greci chiamano Romani tutti i popoli occidentali perche usano la lingua latina. {312}

[265] La pieta di Abramo. {313}

[266] Disputare con modestia il che ci insegna Pietro Apos. {315}

[267] Mendatio portentoso ascritto a Dio che habbia rapito Macometto di Mecca a Gierusalemme, e di la in cielo. {316}

[268] Pieta. {318}

[269] Facciasi moderatamente bene a parenti,, e poveri. {319}

[270] Chi non si maraviglierebbe che questo libidinoso becco dia legge di integrita, e continentia ? {320}

[271] Di ogni parola ociosa renderasi ragione.. {321}

[272] Vuole che sia Dio solo perche la pluralita causerebbe seditione. Argumento valido contro gentili non contro Christiani che honorano un solo Dio in essentia, e trino in persone. {322}

[273] La cagione del caso de i Dimoni. {323}

[274] L’.anima. {324}

[275] Lo inetto vantatore se stesso lauda. {325}

[276] Miracoli. {326}

[277] Diece furono le piaghe di Egitto; e non nove. {327}

[278] LAlcorano dono di Dio. {328}

[279] Impieta. {329}

[280] Quantunque accommoda lhistoria di sette dormienti a provare la resurrettione de morti non di meno la converte in favola ridicolosa. {330}

[281] Come e egli Propheta non sapendo cosi minima cosa esplicare ? {331}

[282] Di manifestare, e favorire la verita. {333}

[283] Il Paradiso. {334}

[284] Comparatione.. {336}

[285] Allude al libro di Daniele, ilquale dicono aprirsi nel giudicio di Dio. {338}

[286] Lofficio de Nuntii. {340}

[287] Favole giudaiche di Mose, e del suo servo. {341}

[288] Favoleggia di Alessandro che habbia serrato ne monti alcuni huomini come anchora favoleggiano i Giudei de Gog, e Magog. {342}

[289] I metalli de Ciclopi. {343}

[290] Estorto dalla hiperbole evangelica.. {344}

Notes Coran 12-21 réduire la fenêtre detacher la fenêtre

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Pour retrouver le sens du texte latin, il faut déplacer le verbe : « e a uoi certi non in tutto aggiunʃe ».

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Le mot « parte » est sans doute une faute d’impression, qu’il faut amender par le mot « parola » (voir le texte latin : « Illa namque Dei verbum auditum et agnitum mutavit »).

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La leçon de l’édition Bibliander et de tous les manuscrits que nous avons pu consulter est « uos », non pas « nos ». Par conséquent, « noi » est fort probablement une faute d’impression qu’il faudrait amender par « uoi ».

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À partir des mots « ma vi domandera », le traducteur italien insère des précisions absentes du texte coranique et de la traduction latine.

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À partir du mot « inuocandolo », le traducteur italien insère des précisions absentes du texte coranique et de la traduction latine.

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Le traducteur a peut-être librement interprété la référence au « mensis libertatis et quietis » dont il est question dans le texte latin.

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Dans le texte latin, il est question de maux subis (« plurima mala perpessi sunt ») et non pas commis.

Le texte latin correspondant à ce passage est le suivant : « quousque prophetae uirisque bonis cum eo uindicem quaerentibus intimatum est, unidictam propinquam esse » (ce qu’on peut traduire littéralement ainsi : « jusqu’à ce qu’au Prophète et aux hommes bons cherchant avec lui un vengeur fut annoncé que la vengeance était proche »). Or la traduction italienne de la première partie de cette phrase est très problèmatique. On peut supposer que le personnel de l’atelier d’imprimerie a composé d’une façon erronée ces lignes ; on pourrait alors amender le passage de deux façons différentes : « fino à che al Propheta, e con lui a i buoni huomini [...] » (en respectant le texte latin), ou bien « fino à che il Propheta, e con lui i buoni huomini [...] » (en supposant que le traducteur a lu « propheta » au lieu de « prophetae » et qu’il a considéré « propheta uirisque bonis [...] quaerentibus » comme un ablatif absolu). Toutefois, compte tenu de la qualité de la traduction des versets précédents (le sens restitué dans le verset 112 est très distant du texte latin, le verset 113 contient une erreur grave), il n’est pas improbable que cette traduction aberrante soit imputable au traducteur. Castrodardo semble procéder hâtivement, sans revenir sur ses pas : il traduit le datif singulier « prophetae » comme s’il s’agissait d’un nominatif pluriel et le datif pluriel « uirisque bonis [...] quaerentibus » comme s’il s’agissait d’un ablatif absolu ; le complément « cum eo » perd alors tout ancrage sémantique dans la phrase, et le syntagme « i Propheti », posé comme s’il s’agissait d’un sujet, n’est pas suivi du verbe attendu.

À partir des mots « e il di giudiciale », le traducteur italien insère des précisions absentes du texte coranique et de la traduction latine.

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Le texte latin, conformément au texte arabe, affirme le contraire. Le traducteur a probablement lu « nefas est » au lieu de « fas est ».

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Le traducteur italianise le mot « Alfurcam » présent dans le texte latin (« al-Furqân », c’est-à-dire « le discernement », nom attribué à la sourate XXV, parfois employé pour désigner le Coran).

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« Testimone Dio, e gli Angeli, che sanno » est un calque de l’ablatif absolu « deo teste, et angelis atque scientibus » présent dans le texte latin.

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Dans le texte latin il est question de « descendance » (« posteritatem »), non pas de « potentia ». La traduction italienne est sans doute imputable à une lecture erronée du texte latin.

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Le traducteur fait ici un contresens sur le texte latin (dont le sens est par ailleurs proche de celui du texte arabe).

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Le traducteur lit probablement « scientes (« qui savent ») au lieu de « scienter » (« sciemment ») dans le texte latin.

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Dans le texte latin correspondant à ce passage, on trouve « uiam », et non « uitam ». Il est toutefois impossible d’établir si la leçon de la traduction italienne est imputable au traducteur (qui, par ailleurs, aurait pu se servir d’un manuscrit contenant la leçon « uitam ») ou bien au personnel de l’atelier d’imprimerie.

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Le texte latin affirme que les mécréants eux-mêmes, et non Dieu, sont responsables du mal qu’ils subiront (« ipsique sibi malum inferunt, nequaquam Deus »). Dans la traduction italienne, en revanche, les mécréants se lèsent eux-mêmes sans léser Dieu.

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Traduction libre du verbe « obstrepunt » (« font du bruit, importunent »).

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Le traducteur latin a recours au mot « lis », dont le sens le plus courant est « querelle », « controverse ». Mais dans la traduction de ce verset, comme de nombreux autres passages qui suivront, le mot en question désigne plutôt un affrontement militaire. Or Giovanni Castrodardo traduit « lis » par « lite », qui en est le dérivé italien et qui a ordinairement le même sens que son étymon. Castrodardo, qui par ailleurs semble avoir rencontré des difficultés particulières en traduisant ce passage, n’a probablement compris qu’il était question d’affrontements militaires qu’en traduisant les versets suivants (où il traduit généralement « lis » par « battaglia »).

La traduction est ambiguë : « Dio » pourrait en effet être considéré comme le sujet ou bien comme l’objet de « uedendo e udendo » (dans le texte latin, il en est le sujet : « Deo audiente atque sciente »).

Dans le texte latin, conformément au texte arabe, l’adjectif possessif est à la deuxième personne du pluriel (« uestris ») et non à la première personne du pluriel.

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La ponctuation de ce passage dans l’édition de Bibliander 1543, reproduite dans la traduction italienne, est la suivante : « nec foeminis uestris [...] substrahatis. Cum Deus et angeli custodes existant orphanis [...] ». Dieu et les anges y apparaissent donc comme les protecteurs des orphelins. Cette ponctuation diffère de celle que nous avons observée dans tous les manuscrits auxquels nous avons pu accéder, ainsi que dans l’édition Bibliander de 1550 (accessible sur Coran 12-21), où Dieu et les anges sont les protecteurs des femmes (« nec foeminis uestris [...] substrahatis, cum Deus et angeli custodes existant. Orphanis [...] »). Il est donc fort probable que, pour traduire ce passage, Castrodardo se soit servi de l’édition de Bibliander et non d’un manuscrit.

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Le traducteur omet une précision importante : la femme qui doit être enfermée dans la maison est celle qui a été trouvée coupable d’adultère.

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Dans le texte latin, il n’est pas question de la récompense pour les bienfaits accomplis, mais de l’impossibilité de subir des injustices (fussent-elles insignifiantes) au Paradis. Le traducteur a sans doute été induit en erreur par la note marginale de Bibliander associée à ce passage (« Etiam minimum bonum remunerabitur in paradiso »).

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Conformément au texte arabe, le texte latin affirme que quiconque associe la divinité de Dieu à d’autres personnes (dans ce cas, le Christ) sera condamné au feu éternel. L’écart existant entre le texte latin et la traduction italienne est imputable soit à une mauvaise compréhension de ce passage de la part du traducteur, soit à une faute d’impression (« ʃara partecipe » au lieu de « fara partecipe »).

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Le texte latin, conformément au texte arabe, parle des « gens du Livre » (i.e. : les Juifs) et non pas des « bons croyants ».

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[B]

Dans le texte latin il n’est pas question de miracles, mais de foi (« O Deus, nos fuimus increduli »).

Dans le texte latin, il n’est pas question de « tomber », mais de « croire » : le traducteur lit probablement « cedent » au lieu de « credent ».

[B]

[B]

[BC]

Le nom du prophète Ezéchiel devrait être précédé par la préposition « a ».

[B]

[B]

[A]

[B]

[C]

[B]

[B]

[C]

[B]

[A]

[BW]

Il s’agit probablement d’une faute d’impression, qu’il faudrait amender ainsi : « ond’io » > « onde Dio ».

[W]

[A]

Dans le texte latin, il est question de « croyants », et non de « lecteurs ». Le choix de traduire le mot « credentes » par « lettori » doit sans doute être mis en rapport avec la référence à la lecture du Coran contenue dans le verset 2 du texte latin.

[B]

[A]

[B]

[B]

[C]

Le traducteur attribue au mot latin « illoti » un sens concret (« non lavés »), au lieu du sens figuré (« impurs ») qui serait préférable dans ce verset.

[W]

[BC]

[B]

[B]

Le mot employé dans le texte latin (« azoarae ») renvoie clairement aux sections du Coran, alors que le mot choisi par le traducteur italien (« capitoli ») désigne de façon moins spécifique la nature des « chapitres » évoqués.

La traduction de ce verset s’écarte sensiblement du texte latin, lequel affirme que la ruine de ces gens est imputable à eux-mêmes et non pas à Dieu.

[C]

[BC]

[B]

[AW]

[B]

[C]

[B]

[A]

[B]

La polysémie du mot latin « merces » (« salaire », « prix », « récompense » mais aussi « peine », « punition ») explique l’écart considérable que, dans ce passage, on observe entre le texte du Coran et la traduction de Castrodardo.

Ces précisions, qui manquent dans le texte coranique ainsi que dans la traduction latine, ont été introduites par le traducteur italien.

Cette section a été ajoutée par le traducteur italien. Le mot « faralmio » doit sans doute être amendé ainsi : « [e] faral mio » (scil. « il Paradiso »).

Le traducteur amplifie le dernier verset de cette sourate, dont il propose, de fait, deux traductions différentes.

[AW]

Le traducteur dédouble le présent verset, comme il l’a déjà fait pour le dernier verset de la sourate précédente.

Les étoiles sont au nombre de onze dans le texte arabe, comme dans la traduction latine.

[C]

[C]

[B]

[B]

[B]

La traduction est ambiguë : dans le texte latin (tout comme dans Gn. 41, 5-7) ce sont les épis secs qui « consomment » les épis verts.

[B]

[B]

Le mot « tutela », présent dans le texte latin, manque dans le texte italien (sans aucun doute à cause d’une faute d’impression).

Autrement dit, ses yeux se voilèrent (« luce » désigne ici l’œil ; « pannicoli » signifie « membranes »).

[B]

Dans le texte latin, le verbe est « relinquistis » : le participe passé « partiti », par conséquent, devrait être complété par un élément verbal (« siete partiti ») qui manque sans doute à cause d’une simple faute d’impression. Le mot « giustitia », qui semble créer un contresens, traduit le mot « iustitiam » présent dans l’édition Bibliander de 1543, et corrigé en « inscitiam » dans l’édition de 1550 (accessible sur Coran 12-21).

La négation « non » doit être amendée en « noi » (voir ce passage dans le texte latin : « nos uindictam nostram sumpsimus »).

[B]

[B]

[B]

[C]

[B]

[B]

[B]

[B]

[B]

[BC]

[B]

[B]

[B]

[A]

La traduction fautive de ce passage est sans doute attribuable à un contresens sur la phrase « nullam uillam pessundedimus » (litt. « nous ne ruinâmes aucune cité »).

« Da suoi » est une faute de traduction ou une coquille, la traduction correcte étant « da noi » (« a nobis »).

[B]

[B]

[B]

[B]

[B]

La traduction du mot « maritatas » par « uanita » (au lieu de « [donne] maritate ») peut être imputable à une lecture erronée du texte latin de la part du traducteur, à une tentative d’amendement d’un passage perçu comme corrompu, ou bien à une faute d’impression.

[B]

[A]

[B]

[B]

[B]

[B]

[B]

[B]

[B]

[B]

[B]

[B]

[B]

[W]

[WC]

[B]

Le traducteur lit probablement « seminata » (« semée ») au lieu de « semita » (« sentier »).

[B]

[B]

Dans le texte latin, le mot « Haram » est généralement employé pour désigner la mosquée Al-Harâm de La Mecque. Cependant, au v. 115 de la sourate 16, le mot « haram » signifie « illicite », comme le précise une note marginale de Bibliander dans l’édition de 1543 (le passage est ainsi traduit en italien : « Deus quidem nil fecit haram [id est, illicitum] » > « Dio non ha fatto cosa alcuna non lecita »). La proximité des deux occurrences des mots « haram » et « Haram » dans le texte latin peut expliquer la bévue du traducteur italien.

[B]

[B]

[W]

[B]

[B]

[C]

[B]

[W]

[B]

[B]

[B]

[W]

[B]

[B]

D’après le Coran, trois cent neuf années furent passées dans la caverne. Cependant, dans l’édition Bibliander de 1543, ce nombre passe à trois cent soixante (sans doute à cause de la lecture fautive d’un manuscrit ou d’une faute d’impression : « cccix » > « ccclx »).

[B]

[B]

Le traducteur lit probablement « auratis » (« dorés »), et non « auleatis » (« ornés de couvertures de pourpre »).

[C]

Dans l’édition Bibliander de 1543 (conforme aux manuscrits que nous avons pu consulter) on lit : « Proles atque substantia sunt, uitae huius saeculi iocunditas et pulchritudo ». La traduction italienne de ce passage, pourtant très clair, s’avère problématique : le mot « proles » est absent ; l’ordre des éléments de la phrase est interverti ; le complément « uitae huius saeculi » est attribué à « substantia », et non à « iocunditas et pulchritudo » ; le verbe « è » est précédé par la conjonction « & », mais aucun élément de la phrase ne saurait lui être coordonné d’une façon satisfaisante. Il est malheureusement impossible d’établir si ces problèmes sont imputables au traducteur ou au personnel de l’atelier d’imprimerie qui a mis sous presse l’Alcorano.

[B]

Cette phrase ne correspond à aucun passage du texte latin.

[B]

[B]

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