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Arrivabene, 1547

IL TERZO LIBRO DELL’ALCORANO NEL QUALE MEDESIMAMENTE SI CONTIENE LA LEGGE DI MACOMETTO.

In nome di Dio Misericordioso, e Pio. CAPITOLO I.

[1] IL SERVO di Dio Zacheria chiamando nel secreto del cuor suo la pieta, e misericordia di Dio, cosi diceva. Essendo gia le mie osse deboli, e dirotte e i miei capelli bianchi, e la mia donna sterile, e temendo molto che dopo me i miei Vicari non sian malvagi, tu Dio il quale mai ho cessato adorare, concedimi per gratia, che per te essaltando la casa di Iacob sia stabile, e ferma. Dio essaudendolo gli fece tal riposta. O Zacheria rallegrati, perche tu harai un figliuolo, il cui nome non è mai stato ad alcuno imposto, cioè Giovanni, & egli, in che modo faro io figliuoli se la mia donna è sterile, et io vecchio ? Disse Dio, questa cosa a me è facile, non feci io te, che innanzi non eri cosa alcuna, & egli rispose. Degnati o Dio d’impormi quel che a te piace, e Dio, per tre di non favellar con nissuno. Zacheria adunque dall’altare andando alla sua gente, con segni le comando che invocasse Dio sera, e mattina, [2] Dopo commandammo à Giovanni, che accettasse con la potenza, e con la sua forza il libro, e anchor fanciullo sott’entrasse alla discretione. Onde temè noi, e honorò i suoi parenti, non dispregiando in conto alcuno i nostri precetti. [3] Questo libro contiene ancho come il nostro spirito in forma di huomo apparve innanzi a Maria, per la cui veduta ella spaventata, prega Dio che la guardi da co lui, & egli le disse. Non sono altro che Nuntio di Dio, il quale ti promette un figliuolo ottimo. Rispose ella, Come haro figliuoli, se non sono stata tocca da huomo, & egli questo à Dio è cosa leggiera, e possibile. Ella adunque fatta gravida se ne fuggi in parti lontane, e gia stillandole il mestruo che precede il parto, fermatasi appresso una palma disse. Fusse io morta anzi che questo mi fusse avenuto. Christo allhora uscitole di sotto, consolandola disse, non temer che io son teco. Dopo Dio parlatole, comando che scotesse la palma, e cosi cadrebbe sopra essi dattili, accioche ella mangiando allegrasse alquanto il suo cuore, ne che parlasse con alcuno anzi facesse cenno, [4] che haveva vuoto di silentio, e di digiuno. Ella adunque portando il fanciullo, i suoi la riprendevano dicendo, o Maria, non essendo tua Madre, ne tuo Padre stato malvagio, ne nissuno de suoi maggiori, perche hai fatto cosi cattiva opera? Ella allhora mostrando il fanciullo, voleva che essi lo addomandassero, [5] perche egli favellando diceva, Io son servente di Dio, ilquale dandomi il libro mi ha fatto Propheta, Fammi adunque oratione,, e per me limosine, e honora mia madre, mentre che io conversaro tra gli huomini, e sopra me è la divina salute nel di della natività, e della morte, per la quale anchor vivo verro. Queste son parole vere di CHRISTO figliuol di MARIA, per le quali gli huomini anchora sono in dubbio. Et è da sapere che mai è avenuto che Dio habbia havuto figliuolo. Adorate adunque lui che è mio Signore, & andrete per buona via. Tu predica (quantunque incredoli) del di della vendetta, per lo quale si disputera dell’altrui stato, dicendo Dio. Noi herediteremo la terra con cio che vi è dentro, e ogni cosa ritornera a noi, [6] e non tacer nel libro, qualmente Abramo Propheta veridico, riprendendo il padre suo, che credeva che una cosa cieca e sorda non gli potesse giovare, disse. O mio padre, resta di imitar il Diavolo, il qual fa errar gli huomini, e temi Dio, & egli ostinato disse. O Abramo, voi tu che io mi parta dalla coltura de gl’Idoli? Io ti occidero con le pietre, se tu non ti parti, o ti scacciero da me. Rispose quello. Io preghero Dio per te, che forse ne essaudira, il quale mi lievi da te, e da tuoi idoli, e che a te conceda salute, e cosi demmo merito ad Abramo, che si parti dal padre, [7] Non rimanga a dietro ne fuor del libro, che Mose fu puro Nuntio e Propheta, co’l quale parlammo sul monte Sina, [8] et essendoli propitii facemmo ancho propheta Aron suo fratello . Nomini si ancho Ismahel in questo libro, il quale veridico commando a suoi che facessero oratione, e limosine, e cosi fu buono in cospetto di Dio. Questi possederano il Paradiso, la dove nissuno sara ingiuriato, ma salutatione continua, e allegrezza. Dio concede la heredità sua a credenti. Adora adunque questo supplichevolmente, e con patientia. Appresso è da sapere, che tutti passeranno per il fuoco, ma gli incredoli vi resteranno dentro, e i timenti Dio ne usciranno salvi, e la fede loro sara da Dio accresciuta. [9] Non vedete voi che coloro che non credono à nostri commandamenti dicono, Dio non ci darà mai prole, ne ricchezza? Sanno eglino forse il secreto di Dio? o fermaron seco il patto? Noi scriviamo i detti loro, e gli allegaremo nel mal loro. Molti che adorano gli idoli, e da loro aspettan bene, vederanno la hora che essi non credono. [10] Non vedete voi che habbiamo al Diavolo concesso in suo potere i cattivi ? Tu non pratticar con loro perche gli sotterreremo nel fuoco, e allhora conosceranno quanto è stato peccato horribile dir che Dio habbia havuto figliuolo, [11] A dir questa sceleratezza, il cielo quasi si vergogna, fugge la terra, e ogni monte cade, questo è inhonesto à Dio, sotto il quale giace ogni cosa. Non habbiamo dato alla tua lingua facolta se non che annuntii alleggrezza a buoni, e a malvagi pena, e tormento.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO II.

[12] TI HABBIAMO dato l’Alcorano non per tuo mal alcuno: ma accioche per quello tu dimostri il creator del Cielo, e della terra, e di tutte le cose universali, Egli sa quel che si dice, e quel che si ritien nel cuore, e dopo lui non è altro Dio. [13] Odi la parola di Mose alla donna, alla sua gente, commandando le stanze per il fuoco da lui veduto, voi non vi movete fino à che io non vegga che cosa è questa. E andando la gli fu detto. Ecco io son Dio, cavati le scarpe, perche tu sei in luogo santo, e dopo tu da me eletto odi i miei precetti, o adorami, e fammi oratione. Perche verra l’hora à tutti nascosa per mia volontà, nella quale tutte l’anime torneranno a i loro atti. Non ti partir da miei commandamenti, perche se tu seguirai il voler de non credenti, tu patirai grandissimo male. Ma che è quello che porta la tua destra? Rispose, un’hasta di legno, con la quale mi sostento alle volte, e faccendo un giro adietro le mie pecore. Disse Dio, gettalo via, il che fatto subito divenne serpente, che s’andava qua, e la dimenando,, perche egli impaurito per mio commandamento lo prese, e divenne come era prima, e insegnaigli alcune altre gran virtu, [14] E comandandoli io che egli andasse à Pharaone, che si essaltava prosontuosamente, disse. Tu Dio apri il mio cuore, allevia il daffare, disnoda la lingua, accioche la mia favella sia pronta, & espedita, e constituisce Aron mio fratello principale, e censore della nostra gente. Rispose Dio, adempieremo ogni tua volonta, havendoti aiutato da fanciullo, perche gettato tu in mare nella cesta fusti da me aiutato, e sostenuto, e perche tua sorella disse in presenza del Re, io gli trovero nutrice, ti condussi a tua madre, accioche il suo cuor fusse fermo, e intrepido, et essendo tu micidiale ti liberammo.. Havendoti adunque cosi aiutato, tu e il tuo fratello andrete à Pharaone, e con buone parole riducetelo a l’adorar Dio, & essi rispondendo. O Dio, quanto patimo noi? Et egli. Io saro sempre con voi. Andando adunque a lui senza tema, dite voi esser nuntii di Dio, e comandate che lasci venir con voi i figliuoli d’Israhel. Essi adunque venuti, e dicendo haver virtu da Dio. Disse Pharaone, o Mose, chi è tuo Dio? Rispose il creator di tutti, che da il tutto a gli huomini, Et egli, ove è la gente passata ? Rispose. La notitia di questo è nel libro capace di tutto, & egli allhora disse, siate voi venuti ne nostri luoghi con l’arte magica? & ordino che i suoi magi con Mose facessero la pruova, e venuto il di à cio costituto. Mose primo getto in terra una bacchetta, & ella di subito divenne serpente, perche i Magi cio veduto s’ingenocchiarono a piedi di Mose, dicendo, noi crediamo nel tuo Dio, Pharaone cio vedendo disse, dunque non credete in chi vi ha insegnato la magica? io vi faro tagliar i piedi, e le mani, e appiccarle agli alberi, e vedremo chi vi aiutera, & essi fa quel che ti piace, perche Dio è di sopra, e ti guida. Cavammo adunque Mose con le genti, & affogammo Pharaon nel mare che le seguiva, e a voi figliuoli d’Israhel dopo la liberation demmo manna, e pernici. Mangiate del vostro, e non fate ingiuria a nessuno, perche altrimenti mi adirerei con voi, perche à buoni daro bene. Mose dunque condotte le genti, fecero il vitello perche Dio riprendendoli diceva. O gente, perche havete voi ingiuriato Dio? studiate voi forse di haver l’ira divina ? [15] Et essi, non fummo noi, ma alcuni de popolari che lo commandarono, & se Mose non torna non vogliamo lasciarlo. Tornato adunque Mose commando ad Aron che andasse in peregrinaggio fin che il vitello fusse consumato, e riprese i popoli di tanto errore. Noi ti manifestiamo le cose de passati, accioche tu vegga la malvagità de cattivi, i quali [16] il di del giudicio patiranno gravissime pene. Diranno allhora haver giaciuto lo spatio di diece giorni, e i piu discreti diranno un di solo. A coloro che cercano che sara de monti, Di che io gli disfarò faccendoli uguali alla terra. Quel di nissun potra fuggire, o ritrarsi indietro, ne favellare, se non chi Dio vorra che favelli. Habbiamo composto tal l’Alcorano, che per quello i credenti si possin ricordar di questo. Essendo ogni essaltation di Dio vero, ma non ti affrettar à publicarlo, prima ch’io lasci vedere tutti i suoi precetti che vi sono entro. Pregherai dunque supplichevolmente Dio che ti accresca in sapientia. [17] Questa è la prima cosa che noi commandammo ad Adamo ilquale dimenticatosene erro, al quale tutti gli Angeli s’inchinarono da Belzebub infuori, il qual mostrando io ad Adamo che doveva esser suo nimico, persuasi che non gli conducesse fuori del Paradiso, dove non hara ne fame ne sete, ne freddo. Il Diavolo all’incontro disse. Se tu mangerai o Adamo dell’albore tu sarai signor sanza fine. Onde essi cibati, subito conobbero le lor membra genitali, le quali si forzavano coprir con le foglie del Paradiso. Et cosi Adamo non obedendo a Dio sott’entro alla morte. Nondimeno ritornando essi all’amor di Dio, egli perdono loro, egli messe nella buona via. L’imitator dunque di questa via rimarra in eterno, e tutti coloro che mi lascieranno senza invocar il mio nome, saranno perduti. Ogni huomo cosi fatto dira, perche vedendo io il presente secolo mi privi di lume? A quali Dio rispondera. Tu dimenticatoti de nostri precetti hoggi patisci per la dimenticanza. Tal merito ha chi non crede, Dura dunque alle lor malvagie parole, e continuamente a tutte le hore adora Dio, e non volger mai gli occhi all’altrui mogli, [18] benche elle sian bellissime, & vaghe. Perche Dio ne dara di piu belle, a chi lo teme, Commanda alle tue genti, che continovamente adorino, & aspettino fin che manifestamente si scerna e giudichi la causa de malvagi, e de buoni.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO III.

[19] QUANTUNQUE s’appressi il transito de gli huomini, per il quale si deve comparir il di del giudicio, nondimeno alcuni si fanno beffe del nuovo messo loro da Dio mandato, dicendo, costui non è altro che huomo si come noi, e si viene avanti con la sua arte magica, il cui volume è finto sogno, ma Dio conosce ogni parola che si dice. Habbiamo innanzi a te mandati altri Nuntii carnali, e durabili, il che conoscerai domandando a sapienti, co quali salvammo i nostri diletti, e gli increduli confondemmo : Perche dunque non temete havendovi dato libro co nostri commandamenti ? veramente voi non potete lasciar la vostra perfidia, fino a che giunti al fine dite. Noi habbiamo malfatto, Dio adunque vi dara male per le vostre malvagità. Altro non ci è che un Dio solo, e se fussero piu non potrebbe il mondo durare, egli è signor d’ogni cosa, & adesso abbraccia queste parole. Molti errano lontani dal vero. Non mandammo innanzi te Propheta, se non chi disse un Dio solo. Ciascuno adunque mi adori, [20] e molti dicono che Dio ha figliuolo, il che sara loro di pena eterna cagione. Non veggono gli scelerati come noi habbiamo aperta la terra, che loro da il vivere ? Perche dunque non credono ? Nella terra ponemmo i monti per sua fortezza, e il Cielo per tetto, il che gli incredoli stimano molto. Continuammo il giorno, e la notte, e facemmo il Sole, e la Luna in un cerchio corrente, ne avanti te facemmo huomo immortale, accioche tu morto non fusse dopo te vivo alcuno, ogn’uno gustera la morte, e di voi che sete per tornar a me, harete chi bene, e chi male. Lo huomo è cosa transitoria, io manifestando le mie virtu non vi affrettate. Chiederanno gli huomini il termine del giudicio per veder se sei verace. [21] Sappino adunque gli incredoli, che quel di verra all’improviso, senza che alcun sappia nulla, allhora stupefatti non sapranno che si fare. Parimente i beffatori de Propheti innanzi à te patiron pena, ma chi vi difendera il di, e la notte da Dio? Quei forse che voi adorate in luogo di Dio? [22] io non vi parlo se non per bocca divina, sarete in gravissime pene quell’ultimo di, e ogni nostra opera come un granello, sarà essaminata. Noi demmo l’Alforcano, e la hora del giudicio, a Mose, & ad Aron, e a ogni altro che teme Dio, perche dunque non credete? [23] Abramo havendo parimente da me imparato, riprendendo il padre addomando perche credeva a gli Idoli? Al quale rispose, che haveva trovato che i maggior loro gli adoravano. Disse egli, sappiate che ci è un solo Dio, io adunque non voglio adorar i vostri Idoli, [24] e cosi gli ruppe dal grande infuori, domandano adunque chi haveva fatto questo, fu risposto da gli altri che era stato un fanciullo nominato Abramo. Menatolo adunque in presenza di molti, addomandavano s’egli haveva fatto questo de gli Idoli, rispose, che il grande che era intero lo havea fatto, e che se s’addomandasse, forse lo havesse detto, perche quelli a cui rivolti confessavano d’esser stati malvagi, egli allhora disse. Non sapete voi che non vi posson giovare ? Perche havete in luogo di Dio adorato i cattivi ? allhora risposero, sta abbrusciato per vendetta de gli Idoli, Dio allhora commandò che il fuoco raffreddatosi non facesse alcun male ad Abramo, [25] e gli facemmo capitar male volendo nuocere, [26] e lo conducemmo alla terra santa insieme con Loth, e gli facemmo fedeli, & elemosinieri. Loth facemmo sapiente, & lo liberammo dalle Città nefande, [27] liberammo ancho Noe con tutte l’altre sue genti, [28] Facemmo sapiente Salomone, e a David sottomettemmo i Monti insegnandoli l’arte dell’armi, [29] e non ringratiarete per questo Dio? Salamone per noi domino i Dimoni. Liberammo ancho Iob, dicendo egli, o Signore, difendimi da ogni male. Hismahel, Esdra, e Alchifla, stando patienti sentirono la nostra pieta. E Iona chiuso nel pesce per la sua ira, disse, che non ci era altro che un Dio solo, onde lo liberammo, aiutammo Zacheria dandogli un figliuolo nominato Giovanni, La gente è mia, et io son vostro Dio, adoratime adunque. E quantunque le genti stan differenti ne miei precetti, tutte ritorneranno a me. Appresandoci la hora verace, tutti piangeranno dicendo, Perche miseri fummo cattivi ? Dio allhora dira. Voi con quei che adoraste sarete legna nel fuoco infernale, la dove non harete speranza alcuna di poter mai uscir di tormento. Questo è quel di che habbiam predicato, nel quale Dio pieghera il mondo, e la terra come si fa la cartha. Noi dunque ti habbiamo mandato accioche tu predichi un solo Dio, dal quale se alcun si partira dirai che tu se Nuncio, e che tu non sai s’il di è lontano, o appresso, e s’essi haranno bene, o male, perche questo solo è conosciuto da Dio Signor nostro, [30] ilquale ci dia aiuto contro gli incredoli.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO IIII.

[31] TEMI DIO o generatione bumana, perche la grande hora detta, del tremoto è da temere, il di della resurrettione le pregne disperderanno, e tutti paranno ebbriachi perche Dio dara gran male: Perche dubitan della resurrettione ? Non vi facemmo noi prima di terra? dopo di seme, poscia di sangue, e di massa insieme adunata, et ultimamente di forma di similitudine ? Vi ispiano ogni cosa per piu certezza vostra, il quale ho fatto l’acqua sopra la terra, & lo huomo dopo faccendolo fanciullo, dopo allevandolo fino all’ultima età. [32] Molti contrarii di Dio contraponendosi a questo libro, saranno dishonorati in questo secolo, e nell’altro patiranno gran pene, Alcuni guadagnando credono in lui, perdendo non credono in lui, e questi perderanno questo secolo, e l’altro, e s’aviluppano in lungo errore, adorando chi non puo lor dare aiuto. [33] Dio dara il Paradiso à chi fara bene. Chi pensa che Dio non venga a giudicare, vada in Cielo con una fune, e quivi si stia. Tu sai che da Cielo sei stato fatto certo, che il di Dio sara giudice de Giudei, e de Christiani che variano la lor legge, e d’ogni altra setta. Non vedete voi, che tutte le bestie adorano Dio? [34] Chi sarà malvagio, sarà nell’inferno vestito di fuoco, & arrostito da ardentissime fiamme, dando il Paradiso a credenti, la dove haranno acque chiarissime, oro, gioie, annella, e catene, punendo i dispreggiatori del viaggio di Mecca, [35] vadino a questo, e quivi sacrifichino, e di quelle carni diano da mangiare a poveri, e finite le faccende loro, s’assolvino da lor voti, e circondino il Tempio, lequai cose à Dio son gratissime. Guardatevi di non esser testimoni falsi, ne fate compagno a Dio, perche allhora meritate d’esser fatti polvere, e gettati al vento, Chi credendo farà nel Tempio quel che commandiamo all’hora determinata, ricevera da Dio beneficio, a ciascuno habbiamo consegnato dove debba adorare. [36] I buoni sperino somma allegrezza e l’amor divino, e con patientia sopportino quel che loro aviene faccendo limosina, Dio fece ogni cosa commoda allo huomo, accioche egli ci renda gratie, il quale non vuol carne, o sangue, ma le appetisce per essere temuto, [37] essi a buoni mandando buon Nuntio gli difende da ogni male, Non ama i ladri, e gli incredoli, E vendicatore ottimo de suoi rebelli, Tutti coloro che noi habbiamo fatto bene ci sacrificano, e fanno limosine. Non ti curare se ti contradicono i malvagi, perche il simigliante fecero à Mose, à Loth, ad Abramo, io ho dato spatio loro, e dopo gli conduco al male, il di da me ordinato. Appresso lui sarà il di, quale a noi mille anni contati. O huomini io solamente son riprensore, et ispositore. Ogni huomo che fara bene, hara bene, i malvagi haranno il fuoco, da Dio non è mandato Nuntio o Propheta se non buono, e nimico del Diavolo, Il quale mostra all’huomo sotto bella forma cose bruttissime, Ma questi tali saranno involti nelle contrarieta, sempre saranno contrarii a Dio, fino all’hora ordinata. Quel di Dio mettera in Paradiso ogni buono dando a cattivi dishonore, e male, I morti nella preda, o in battaglia da Dio saranno rimunerati, e messi in ottimo luogo, perche Dio è immenso, e verace. Egli manda l’acqua dal Cielo per i frutti della terra, & ha fatto per commodita dell’huomo ogni cosa, Sostiene il Cielo che non caggia, e perdona a gli huomini, si come a lui pare. Ogni virtu è sua, e ogni potenza, e gli huomini crederanno. Adora Dio adunque, che ti mettera in via retta. Dirai a chi vuol disputar teco. Riserba queste parole al di del giudicio, [38] dove Dio diffinira ogni cosa, cosi essi non haranno chi gli aiuti, essi leggendosi il nostro libro diveugon nel volto smorti. Voi huomini, sappiate che quei che sono adorati da voi, non posson fare una zanzala, onde voi sete deboli; e inani, Di Dio non ne ragionero altro per esser egli fermo, e preciosissimo. Inginocchiatevegli adunque, et adoratelo, e fate bene, e [39] à tutto vostro potere fate sempre guerra. Questo ve lo commanda Dio, che non commanda se non cose giuste. Fate dunque limosine, e orationi.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO V.

SALUTE à quelli che credono, e adorano Dio con puro cuore, e non favellano cose vane, [40] e a gli osservatori di castita in tutti i modi dalle moglie l’ancelle, e le soggiette infuori, perche di queste non si tien ragione. Il custode fedele de pegno, e i costanti nelle parole, e gli adoratori saranno heredi fermi del Cielo. {41} Noi prima facemmo lo huomo di terra, di sangue, di seme, d’ossa, e di carne, e non di meno morirete, e dopo sciuscitaremo i quali da noi siete stati coperti, mandando di Cielo acqua in terra, onde nascono tanti frutti da mangiare per commodo vostro, vi facemmo appresso molte cose maravigliose tra le bestie, perche esse vi servano a molte commodità. [41] Mandammo Noe che disse à suoi, adorate Dio oltra il qual non è altro Dio. Ma di loro molti incredoli dissero, egli non esser nulla oltra lo huomo, perche volendo Dio discenderebbero Angeli, non mai da passati, ne da noi veduti. Egli adunque pregandoci, che ne facessimo vendetta, gli commandammo che facesse l’arca laqual stesse sopra l’acqua che uscirebbe di Tannor, e che de ogni genere mettesse dentro maschio, e femmina, e montandovi dentro rendesse a Dio gratia, il che è maraviglioso à sapienti. A molte altre genti habbiamo mandato i nuntii dicendo. Adorate Dio non temendo altri che lui, perche egli è solo, [42] essi non credendo, e negando il di futuro dicevano. Costui non è se non huomo che mangia, e bee come noi, che ci predica, che torneremo in polvere, e poi risciusciteremo, & in vero chi lo seguira sara perduto. Certo che ci fa Dio bugiardo, Perche morendo non torneremo piu, non ci essendo altro che questa vita. Essi pregando allhora che io ne facessi vendetta gli ridussi a nulla, & in lor luogo destammo altre generationi. Ciascuna gente adunque ha contradetto a Propheti mandatile, per i quali habbiamo poi fatto miracoli, [43] dicendo le genti a Pharaone, come crederemo à Mose che è di carne, e ad Aron le facemmo disperdere. [44] Demmo buon luogo, e abbondante d’acqua al figliuol di MARIA, e a lei per haver fatti tanti miracoli al mondo. Voi dunque Nuntii mangiate del buono, e fate bene, perche io veggo ogni vostro fatto, e ne ho cura, lasciate la gente che è discordante fino alla hora del giudicio . I credenti fanno quel che loro è commandato, i distribuitori de beni da noi lor dati son pronti à obedirci. Quei che hanno chiuso i cuori, faranno le lor cose tardi, e levando da loro i maggiori ci pregheranno . Nissun preghi per loro, perche per noi non haranno alcuna vendetta, perche essi non credevano uditi i nostri precetti. Volete voi che vi mandiammo precetti non mandati a padri vostri ? Non sapete voi forse chi vi è mandato per Propheta? perche chiamate demoniaco chi vi porta precetti divini ? Se la verita facesse a vostro modo, perirebbe il Cielo, e la terra. Essi da te chiamati non vengono, ma si rimangono nell’error loro, i quali, quantunque perdonassimo loro, mai non lascierebbero la lor malitia. Dio vi diede gli occhi, e la bocca, e gli orecchi, perche voi vediste, udiste, e parlaste. Ma pochi di noi lo ringratiano, Egli e dator della vita, e della morte, ma voi ingrati dite, come essendo morti torneremo vivi ? Essi addomandati,, chi domina i Cieli, dicono Dio, perche adunque non lo temino? Noi annuntiamo la verita, & essi credono il falso, Dio non ha figliuolo alcuno, perche se cio fusse vero, tra loro sarebbe questione, [45] Dio cio conoscendo abhorrisce chi dice cotal cosa, di adunque o Dio, non m’insegnar cotal detto, e non mi annoverar tra cattivi. Io ti insegnero quel che ho lor commandato, e tu cavando il lor male col tuo bene, prega Dio che ti difenda da loro. [46] Il di del giudicio sonera la tromba, onde ciascuno surgera con la vita, e sarà detto loro, perche non mi credeste ? & essi diranno, che peccarono per malitia, e pregheran Dio che gli toglia di quindi, e che gli metta tra cattivi, se mai piu peccheranno, a quali Dio rispondera, state cheti perche havete fattovi beffe, di parte della gente che credeva in me? voi vi rideste, eccovi adunque il merito. Quanti anni siate voi stati in terra? risponderanno un di solo, sara detto loro, Pensate voi che Dio vi havessi fatto per niente? Essaltate adunque Dio, sopra il qual non è altro Dio. E tu Signore perdonaci i nostri peccati.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO VI.

[47] IN QUESTO capitolo posto divinamente, habbiamo scritto cose manifeste à memoria de gli huomini, [48] ogni adultero, in presenza di molti sia battuto, accioche cosi castigato non proceda piu oltre in peccare. Ne alcuno che teme Dio, habbia pieta di questo tale. [49] Colui che infamia d’adulterio le buone femmine non lo provando con quattro testimoni, habbia ottanta battiture, ne mai piu si creda loro, se non si convertono, e faccian bene, perche Dio perdona loro. [50] Chi incarica le sue mogli giuri quattro volte, e la quinta dica, siamo maladetti se mentiamo, e le donne non sian punite, e giurino quattro volte, essi haver mentito, e la quinta dichino esser distrutte se essi hanno detto il vero. [51] Questi predicatori del falso, sappino che essi non haranno mai bene, perche tutti i peccati loro gli tormenteranno, e gli auttori di questa scelerità saranno puniti gravemente. Quando mancheran quattro testimoni, non si proceda. Quantunque questa cosa paia leve a gli huomini, nondimeno chi nol fara patira pena eterna. Huomini non vi lasciate persuadere dal Diavolo che vi conduce à male, perche ogni uno che lo segue erra, [52] Gli abbondanti di pecunia facciano bene à suoi, e à poveri. Coloro che dicono male delle buone donne siano rimossi da Dio, conosceranno lui esser verace il di del giudicio, quando le mani, i pie, e tutto saran testimone, le meretrici, e l’immonde si convengono co simili, e le caste s’allegran de casti. Il buono huomo non entri per l’altrui case se prima non lo fa sapere, e allhora saluti l’amico, perche questo è bene, e non vi trovando alcuno non vi entri. Ma chi ha da far in una casa abbandanata puo entrarvi. [53] Le buone donne si coprino il viso, e tutte quelle parti che ponno irritar l’huomo à lussuria, perche questo appresso Dio è ben fatto, & insieme si tenghino nette d’ogni immonditia non usando co’l lhuomo havendo il mestruo, e si celino il petto, il collo, e ogni altra lor bellezza, e i piedi da mariti infuori, i figliuoli, i parenti, e i lor soggetti. Convertitivi tutti à Dio che è ottimo. Togliete per mogli le vostre clienti, e serve pur che sian buone, non faccendo lor forza, le quali, quantunque sian povere, nondimeno da Dio haranno pecunia a bastanza. Ma chi non le vuol per esser povere s’astenga da loro tanto che esse divenghin ricche, L’amor del mondo non sia ricerco da alcun buono. Sappiate che Dio è simile alla luce, perche egli col suo raggio allumma chi egli vuole, & insegna, & instruisce. Venite sera è mattina ne luoghi fatti per l’adoration di Dio, e nissuno essendo dentro pensi di mercatantia, o d’altro, ma d’orationi. Tutti mancan di luce, da coloro in fuori, che Dio illumina, ilquale è da tutte le creature del mondo adorato, e invocato. Dio giudichera di tutto come di cosa sua. Egli secondo il suo volere, mette alcuni nella diritta via. [54] Non se deve giurar temerariamente, vedendo Dio ogni cosa, Seguite i Propheti come giusti, e di Dio, perche egli vi levera ogni timore. Fate orationi, e limosine, seguendo il Propheta fino a che Dio vi habbia misericordia, Non si pensino gli incredoli haver a star sempre cosi, perche saranno messi nel fuoco. Andando alle donne, non si vada se non si chiama prima, come dicemmo, [55] Le donne vecchie, e non piu da figliuoli, non si pulischino, ne adornino, ma si discuoprino. Non è da pratticare co’l cieco, co’l sordo, e con lo stroppiato. Non vi curate di quel che voi mangiate in casa, o de fratelli, o de zii, o d’altri parenti. Entrando nelle case, salutate chi voi incontrate. Non chiami alcuno Dio, o il Propheta, come voi, tra voi fate. Chi vorra rinuntiare à suoi precetti, patira da Dio gravissimi mali il di che si giudichera di tutto.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO VII.

[56] COLVI che è moltiplicator de gli huomini, il quale fe l’Alcorano per lor castigo, non prese nel suo Regno, ne figliuol ne compagno faccendo ogni cosa da se. Gli incredoli adorano signori, che non posson ne giovare, ne nuocere, ne dar vita ne morte, ne risciuscitarli, il che essi dicono, che è bugia. A questi tali dirai che non lo fa altri che Dio, ilquale ha l’occolto della terra, e del Cielo. S’essi dicano a credenti, non seguite lo huomo indemoniato e stolto per le incantationi. Egli mangia come gli altri, e va attorno, Perche non ha egli Angelo che gli dia tesori, e facci horti, si che è possa mangiare? Questi tali errano ne sanno la via retta, Ma e ti sara dato meglio, cioè nel Paradiso acque amenissime, e torri, mandando loro nel fuoco immortale onde essi diranno. Miseri noi, perche siamo in cosi mal luogo? Il di del giudicio addomandati se fecero errar le genti, o se di volontà erravano diranno. [57] Noi non prendemmo altri, che te, ma noi andammo da altri, perche la nostra malitia ci condusse. Cosi a ogni incredolo daremo pena. Anzi te non mandammo se non Propheti che mangiavano, e andavano intorno. Facemmo alcuni altri forti nel patir, e sopportare. [58] Chi non crede il giudicio, e dice, non vedremo noi Dio o suoi Nuntii, accioche noi crediamo? patira sommamente. Il di che verranno gli Angeli, non vedranno alcun bene, e diranno, non fussimo nati, perche gli atti nostri non si vedrebbero. La gente che hara il Paradiso favelleran meglio, essi saranno lucidi, e chiari, & i malvagi oscuri, e diranno. Ahi perche habbiamo mal fatto? come sapremmo noi che tu havessi mandato l’Alcorano? Noi adunque a gli incredoli daremo eterne pene, e mali estremi. Tu adunque ringratia Dio lodandolo sempre, e prega che ti dia allegrezza, honesta delle donne, e de figliuoli, e che alla fine habbia il Paradiso. Quivi vi rallegrerete, Dio non vuol altro da voi, se non che lo adoriate, il che non faccendo vi apportera male infinito.

In nome di Dio Misericordioso, e Pio. CAPITOLO VIII.

LE MARAVIGLIE di questo libro chiaro et evidente. Non stimar mai l’anima tua minor del merito, quantunque non ti prendino predicando, [59] s’io volessi manderei, tale a cui tutti si sottoporrebbono, perche non credono le genti? Dio è pietoso, e immenso, [60] Dio commandando à Mose che visitasse la gente di Pharaone, rispose, Tu Dio, temendo io che mi contradichino, & essendo impedito della lingua, manda Aron mio fratello. Rispose Dio, andrai ancho tu insieme, e dite, noi siamo mandati da Dio Re di tutte le cose, accioche tu ci dia i figliuoli d’Israhel. Rispose, non sei tu quello che noi nutrimmo da fanciullo, e facesti male? perche sei fatto malvagio ? Rispose, seci, & errai, onde fuggi le tue mani, Pharaone allhora addomandando chi Dio dominasse a tutti. Rispose. Tien certo che egli è quello che fe il cielo, e la terra, Pharaone dicendo, chi era seco ? disse Mose. Egli è Dio nostro, e de nostri primi Padri, ilqual mi manda hai inteso ? allhora Pharaone, se crederete in altri che in me, vi farò metter in prigione, e Mose dicendo, che dirai s’io farò miracoli. Fallo rispose, se tu sei verace. Gettando adunque la verga divenne serpente, perche Pharaone fe adunar tutti i Magi, e Mose con la verga guasto loro gli incanti, perche essi adoraron Mose, & Aronne, perche cavati i figliuoli d’Israhel affogai le genti di Pharaone che gli perseguivano, Dirai loro d’Abramo, e del Padre che adorava gli Idoli, Queste cose non son credute da molti, ma Dio che è immenso conosce ogni cosa, Noe disse alle genti, io son mandato a voi nuntio. Temete Dio, seguendo me, & essi dicevano, come ti possiamo credere, se ti seguitano solamente plebei, e huomini vili ? Rispose, Dio solo conosce i vostri fatti, essi allhora lo vollero lapidare, allhora disse, Dio difendimi da traditori, perche lo salvammo nell’arca, Loth disse alle sue genti, io son Nuntio, et vi ricordo, che non vogliate cosi usar co maschi lasciando l’uso natural delle femmine,, Perche essi risposero, o Loth, se tu non resti di non ci persuadere, noi ti occideremo, perche egli pregandoci mandammo il fuoco sopra le città. Queste cose non son da molti credute, perche predicale, e falle note, ne invocar altro Dio. Sopra i compositori delle canzoni, e delle bugie, cioè de poeti, sta il Diavolo, se non si emenderanno faccendo bene. [61]

In nome di Dio Misericordioso, e Pio. CAPITOLO IX.

[62] I SECRETI di questo Alcorano sono quei, che insegnano la retta via, e che promettono bene a chi adora, e à chi crede il giudicio. A gli incredoli che patiranno, facemmo parer l’attion loro buone, Essi son ciechi. Io ti ho dato questo Alcorano, come Dio sapiente che ordino bene ogni cosa, e diedi il fuoco nel volto à Mose, {64} & egli temendo gli dissi, o Mose non tema nissun mandato da me, se non chi fa male. Dopo lo mandai con nove virtu à Pharaone, & alla sua gente malvagia. Demmo appresso bene, e abbondanza a Davit, et à Salomone, il quale fatto herede del padre disse. Io intendo la favella de gli uccelli, e quella de tutti, dandogli Dio, lo avanzo di ogni bene, Dopo egli con l’essercito suo di huomini, e di Dimoni, e d’uccelli, giunse al luogo delle formiche, delle quali una all’altra persuadendo, che fugissero per non esser occise da Salomone, egli sorridendo disse, Signore, fa che io possa di tanto bene ricevuto renderti gratie. E guardato gli uccelli, non vi vedendo la Bubbola uccello, addomando ove fusse, vi occidero se non me lo dite, Ma poco dopo venne, e disse. Io ti do nuova della Reina Saba, e so cosa che tu non sai, la dove io fui, e una donna che impera à tutti, abbondante molto, le cui genti adorando il Sole in luogo di Dio, sono state forzate dal Diavolo, perche non adoravano Dio conoscitor di tutte le cose. [63] Rispose allhor Salomone. A prova del tuo detto, porta loro questa mia carta, e ritorna accioche noi sappiamo quel che essi faranno, la Reina veduta la carta chiamo tutti i Baroni, havendovi dentro veduto il nome di Salomone. Domandando adunque loro quel che fusse da fare, risposero. Noi forti, audaci, e potenti sempre ti obediremo, facciasi adunque quel che tu vuoi, & ella rispose. Essi rovinando il tutto, dove entrano, sara meglio che per nuntii io mandi loro il tributto, accioche per loro intenda qualche cosa, andate adunque,, e Salomone vedendoli disse. Forse pensate giovarmi con la vostra pecunia? Dio non mi ha egli commandato meglio? Rispor tatela indietro, io vi disfarò col mio essercito. Partitisi adunque Salamone domando, se vi era alcuno che per magica la potesse portare a lui, onde uno de diavoli eccellente promesse di farla venire in sedia sanza alcuna lesione. Disse allhora Salomone, Dio mi tenta con questi doni portatimi. Fu adunque portata, e commandatole che caminasse per il pavimento, credette che fusse acqua, perche alzatasi i panni si scoperse le ginocchia per passarlo. Ma Salomone le disse che era pavimento di vetro, & ella rispose, che nocumento mi è questo, credend’io con Salomone in Dio Re di tutto il mondo? [64] Scale mandato alle genti di Temut, accioche persuadesse che adorassero Dio, una parte essendoli contraria, addomandò, perche piu tosto si davano al mal, che al bene. Risposero, tu adunque ci sei d’augurio? A quali esso, appresso Dio solo e la cognition de gli augurii, essi allhora affermaron d’occiderlo, e noi lo liberammo, e distrugemmo loro, salvando i buoni. [65] Il simigliante facemmo per Loth. Chi adunque creo l’acque, e la terra altro che Dio, egli impera a venti, fa cessar il male, esso è vivificatore del tutto, da lui infuori nissuno sa i secreti del cielo, e della terra, e la hora del general giuditio. Tu adunque persuadi che vadino per terra, e che non si curino di color che voglion troppo cercare, dicendo. Quando sara quella hora, se tu la sai ? rispondi, forse tosto. Questo Alcorano dimostra gran parte delle cose per le quali i Giudei son discordanti, e mostra la via buona, e retta. Tu confermato sopra il vero, e soggetto a Dio, non potrai convertir i morti, ne i sordi. Quando loro averra quel che noi commandiamo, [66] produrremmo quel di una bestia, che favellera, con la quale imprigioneremo la gente che contradicera. A quali noi dicemmo, voi vi contraponeste a nostri precetti, che sapeste ? e per le lor malvagità saranno muti, e sanza lingua. Non veggono eglino noi haver fatto il giorno, e la notte? questo in vero a sapienti e gran maraviglia. [67] Il di del giudicio, al suon della tromba si conturbera ogni cosa, e ogni uno comparira, e i monti agghiacciati si moveranno come le nubi, faccendo questo Dio, il quale ha fatto ogni cosa sapientemente. Chi hara fatto bene, quel di non accadera che tema. Ma chi portera male sarà messo nel fuoco. Ciascuno harra secondo l’opere sue. [68] A me non è commandato altro che adorar Dio, obedir a suoi precetti, e legger a gli huomini l’Alcorano, e castigarli. Glorifica adunque Dio, e supplice adoralo, il quale insegnandoti, non ti sarà ingrato delle tue opere.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO X.

[69] QUESTO volume evidente, manifesta a te, e a tutti i credenti la vera storia di Pharaone, e di Mose. Il quale fastoso oltra modo, separando le genti debilito la parte. Perche egli fe occider tutti, i maschi donando la vita alle femmine. Dio che era lor Signore gli fece ricchissimi, & heredi mettendo timore a Pharaone, e a suoi esserciti. Commandammo alla madre di Mose, che lo nutrisce del suo latte, e che senz’alcun affanno lo gettasse nel mare allegrandola della sua ritornata, e di tutto. La donna di Pharaone [70] dicendo che il picciol fanciullo era honesto, e commodo,, dissuase la morte di lui non essendo conosciuto da persona. Cosi Mose ritorno alla madre, alla cui figliuola Mose fratello fu dato a nutrire dalla Reina. Egli fatto huomo hebbe da noi discretione, e sapientia, cosi è la nostra usanza di fare a gli huomini da bene. [71] Egli entrato nella città in hora non pensata alle sue genti, vidde due, uno de suoi, all’altro contrario,, che eran venuti alle mani, perche Mose chiamato in soccorso occise il contrario al suo, il che conosciuto che era stata operation del Diavolo, confessando l’errore, meritò da Dio perdono, e disse Dio, quantunque tu mi habbia fatto tanto beneficio, tuttavia non haro ardire comparir piu innanzia questi malvagi huomini: Dopo entrato nella citta, temendo, colui non cessava di gridare, onde Mose disse. Resta compagno d’ingiuriarmi, e prestami aiuto, colui cio rifiutando disse, Mi vuoi tu forse occider come quell’altro . E un’altro venendo da l’un de capi della terra, disse. O Mose quel popolo si forza darti la morte, io ti saro fedele, usci adunque timido, pregando Dio che lo guardasse dal male, [72] e rivoltosi alla terra Madian disse. Forse che Dio mi insegnera la via retta, e giunto a Madian, tra gli huomini che adacquavan le pecore, trovo due fanciulle, che per la vergogna ritornavano indietro, le quali da lui addomandate della cagione dicevano, che mai non harebbe l’acqua se prima non si partivano gli huomini, havendo esse padre assai vecchio, Ma egli faccendole adacquare, partendosi per l’ombra disse. Tu Dio, dammi qualche cosa che vedi che non ho niente di quel che è necessario, il quale fu chiamato dall’una delle fanciulle che vergognosamente li disse. Mio padre vuol rimunerarti dell’adacquamento, onde da lui menato gli conto ogni suo accidente, alquale egli consolandolo disse. Non temer perche tu sei gia libero dalla gente malvagia. L’altra delle fanciulle, addomandando al padre, che egli lo tenesse per famigliare in casa come utile, e fedele, disse il padre a Mose. Se tu vuoi una di queste mie fanciulle, voglio che tu serva qui in casa otto, o dieci anni, al quale Mose rispose si, e fe il patto essendo Dio testimone. Finito il termine, tolse la donna, e veduto un di fuoco nel monte Sina, la fe fermare per andar a veder, cio che quel fusse, e la giunto, odi dirsi. O Mose, io son Dio Signor del mondo, e mostroli alcuni miracoli, li fu commandato che andasse a Pharaone, ma egli rispose, io la commessi homicidio, però temo di non esser occiso. Mandami meco Aron mio fratello, ilquale ha piu ispedita lingua, e migliore. alqual disse Dio, Andate che io vi faro vittoriosi, perche andati, fecero i miracoli grandi, e Pharaone ostinato perseguitandoli col suo essercito fu da noi affogato nel Mare. Tale adunque fu il suo fine. Cosi adunque solemmo punir i malvagi. Hora habbiamo mandato te dal Cielo a predicar a chi non sapeva, s’essi havessero prima havuto altro male harebber detto. O Dio se tu ci havessi mandato un Nuntio, noi ti haremmo seguitato, e come noi habbiamo mandato i precetti, dicono che voglion tali, quali porto Mose, a quali molti contradissero chiamandolo Mago, si come i moderni chiaman te mago. A quali tu dirai, Portateci un libro miglior di questo, e credero. [73] Allhora essi non sapendo che si dire taceranno, Dio adunque non si curando delle parole de gli incredoli, riguardando à cuori, elege chi egli vuole in questo secolo, e nell’altro, e fa quanto a lui pare, senz’altrui danno, se egli adunque facesse una continoa notte, chi adducerebbe il giorno? Non udite voi ? non vedete voi ? Egli solo ha fatto il di, e la notte per util vostro, onde havete a renderli gratie. Il di del giudicio tutti conosceranno l’error loro, e confesseranno uno Dio. [74] Caron soggietto à Mose haveva tanto tesoro, che le chiavi ove egli era serrato, quasi per il carico occisero un Camello che le portava. I quali i suoi ammonendo dissero. Non ti estimar che la tua pecunia ti sia allegrezza o speranza, Ma curando quella procacciati nell’altro secolo la salute, e astienti dal male, e sia benefico, perche Dio abborrisce chi fa altrimenti. Egli rispondeva, che egli non gli era stata data se non per sua sapientia, perche uscito fuori con pompa fu col tesoro con la casa, e con ogni cosa inghiottito dalla terra, onde tutti dicevano. Veramente Dio fa bene, e male à chi egli vuole, il simigliante averra a noi, perche Dio non ama i malvagi, Noi che daremo nell’altro secolo bellissimi palazzi, riguarderemo all’altrui merito. [75] Tu havendo il libro da Dio mandato, non uscir de commandamenti di quello, accioche tu non sia incredolo, ne invochi uno Dio per un’altro, dopo ilquale non se ne trovera alcun’altro, e innanzi ilquale se adunera il tutto al giudicio.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XI.

[76] I PECCATORI che falsamente giudicano esser vincitori de buoni, si han pensato, che io sopporti che essi dichino secondo i loro antecessori, cioè che credono essendo essi incredoli, e sanza fede, non sapendo che io conosco chi è buono, e chi è reo, i predatori, e combattenti, non operano se non per lor medesimi, perche Dio per la cura de gli huomini, e per gli atti è poco sollecitato. A un penitente, e ben faccente darò merito uguale . [77] Ogni huomo da bene faccia bene al Padre, e alla Madre, perche voi sete per tornar tutti da me, e io vi revelero tutti i vostri atti. Noi accompagnaremo a buoni, i benefacienti, Pesa con la medesima bilancia le parole di coloro, che dicono di credere in Dio, dopo favellan di lui malamente . [78] {81} Noi salvammo Noe nell’arca, e consummamo tutti gli altri, il che è à sapienti cosa maravigliosa. [79] Abramo persuase alle sue genti dicendo. Invoca Dio temendolo, perche è ottimo di tutti, e non adorare in suo luogo gli Idoli, i quali non vi possono dar il vivere da Dio infuori. Non ti maravigliar se ti contradiranno havendo fatto a gli altri il medesimo. [80] L’officio del Nuntio è aprire, e nuntiare. Non veggon gli huomini che Dio gli creo, e che gli puo far suscitare ? A voi è impossibile mandar nulla in Cielo, o in terra, solo Dio vostro è conditor del tutto, i contradittori il di ultimo patiranno gravissimi mali, [81] Gli adoratori de simolacri gli malediranno. [82] Loth per seguir la via de buoni fu riputato buono. Demmo ancho ad Abramo, ad Isac, & a Iacob il libro della legge, & della sua prole suscitammo il Propheta. Egli ricco in questo secolo, sara nell’altro connumerato tra buoni. [83] Noi liberammo Loth dalle terre de malvagi, della qual cosa fino hoggi se ne veggono i segni, onde non è mai stato nissun malvagio, che da noi non habbi ricevuto la debita pena, perche alcuni di loro sono stati affogati, alcuni occisi, e alcuni malmenati dal vento. Chi adora altri in luogo di Dio, e simigliante al ragno, ilqual si fabrica una casa fragile. [84] Solo i sapienti conoscono gli essempi che noi diciamo. [85] Leggi continovamente il libro mandatoti, e adora, perche l’oratione rimove la fornicatione, e molte altre malvagità. Invocar Dio, si riceve merito, e grande, disputando usa parole modeste, e confessa te credere in Dio, e obediscili. A chi demmo il libro crede, gli altri non credono, non scriver mai loro, ne leggere negando, quantunque conoschino che non sia se non divino. Non basta loro che io te habbia mandato un libro che tu possa legger loro, ilquale dimostra la divina pietà, e la sapientia ? Dirai fermamente, Dio conoscitor del tutto, sia testimone tra voi, et me, Gli obedienti alle bugie, e non credenti in Dio, il di venturo saran persi circondandoli il fuoco, e dicendo io, gustate hora i fatti vostri, Voi buoni invocate me, accommodatevi a me, ilquale vi daro il Paradiso d’acque dolcissime. Ogni anima gustera la morte, e chi vede il tutto ci visitera. Addomandati chi fe il Cielo, e la terra, risponderanno, Dio. Perche dunque non credono? Egli onnipotente da secondo il male suo, il vitto, e ogni altro bene. [86] Questa vita non è altro che un givoco, la vita dell’altro secolo è migliore, e piu vera. Chi monta in Nave con divoto cuore, chiama Dio, i mendaci, e che si partono da nostri commandamenti, saranno messi nel fuoco eterno, si come i buoni nel Paradiso, a quali Dio è favorevole, e propitio.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XII.

[87] I CHRISTIANI superati, dopo ix. anni per Dio, del quale è ogni cosa, furon fatti vincitori. Onde quel di di Dio vendicatore, sara allegrezza loro, Quel di è da Dio nuntiato, mai non falla. Molti huomini non lo sanno, non considerano eglino Dio haver creato ogni cosa ? Perche dunque non credono che e non possa risuscitar i morti? Peregrinando veggino il fine de loro antecessori, i quali stati malvagi, da se medesimi si hanno nocciuto, Dio principio di tutto, fara a se ritornar ogni cosa. Gli incredoli il di venturo, non haranno aiuto da nissun luogo, ma tra loro essendo diversi contenderanno, Ma i buoni entreranno nel Paradiso pien di letitia. Invocate sera, e mattina Dio, ilquale fe lo huomo di terra, e la donna, accioche habitasse con noi, e creo il Cielo, e la terra. Egli vi da la piog gia, il Sole, la notte, e ogni altra cosa per commodo vostro. Egli chiamando ogni cosa à se adunera tutto, il che è maraviglioso a sapienti. [88] Rivolgi adunque il tuo cuore alla legge divina incommutabile, e mandata a tutte le genti. Questa è legge retta, quantunque non sia conosciuta da molti, seguila adunque adorando Dio, e non essendo incredolo, & à tuo potere fa bene à propinqui, a poveri, e mendici: perche ti sara reso il doppio di merito. [89] Chi presta a usura non cresce appresso Dio, Egli da le ricchezze, la vita, e la morte, et altri non lo puo fare. Considerate il fine de gli antecessori che furon incredoli, voltate la faccia alla via retta, anzi che il venturo giorno sopravenga, Dio abhorre i malvagi, empiendo di speranza i buoni, e vivifica la terra, ilqual similmente risuscitera i morti, essendo onnipotente, se manderemo un vento turbolento, saranno incredoli, biasimando Dio, ilqual sapiente compose lo huomo di materia fragile, dandoli le forze, la debolezza, e la vecchiaia. Sopravenendo la hora estrema, giureranno gli incredoli di non haver tardato se non una sola hora. Ma poi si parton da cotal detto, conoscendo esser falso, la onde non giovera loro scusa alcuna. Gia habbiam mostrato piu essempi in questo Alcorano, e quantunque mostri molte cose vere a gli incredoli, per questo non resteranno di chiamarti mendace, cosi ha Dio accecato i lor cuori. Temi dunque Dio, e dura con patientia, aspettando il suo veracissimo patto, accioche coloro che dubitano non si facciano beffe dite.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XIII.

[90] I SECRETI di questo volume ottimamente composto sono cotali, perche egli mostra rettamente la via della misericordia a chi fa bene, & adora, e che danno le decime e le limosine, e che credono al secolo futuro, caminando sempre innanzi per la buona via. E gli huomini che seguono le parole false, e non si curano de nostri commandamenti, patiranno grandissimo male, i credenti haranno il Paradiso in eterno, secondo il verace commandamento di Dio, il quale creo il Cielo, e co lombi fermo la terra, in essa creando tutte le cose, e a lor crescimento di Cielo mandando la pioggia, mostrino gli incredoli un sol fatto di questi tali che essi adorano in luogo di Dio, Essi seguitano la via de gli errori, Dio piissimo non ha bisogno di niente, egli che sottilmente vede rimunerara ogni cosa, quantunque minima. Fa adunque oratione, e sta patiente durando nel bene, sia nell’andar, [91] e nel parlar modesto, poscia che delle voci, nessuna è peggio dell’Asinina, e Dio abhorrisce i fraudolenti, et vantatori. Non vedete voi Dio haver fatto ogni cosa per nostra commodita ? Alcuni mentre si predica lor la via retta dicono. Noi seguivamo la setta de padri nostri, Che si dira s’il Diavolo ingannandoli gli ha tirati nel fuoco? Rivoltando la tua faccia a Dio, e astenendoti dalle cose non lecite acconciati con Dio, e non vorrai credere alle parole de malvagi. Tutti ritorneranno a me, e tutti mi diranno i fatti loro, conoscendo io i secreti di tutti. A domandanti chi fe il Cielo, e la terra, dirai. Dio, a cui sia gratia, poi che maggior parte sara incredola di Dio, i cui miracoli non si possono scrivere, ne se gli arbori tutti fussero penne, e il mare sette volte maggiore, e d’inchiostro, [92] il quale ha per poco risuscitar ciascuno che è morto . Coloro che voi adorate son fallaci, e impotenti. Per suo precetto, le Navi solcano il Mare, il che a sapienti è maraviglioso. Gli incredoli soli contrafanno a nostri precetti. Temete il di venturo nel qual non giovera cosa alcuna, ne vi confidate nella vita di questo mondo, ne entrate nella falsa via dubitando di Dio, dal quale procede la pioggia, oltra ilquale nissun sa quando lo huomo debbe morire. Egli solo sapiente conosce queste cose perfettamente.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XIIII.

[93] GLI INCREDOLI diranno che questo libro senza dubbio alcuno composto da Dio, sia stato fatto da se. Matu dirai, che solo Dio lo ha fatto, accioche castighi la gente che prima non havea chi loro insegnasse, accio si volti a via retta, e nissuno ha tutore ne vendicatore altro che Dio, ilquale creando tutto in sei di, e dopo salendo al Trono, disponendo ogni cosa da lui creata con buono ordine, fe lo huomo di terra, dando a suoi pastori {97} gli orecchi, gli occhi, e il cuore, al quale ogni cosa ritornera, e pochi lo ringratieranno. Quei che dicono come ci risuscitera, non credono che è debba giudicar l’ultimo di. Tutti i morti ritorneranno a Dio, Gli incredoli innanzi a Dio, diranno haver udito, e veduto, & addomanderanno che gli rimetta, promettendo di credere, e di ben fare, se noi volessimo daremmo alle genti la buona via. Ma gia habbiamo fermato la nostra parola, accioche l’inferno si possa empier di huomini. Voi adunque incredoli della resurrettione, gustate mal sanza fine. Soli i memori di noi servan le nostre parole, adorando Dio, lasciando il sonno, e il letto per adorarlo. Nissun sa la mercede che debbe havere per le opere sue. Gran distantia è tra i credoli, e gli incredoli, perche quelli anderanno in Paradiso, e questi nel fuoco infernale. Chi è peggio di colui che lascia i nostri precetti? Coloro che abbracciarono la dottrina di Mose saran salvi, [94] havendo dato il libro a figliuoli d’Israel, de quali molti hanno contradetto, il che Dio diffinira l’ultimo di. Non veggono i contradicenti, come noi mandiamo l’acqua dal Cielo? e il viver a tutti gli animanti? Se cercano il fin delle cose sopra quel di, nel quale prendendo la fede non giovera nulla, lasciandoli aspetta, perche ancho essi parimente aspettano.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XV.

TU PROPHETA temendo Dio che conosce i tuoi fatti, e ogni altra cosa non seguitar i malvagi, accommandandoti a Dio solo, il quale è a bastanza. [95] Non diede mai duoi cuori ad alcuno, ne permesse che si togliessero per donna le madri, ne le figliuole, il che voi confermate, Dio che conosce il vero mostrando la via retta, non ha voluto esser chiamato in questa parte. Non vendicar l’ingiurie fatteti, se non per volontà. Perche Dio perdonera prohibendo a tutti i buoni che non toglino le madri per mogli. Habbiamo fortificato te con gran dilettione, e col patto, come ancho gli altri Propheti, Noe, Abram, Mose, e [96] CHRISTO figliuol di MARIA, Tutti adunque i credenti invochino Dio, ringratiandolo in ogni cosa che fanno. Quando Dio vedendo i vostri atti, e tentandolo i credenti, [97] fe venir gli esserciti da voi non veduti dopo i gran venti sopra di voi, gli occhi vostri stupirono, e non poteste formar per la paura le parole. Onde dubitando di Dio cedeste alla vittoria. Gli incredoli che dicevano, Dio, e il Propheta falso haver promesso, essaminammo la gente di Ietrib, dicendo. Il ritardar vi è impossibile, ma affrettate piu tosto la ritornata, mandando al Propheta, iscusandovi che le vostre case son abbandonate. Non eran per innanzi distrutte, ma cosi si consigliavano con la fuga, e quantunque l’essercito sopravenisse alle case loro da ogni banda, non trovavan se non pochi ribelli, fuggendo gli altri. Dio ricerchera la promessa da coloro che dissero di non si lasciar, ne vincer, ne cacciare, [98] Ma che giova lor fuggir dalla guerra, e dall’occisione, se la vita loro è brevissima ? Chi gli difendera da Dio s’egli vorra nuocer loro? Dio veramente rimunera i credenti ottimamente, e danna gli incredoli, e sovenendo con la sua pietà perdona loro. Gli incredoli quasi adirati saranno addotti innanzi à Dio, il quale guardi i buoni dalle guerre, e quivi patiranno la pena. [99] Tu Propheta favella cosi alle tue mogli, se voi volete piu tosto la vita, e l’ornamento di questo mondo, vi daro licenza, & vi lasciero andar dove piu vi piace, Ma se voi amerete piu Dio, il Propheta, e l’altra vita, Dio si come a tutti gli altri buoni, vi dara perdono, e mercede, raddoppiando il beneficio, e l’allegrezza. E chiunque chiedera alle donne del Propheta cosa inhonesta, e nefanda, sarà da Dio punito doppiamente, e ciascuno che fara bene alle donne del Propheta, ricevera merito in doppio da Dio. Et voi donne del Propheta, se temerete, non simiglianti all’altre, non vogliate dir parole lascive, ma honeste, e buone. Perche gli huomini di cuore infermo, udendovi dishoneste, spererebbono da voi qualche cosa : statevi nelle case vostre, faccendo orationi, e limosine, imitando Dio, e il Propheta nominando Dio, e la sua sapientia sopra voi letta, Perche Dio desidera che voi siate monde, e benedette, habitando voi la casa del Propheta. [100] Gli huomini, e le donne, che si dedicano à Dio, e che credono, & orano, e son veraci, e durabili, e che digiunano, fanno limosine, e chiamano Dio, haranno allegrezza senza fine. Non è lecito allo huomo, e alla donna che fa bene non si scostar al giudicio dato da Dio, e dal Propheta. [101] Dopo adunque il divortio del marito di volontà, dopo la partita da mariti, ti habbiamo permesso che tu possa torgli per mogli . Egli è lecito a buoni, poi che si son partite da mariti loro prenderle per donna, cosi vuole Dio, ilquale ha mandato Macometto ultimo di tutti i Propheti. Huomini buoni adorate Dio continovamente, ilquale vi riduce dalle tenebre alla lume, & è datore di allegrezza. Tu Propheta mandato Nuntio, e testimone, e correttor delle genti, non seguitar gli incredoli, e malvagi, ma piu tosto lasciandoli accommandati a Dio. Huomini buoni, se voi lascierete le donne sposate senza toccarle, faccendo lor dono mandatele, pure, e honeste. E a te solo o Propheta, e lecito, usar carnalmente con tutte le donne, alle quali donerai, e con tutte quelle che per via di compera ti saranno soggette, e con le tue zie, con le tue parenti, e con tutte le buone donne che desiderano sottoporsi a te volente. [102] Gia penso, che ti sia noto quel che tu & gli altri buoni havete da fare di chi vi è sottoposto. [103] rimuovi quelle, e prendi quell’altre secondo il voler tuo, ne molestar le prime mandate via, se tu l’amerai perche esse debbono obbedir a tuoi desideri, e Dio conosce i secreti del cuor vostro, Dopo quelle non ti son lecite l’altre. Nissuno entri in casa del Propheta, quand’e mangia se prima non chiama, E se entra non vi faccia poi cosa dishonesta, o ridicola. Perche questa è cosa nociva al Propheta, ma chi vuol qualche cosa si stia fuor della porta. Nissuno non deve nuocere al Propheta in cosa alcuna, ne haver la sua moglie dopo lui, essendo questo cosa grave a Dio. [104] [105] Nissuno sia geloso per i padri, per i fratelli, per i figliuoli, per i nipoti, ne per i famigliari. Temete Dio testimon di tutto. Et adorando gli Angeli, e Dio per il Propheta, adorate anche voi Dio per lui. [106] Chi favellera male di Dio, e del Propheta patira gran male nell’altro secolo, il simile chi dice mal de buoni. Tu Propheta commanda alle tue, et all’altre donne che si cuoprino il volto, accioche non si vegga quel che elle si siano, o che si dica mal di loro. Chi dubita dell’hora futura, sappia che solo Dio lo sa, e sara punito da Dio. Quel di desideraranno haver creduto al Propheta. Buoni non imitate coloro che dicevan mal di Mose, che liberato da Dio appare buono, e honesto, Dio dirizzera i fatti vostri, e perdonera i peccati, & à malvagi dara tormento, a buoni contento, e allegrezza, perche egli è piissimo, e perdona,

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XVI.

[107] RINGRATIAMO Dio incomprensibile, e sapiente, il qual conosce tutte le cose del Cielo, e della terra. [108] Gli incredoli addomandando se quella hora verra, dirai, si, verra per Dio conoscitor de secreti, la cui sapienza non lascia indietro cosa alcuna, a tutti i buoni dara bene, a tutti come malvagi male, i sapienti sanno che questo libro è mandato di Cielo, ma gli incredoli dicono. Lasciate questa dottrina, che è nuova, e finta, [109] questi tali se ne vanno al Diavolo. Non facemmo noi bene à Davit ? non facemmo noi il simigliante à Salomone? Vedete se quei che adorate in luogo di Dio, fanno alcuna apparitione secondo che voi volete ? Domandati, chi da tutto il bene? dicono, Dio, e nondimeno rimangono incredoli, Dio giudichera i fatti di tutti, & allhora mostrera à gli incredoli, che ci è un solo Dio, Tu Nuntio mandato alle genti, a coloro che ti addomanderanno [110] dirai, che essi hanno termine che non si puo passare, ne diminuire. Non sanno costoro che Dio da à chi vuole il bene? ogni buono hara merito del suo bene, e ogni cattivo harà male perche egli ristora, e punisce chi è vuole. I lettori delle nostre virtu diranno, costui non è se non Mago, e bugiardo, [111] e dacci questa cosa finta per rimoverci dalla setta de nostri padri. Ma certo è che chiunque non credera à questo libro sara castigato, e se gli altri hanno patito persecutione, non è maraviglia s’io non son creduto, e son perseguitato.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XVII.

[112] CIASCUN buono ringratii Dio, conditor del Cielo, e della terra, e de gli Angeli, qual con due ali, qual con tre, e qual con quattro, poscia che egli solo faccendo ogni bene, impera à tutte le cose. Perche adunque o huomini immemori de suoi beneficii non credete con meco? Se ti contradiranno fecero il simigliante con gli altri Propheti, Dio è fin d’ogni cosa, i cui mandati son verissimi. Non vogliate contradirli, ne fidarvi nella presente vita, ma schivate il Diavolo, che vi persuade à entrar nel fuoco. Gli incredoli haran male, i buoni bene, stia chi vuol nel male, questo a te non importa. [113] Dio vi formò di terra, dopo vi produsse di sperma, senza ilquale niuna donna s’ingravida, ne s’accresce, ne si diminuisce la vita, se non secondo il libro della determinatione,, creo l’acque una sorte dolce, l’altra salsa. Fe il Sole, e la Luna, et egli è Dio nostro che governa ogni cosa, Quelli che voi adorate in suo luogo non odono. Sappiate che niun vi dice questo, se non chi lo sa. A chi farà bene sara dato il merito uguale all’opera. [114] Questo libro è heredità à buoni huomini, i quali haranno il Paradiso pieno di gioie, e di vesti, e d’oro, e gl’incredoli fuoco, onde diranno à dio cavaci di qui, e farem bene, & egli rispondera. Non vi mandai io un Nuntio accioche voi fuste sapienti ? Gustate dunque un mal sempiterno. Dio sa i secreti della terra, e del Cielo, nel quale chi non credera non hara bene alcuno. Quei che chiamate in suo luogo che parte hanno in Cielo, o in terra? Mandammo noi forse libro che insegnasse lor cotal setta ? I malvagi castigano i malvagi, non con altro che con ciancie, Dio tiene il Cielo, e la terra incommutabile, & movendosi chi potra ritenere. Essi abbracciano con ostinatione i precetti de padri loro. Ma l’usanza divina è immutabile, perche non guardano i potenti al fine de loro antecessori ? [115] se Dio subito si vendicasse, non ci sarebbe al mondo cosa alcuna. Ma egli provido, e patiente, differisce alla hora determinata, nella quale Dio vede cio che ei debbe fare.

In nome di Dio Misericordioso, e Pio. CAPITOLO XVIII.

[116] E PER QUESTO libro composto da Dio à castigo delle genti che non caminano per la retta via, tu sei verace Nuntio. Molti non credono, ma essi saranno legati da fortissime catene, [117] e quantunque essi habbino l’arbitrio volontario, nondimeno i ciechi non crederanno mai, o castigali, o no. Nissun sara corretto da te se non gli imitatori delle tue parole, e credenti in Dio sperando perdono nel secolo futuro. Noi revelaremo loro ogni atto precedente scritto nel libro, e ciascun si congregera innanzi à me. Non veggono eglino che noi facciam nascer il grano per commodità loro, le vigne, e ogni altro frutto da mangiare, il Sole, le stelle tutte, e la Luna, ilche a savii è cosa maravigliosa ? Perche adunque non adorano il fattor di tutte queste cose ? Per disposition del medesimo, la Luna non precede al Sole, ne la notte al giorno. Questo è ordinato nel circulo. Si maravigliano ancho che le Navi vadin cosi per l’acque correndo, e se noi gli volessimo affogare, non troverrebbero chi lor desse aiuto, dalla nostra pieta infuori. Quando si dice loro temete, e credendo fate bene, accioche voi conseguiate misericordia, e distribuite il ben da Dio datovi, rispondono, [118] Perche habbiamo noi a dar il vivere a questo, e à quell’altro? Se Dio volesse lo darebbe loro. Ecco in quanto errore essi sono, [119] ma non sanno che sonando la tromba tutti i morti susciteranno, e dicendo essi, chi ci ha svegliati, sara risposto loro. Questo è il termine fermato da Nuntii, per il quale tutti a Dio si ridurranno. Quel di non sara fatto mal ad alcuno se non per suo merito. [120] Allhora gli huomini con le donne loro nel Paradiso sanza pensiero alcuno, all’ombra mangeranno di tutti i frutti, udendo sempre parole di pace, e di letitia, [121] e gli incredoli saranno cacciati di quindi. O figliuoli di Adamo, non vi ho io commandato, che voi non seguiate la via del Diavolo, ma la via che è retta? Havendo voi errato per lui, eccovi qui l’Inferno, che vi fu annuntiato. Hoggi voi saperete essere stati incredoli. Hoggi le man vostre, e i vostri piedi saranno testimoni delle opere vostre. Se noi volessimo vi chiuderemmo gli occhi, si che voi passando il fuoco purgatorio non vedreste, [122] mancate voi forse di sentimento ? Noi non insegnamo con canti, e con versi, ma con l’Alcorano libro evidente,, per il quale i viventi si correggono. Non veggono eglino che noi habbiam fatto le bestie per loro utile, e necessita ? Perche adunque non ringratiano Dio? [123] perche non credono che chi gli ha fatti di nulla non li possa rivivificare ? Egli è potente, e sapiente, il quale fa il tutto con una parola, e regge ogni cosa con una mano, e a lui ritornera ogni cosa.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XIX.

[124] E PER GLI angeli del Cielo che guardano gli huomini da mala via, dico che non si trova se non un solo Dio, il quale ha creato il Cielo, e la terra, e che impera a tutto, e distinse il Cielo di stelle, guardandolo dal Diavolo. Gli incredoli adunque dicono, come essendo noi morti potremmo risuscitare ? Sara, e al suono d’una tromba si leveranno, dicendo. Ahi, ahi. Questo è quel di da noi tante volte contradetto.. Seppelirò adunque voi tutti con li vostri nel fuoco eterno, con quei che adoraste in mio luogo, cosi sara fatto agli incredoli, i quali ogni volta che odon dire, Non è se non uno Dio, si inalzano, e dicono. Noi non lascerem mai d’adorar le nostre imagini, per le parole di quel giucolare, e versificatore. Nondimeno egli solo è venuto con la sola verita confermando tutti gli altri Nuntii. Gustino adunque il male secondo l’opere loro, da i dotti di Dio infuori, i quali haranno [125] nel Paradiso tutti i piaceri, e goderanno donne che haranno gli occhi chiarissimi, e grandi come vova, ne altrove gli volgeranno che a loro mariti, cio udendo, molti diranno, perche credere a questo se habbiamo ad andar in polvere sanza mai piu rilevarci, altri risponderanno, volete voi salire, & vederete ? Salendo adunque viddero i posti nel fuoco, e dissero. Molto ci giovasti, perche noi saressimo con voi se la divina pieta non ci havesse aiutato. Non diceste voi che mai risuscitareste ? Noi habbiamo acquistato immensa gloria. Questo è quel che merita chi fa bene. [126] Noi salvammo Noe, che ci pregò, sommergendo tutti gli altri. Aiutammo Abramo, Mose, e Aron, dando lor vittoria sopra i nostri nimici adducendoli per via retta, e lor dando il libro della salute. Salvammo ancho Loth con tutte le sue genti, dalla sua donna infuori che era decrepita, confondendo tutti gli altri. Iona parimente nostro Nuntio, entro nella nave carica, & inghiottito dal ventre fu da noi liberato. Addomandisi a gli incredoli s’essi affermano che Dio ha figliuole, o figliuoli? Gran parte di loro mentendo disse, che Dio haveva figliuolo. Mostrate il vostro libro o immemori s’egli è verace, [127] Dio abhorrisce cotai detti. Che pensate voi che sia quel che voi adorate in luogo di Dio? Tutti anderete al fuoco, perche voi non invocate Dio vero, Partiti adunque da loro, a quali s’avicina il lor male che gravemente gli affligera. I detti loro non danno alcuna noia. Rendisi gratie a Dio incomprehensibile, e immenso.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XX.

[128] I NOSTRI prosontuosi aversari per l’Alcorano, che insegna, et altrui indrizza a buona via, rimangono incredoli, i quali chiamano il Nuntio mandato loro Mago, e bugiardo, e dicono che egli è da maravigliarsi come ei faccia un solo Dio de tanti. Questo costume nuovo da lui finto, ci è inaudito, perseveriamo adunque nell’adoration de nostri Dei, perche chi dice questo non teme la mia vendetta, è forse in man loro il dono della misericordia divina ? o forse dominano il Cielo, e la terra? ascendino per una fune à vederlo. Le prime genti contradissero à nostri Nuntii, onde avenne loro quel che faremmo lor dire. Questi aspettano una sola voce, poi che dopo i pianti, e singulti non sopravien la salute, e pregano che ven ga innanzi al di del conto loro, ma tu durando sopra quel che essi dicono, [129] qualmente sempre mai tutte le cose obedivano a David nostra creatura, e come imperando egli giustamente lo facemmo sapiente, discreto, e facondo, e havendo peccato gli perdonammo dicendo. Tu David costituto vicario in terra, giudica il vero tra gli huomini, non seguendo gli erranti nelle operation loro, perche essi nel di del giudicio patiranno gravissimo male. Noi non facemmo per nulla il Cielo, e la terra, e sara gran distantia da credoli, a gli incredoli, e da forti à paurosi. Noi ti habbiamo mandato un libro divino, accioche per questo tu riduca i buoni à ramentarsi di Dio. Ti diamo ancho un buono huomo, e sapiente Salomone, [130] il quale disse a cavalli a lui mostrati di sera. Per commandamento,, e dilettion di Dio, direzzo solo questi cavalli dal nascer del Sole all’occaso, Menategli via da me, e tagliate loro il collo, e i piedi. Dopo distendemmo morto nel suo letto il suo figliuolo, ond’egli pentendosi, disse. O Dio dammi perdono, e reggimento, non mai dato ad altri. Gli sottomettemmo adunque i venti velocissimi, e i Diavoli fabricatori d’ogni edificio, i quali gli fecero quel che ei volle. Noi diamo di cosi fatte cose a chi ci è congiunto. [131] Come invocò Iob huomo nostro la divina pietà, dicendo. O Dio gia il Diavolo mi ha fatto ogni male, non tacere. Rispose Dio, scaccialo da te con un pie. Questo gli fu giocondo, quasi acqua dolce come sciroppo. Fattagli adunque la sua gente in doppio, gli commandammo che pestasse alcune herbe, e s’ungesse, perche lo trovammo patiente. Non pretermettere Abramo, Isac, Iacob, e gli altri che sono stati buoni, e puri osservatori delle leggi. Sia memore di Ismahel, Alieza, Alclifa, i quali hanno vivuto con patientia. [132] Tali detti fanno la via chiara a sapienti. [133] A cotali huomini saranno aperte le porte del Paradiso, nel quale ociosamente sedendo mangieranno pomi di molte sorti, e beranno sciroppi. Haranno mogli bellissime, le quali non volgeran gli occhi altrove, che a lor mariti. Queste tutte cose si faran manifeste il di del giudicio, dove sara à buoni gaudio perpetuo, [134] e a malvagi male in eterno, i quali saranno ripresi da gli altri peccatori in questo modo. Noi vi abhorriam molto in questo fuoco ardente, perche fuste occasione delle nostre cattive operationi, onde preghiamo Dio che vi addoppi il fuoco. Certo che il mandato divino è grande, ma voi non gli credete, & a me non appartien giudicar, ma castigare, & spianar la divina volontà. Dio disse a gli angeli che farebbe lo huomo di terra. Gli soffiamo adunque del nostro spirito, [135] e tutti da Belzebub infuori se gli inchinarono, il quale addomandato perche non si voleva humiliar, rispose, io di fuoco, son miglior di lui che è di terra, Disse Dio, esci adunque di qui, chiedendogli egli termine fino al di della publica resurrettione. E Dio disse. Gia è diterminata la hora tua. Rispose. [136] Giuro per il tuo honore, che da buoni infuori, mettero sempre ne cuor de gli huomini male, alquale Dio. Io ti prometto veramente che io empiero l’Inferno di te, e de tuoi seguaci. [137] Tu di solamente d’esser mandato per correggere, e manifestar la scienza divina, e non altro. Et essendo io il castigatore, voi serete il castigato.

In nome di Dio Misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXI.

TI HABBIAM noi con verita dato questo libro composto da Dio incomprehensibile, e sapiente. Invoca adunque Dio con cuor puro che ti da la legge. Gli invocanti gli altri in luogo di Dio non lo fanno, se non perche preghino Dio, ma Dio essaminera l’error di coloro che non aprezza la retta via. [138] Se Dio havesse voluto haver figliuoli, harebbe preso l’ottimo di tutte le creature, il che egli abhorrisce, [139] Perche è un solo Dio forte, e creator della terra, e del Cielo, vero, inestimabile, e perdonatore, il quale producendo il Sole, e la Luna, ha creato tutto il genere humano di uno huomo, e d’una sola donna. Questo è il vostro Signore Re di tutto il mondo, oltre il quale non è altri, Perche dunque non vi convertite temendolo ? La vostra incredulita non gli da noia, ma egli vuol i suoi che credino, accioche a questo modo giovino all’anime loro. Ciascuno offeso da male, prega Dio, e liberato se ne dimentica uscendo della via retta, perseverino adunque nel credere, perche saranno messi nel fuoco. Ogni buono aspetti la misericordia divina, Forse gli stolti sono agguagliati a sapienti ? Questo non lo conosce se non i secreti, Dio da bene a buoni, ilquale ha commandato che invocandolo con puro cuore, e imitando la legge mandata, sia primo da credenti, altrimenti patiran grave male. Io adunque imito Dio, e la sua legge, voi invocate chi piu vi pare. I perditori delle anime loro veramente si perderanno, da ogni lato saranno coperti dal fuoco. Temete adunque sommamente Dio, lasciando gli Idoli, e i Diavoli, Ma chi ascolta le mie parole, lasci la via non retta, solo i cre denti haranno da Dio sommo bene, Dio di Cielo manda l’acque in terra, della quale produce il formento, ilche a savi è maraviglioso. Dio a chi egli apre il cuore da la sua fede, ma chi ha i cuor di sasso dimora negli errori, I tementi Dio odendo le parole ottime del libro consonante in tutte le parti, [140] s’accapricciano, e inteneriscono i cuori, dicendo. Questa esser la verace via che Dio insegna a chi egli vuole, dal quale chi si toglie non trova chi lo possi indrizzar a bene. Gli antecessori de malvagi contraponendosi a vostri Nuntii, patirono infiniti tormenti. Noi in questo Alcorano habbiamo addotto molte similitudini accioche gli huomini per questo sappin meglio, e si ricordino. Fu un certo huomo che hebbe un certo amico fedele, e un altro infedele, e malvagio si giudica però che erano uguali? [141] Questo essempio (merce di Dio) è stato à molti ignoto. Tu (si come tutti gli altri) sei mortale, e tutti innanzi à Dio tratterete le cause vostre. Non hanno i malvagi luogo nel fuoco? chi ha seco il vero teme Dio, e fa il suo volere, e Dio gli perdona i peccati. Gli incredoli per gli adorati in luogo di Dio ti metton terrore. Ma Dio che è testimone, ne fara vendetta. Potrannomi color che voi chiamate in luogo di Dio rimuovermi dal mio buon proposito, o cacciarmi? Io mi accommando a Dio, al quale tutti i sapienti s’accommandano. Fate voi à vostro modo, che io faro à mio, & vedremmo à chi averra male, e quantunque ti sia mandato il libro divino ad aiuto delle genti, nondimeno non esser guardiano se non di chi fa il tuo volere, Ciascuno seguira la sua via, [142] Dio cava le anime di corpo a chi muore la hora del morire, e a chi vive quando si dorme, & ad alcuni la rende, & ad alcuni no, faccendo il suo volere, il che è maraviglioso a sapienti. Sono in luogo di Dio quei che son pregati perche preghino altri? Dio solo e creator d’ogni cosa, alqual ha da tornar tutto, chi non gli crede fugge udir dir un Dio solo, Dio creatore fara poi chiare tutte le contrarietà. Il di che gli incredoli negano se havessero tutte le ricchezze del mondo, quel di per riscuotersi le darebbero. Molti sono che nel male chiamano Dio che dia lor bene, e havutolo, tosto lo negano, dicendo che lo hanno havuto per sapienza loro, Ma nissun sa che gli antecessori loro fero il medesimo, e hanno patito gravissimo male. La gente mia che ha peccato non si disperi, perche Dio è misericordioso. Adoratelo adunque anzi che sopragiunghino i mali, perche come venghino non sara alcuno che vi possa aiutare. Coloro che fanno Dio bugiardo, vederanno quel di che la sua faccia diventera negra, devendo entrar nel fuoco, che si hanno acquistato. Dio salvera tutti i buoni, che lo temeranno Voi huomini che non sapete, mi volete persuader che io adori altro che un Dio? Io conosco da miei antecessori, che io sarei accompagnato co i perduti, dando compagni a Dio. Adoro adunque lui, e gli rendo gratie infinite. Al primo suono della tromba, tutti i vivi morranno, al secondo tutti surgeranno, [143] e il Cielo, e la terra splendera della luce divina, allhora Dio venendo co Propheti occisi, giudechera secondo la verità, non faccendo ingiuria ad alcuno, ma secondo il merito. I malvagi da portinari dell’Inferno saranno addomaudati si hebbero alcun Nuntio, risponderanno si. Entrate adunque (diranno) nel male eterno. E i buoni udiranno da quei del Paradiso. Sia sempre con voi salute. Entrate qua senza mai uscirne, onde essi ringratieranno Dio per la sua vera parola, e conosceranno esser fatti suoi heredi in terra, e vedrannolo con gli Angeli intorno.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXII.

[144] E PER L’ALCORANO composto da Dio sublime e sapiente,, io dico che egli mi ha divinamente mandato questo libro, ilquale rimette i peccati, riceve i penitenti,, rimunera chi fa bene, e oltra il quale non è altro Dio, Gli incredoli sol disputano de commandamenti divini, del fatto de quali non ti curare. Ciascuna gente s’oppose a Nuntii, e io ne feci vendetta. Ma quei che sollevano il Trono di Dio, l’invocano, e pregano che gli perdoni loro dicendo. Tu Dio da perdono a chi lo chiede, e il Paradiso a tuoi seguaci, ilquale hai loro promesso. A tali il di del giudicio darai misericordia. Invocatelo adunque humilmente, lasciando quei che voi adorate in suo luogo, Vegghino i potenti, e che non credono come Dio fe vendetta di coloro che non gli credettero, e disse Pharaone Carone, & Aran, Pharaon disse, Lasciate ch’io occida Mose, e chiami poi il suo Dio, il quale temo che non guasti la mia terra, al qual Mose rispose. Io mi raccomando à Dio vero, e fedele, & all’hora levato un huomo buono cosi disse a Pharaone, perche volete voi uccidere costui, dimostrando egli havere la legge di Dio, e quello esser suo Signore? perche se è buo no, sarebbe impietà, se ancho cattivo, hara da Dio castigo, e li suoi mendaci verranno sopra lui, e dispersi dopo le sue genti, [145] il simigliante avenne per Noe. Però emendatevi, perche il di del giudicio, non harrete chi vi possa difendere, Chi è messo da Dio in errore, non è cosi tosto cavato, perche Dio indurisce i cuori à prosuntuosi, & incredoli, [146] Pharaone una volta parlò ad Hem cosi. Fammi una fabrica, per la quale possa ascendere al Cielo, accioche à questo mondo, io possa veder lo Dio di Mose. Cosi facemmo errar Pharaone, Ma quello huomo da bene, e credente disse. Se voi mi seguiterete, io vi insegnero una retta via. La vita di questo mondo non è niente, e nell’altro secolo si sta perpetuamente. Chi farà bene, o donna, o huomo riceverà merito. O huomini, se vi chiamo alla salute, perche m’incontrate col fuoco? Perche vi persuadete ch’io non creda in Dio? Imitatemi piu tosto, s’io vi chiamo alla vostra salute. Io vi accommando a Dio ilqual vede il tutto. Tu espettando il veracissimo termine non restare glorificando Dio sera, e mattina di pregarlo per le tue colpe. Accommandati a Dio del quale, e il Cielo, e la terra, come che pochi lo credino. Il cieco, e il veggente non sono uguali. Pochi credono che quella hora sia per venire, Dio che giudichera il di del giudicio, è Signor vostro. {151} Perche adunque non credete in lui? Egli fe la terra per coperchio, mettendo il Cielo, è dandovi di quella il vivere. Egli è signor del Mondo, e di voi, del quale sola la legge è gloriosa come che molti nol credino. Invocatelo adunque con puro cuore. Io ho in precetto di non invocar altri che lui, e credere in lui, [147] che vi fe di terra da prima, & dopo di sperma, egli induce la vita, e la morte, e dicendo facciasi, et e fatto. Coloro adunque che contradicono a nostri Nuntii, perche non si convertono si vorrebber convertire quando saranno in catena menati al fuoco, e che mi udiranno quando io addomandero. Dove sono coloro che voi adoravate ? Diranno, essi si son partiti, havendoci messo ne gli errori. Hora conosciamo haver adorato cose frivole. Cosi Dio faccendo errar gli incredoli dirà voi che fuste incredoli, entrate nel fuoco, ove starete in eterno. Tu sta patiente perche il termine di Dio è verace. Di tutti i Propheti mandati innanzi a te, alcuni son nominati alcuni no, la cui verita Dio nella hora ordinata determinera. Dio creo le bestie a commodo de gli incredoli, perche voi mangiate di queste, e quelle adoperate a vostri bisogni, perche dunque non li credete? perche non ricercate il fine de gli antecessori ? essi si maravigliavano de miracoli de nostri Nuntii, dopo se ne ridevano, ma apparendo la nostra vendetta dicevano, che non giovò mai nulla col creder loro. Noi crediamo in un solo Dio, e sempre fu costume di Dio, disperder gli incredoli.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXIII.

[148] L’ALCORANO Arabico fatto da Dio pietoso, disgroppando le cose, & essaminandole, annuntia a questi il bene, a quelli il male. Ma molti non vogliono udirlo, dicendo . I nostri cuori si chiudono contro quel che tu di. Sia dunque tra noi divisione, voi a vostro modo, e io a mio, che sono huomo come voi. A me è stato annuntiato che Dio vostro non è se non uno. Andate adunque a lui, e pregate lui. Gli incredoli che non pagan le decime, e non credono al di futuro haranno perpetuo male, ma i buoni haran bene. Ma voi perche date uguali a Dio Signor del mondo? il qual in due di creo la terra, e la fermo co Monti, e fe i sette Cieli, onde il mondo fu adornato di splendori. Adoratelo adunque, e non vi pensate che vi manchino testimoni nelle opere vostre, e che Dio non le sappia. Gli occhi vostri saranno testimoni, onde in presenza di Dio non giova la scusa, ma nuoce, Sempre gli incredoli diranno, non credete a questo Alcorano, ma rifiutatelo, e cosi starete di sopra. Questi tali saranno gravemente afflitti, dando loro perpetua dannatione, & essi il di del giudicio chiederanno a Dio che mostri loro che gli demmo, accioche gli metta sotto le piante de piedi loro, e li conculchi. Voi huomini buoni che devete havere il paradiso, dove starete in eterno, fate bene, invocando Dio, e confessando di credere in lui, rimovete da voi i peccati. Il di del giudicio ogni aversario desiderera d’esser nostro amico. Nissuno godera bene, se non chi durera. Nissun di voi adori il Sole, e la Luna, ma chi di lor fu fattore, i tuoi riprensori non mi saranno nascosti, e meglio star nel fuoco, o temendo esserne levato ? Fate il vostro parere a me non saran nascosi i fatti vostri. Tutti i contradicenti a miei Nuntii son gia notati nel libro. Questo libro composto da Dio non mostra bugia futura ne presente, ne repugna a Propheti, [149] che sarebbe se fusse Latino, sarebbe questione se e non fusse distinto di lettere arabice, e latine? dirai. Anzi predica la via retta della salute, A gli incredoli indurando il cuore, ma come che non credino faccendo bene, giovano a loro, faccendo male s’invocano, non nocendo Dio ad alcuno. Dio solo sa la hora futura, il qual conosce tutte le cose, al quale domandando, ove sono i compagni Dei, diranno gl’incredoli. Noi nol sappiamo, Nissun di loro è con noi, Perche si parton da loro. Nissun si disperi orar per il bene. Chi si rivolta à Dio trovera appresso lui il bene, Noi a gli incredoli daremo asprissimo tormento, Non veggono eglino che questo libro è composto da Dio, e nondimeno non credono? chi è peggior di colui che sta in tanto errore? Io manifestaro loro i divini miracoli, accioche essi conoscino il vero, Non sanno eglino, che Dio è testimone di tutto? Essi non credono di haver da ritornar à Dio, il qual sa tutte le cose.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXIIII.

[150] IDDIO INCOMPREHENSIBILE sapiente, e massimo, del quale è il creato à Te, si come a predecessori, da il libro Arabico, accioche tu predichi, e dia le madri [151] per le ville, {157} mostrando il di futuro, e il bene, e il male che debbe avenire. [152] Il Cielo cadrebbe addosso à gli huomini, se gli Angeli non pregassero Dio per loro. Molti in luogo di Dio adoravano altri, i quali vedendo Dio non te ne curare, ogni gente sarebbe una se Dio volesse, il quale secondo il suo volere fa à questo bene, a quell’altro fa male, non havendo essi chi dia loro aiuto alcuno. Egli è potente sopra tutti, e suscitera i morti. Io a lui convertendomi, mi raccommando perche egli creo il Cielo, e la terra, e le bestie, e le donne per noi, egli ha le chiavi della terra, e del Cielo, e a questo da molta sostanza, e à quello poca. Hora noi insegniamo i precetti, e i costumi delle leggi, si come manifestammo à Noe, ad Abramo, a Mose, & a CHRISTO, Accostative adunque à loro. Questo è grave, e tedioso à coloro che non credono, Dio manifesta la via retta a chi si converte à lui, e le genti per i libri dati loro son divenuti discordanti. Noi adunque saremo giudici tra loro, [153] se non nella parola divina, asspettando il termine statuto invoca Dio, e dirizzati secondo l’ordine suo. Forse verra tosto la hora, alla quale i contradittori s’appressano, I credenti s’impauriscono, perche essi sanno che ella vien veramente, Dio a chi egli vuole da l’abbondanza delle cose. Chi vorra il ben dell’altro secolo, lo ricevera per le nostre mani. Chi lo desidera in questo secolo lo harà, ma in quell’altro non hara niente. Essi non temendo Dio haranno tutti i mali, e i benefattori haranno il Paradiso, e tutto quel che vorranno, e questo è gran guadagno. Questa promessa à credenti, è di grand’allegrezza. Io per questo non vi addomando altro, se non che voi amiate i vostri propinqui, Dio a chi fara bene, accrescera ogni bene. Egli ci perdona i peccati, & essaudisce chi fa bene. Egli à gli disperati dona la pioggia, & imperando à tutti fabricò la terra, e il Cielo con tutto il creato. Egli fa solcar le Navi per mare, e i venti si fermano quando egli vuole, il che à sapienti è maraviglioso, Dio confondera tutti gli incredoli, Ciascun che fa male, merita male, Chi fa la vendetta dopo fatta l’ingiuria non fa mal’alcuno, [154] e chi fa mal senza causa patira tormento, Il patiente fa bene, Cosi chi è posto in errore, non hara dopo Dio chi l’aiuti, Chi Dio vuol che erri entra per una via fallace, Anzi che il di venga, non ci sara ne difensor, ne aiutatore à gli incredoli. Noi non ti habbiam mandato perche tu forzi alcuno à credere, tu non hai à far altro che annuntiar la legge. [155] Lo huomo buono ricevendo il beneficio, se ne allegra, e il cattivo se ne duole, Egli Dio è Signor del Cielo, e della terra, Essendo egli onnipotente, e sapiente, [156] mai ha favellato huom seco, se non per visione, o per interposto velame, o per internuntio, a te che non sapevi il libro, e la legge. mandando il nostro spirito, demmo la luce, con la quale tu secondo il parer tuo castighi gli huomini, loro insegnando la retta via.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXV.

[157] QUESTO libro evidente fatto da noi Arabico, accioche per questo siate fatti sapienti, è appresso Dio sapiente nella madre de libri. Noi apoco apoco ve lo leveremmo di mente perche sete ribelli, e beffatori di tutti i Propheti, de quali subito confondemmo i piu potenti. Gli incredoli addomandati chi è il fattor della terra, e del Cielo, dicono Dio, egli faccendola la distinse, e ve la concesse. Egli manda l’acqua di Cielo moderatamente la risuscita, e creando le bestie ve le ha date per vostro commodo accioche invocate il nome di Dio, dicendo. O Dio che ci ha dato queste cose necessarie, delle quali non siamo degni noi, ti glorifichiamo devendo ritornar à te. Dicono alcuni che gli angeli che stanno appresso Dio son femmine. Furon essi per aventura testimoni nella creation de gli angeli ? Essi dicono che son seguitatori della setta de lor predecessori, che direte voi, se vi daro miglior setta di quella de padri vostri ? Non credemo a colui col qual vieni, dissero parimente i grandi. Noi prendemmo vendetta di loro. Guarda qual fusse la fine. I moderni che si dogliono l’Alcorano non esser posto sopra i grandi delle Citta, hanno forse fatto qualche dono divino. Noi distribuimo secondo il voler nostro in questo secolo, inalzando chi a noi pare à grado à grado, accioche gli altri loro obbedischino, se tutta la gente fusse una, a neganti Dio, daremo case coperte d’argento, e letti d’oro, delle quai cose meglio haranno i tementi Dio nell’altro secolo. Considera la legge mandatati da me, la quale insegna la vera, e retta via. Habbiamo noi forse commandato che si adori imagine alcuna? Molti parimente si son partiti da CHRISTO figliuol di MARIA il quale esponeva le parabole, portando le sue imagini, e dicendo. CHRISTO esser eloquente, e i suoi precetti esser contrarii. [158] Egli non fu altro che huom puro, alqual demmo molta bonta faccendolo insegnator de figliuoli d’Israhel. A noi sarebbe possibile fare alcuni di quelli giudici, e alcuni Re delle terre. Seguendo adunque Dio che è fattor del tutto, caminate per retta via, ne vi lasciate strascinar dal Diavolo vostro nimico. Quando CHRISTO venendo con le divine virtu disse. Ecco io son con voi con la sapientia per compor le nostre differenze, e seguendo me temete Dio che e vostro e mio Signore, [159] pose gran scisma tra le genti, e quei che non credettero il di del giudicio patiranno gravissimo male, perche non pensano a quella hora nella quale tutti gli amici diverranno nimici, eccetto quei che temettero Dio, A quali Dio dira. Non temette hoggi perche tutti che credettero a nostri precetti, hoggi con le lor donne possederanno il Paradiso. Quivi sara loro amministrato cio che essi vorranno, e in eterno staranno alla beatitudine, e a malvagi il fuoco, nel quale staranno sempre disperati. Essi dicendo, perche Dio non gli ha in tutto fatti morire, rispondera l’Angelo della morte, anzi voi resterete sempre, perche non credesti alla legge mandata, pensasti forse che non dovessimo saper i vostri secreti ? Certo i nostri Nuntii sapevano ogni cosa. Affermate voi anchora che Dio ha figliuolo? [160] Io primo de credenti,, libero dalle vostre stoltitie credo in Dio fattor del Cielo, e della terra. Tu Signore lascia gli erranti fino al di del lor guadagno, nel quale non saranno pregati gli adorati in luogo di Dio, ma santamente chi disse, e seppe il vero. Gli incredoli allhora interrogati chi fu il suo creatore ? Diranno Dio, Perche dunque non credono? ma questa gente è incredola. Ritrarai adunque la tua mano, dicendo. Salute sopra voi, voi conoscendo il merito vostro lo harete.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXVI.

[161] IN QUESTO libro si dichiara tutto il bene, ilquale composto da Dio vedente, e conoscente ogni cosa, [162] noi lo facemmo nella fruttifera notte, che siamo creator del Cielo, e della terra, de vivi, e de morti, e oltre il quale non è altro Dio, come che molti non credino, e si faccian beffe de nostri precetti, ridendosene. [163] Aspetta il di, nel quale il fumo manifesto del Cielo coprira le genti, e averra mal grave à malvagi che diranno. Dio leva questo fumo, e crederemo, lo conoscete voi hora? Non vi tiraste voi indietro da Nuntii, dicendo. Questi dottori son indemoniati? Hora tirero indietro la mano alquanto, ma dopo ritornerete il di nel quale affretero la vendetta. La gente di Pharaone fe gran peccato contradicendo al nostro Nuntio buono che diceva. Invocate Dio, seguendo me Nuntio, ne mi vogliate nuocere, altrimenti partitevi da me, e dicendo egli Dio questa gente non lascia la sua incredulità, Dio commando. Affretta uscir di notte con la tua gente, e fatto il mar immobile, la menerai di la, & egli, sommergerai i tuoi mimici. Lasciati gli horti loro, e i luoghi ameni, demmo loro fonti, frutti, e bellissimi luoghi. {170} Cosi liberammo i figliuoli d’Israhel dal vituperio di Pharaone, e quelli inalzammo di sapienza sopra tutte l’altre genti. Quelli che dicono non esser altra morte da questa prima infuori, e che non si ha a suscitare, dicono a Propheti, se voi dite il vero, fate ritornar i padri nostri. Noi con verita facemmo tutto il creato, che pochi lo credono, e verra il giudicio nel qual non giovera cosa alcuna, i malvagi si pasceranno di fuoco, e i buoni ne gli horti ameni con le fonti dolcissime, e vestendo di oro, [164] haranno fanciulle con gli occhi chiarissimi, la cui bianchezza, e splendente, e la pupilla nigrissima, e secondo il voler loro mangieranno frutti a lor modo, non gustando mai la morte, Dio gli liberara dal fuoco, e questo è gran dono, e cosi per la sua lingua lo habbiamo manifestato, accioche tutti gli altri fussero sapienti, ma aspetta, perche essi aspettano.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXVII.

[165] QUESTO libro è stato posto da Dio, il qual appar maraviglioso nella machina del Cielo, e della terra, nella creation vostra, e de gli animali, nello scambio del Sole, e della Luna. Perche adunque o incredoli per queste cose non credette à Dio, uditi i divini precetti, e che se ridono, o che si partono sanza ascoltare. Ma essi anderanno in inferno, non potendo giovar loro gli adorati in luogo di Dio. Questo libro mostra la via retta, e chi resistera patira gravissimo male, Dio vi ha creato ogni cosa per vostra commodita, onde lo huomo renda gratie à Dio maraviglioso. Gli huomini buoni preghino per i disperati, accioche Dio gli faccia buoni. Ogni benefaciente giova à se medesimo, e ogni peccator si nuoce. [166] Noi demmo a figliuoli d’Israhel, oltra à tutti gli altri, prophetia, legge, e potenza, e ricchezza, & mai contrariarono, se non dopo havute queste cose, il che fu occasione dell’invidia, ma Dio giudichera le lor dissensioni. Tu mandato con la giusta legge, sarai loro imitatore, ma non de contradicenti. Questo è lume & via retta, & misericordia a buoni, & a suoi confermatori. [167] I peccatori perseverando si hanno pensato che non sia se non una morte, & una vita. Ma questa loro opinione è fallace, Dio fattor del tutto rendera à ciascuno il merito secondo l’opera. Non vedi tu come Dio gli fe deviar dalla sapientia ? Chi oltra Dio mostrera la via retta? Perche ricusate esser sapienti ? Dicono non ci è altra vita se non del secol presente. Qui viviamo, e qui moriamo. Questo è da alcuni affermato, non per scienza, ma per opinione. Gli audienti de nostri precetti non hanno che risponder se non che s’adduchino i lor passati. I Nuntii son lor veridici, {175} Dio fara à se ritornar ogni cosa, e tutte le genti saranno per le leggi loro giudicate, dicendo Dio. Hoggi havete secondo l’opere vostre. [168] Ecco il libro nostro scritto di no stra mano, mostrera tutti i vostri atti passati. Hoggi i benfacienti entreranno in Paradiso, e à gli incredoli dira. Hoggi io mi dimentico di voi, perche odendo il di del giudicio ve ne rideste. [169] Hora entrate per questo nel fuoco eterno, e hoggi la vostra scusa non è accettata. Hoggi son tutte le gratie di Dio sapiente, al quale sia sempre sublimità, e honore.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXVIII.

E POSTO questo libro da Dio, sapiente è pio, creator del Cielo, e della terra. Coloro che non credono alle dottrine, udite le parole divine, voltan loro le spalle. Ma che hanno fatto in terra quei che adorano in luogo di Dio? E che parte hanno in Cielo? Portatemi qualche libro per il quale apparino veraci. Chi è piu stolto di colui che invocaste, à non risponder, e chi li debbe esser nimico il di del giudicio? Per questo patira pena. Gli incredoli udendo i precetti di Dio, dicono che io son Mago, e ch’io ho finto. [170] Ma se egli è vero ch’io habbia finto, prego Dio che non mi dia parte alcuna di se, quando sara giudice nostro. Io non son primo Nuntio, e non so quel che io & voi ci dobbiamo fare. [171] Nondimeno manifestero i precetti divini, i quali quantunque sian di Dio, voi non credete loro. Egli non mette nella via buona i malvagi. I peccatori che non credono, e non veggono la retta via, dicono questa esser delle prime bugie, e che io non sarei venuto con questo se fusse bene, & vero. A Mose demmo il primo dono, si come à te questo libro scritto Arabico, per il qual possa castigar i malvagi, à buoni annuntiando il bene. Coloro che dicono Dio esser solo, non hanno fastidio alcuno, e per i fatti loro possederanno sempre il Paradiso. Lo huomo honori molto i suoi genitori, la madre sopportando per lui tante fatiche, e giunto all’eta di quaranta anni glorifichi Dio, dicendo. Dio fammi degno, che io ti ringratii, per il ben à me dato, e à miei parenti, perche convertito a te, a te solo credo. Questi tali son grati à Dio, e ricevono il paradiso. Il di del giudicio à tutti daremo secondo il merito, e a gli incredoli mostreremo il fuoco che essi tante volte contradissero, [172] e Dio disse loro, perche in terra seguendo i vostri piaceri, faceste male senza verità, ricevete hoggi per merito il male. Tu castiga la gente, accioche non adorino altro che un Dio, e temino il giudicio, [173] I Diavoli odendo l’Alcorano si convertiranno, e fuggeranno da suoi, dicendo. O gente, gia habbiamo udito il libro mandato dopo il libro di Mose confermator d’ogni suo detto, e dimostrator della vera via. Obedite à chi vi chiama à Dio, e credete à lui, che vi perdonera i peccati, e caveravvi di male. Altro in terra non vi puo giovare, [174] cosi come Dio creo ogni cosa senza fatica, cosi risuscitera tutti il di che mostrando il fuoco à gli incredoli dira. Questo non è vero fuoco, e quelli rispondendo si, dira. Gustate il fuoco, perche non credeste. Tu sta forte, si come gli altri Propheti costanti, divoto à Dio, e non ti affrettar di manifestar i precetti, perche il di nel quale sara manifesto ogni nostro mandato,, verran tutti, quasi non parendo lor haver dimorato piu che una hora. Da à tutti i mandati, accioche gli incredoli si confondino.

In nome di Dio Misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXIX.

[175] QUEI che si parton da Dio, come gli incredoli sono imitatori di chi perde le sue fatiche, e della falsità. I benefacienti,, e credenti in la verita posta sopra Macometto, seguono la buona via, e Dio perdonera loro i peccati. Cosi Dio instruisce gli huomini con le parabole. [176] Gli incredoli da noi vinti in battaglia perdino il capo, fin che sia fatta molta occisione, e i prigioni siano tenuti stretti, accioche si riscuotino, e non cessi la battaglia anzi che riposcia l’armi, Dio rimunerera coloro che combatteranno per lui. Huomini buoni, se voi obedite Dio, egli vi aiutera fermando i piedi vostri. A gli incredoli che non vogliono udire, darem male sanza fine, Perche non ricerchino la terra, accioche vegghino qual è il fin di coloro che non credono? Dio è Signor di tutti i buoni, e gli incredoli non hanno Signore. Dio porra nel Paradiso i credenti. Faccino gli incredoli a modo loro, e mangino a usanza delle bestie, essi acquisteranno il fuoco. Chi supera la divina virtu ? comperasi il Paradiso dove son acque dolcissime. [177] E dove son rivi saporiferi, qual di latte, e qual di mele. Quivi son pomi d’ogni maniera. I peccatori nel fuoco eterno prenderanno il fuoco in cambio di bere. E dove questo ascoltando dicono, che hai tu detto hora ? A tementi Dio accresce la fede, onde sempre aspettano la hora che forse verra tosto. Sappi che non ci è altro che un solo Dio, ilquale pregherai per tutti gli huomini, e le donne. I buoni desideran molto che si metta un capitolo della pugna. A coloro che cesseranno di combattere, dira Dio, [178] Che portaste quando devendosi combattere disgregaste le genti? Dio cacciera tali, dando lor cecità, e sordità, perche non prenderon consiglio dall’Alcorano? Forse si hanno pensato che Dio non veda i cuori loro? Se noi volessimo ti faremo conoscere le lor menti, ma un di cio conoscendo, ti habbiamo approvato, fino à che conosciamo le tue opere, e le tue peregrinationi. Chi si parte dalla via di Dio, nuoce à se stesso, credete adunque à Dio, e al Propheta per non vi perdere, perche Dio non perdonera à chi si parte dalla sua via. Non siate dispreggiatori, ma amate la pace. Questa vita non è altro che un scherzo, Dio rimunerera chi credera. Chi non fara il suo debito in dare à Dio, nuocera à se medesimo. Egli è abbondante, e voi sete poveri, voi mancando, Dio supplira con altri, ma altrimenti di quel che voi sete.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXX.

[179] TI HA DATO Dio somma gratia, e facilità in acquistando, perdonandoti i peccati presenti, e futuri, il quale insegnandoti ti vendichera potentemente, il quale sopra te pone salute, fede, e sicurezza, ilqual sapiente creo il Cielo, e la terra. I credenti saranno per lui messi in Paradiso, il che è cosa leve. Punira gravemente gli incredoli, mettendoli in mala via, dominando egli à gli esserciti del Cielo, e della terra. [180] Noi ti habbiam mandato Nuntio della allegrezza, e castigatore, accioche seguendo te credino in Dio, e l’invochino. [181] Gli Arabi negando andar alla guerra, dicono una cosa, e nel cuor ne tengono un’altra. Ma chi tien Dio che non dia bene, e male secondo la volonta sua ? Coloro che resteranno in casa cercando di mutar le parole di Dio fallacemente diranno. Quando tu anderai à far preda menaci teco, e tu rispondi. Non mi seguite. Cosi promessero i vostri antecessori ingannando, essi dicendo questo esser per invidia, rispondi. Noi vi chiameremo à un gran guerra, ne à voi vi sara necessario combattere, {190} se voi combatterete harrete premio da Dio grande, se il contrario patirete gran male. [182] Il cieco, il zoppo, e l’infermo, non andando sono iscusati. Ultimamente chi seguira Dio, e il Propheta hara il Paradiso, ma chi se ne partira, patira gran male. Gli huomini buoni levate le mani ad alto, furon da Dio aiutati, e piacquero, e diede lor molta preda, e molti prigioni. Cosi egli a suoi è sempre propitio, se gli incredoli pugnassero con voi, si volterebbero in fuga, ne harebbero chi gli aiutasse da Dio infuori, il quale intorno à Mecca combattendo voi in disparte havendovi fatti superiori, [183] e se i buoni non fussero stati haremmo gravemente puniti gli incredoli. Ma la divina pietà soviene à suoi, [184] si vedeva per verace visione il Propheta, entrato nel Tempio Haram col capo raso, dicendo. Non temete, perche Dio sa che voi lecitamente fate i prigioni, egli nella sua legge ha costituito chi insegna, e chi è capitano, accioche egli sopra l’altre essalti la legge di Dio. Macometto, e i suoi fautori saranno vincitori (per Dio) de gli incredoli. Egli continuamente fa oratione, [185] e questi secondo la simiglianza del testamento, e dell’Evangelio si assomigliarono al grano, che crescendo nelle spighe rende il doppio, seminando letitia, e a gli incredoli ira, Dio a credenti da ottima mercede.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXXI.

[186] HUOMINI che credete, non vogliate metter le man vostre innanzi a quelle del Propheta, & essaltar le parole vostre sopra le sue, perche altrimenti peccareste. Temete Dio che ode & sa ogni cosa. Coloro che son piacevoli col Propheta son da Dio rimunerati. Huomini buoni guardatevi che se alcun malvagio vi dice cose verisimili non vi trovi ignoranti, perche ne seguirebbe penitenza, la cui morte vi harebbe gia occupati, se ogni suo effetto havesse seguito la sua volontà, Dio a buoni ha dato fede, a cattivi incredulità, cosi seguendo la via retta, adorate Dio, Combatti con le genti che tra loro combattono fino a che si pacifichino, o che obbedischino a Dio, [187] e cercando pace sarai tra lor retto giudice, Dio ama il giusto giudicio, e tutti i credenti son fratelli, hanno adunque a imitar la pace. [188] Nissuno huomo, o donna dopo la fede acquistata beffi altri, o con parole la dishonesti, perche questo è male. Ciascuno muova da se le male suspitioni, nissuno insidii altri, ne si dica mal de gli assenti. Chi di voi vorra roder le carni del fratel morto? [189] Temete Dio perdonatore, il quale vi ha moltiplicati, per vedere chi piu di voi l’amasse. [190] A gli Arabi che diranno di credere in Dio, rispondi. Tu non credi, ma tu di che ti raccommandi à Dio. [191] Se accetterete Dio, andrete alla guerra con la pecunia, e con l’anime vostre, chi fa altrimenti non crede, e non è buono, non perderete niente delle vostre opere, essendo Dio rimuneratore, Non insegnate à Dio la legge vostra. Egli che ha creato il Cielo, e la terra vede il tutto, e rende i meriti secondo l’opere fatte.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXXII.

[192] SI SON maravigliati molti incredoli per il dottissimo Alcorano, che di loro medesimi sia mandato un Propheta, e sdegnosi, dicono, questo esser miracolo divino, e benche dichino, come sarem morti, non ritorneremo, noi nondimeno sappiamo quando sara la tornata. Appresso noi è il libro, ove è notato ogni cosa. E controdittori alla verità dubitano sommamente. Non veggono eglino come noi adornammo il Ciel senz’alcuna piega. Et la terra, gli arbori, gli animali, le cose da mangiare, e il tutto? Tutti i predecessori loro contradissero a nostri Propheti, e à loro accadè quel che è stato loro predicato. Io curator de gli huomini so i secreti del cuor loro. Non fanno cosa alcuna che da Dio non si sappia, Il di del giudicio [193] dira Dio, voi che contradiceste questo di entrate nel fuoco patendo grave male, poi che fuste incredoli, e non faceste bene alcuno. [194] Non mi pregate perche io non vi udiro havendovi mandato i Nuntii. L’Inferno all’hora addomandato s’egli è pieno dirà. Metti anchora. A credenti Dio dira, Entrate con salute nel Paradiso fatto per i credenti. Questo è il di che riceverete stanza perpetua, ottenendo sempre ogni vostro volere, accrescendogli io tutta via. [195] Molte genti da noi destrutte fore apparischino in terra? Molti sapienti si doverebber indur questo à memoria, e in che modo senza fatica facemmo in sei giorni, il Cielo, e la terra. Tu habbi patienza di quel che dicono, e ora Dio innanzi il nascere, & il tramontar del Sole, chinando il capo il di due volte, aspettando quando il banditor chiamerà. Quel di tutti usciranno delle fosse, la terra subito si dividera, accioche à noi torni tutto. [196] Non castigar adunque alcuno, ma spiana l’Alcorano indrizzando i timorosi di Dio.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXXIII.

[197] GIURERAI PER i venti soffianti, per le nubi acquose e per le navi del mare, e per gli Angeli nuntii che tutti questi precetti son veri, e che verra il di che provera la verita. Ma voi vi mostrate al contrario, e per questo patirete gravissimo male. Di nostra man perirono coloro, che indussero false opinioni, e dissensioni. Essi ricercano l’avento del di futuro, ilqual mostrando lor nel fuoco diro. Gustate quel che voi cercavate tanto, e i tementi possederanno il Paradiso, Perche contenti di poco senno {207} pregavano Dio, distribuendo la pecunia loro a poveri, Per colpa vostra non conoscete {208} chi vi da il vivere, [198] sapete voi di quei che alloggiavano con Abramo? a quali essi salutandolo, egli il saluto rendendo, disse. Io non conosco se voi siate buoni. A quali porgendo il vitel sagginato disse, perche non mangiate? & essi consolaron lui che temeva di loro, dicendo. Non temer, ma allegrati per un figliuol sapiente, che tu harai. La donna sua dopo lamentandosi, percotendosi la faccia con le mani diceva. Io son vecchia, e sterile, & essi dicendo che Dio voleva cosi, addomando Abramo. Quel che volessero. Essi risposero. Noi siam mandati alla gente malvagia, accioche per divina vendetta gli disfacciano. Noi cavandone i buoni, à tutti gli altri daremo tormento. [199] Affogammo Pharone, che diceva Mose esser Mago. Mandammo ad Hat vento che manco poco che non andasse in vento. La gente di Themur fu occupata dalle saette, onde non puote levarsi, ne far vendetta. Noi creammo il Cielo, e la terra secondo il voler nostro. Io mandato a voi Nuntio, e spianatore, vi dico che adoriate un solo Dio, non faccendo che egli habbia compagni, e se ti contradiranno come è usanza, partendoti da loro non sara male. Non dimeno non restar di predicare, perche questo giova à buoni. Io ho fatto gli huomini, e i Diavoli, accioche mi glorifichino non domandando lor cosa altra alcuna, Perche la mia mano da il viver, la potenza, e ogni altra cosa, i malfacienti patiranno gravissima pena, non s’affrettino adunque al male, perche veramente patiranno al giudicio.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXXIIII.

[200] GIURO per il monte Sina, e per il libro scritto in sottilissime carte, e per la casa supernamente edificata che sopraverra la vendetta di Dio, la qual nissun potra fuggire il di che si moverra il Cielo, e i malvagi haranno il male lor tante volte detto. A i quali chiamati al fuoco Dio dira. Questo è il fuoco che voi beffando contradiceste : E egli hora magico, o pur vero ? Sostenetelo adunque con patienza, Perche non meno patirete se ben non vorrete sostenere, ma à tementi dira. [201] Mangiate de frutti à voi dati di ogni sorte, e beete, & à modo vostro sedete, in vesti di seta, e d’oro, sopra tapeti con bellissime fanciulle, con occhi grandi, & vergognosi, che non gli volteranno altrove che a lor mariti. Rimuneraremo i figliuoli de credenti secondo il merito loro. [202] Non restar di predicare, Perche quantunque tu non sia cosi efficace à convertire, nondimeno non sei avaro, ne versificatore. E tu aspetta con gli aspettanti che non voglion convertirsi innanzi alla morte. Dicon forse i lor sogni esser tali? o condotti dalla superbia diranno altro? O fanno fede haver detto quello, e percio non voler credere? vengono adunque con simili se dissero il vero, noi non gli facemmo per niente. Fecero essi il Cielo, e la terra? Questo non lo afferman gia. O hanno essi in deposito la pecunia di Dio? o si lamentera giustamente di Dio? [203] o hanno scala per veder i secreti celesti ? Portino adunque cose nuove. Cerchi tu da loro calunnie, o rimunerationi? Diranno lor esser gravissimo, & impossibile, forse sanno i secreti di Dio? Scrivono adunque, o cercano ingannare ? Sono ingannatori. Lascia questi tali fino al di venturo, nel quale ciascuno hara merito secondo l’opere loro senza che cosa alcuna gli possa giovare. [204] Tu aspetta con patientia il giudicio divino, [205] e levandoti la notte, e cosi all’alba, fa oratione à Dio.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXXV.

[206] GIURO per la stella matutina, che il nostro cliente che non erra punto, ne favella da se cosa cosa alcuna, se non per commission divina, ilquale inalzato sopra l’altezza dell’orizonte, andò à Dio che gli insegno,, il tutto ma nondimeno era da lui tanto luntano,, q̄to si trarebbe in due volte con l’arco una freccia, il quale co i precetti da Dio dattili, si parti di quindi senza dubitatione alcuna, onde non lo calunniate della divina visione, perche egli vidde nel luoco propinquo al Paradiso, ottimamente le virtu maggiori senza che l’occhio l’ingannasse. Forse vedute tre imagini, cioè. Alleto, Alance, Maneth, ascrivete à Dio maschi, e femmine? Questa è partitione ingiusta, perche quei non son se non vani nomi, finti da voi, e da padri vostri, à quali Dio non diede alcuna virtu, e voi non seguite altro che la vostra volontà.. Hora mo vi è dato da Dio un voler humano, e retto. [207] Alcuni non credendo del secolo futuro, falsamente dicono, che gli angeli son femmine non havendo di quelli peritia alcuna. Lieva adunque la mano da questi tali, perche io non voglio esser nominato da loro, Dio vedendo chi è retto, e malvagio, dara à questo conforto, e à quell’altro dolore. Egli sapendo come è vi ha creato, perche non fate con lui il debito vostro ? egli tien conto de timenti egli vede i secreti di tutti, Tutti tornerete à Dio, il qual da la vita, e la morte, faccendo l’huomo, e la donna, e ricco, e povero seccondo il suo parere, Dio castiga voi si come i primi, Gia l’altro secolo s’appropinqua, che altri che Dio non lo puo divertire, Voi maravigliandovi di questo ve ne ridete, non ve ne curando. Adorate Dio, et invocatelo humilmente.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXXVI.

[208] LA HORA appropinquata la Luna si divise in due parti, il che maravigliandosi tutti si partirono, dicendo che era arte Magica, ma dopo veduti i miracoli per i quali deverebbero convertirsi, anchora ricusano, si che lieva da lor la mano. Il di ultimo essi vedranno il suo male, & il suo bene, è lamentandosi, diranno quell’esser l’ultimo di, Contradissero parimente à Noe, onde egli costretto chiamo Dio in suo aiuto, [209] Dio adunque volendo che prendesse vendetta, aperse la porta del Cielo, e le fonti della terra, accioche l’acqua uscisse, onde egli fece per nostro commandamento l’arca, e salvo la sua gente buona. Vedi adunque diligentemente come io so castigare. Noi mandammo questo Alcorano, gia leve à gli intelligenti. Ma per questo chi è memore? Habbiamo fatto vendetta de contradicenti à Noe, a Loth. Il medesimo facemmo degli huomini di Pharaone. Gli incredoli vostri son piu potenti di quelli? o havete nel Salterio cosa che vi dia salute, o dite di congregarvi perche sia fatto vendetta di voi ? Il di amaro tutti sarete vinti rivolgendo le spalle, e gli incredoli devendo patir il fuoco udiranno dire. Gustate il fuoco senza che è venga mai manco. [210] Noi facemmo ogni cosa con misura, e con peso, e i nostri mandati sono come un batter d’occhio, Perche contrastate vedendo innanzi à voi tanti confusi ? Gli atti nostri tutti, tanto grandi, quanto piccioli son scritti nel libro. I tementi possederanno il Paradiso con ogni bene.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXXVII.

[211] FACENDO Dio manifesto a gli huomini l’ordine delle cose, insegno l’Alcorano, inalzando il Sole, e la Luna sopra tutte l’altre cose, e per commodo de gli huomini fe la terra, nella qual produsse molti frutti, e molto grano. A qual fatto di Dio contradite ? egli fe gli huomini di ombra, {223} e i Diavoli di fuoco. Qual di queste opere riprendete voi ? Egli è Re dell’Occidente, e dell’Oriente, Egli del mare ha prodotto i coralli, le perle, e le gioie, chi di voi niega questo ? Ogni cosa mondana terminera, solamente la faccia di Dio e senza termine. Chi niega questo ? A tutte le creature accade cosa nuova. Chi niega questo ? Trattero i nostri precetti con gli huomini, e col Diavolo, {224} chi niega questo ? voi huomini potrete uscir del Mondo senza me? No. Perche adunque non credete a me? Vi mettero nel fuoco senza che voi habbiate chi vi possa dare aiuto, chi non crede a questo ? Quando il ciel sarà diviso, restera rosso come una rosa, chi niega questo ? Quel di ne huomo, ne Diavolo fara question de peccati, contradite forse ? Gli incredoli udiranno. Questo è l’Inferno contradetto da gli incredoli, chi niega questo ? [212] Chi teme Dio, standoli in presenza hara due paradisi, Contradirete voi forse ? Quivi le genti sederanno su tapeti di seta, e goderanno ogni lor diletto, e haranno fanciulle bellissime come perle, e giacinthi, mai non sverginate, ne stuprate, da huomini, ne da Diavoli, e chi niega questo ? Per le buone opere s’acquista il merito, e bene, [213] e chi lo niega questo ? Quivi saranno fonti, e pomi di molte sorti, chi contradice à questo ? Quivi saranno donne bellissime che sederanno all’ombra, con il bianco de gli occhi candidissimo, e con la pupilla negrissima, {227} intatte da gli huomini, e da Diavoli, Forse pensate che ci sia in questo cosa falsa ? in somma Dio è dator di tutto il bene, largo, e magnifico.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXXVIII.

[214] VEnendo la hora del vero, quando la bugia non hara luogo,, sarà essaltation d’alcuni, e rovina d’alcuni altri. All’hora la terra, e i monti fatti polvere s’assomigliaranno a gli atomi, e di tutti si farà una squadra tripartita, cioè destra, sinistra, & una innanzi, la quale sara piu presso al Paradiso. E poi staranno a sedere, [215] & alcuni bellissimi giovanetti, amministreranno loro con alcuni vasi pieni di liquore, il quale non farà dolere il capo, ne imbriachera, vi saranno anchora vergini con gli occhi bellissimi. Questi tali adunque che haranno queste cose, salutino Dio continovamente. [216] Ma gli huomini dalla sinistra haranno il fuoco eterno, & ombra, e fumo, Perche dissero, come sarem morti non susciteremo piu, E ancho da sapere che gli ultimi, e i primi s’aduneranno, e gli incredoli staranno nel fuoco, Perche non credete à me, che vi ho creati? Feci io lo sperma, e il parto, o pur voi medesimi ? voi non vi potete riparare dalla morte mandatavi dalle nostre mani. Noi mutiamo le forme vostre, e facciamo molte altre cose, che non si dicono, Conoscete adunque la prima vostra fattura. Non sapete voi, se noi o voi seminammo lo horto ? Se stesse alla volonta vostra si seccherebbe in tutto, onde tosto si crederebbe che mandasse la pioggia da Cielo, perche adunque non ci ringratiate ? Chi fece il legno materia del vostro fuoco? Noi lo facemmo à commodo vostro. Tu adunque humilmente invoca Dio. [217] Giuro per l’occaso delle stelle, il che è gran sacramento à savi, che questo Alcorano è composto dal ottimo Re de Cieli, {232} in luogo solo toccabile à mondi, e buoni, Perche adunque gli contradite? Ciascuno de buoni hara nel Paradiso perpetua stanza, e gl’incredoli rimarranno nel fuoco eterno. Queste son cose vere del secolo futuro, onde tu invoca Dio immenso.

In nome di Dio Miseriocordioso, e Pio. CAPITOLO XXXIX.

[218] TUTTE le cose della terra, e del Cielo, invocano, e adorano Dio incomprehensibile, e sapiente, Re di tutto il Mondo,, dator della vita, e della morte, onnipotente primo, ultimo, e conoscitor di qualunque cosa. Egli in sei di creo il Cielo, e la terra, dopo ascese al Trono. [219] Egli notando tutti i vostri atti, conosce chi entra, o esce nella terra, chi ascenda, o discenda di Cielo, & ogni altro secreto. [220] Credete adunque à lui, e al suo Nuntio distribuendo de vostri beni. Perche ogni benefaciente hara grandissimo premio ? Perche adunque non spendete ? Perche non credete à Dio, & al suo nuntio, che vi chiama à lui? Se voi havete fede, e credete, gia ho da voi preso il patto, Dio dovendovi perdonare, ha mandato al suo Propheta precetti chiari, co quali vi cavi delle tenebre mettendovi alla luce. Perche non distribuite, i vostri beni in nome di Dio padrone del Cielo, e della terra? perche Dio conoscitor de vostri atti, vi rendera in doppio il merito, I buoni tra loro in paradiso [221] fabricheranno una torre con una porta aperta, dentro alla quale vi sara la quiete, e l’allegrezza, nella quale essi entreranno, {237} Tutti i credenti à Dio, e al suo Propheta, riceveranno mercede moltiplicata da Dio. Gli iucredoli, e che contradicono saranno consegnati al fuoco. [222] Sappiate che questa vita mondana non è altro che un givoco. Le quai tutte cose come pecunia, e figliuoli son tutte appetito, e come piacevol pioggia a gli incredoli, che fà surger cosa inutile che tosto si marcisce. Et nell’altro secolo si ha perpetuo male. Essendo dunque la pecunia del mondo niente, e la dilettion di Dio infinita, indirizzate à lui, il vostro viaggio. [223] Voi non farete alcun nocumento all’anime vostre, se non di tanto, quanto che innanzi alla creation vostra fu ordinato da Dio. La perdita delle cose non vi induca dolore, ne la buona ventura vi faccia oltra modo lieti, Dio non ama alcuno avaro, fraudolente, e hippocrito. [224] Noi co i nostri Nuntii habbiamo posto il libro, e la bilancia, accioche la gente faccia il giusto, Dio conoscitor del tutto giudichera il suo Propheta. Mandammo Nuntii, Noe, & Abramo, & à medesimi demmo figliuoli Propheti, per i quali mandammo il libro. Di loro alcuni furon buoni, alcuni altri incredoli. Dopo loro mandati altri Nuntii, finalmente mandammo CHRISTO figliuol di MARIA, i seguaci del quale in tutto obedendoli, hebbero i cuori costanti, e fedeli, e gli demmo l’Evangelio, non per altro, se non che per quello acquistassero la gratia, e l’amor di Dio, ma non lo hanno osservato come si deveva. [225] Huomini buoni credendo col Propheta, temete Dio, che vi dara luce, e bene, perche egli è pietoso, E sappiate che gli huomini, del libro [226] per questo non hanno le ricchezze di Dio, egli da a chi vuole.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XL.

[227] UDENDO DIO le parole di coloro, che ricercano del merito {244} loro, e del tuo, disse. Le mogli non son sue madri, Perche partorirono sole. Ciascuno che dira cosi, o riscatti qualcuno, o faccia libero il suo prigione anzi che la tocchi, perche cosi commanda Dio che conosce ogni nostro atto, e chi non puo far questo, anzi che giaccia con lei, digiuni due mesi, o pasca quaranta poveri. Questo ha statuito Dio per conoscere chi crede in lui, e chi non crede patira grave male, Dio distruggera si come ha fatto gli antecessori loro, ciascuno che à lui s’opponera. Mai sono insieme tre che egli non sia il quarto. Mai cinque che egli non sia il sesto, e finalmente egli è con tutti. [228] Onde egli conoscendo ogni cosa, rivelera à tutti i fatti loro. Voi huomini buoni non vogliate favellar male, ne contradir al Propheta, ma temendo Dio favellar giustamente con honesta. [229] Il Diavolo fa che essi favellino per tirarli a se, il che è impossibile se Dio nol permette, Voi buoni huomini date luogo à chi lo chiede, Perche Dio dara luogo a voi. Chi da voi cerca essaltatione habbia luogo eccelso da voi, Perche cosi Dio conoscendo i vostri atti, dara a i vostri gradi sublimi. Convenendovi col Propheta promettete di far bene donando, il che se non potrete fare Dio vi perdonera. E se non potete donare, [230] siate assidovi nell’oration, [231] pagate le decime, seguendo Dio, e il Propheta. Non veggono eglino Dio esser adirato con coloro che non consentono à lui? [232] I quali giurando di far bene si parton dalla via di Dio Riceveranno per questo gran pena, non giovando loro, ne danari, ne prole, ne esso Dio. Coloro che dicon male, e che resistono à Dio, e al suo Propheta, saranno conculcati da piedi de piu miseri, e infelici. Non si trova alcuno che ami Dio, che non habbia bene, perche gli aiuta, e dara loro perpetua stanza.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XLI.

[233] TUTTE LE COSE adorano Dio incomprehensibile, e sapiente, ilquale cavo delle case gli incredoli oltra l’opinion loro, perche stimavano potersi difender da Dio, per le lor fortezze guernite, ma Dio venne all’improviso, e messe lor tanta paura che essi abbandonaron le case. Vedendo questo siate memori. Questi riceveron male, & all’altro secolo fuoco eterno, perche impugnavano il Propheta, [234] Dio essaltando il Propheta sopra chi egli vuole, gli statuisce una parte della vostra preda delle cose terrestri, e commando che le ricchezze delle citta siano di Dio, del Propheta, de propinqui, de gli orphani, de poveri, e de peregrini. Fate adunque tutto quel che il Propheta vi commandera, Lasciate quel che egli vi prohibisce, temendo Dio. I poveri peregrinando in nome di Dio son veraci, i successori de tali {252} orano Dio, dicendo. Dio perdona à noi, e à nostri precessori, rimuovi ogni nostra malitia contro i buoni, perche tu sei largo donator di perdono. Huomini buoni temete Dio, & vegga ogni uno quel che egli ha da fare per il di seguente. Non vi dimenticate di Dio che conosce ogni vostro atto, Perche egli allhora si dimenticherebbe di voi. Gli huomini deputati al fuoco, per nulla non son da comparar a i deputati al Paradiso, Perche quelli son migliori di questi. [235] Se noi ponessimo sopra ogni monte questo Alcorano per divino timore in tutto si dissolverebbero, Diciamo cosi accioche gli huomini sian ricordevoli. Egli è uno Dio, oltra ilquale non è altro Dio, pio, donatore, Re, giudice, benedetto, e Salvatore, onnipotente, altissimo, massimo, creator del tutto, e formator d’i corpi, i cui nomi son bellissimi, al quale ogni cosa è soggetta.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XLII.

HUOMINI buoni non vi fate amici i miei, e vostri nimici, resistendo essi alla vostra verissima legge, e al Propheta. Ciascun che fa questo erra, e Dio conosce quel che si fa ascosamente, e publicamente, se essi vi domineranno, saranno vostri nimici. Il di futuro non giovera la ricchezza, dando Dio à ciascuno il suo premio. [236] Havete per essempio Abramo, e le sue genti, che affermavano di creder solamente in Dio. Abram promesse à suo padre, che per lui pregando Dio, impetrerebbe perdono, confessando di non poterlo dar, ne à se, ne à lui, del quale tali eran le parole. Dio, noi ci convertiamo a te, dacci perdono, non ci far malvagi, perche tu sei pietoso, e misericordioso. Seguite adunque costoro che son buoni, e ciascuno che si partira da questo, trovera Dio tale che gli dispregierà. Forse Dio con vinculo d’amore vi congiungnera co nostri nimici, Dio ama chi fa bene, & vi commanda che non participiate con loro nelle faccende, e che non amiate chi vi toglie il vostro, altrimenti sarete annoverati tra cattivi. O huomini buoni, approvate le donne buone, che presa la fede vengono a voi, e trovatele fedeli, non le date a gli incredoli, ma pagate loro le spese, [237] e sia resa la dote à mariti, le cui mogli fuggono à gli incredoli. Temete Dio credendo in lui. O Propheta, quando le donne credenti verranno a te, e per fede si confermeranno, promettendo non fornicar, non occider i figliuoli, e non far altro male, prega per loro. [238] Huomini buoni non commettete le faccende vostre à chi è in ira di Dio.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XLIII.

ADORANDO tutte le cose Dio incomprehensibile, voi perche non fate quel che promettete offendete Dio. Egli ama coloro che in nome suo si dispongono alle guerre. Dopo Mose [239] venuto CHRISTO figliuol di Maria disse. O figliuoli d’Israhel. Io mandato a voi Nuntio di Dio, affermo per il testamento mio ch’io ho in mano, che dopo me verra un Nuntio,, il cui nome è Macometto, il quale diranno che sia Mago. Che maggior cosa è che far Dio bugiardo? forzandosi di cancellare i buoni precetti di Dio. ma egli farà che habbino essecutione.. O buoni huomini andate adunque alla guerra in nome di Dio con le vostre pecunie, e con le vostre anime. Questo vi è buono, per questo Dio vi perdonera i peccati, e daravi habitationi bellissime in Paradiso, Vi dara ancho cosa da voi amata, cioè la vendetta, e facile acquisto di terre, & à buoni gaudio. Tutti i buoni servino à Dio, come CHRISTO GIESU figliuol di MARIA persuase, interrogando quei huomini vestiti di bianco, cosi disse, chi mi sovverra seguendomi da parte di Dio? Risposero. Noi. Alcuni de figliuoli d’Israhel credettero, i quali (restando gli altri incredoli) essaltammo sopra loro grandemente. [240]

In nome di Dio misericordioso, e Pio CAPITOLO XLIIII.

TUTTE le cose celesti e terrestri invocano Dio benedetto, incomprehensibile, e sapiente, [241] il qual tra ignoranti ha destato un Nuntio, che non sapra legger ne scrivere, {260} ilquale aprendo loro la via retta, e i precetti divini, benedira loro, et adeschera alla medesima legge. Per Dio sapiente, ilquale da questa sua abbondanza à chi egli vuole. [242] Quelli à quali mandammo il testamento, e che non l’hanno accettato, sono assimigliati all’asino portator di libri. E’ l’eʃʃempio lor pessimo, e in presenza di Dio, ilquale mai non gli indrizzera a buona via. O giudei s’è vero quel che voi dite, cioè voi esser cosi presso à Dio e divoti, perche non desiderate la morte? Essi per i loro malvagi portamenti la rifiutano, Dio nondimeno conosce questi malvagi. Quella morte che voi fuggite vi seguirà, Quando verra il di di adorare, ciascun buono lasci le faccende, e il palazzo, e vada à invocare Dio, Questo è cosa ottima, invocatelo adunque in tutte le vostre cose, lasciando le feste, e le faccende per l’oratione, di che è meglio di quello che esser presso à Dio, il quale ne da il vivere, e il gaudio.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XLV.

GLI INCREDOLI venendo à te diranno essi haver testimone, perche tu sei Nuntio di Dio. Ma Dio conoscendo chi sia suo Nuntio, mostrera loro esser mendaci, i quali fatto il sacramento per la lor salute, faccendo male lasciano la via di Dio divenendo malvagi. Noi habbiamo sigillato i lor cuori. Guardati da loro come da nimici di Dio. I chiamati dal Propheta accioche per parte di Dio habbin perdono, crolando i capi si partano. del medesimo è adunque donare, e non donar perdono, Dio non perdonera mai loro. [243] I persuasori che non s’aiutino i fautori del Propheta, son da esser oppressi, e rovinati, Di Dio è ogni vittoria, benche gli incredoli non lo sappino. Huomini buoni, non vi ritenga nissuna vostra faccenda dall’invocare Dio, perche chi fa altrimenti si perdera. [244] Anzi la morte, fate bene di quel che voi havete, accioche la necessita allhora stringendovi non diciate. O Dio, allungami la vita, perche faro limosine, e saro buono, [245] ma Dio conoscendo tutti gli atti, non allunga il termine ad alcuno.

In nome di Dio Misericordioso, e Pio. CAPITOLO XLVI.

[246] TUTTE le cose adorano, e glorificano Dio, egli havendovi creati di bella forma, ha fatto il Cielo, e la terra. Non sapete voi che i vostri antecessori per il male hanno patito, e patiranno gravemente ? Riprendendo i Nuntii nostri mandati co precetti dicevano, voi huomini come voi presumete insegnar la via retta di Dio? e cosi rimanendo incredoli Dio non si curar di loro. [247] Dicendo gli incredoli che non susciteranno, rispondi loro. Anzi sara, il che è a lui cosa assai leve. Credete adunque in Dio, nel Propheta mandatovi, e nell’Alcorano, Il di del giudicio in presenza di Dio vi sara amarissimo, & i benefacienti acquistato perdono saranno allhora messi nel Paradiso, e gli incredoli contradicendo à precetti saranno messi nel fuoco. Studiatevi adunque d’imitar Dio, e il Propheta, e come voi recusiate, [248] non appartiene al Propheta se non annuntiar i precetti, & ispianarli, Dio è solo, oltra il qual non è altro Dio. Voi huomini buoni, inimicandosi con voi alcune delle donne vostre, e de figliuoli, guardatevi da loro, Per i quali come preghiate Dio solo dara perdono. [249] La vostra pecunia, robba, e figliuoli, e occasione molte fiate de mali. Appresso Dio è copia d’ogni cosa. Temetelo adunque secondo il vostro potere, e fate bene, il che é utile all’anime vostre. Egli vi perdonera i peccati, inchinatevi adunque à lui che è incomprehensibile, & immenso.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XLVII.

[250] LE MOGLI essendo da te ripudiate o tu Propheta, temendo Dio, non le cavar di casa loro, ne esse eschino se non per cose manifestamente cattive, havendo rispetto a i termini ne quai elle si trovano, come o gravide, o di parte, {270} o mestruate, e col testimonio de buoni, e fedeli, e qualunque sprezzera questi ordeni, honesti, giusti, e necessari, fara gran nocumento all’anima sua. [251] A chi teme Dio, e facile metter in essecutione quelche ci commanda. Fate habitar con voi senza male, e ansietà quelle che volete lasciare, e fino alla hora del parto fategli le spese, e dopo nutrendo la prole, fermate il patto diterminato, e non volendo nutrirli, si trovi altra nutrice, e secondo la misura vostra a questo, e a quella farete bene, Dio ritornar faccendo ogni difficultà in facultà, non vuol che si spenda, se non secondo il potere. [252] Demmo grave male à tutti quei che contradissero à precetti, e al Propheta, e facemmo gustar loro il male, il cui fine fu la perditione, e la morte. Tutti i sapienti adunque temino Dio, il quale dando à suoi sapienza, e prophetia, vi manda Nuntio che vi spiana la sua dottrina, accioche vi metta nella buona via. Ogni uno che fara ben ricevera il Paradiso. Egli dispose il Cielo col numero settenario, i cui mandati son tali che bisogna che ciascuno gli obbedisca, e gli osservi.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XLVIII.

[253] E TU PROPHETA perche statuisci l’illecito, posto da Dio, lecito per amor delle tue donne? Dio pio, e perdonatore, sapiente, e signor di tutti, ti commando scancellar i giuramenti. Al Propheta che favellara à una delle sue donne revelando certo, che disse ella. Chi ti ha manifestato questo ? Et egli, Dio che sa il tutto, alquale se tu ti convertirai, alienera ogni male dal tuo cuore, e se ostinatamente ti accosterai à gli incredoli, ne sarà testimoni gli Angeli, Gabriello, Gli huomini buoni, e Dio, Ad alcuni repudianti forse Dio dara moglie piu limosinarie, in lor luogo, e vergini, e maritate, voi huomini lasciando i peccati vostri rivoltatevi à Dio, perche egli forse perdonandovi vi darà il Paradiso. Tu Propheta metti a sacco gli incredoli accioche ti temino. [254] Alle donne sian essempio le donne di Noe, e di Loth, alle quali non giovò tanto la bonta de mariti che elle non fussero messe nel fuoco, e delle credenti prendino l’essempio della donna di Pharaone, [255] e di Maria figliuola di Ioacchino, delle quali una prego Dio, che liberandola dalle mani di Pharaone, e dalle sue opere, e dalla gente cattiva le desse il Paradiso, e l’altra Maria, cioè se dirizzando non fe opera alcuna malvagia. Onde in lei soffiammo l’anima confermante le vostre parole, & il libro e perseverando nel bene.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XLIX.

[256] IDDIO, il quale ha nelle mani ogni cosa, da la vita, e la morte, disponendo i sette Cieli, nella fattura de i quali non si vede cosa alcuna superflua, [257] & orno essi Cieli di stelle, le quali cacciano il Diavolo di quindi mettendoli timore, I non timorosi di Dio saranno messi nel fuoco dell’Inferno à patire, ove udiranno. Non vi furon mandati i Nuntii ? Risponderanno. Si, ma noi contradicendo loro, dicevamo che essi erravan molto, e che Dio non haveva commandato per loro. Se noi havessimo creduto, il fuoco hora non ci offenderebbe, come diranno essi le lor colpe? I tementi Dio haranno grandissimo merito. Non sanno che il fattor di tutte le cose sa il tutto come quello che fece piana la terra perche si possi per quella negociare, e per quella medesimamente producendo tutte le cose necessarie al viver humano, [258] e questa un giorno con voi si confondera, e sommergerassi, vi tenete voi forse sicuri perche la terra non vi mandi venti ? Sappiate che io vi castighero, però considerate il fine de vostri antecessori, Perche non guardate all’uccelli, i quali non son sostenuti da altri che da Dio? Chi vi dara aiuto in luogo di Dio? Gli incredoli non restan mai d’errare. Chi vi dara il vivere prohibendolo Dio? e perfidi non lascieranno mai la lor cecita, ch’è meglio caminar col collo torto, o andar per la via retta? Dio creandovi vi ha dato il cuore, il vedere, e l’udire. [259] A coloro che ti addomandano del di che ha a venire, rispondi, che non lo sa se non Dio, e che tu non sei altro che Nuntio. Noi crediamo in Dio, & il fine mostrera chi hara errato, se la terra sorbisse la nostra acqua, chi ci darebbe acqua dolce, e buona da bere.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO L.

[260] GIUROTI per lo scritto, e per la penna, che tu non sei se non Nuntio di Dio, di ottimo habito, e però riceverai merce grande, non essendo ne Mago, ne ispiritato, il che si manifesterà, quando il di ultimo Dio dispartira i buoni da cattivi. [261] Non seguitate i contradicenti, i quali desiderano che tu sia simile a loro. Questi tali son dispregiatori delle cose, e seminatori de seditioni, diminuitori del bene, colpabili, incredoli, ricchi di pecunia, e di prole, che udendo i vostri precetti dicono che son bugie. Onde noi siamo per dar loro gravissimo male. Il mal del mondo essendo cosi grande, per conseguente nell’altro è molto maggiore. Temendo adunque si hara da Dio il Paradiso, voi non potete agguagliar i buoni à cattivi, che dite? havete forse libro che conferma questo ? chi di loro afferma questo detto? Veggasi, e se hanno partecipi alla probation de suoi detti, vengan con quelli. Il di che saranno chiamati ad adorar Dio, non lo potranno fare, Perche gli chiamati, quand’eran sani, ricusavan di farlo, hanno essi forse i secreti ? Scrivino. [262] Tu aspetta il giudicio divino, non imitando il chiuso nel pesce, il qual fatto reo, se non havesse invocato l’aiuto divino vi rimaneva, non dimeno per me cavato divenne buono. Gli incredoli udendo questo libro non posson volger il viso, ma chiamano il Nuntio indemoniato, [263] non essendo se non dottor delle genti.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LI.

[264] E VERAMENTE vero, quello a che Hat, e Temuth contradissero. Onde confondemmo la gente di Temuth per la sua presuntione, e con gravissimo vento disperdemmo quei di Hath. Il vento per sette di, e per otto notti, gli sbatte tutte à terra, [265] Percosse questo Pharaone, e tutta la sua gente contradicendo al Nuntio di Dio, [266] & venendo il diluvio liberammo i nostri con l’arca. [267] Questo si dice accioche le genti se lo mettin nel cuore. Primamente al suono della tromba rovineranno i monti, e spianerannosi, e disfarannosi in polvere, & il cielo rovinera, e otto Angeli sostenteranno il Trono di Dio. Quel di non sara ascosa alcuna operation fatta da gli huomini, e ciascuno prendendo nella sua destra la carta dira. O madre leggiero la mia carta, che me ho sempre pensato, veniva à questo termine di far il conto. Onde povero {288} hora vita dolce, & eterna, onde sarà detto à questi tali. Entrate, & a vostro piacer godete, e mangiate. Quelli à chi sarà datto la carta alla sinistra diranno, Dio volessi che noi non havessimo à far questo conto, e che fusse una sol vita, non ci giovando punto la pecunia gia consumata, e cosi saranno gettati nel fuoco, e fortemente saranno legati in catene, Perche non crederono in Dio, e non dierono da mangiare, ne da bere à poveri, e hoggi non troveranno amico alcuno, ma peccati, cose sanguinose, & velenose. Giuro per le cose visibili, & invisibili, che le parole buone del Nuntio son composte da Dio, non da buffone, ne da cantore, ne da Mathemathico, [268] e se alcuno volesse dar altri precetti che questi, io lo vorrei pigliare, e tagliargli la vena del cuore, senza rispiarmo alcuno. Questo è vero, e tenete per certo che noi sappiamo chi crede, e chi non crede. Tu raccommandati à Dio, invocandolo con tutti i suoi nomi immensi.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LII.

[269] QUANTUNQUE gli huomini spesse volte faccin quistione del male, nondimeno Dio dara a gli incredoli tormento. Tu aspettando il di del giudicio habbi patienza, egli è tanto lontano à venire quanto lo spatio di cinquantamill’anni. [270] {292} Quel di il Cielo sparira come fumo, e la terra parimente, e l’amico non si ricordera dell’amico, Quel di ciascuno incredolo, per riscuotersi darebbe i figliuoli, le donne, tutti i suoi, e ogni sostanza della terra, all’hora Dio col fuoco punira gli incredoli, i quali adunando la pecunia non la davano per Dio. Tutti saranno dannati, da coloro infuori che adorano humilmente Dio, e che danno a chi addomanda, che temon la vendetta di Dio, e che son casti con tutte, eccetto che con le lor donne, e con le soggette, usando seco come lor piu piace. [271] Il guardiano de pegni, il testimone costante, e il continuo adoratore, perche questi haranno il Paradiso. Essendo gli incredoli da destra, e da sinistra, perche non lasciano l’errore, come sperano haver il Paradiso ? Per il Signor d’oriente, che noi potremo in lor luogo metter altri, & essi non potranno far vendetta di me, Lascia che essi beffeggino. Il di che essi hanno tante volte udito nominare usciti delle fosse, patiranno gravissimo male, e tormento.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LIII.

[272] NOE MANDATO per corregger gli huomini, innanzi l’avenimento del male disse. O huomini, io vi son mandato Nuntio, e correttor divino, accioche ascoltandomi temiate Dio, e che cosi acquistiate perdono de vostri peccati. I sapienti lasciano in modo alcuno fuggir il termine di Dio. Ma essi quanto piu fu lor predicato, tanto piu chiusero gli orecchi credendo meno. Egli dal Cielo vi mandera la pioggia, e l’accrescimento della vostra prole, della pecunia, e delle case, havendo egli fatto il Cielo distinto in sette ordini, e la Luna, e il Sole. Il medesimo faccendovi di terra vi suscitera, Perche adunque non l’invocate con puro, & sincero cuore? Appresso seguendo Noe le sue parole disse Dio, essi hanno seguito quel che loro è stato solamente di danno. Onde essi persuadendo gli altri che non abbandonassero le loro imagini, le quali furon occasione di molti errori, [273] cioè Hudea, Schuar, Iagua, Lannea, Nocea, e havendo errato molto, son sommersi dalla man nostra, e dopo posti nel fuoco sanza che essi habbino aiuto alcuno. [274] Il che Noe divotamente prego dicendo. Tu Dio non lasciar che i peccatori ne altri restino sopra la terra, perche infettarebbono tutto il Mondo, & à me perdona, & à miei parenti, lasciando gli incredoli in confusione.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LIIII.

STATOMI divinamente mandato, quel che gli huomini diabolici ascoltando dicevano. Noi crediamo che l’Alcorano mirabile di udire ci insegni la diritta via, ne diciamo che Dio habbia figliuolo, o donna, o compagno, quantunque ignorantemente dichino di Dio cose prophane. [275] Noi habbiam pensato, che ne huomo ne Diavolo non farà Dio bugiardo. Alcuni dell’essercito di Dimoni persuadono ad alcuni che non credino. Noi prima soliti d’ascendere al Cielo, lo troviamo hora serrato e pieno di huomini forti a guardia di quello [276] ne sappiamo dire se Dio odia, overo ama noi terreni, perche alcuni di noi essendo buoni, alcuni di terra, seguiamo diverse vie. Ma noi credendo in Dio, solo manifestiamo la via retta. Ogni uno che crede in Dio, non hara mai male alcuno. Molti de credenti, e molti de non credenti caminano per retta via. Gli incredoli saranno messi nel fuoco. Non dimeno daremo lor buone acque, se dispregiati gli errori, prendessero la fede, essendo noi ne i Tempii di Dio, non invocate in quelli altri che lui. Ogni huomo che non crede in Dio, e nel Propheta, patira gravissimo tormento, e il di del giudicio si vedera chi sara di minor conto. Io non so se Dio allunghera quel termine, o se verra tosto. Egli non dice questo secreto ad alcuno, se non col Propheta secondo il voler suo, il quale sapendo ogni cosa, e numeratore di tutte l’opere sue. [277]

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LV.

[278] TU PROPHETA levandoti attorno la mezza notte, attendi divotamente à leggere i precetti che ti sono mandati dal Cielo, imponendoti questo carico la notte, accioche il di poi spendi ne tuoi negoti, tornandoti la notte piu commoda, e l’hore di quel tempo migliori. E invocando Dio accommandati à lui, e patendo le ingiurie, lascia la cura à me de fatti loro, [279] Perche verranno à noi il di ordinato, e riceveranno per merito il fuoco, convertendosi la terra in polvere. Gia vi habbiamo mandato un Nuntio, perche dunque non temete? Non vedete voi il di nel quale gli huomini diveranno canuti, e i Cieli rovineranno ? Questo veramente averra, Dio conosce cio che in tutte le hore si fa da gli huomini. Levandoti adunque leggi il libro, e non potendo legger tutto Dio ti perdonera, se sarai continovo alla lettura, egli sa che molti son amalati, e che molti guadagnano, e che molti vanno alla pugna. Tutti adunque secondo il poter vostro leggete, fate oratione, pagate le decime, e fate limosina in nome di Dio, appresso ilquale troverete il vostro merito, Il che à voi sara buono. Egli da noi pregato ci darà misericordia, e perdono.

In nome di Dio Misericordioso, e Pio. CAPITOLO LVI.

[280] HUOMO vestito di panno di lana lievati, emendati, e declina dalle cose ingiuste, e sopporta ogni cosa per Dio, e netta te, e le vesti tue. Il di della ragione sara amarissimo à gli incredoli, Lasciameli, perche io solo li feci, [281] e diedi molti figliuoli loro, e molta pecunia, dandoli spatio, per quale speravano augumento. Gli faro entrar nel fuoco perche non credettero ne vostri precetti. Dopo gli iracondi {304} riguardando, dissero che questo non era se non incantatione,, e parole proposte da huomo. Gli getteremo adunque nel fuoco, il qual nel abbrucciar non ha fine. [282] Noi non habbiamo messo sopra il fuoco, se non angeli, & habbiamo segnato il lor numero, accioche gli incredoli si maraviglino. Gli huomini buoni adunque fermino i cuori, & accrescino la fede. Gli huomini di cuore infermo cerchino di haverlo piu saldo, Dio fa andar questi per via retta, e questi per torta secondo il suo volere. L’opere di lui non son conosciute da persona, Per la Luna, e per l’aurora, che è solo tra maggiori che castighino, e insegnino alle genti. Gli atti suoi saran pegno à tutti, [283] ecceto à gli huomini della destra parte, i quali devendo star nel Paradiso, diranno à gli incredoli, chi vi ha messo nel fuoco? [284] Risponderanno. Noi non facemmo orationi, ne cibammo povero alcuno, e favellato ingiustamente di Dio, contradicemmo à questo di, fino à che egli è apparito: Perche non si ricordano? Perche non si converton gli huomini? [285] Son come asini che per paura fuggono il Leone. Questo non ricorda se non sapienza à chi vuole, questo non lo puo far alcuno se non piace à Dio, dal quale procede ogni bene, e misericordia.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LVII.

[286] IO GIURO per il di del secolo futuro, come che gli huomini non credino poter suscitare, che io gli farò tornar in vita. Allo huomo che s’affatica dir il falso, non si pensa altro avenimento del secolo, quando oscurato il Sole, cercheranno fuggire. Ma non trovando luogo sicuro staranno innanzi à Dio che dira a ciascuno quel che essi fecero da prima e in ultimo, et volendo iscusarsi, Dio dirà, la tua lingua non favelli. Quando questo è nostro che habbiamo adunato ogni cosa, Perche non credesti all’Alcorano mandatovi ? E propio nostro spianarvi questo. Voi amaste solamente questo mondo dispregiando l’altro. Quel di le faccie che riguarderanno Dio faranno bellissime, e de gli altri saranno negrissime. Et allhora cercando il medico, & il versificatore, pensando questa non esser morte, aggiungono un ginocchio all’altro, e Dio all’hora gli suscitera, e rifutando far limosine, e orationi, contradicendo si partirono. Meglio sarebbe loro haver creduto. Forse si pensò lo huomo che noi lo devessimo lasciar cosi, il quale prima essendo sperma Dio formò interamente, e fece il maschio, e la femmina, Non potra adunque suscitar i morti? [287]

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LVIII.

[288] IL TEMPO nel qual dopo non si nominava huomo, noi producemmo lo huomo di liquore, dando il vedere, e l’udire, e gl’insegnammo la via, laquale alcuni hanno diritta, alcuni torta, e alcuni ringratiano, e alcuni no. A gli incredoli preparammo fuoco, e catene. Gli huomini di Dio beeranno del vaso di canfora, nel quale sara fede, costantia, e timore, Dio quel di dara à questi tali honore, [289] e il Paradiso in eterno, ove non sentiranno, ne freddo, ne caldo, ma se ne staranno all’ombre de gli arbori mangiando frutte, e sara loro amministrato con vasi d’argento, e di vetro, liquidissimo, e puro liquore. Vi saranno giovani belli come gioie, e copia d’ogni altra cosa. Quei giovani vestiranno veste di scarlatto, e d’oro, et alle braccia, e al collo porteranno catene d’argento. Quivi il vin benedetto sara a bastanza. Harrete simil merito per gli atti vostri buoni. Tu, alquale mandammo questo Alcorano, aspetta il giudicio divino, non imitando i peccatori, ma adorando Dio continovamente. Queste son cose da ricordare à chi vuol andar à Dio. Ilquale a chi egli vuole dona perdono, e misericordia.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LIX.

[290] GIURO per gli angeli efficaci Nuntii, per i venti secchi, e piovosi, e i Dimoni, che spartiranno i leciti, e non leciti, che ogni cosa da noi detta averra. All’hora s’oscureranno le stelle, il Ciel si fenderà, e i monti ritorneranno in polvere, quando sarà giunto il di da Propheti annuntiatovi, il quale sara amaro à contradicenti. Noi confondemmo prima con la nostra mano, i vostri antecessori, e il simile faremo de tutti gli incredoli, a quali sara difficile il di giudiciale. Noi creammo lo huomo di humor fragile, et al medesimo demmo la vita, e la morte. Quel di sarà grave à contradicenti, a i quali sarà detto. Entrate in quello che voi havete tante volte contradetto. Quivi sarà ombra non meno fastidiosa del fuoco, che fara le scintille grandi come Torri. Quel di non giovera scusa alcuna. Quel di è il di di essaminatione, nel quale voi tutti vi adunerete innanzi à me, e se potete ingannatemi, e cosi à voi contradicenti sarò difficilissimo. I tementi haranno tra l’ombre frutti, e acque à lor piacere. A tali daremo buona mercede, i malvagi udirano dirsi. Mangiate, e aspettando alquanto posatevi per la vostra malitia. Questo è il di malvagio à cattivi, i quali non obedivano a chi diceva che si humiliassero. Ma perche dopo crederanno, però quel di sarà lor difficile.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LX.

[291] E PERCHE cercano cosi curiosamente quella cosa tanto grande, per la qual tra voi nasce dissensione ? Sappino che io la mostrero, che co monti fermai la terra, & vi creai dando alla vostra quiete il sonno, e la notte, & il di al guadagno, et al moto, e fabricai in sette di le cose ferme. Quivi messe lampade lucidissime, mandai acqua per l’abbondanza della terra, In quel di separator d’ogni cosa, al suon della tromba tutti s’aduneranno, e il Cielo s’aprira in molte porte, e i Monti trascorreranno come nubi di state. O malvagi, l’inferno ha sete del vostro avenimento, dove gustarete il fuoco per la vostra malvagità, per la contradittione de miei precetti, e per non credere à questo di venturo. [292] I timenti possederanno horti di palme, e di viti, fanciulle di bellissimi occhi, con il petto rilevato, e le poppe dure, {316} non udendo ne bugie, ne parole inhoneste. Questo è ottimo don di Dio. Contra il quale non si potra dir parola alcuna, se non verità, la quale chi vuole creda, & adori Dio. Noi predicammo quel di, nel qual ciascun vedera il suo male, e l’incredolo desiderera che la terra rovini. [293]

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXI.

L’ANIME de cattivi sono cavate da corpi loro da gli Angeli per forza, e de buoni piacevolmente, e di volonta, e portano stendendo i precetti divini à tutti gli altri Propheti. Il di del suono della tromba, i cuori saran pieni di dispregio, e gli occhi di tenebre di coloro, i quali come prima desidereranno tornar alla fossa. [294] Non vedi tu come Dio puni Pharaone, ilquale dicendo esser Dio grande sempre contradisse a Mose, al quale Dio commando che andasse da lui, accioche lo convertisse ? Questa vendetta è memoranda à chi teme Dio, Siete voi piu potenti di colui che ha creato il Cielo, e la terra, e tutti gli animanti, e l’acqua, e le herbe, e il giorno, e la notte? Dio quel di à ciascuno ricorderà l’operation sue, mettendo i malvagi nel fuoco sempiterno. [295] Il temente, e che s’astiene da piaceri di questo mondo, harà il Paradiso. Rispondi a coloro che cercano quando verra la hora, che Dio solo lo sa, e che tu non castighi se non i tementi, lo qual veduto desidereranno non esser stati nel Mondo, se non per spatio d’una hora.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXII.

[296] A TE VENENDO un cieco, partendoti ti sei adirato. Egli forse si convertira al bene, o forse se ne ricordera. Tu cerchi di favorire à pecuniosi, accioche cosi ti presentino. Ma perche te ne curi? Tu ti partirai dal timoroso d’esser mendico. Questo è da commemorare a chi lo vuol sapere, e son notate ne libri benedetti scritti a mano, {321} Lo huomo peri per la sua incredolità, il quale Dio formo interamente, e dopo gli mostro le sue vie, similmente lo condusse alla morte, e lo suscitera secondo il suo volere, Perche dunque non segui i miei precetti? Ricordisi almeno lo huomo ricordandosi il suo vitto, e la sua sostanza. Noi habbiamo mandato l’acqua per nascimento de frutti. Noi aprimmo la terra per l’olive, per i grani, per le viti, e per ogni altra cosa per voi. Quel di venendo lo huomo lasciera le donne, la ricchezza, e i parenti. Allhora assai sara a bastanza attender à se, d’alcuni quel di saranno le faccie allegre, e belle, d’alcuni cioe de gli incredoli saranno pallide, e cinericcie.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXIII.

IL DI CHE s’oscurera il Sole, e che le stelle caderanno, e che i monti diverranno polvere, e che le bestie s’aduneranno, e che l’anime torneranno a corpi, e che la donna si sara lamentata {322} dell’occasione della sua morte, e che volgeranno i libri fatti per vedere, & il Cielo si fara in una piega, e che il fuoco sara acceso, & il Paradiso ornato, ogni anima all’hora conoscera il suo fatto, [297] Per le stelle, per la notte oscura, e per l’aurora, che queste parole del buon Propheta sono vere, il quale in presenza di Dio è potente à cui serve, non uscendo de suoi commandamenti. Non essendo ne demoniaco, ne diabolico. Dove andate? Questo non è se non dottrina della certa via a chi desidera di farsi buono. Il che non aviene ad alcuno se Dio non vuole.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXIIII.

APRIRA DIO il Cielo, e se stesso, e le fosse parimente, & averra il caso delle stelle, & il batter di mani, {324} e tutte l’anime conosceranno quel che fecero, e quel che lasciarono. Perche adunque huomo non credi in Dio largo, e donatore? Egli ti formo secondo il voler suo. Perche contradici al di venturo ? Ti soprastanno guardiani, diligenti scrittori notanti ogni tuo atto. I tementi, e buoni haranno bene, & allegrezza. I contradicenti fuoco sanza termine, [298] & è da sapere, che quel di nessuno dominera altri, ma il tutto sarà in man di Dio.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXV.

CHI NON serva il modo nell’essaminare, ad altri dando, overo ricevendo, come che non credino dover venire anzi la publica risurrettione, saranno gravemente puniti. Gli ascoltatori di tanto male, e del di futuro, & i contradicenti de nostri precetti, confermano quelle cose de passati esser miracoli. Veramente che Dio impresse lor il cuore col fuo sigillo, devendosi il di del giudicio partir da loro che anderanno nel fuoco, quando gli Angeli diranno. Ecco quel che da voi tanto e stato contradetto. [299] Il libro di costoro scritto de lor mali, si serba nell’infimo della terra, Et il libro de buoni, e in altissimo luogo, e sara letto da loro propinqui à Dio, i quali poseranno nel Paradiso essendo bellissimi, e risplendenti. Credendo cose tali, doverebbero affatticarsi per haverle. I credenti quel di, piu volte son beffati da gli incredoli, i quali co frutti passando alle sue donne son consueti chiamarli erratici. Allhora i buoni stando ne suoi letti, vederanno, se riceveranno merito de fatti loro.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXVI.

QUANDO il Cielo si dividera, e la terra rivelera le cose occulte per precetto, e giustitia di Dio, o huomo dovendo andar à Dio, troverai ogni tua opera. [300] A ciascuno sarà data la carta nella destra. Egli devendo far breve conto, tornera a suoi tutto allegro, Ma a chi sara messa la carta dopo, dira. Ahi ahi, quanto grave, e quanto è difficile questa hora, Saranno gettati nel fuoco per l’allegrezza havuta qui tra suoi, e perche non speravano ritornar piu à Dio, Per il rossor dell’occaso, per la notte tenebrosa, e per la mancante Luna, che di quindi vederete mandati, e dopo mandati, perche non credono? Quando è letto loro l’Alcorano perche non si humiliano? contradiranno restando incredoli, Dio sa i secreti de suoi cuori, tu annuntia ogni male che ha a venire, eccetto à buoni che haran ogni allegrezza.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXVII.

IO TI GIURO per il Cielo pien di segni, che i percossi dal fuoco in Alludud non fu per altro fatto, se non perche non credevano in Dio sublime immenso, Signor di tutto il mondo, e testimone, chi dira mal di Dio, a chi crede, o femmina, o maschio, patiranno gravissimo male. I credenti possederanno il Paradiso, ove sarà grand’abbondanza d’acqua. Ogni precetto di Dio, e fermo, e immutabile. Egli principio è fine di tutte le cose, pio, e misericordioso, e sedendo nel Trono fa ogni cosa secondo il suo volere. Tu sai bene [301] come Dio perseguitò Pharaone, e Themut. Questo Alcorano buono, e dotto, si contiene in una Tavola correttissima.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXVIII.

IO TI GIURO per il Cielo, e per la stella che porta il giorno, che ogniuno trovera scritto le sue operationi, [302] e lo huomo considerando di che materia egli è fatto, sappia che Dio lo potra vivificar il di che ogni secreto si manifestera, e che il Cielo, e la terra si mutera. Queste parole son vere, e non burle. E gli incredoli, e artificiosi mi sentiranno anchora astutissimo, lascia adunque alquanto gli incredoli nella sua incredolita starsi.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXIX.

[303] INVOCA il nome di Dio, il qual fabricò giustamente le cose, comandò, insegno, fa nascer le herbe, e le secca, vacando alla lettione. Ne ti dimenticar, da quello infuori che Dio non vorra, il qual sapendo l’occulto, & il manifesto ti mettera in buona via. Ricordati che ogni malvagio patira pena nel fuoco eterno. Fa buona opera chi crede in Dio, e l’invoca faccendo orationi. Voi amate piu questa vita che l’altra, ma perche essendo quell’altra migliore, & eterna? Questo è scritto ne libri de primi, cioè d’Abramo, e di Mose. [304]

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXX.

TU CONOSCI gli huomini con gli occhi coperti, e con le faccie chine, che vanno à far le faccende loro con soperstitione, [305] i quali entreranno nel fuoco eterno, dove berranno fonti d’acque caldissime, e mangieranno per una cannella, ne potranno cavarse la fame. De gli altri, quel di saranno le faccie bellissime, i quali per l’opere loro entreranno nel Paradiso, dove non udendo parole inhoneste, haranno fonti chiarissimi, letti indorati, con bellissimi vasi. Non veggono come Dio convoco le nubi, inalzo i Cieli, dispose i monti, e stese la terra? Castigagli, e insieme insegna loro, Perche tu sei dattore, e non forzatore, [306] e qualunque si partira da Dio patira gravissimo male.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXXI.

[307] GIURO per l’Aurora, per dieci notti, per la Pasqua, e per il transito della notte, che è grande giuramento appresso i sapienti, che Dio dette gravissimo tormento ad Hat figliuolo di Herante architetto, & a Themut scoltore, e a Pharaone Alanteth, huomini tutti malvagi, e pessimi. [308] Alcuni faccendo bene, e dando la pecunia loro per Dio, dicono, Dio mi ama per i meriti miei, e ricevendo poca pecunia, e poca sostanza da Dio dice, Dio perche mi dishonori? Tu mi ami poco, Perche dunque non fate bene à poveri, & a gli orphani ? Voi amiate piu mangiar l’altrui heredita, e adunar danari che dar per Dio. Nell’avento di Dio quando l’inferno s’aprira che farete voi ? Se quella hora giovasse, direbbero gli huomini, perche non si fe bene? Quel di nocivo à cattivi, non giovera cosa alcuna. All’anime buone sara detto. Voltati à Dio, mescolati co tuoi, & entra nel Paradiso.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXXII.

[309] IO NON GIURO per la terra habitata da te, ne per il figliuolo simile al padre, perche noi facemmo lo huomo potente, e forte. Io ho dato loro gli occhi, e la lingua. Et ho mostrato loro la via retta, e la torta, Perche dunque non riscuote lo huomo, l’orphano, il mendico, e l’oppresso di qualunque male? I credenti, i patienti, e gli ufficiosi sederanno alla destra parte d’Iddio, e gl’incredoli dalla sinistra, i quali saranno tutti coperti di ferventissimo fuoco.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXXIII.

IDDIO cŏmando che il Sole apparisse la mattina, e che la Luna soccedesse la notte, e che poi di nuovo il di rinascesse, egli fe il Cielo, e nel profondo collocò la terra, commandandole che producesse tutte le cose all’huomo necessarie, mostrando all’anima il male. Chi fa bene, sempre va innanzi, e chi fa male ritorna adietro. Il tremoto sopravenendo rovinò tutti coloro di Themuth, che contradissero al Propheta, perche Dio fattor di cotai cose, non hebbe tema di loro. [310]

In nome di Dio Misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXXIIII.

SI COME l’avenimento della notte copre il di, & il di manifesta le cose, et il maschio, e la femmina, e gli atti loro sono tra se differenti, [311] cosi il timente, e distribuitor de danari in nome di Dio, e che adora humilmente, sarà da noi messo nella via retta, e cosi faccendo il contrario sarà messo nel fuoco, Che giovera la pecunia loro, quando che patiranno male? Noi dominiamo ne l’uno, e nell’altro secolo. Mio propio ufficio, e volere è mettervi in la buona via. Per questo non addomandando premio alcuno, se non che mi amiate, come sete tenuti.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXXV.

[312] IO TI GIURO per la mattina, e per la sera che Dio non ti lasciera mai, e sara sempre teco, il quale trovandoti orphano, & incredolo ti ha insegnato la via retta, e dimostratosi Dio, e ti ha fatto di povero ricco. Il secolo futuro trappassa questo presente d’eccellenza. Però non far forza à gli orphani, ne caccierai i poveri, ma partisci seco il bene che ti ha dato Dio come ministratore de beni suoi, e giusto distribuitore, sperando da lui molto piu larga ricompensa. {340}

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXXVI.

[313] LEVANDOTI noi il malvagio, ti facemmo il cor ampio, capace delle cose sottili, e le spalle gravi. Inalzammo il tuo nome, e la tua facoltà convertirà le difficoltà, Vacando da negotii, invoca Dio humilmente.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXXVII.

CREAMMO noi i persichi, {342} l’olive, il monte Sina, la terra, e lo huomo, e per noi a tutti gli huomini, che credono sara donato lor merce grande, Perche contradicono il di futuro? Non giudichera Dio quel di giustamente ?

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXXVIII.

[314] VACA ALLA lettione, cominciando in nome di Dio, perche egli creato lo huomo di nulla, gli insegno l’officio della penna, & egli fatto ricco divenne superbo, ma se facesse oratione, e limosine, Dio non lo riconoscerebbe piu per reo. Adunque secondo il poter loro adorino Dio, e secondo la forza lo preghino.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXXIX.

NOI MANDAMMO questo libro nella notte Alchidera felicissima [315] meglior di mille mesi, pero questa notte Dio manda gli Angeli suoi, a letitia di questo, e di quello.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXXX.

AVANTI che venissero gli huomini de i libri, era nata discensione tra gli huomini. [316] {346} Tutti adunque che son sotto le leggi son incredoli, onde patiranno fuoco eterno, si come i credenti haranno da Dio il Paradiso.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXXXI.

[317] IL DI CHE la terra si movera, ogni anima dira i fatti suoi, verranno innanzi à Dio, e udiranno ogni lor fatto. Quivi tanto bene, quanto è una formica dara la beatitudine, & altretanto verra del male.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXXXII.

QUANDO i cavalli ferono romore, e che de calci loro uscironno delle pietre le faville, la preda, lo huomo studioso del bene {348} non ringratiò Dio, ne ha pensato che [318] Dio suscitando i morti delle lor fosse contera loro, ogni lor fatto?

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXXXIII.

[319] IL DI DEL giudicio gli huomini usciranno come zenzale, hora andando qua, hora la, e i monti faranno come lana pettinata. E chi hara lieve peso vivera ottimamente, e chi grave stara nel fuoco. {351}

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXXXIIII.

E QUANDO molto per nostra benignità accrebbe di noi il numero, [320] fuste negligenti fino alla morte. Il di che vi sarà rimproverato, quando vederete il fuoco, e che sarete addimandati del fatto vostro.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXXXV.

[321] L’HUOMO per questa historia, e per questa lettione horale puo acquistare, e danno, e perditione, salvo se non perseverera nel bene, nel credere, e in ricordar il vero.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXXXVI.

[322] LO SPREZZATORE delle cose buone, e l’avaro ammassator di danari, pensando che durino sempre, sarà dannato nel fuoco che senza fine di scemarsi gli abbrusciera il cuore.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXXXVII.

[323] NON SAI TU come Dio costrense l’arti dello huomo con l’error dello Elefante, {356} mandandogli squadre di molti uccelli, i quali per una pietra gettata gli votavano come grano? {357}

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXXXVIII.

[324] GLI HUOMINI di Coraschino, invochino con puro cuore Dio, Signor di ciascuno, il quale gli fe di timidi sicuri, e di bisognosi abondanti, e copiosi.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO LXXXIX.

[325] {360} QUELLI che contradiranno in tutto à questo libro, e quelli che spogliano gli orphani del loro havere, e quei che si sono dimenticati dell’orationi, e coloro che non fanno bene se non a vanagloria, e a dimostratione saranno dannati.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XC.

[326] TI HABBIAMO gia preparato in Paradiso una fonte . Fa dunque oratione in presenza di Dio, & immola al suo nome, il tuo nimico manchera d’aiuto, e di prole.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XCI.

COSI DI A GLI incredoli. Io non seguo la setta vostra, ne voi la mia. Adunque a voi resti la vostra, & à me la mia. [327]

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XCII.

[328] E QUANDO tu vedrai molta gente ricever la legge di Dio, chiedi lor perdono da Dio, perche egli è pio, e dator di perdono.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XCIII.

[329] AD AMILCAR {365} non giovo niente la pecunia, perche s’occise da se, e sara messo nel fuoco, nel qual e la sua donna legata con catene il collo, portera le legne.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XCIIII.

UNO, E SOLO Dio predicherai costantemente loro, necessario à tutti, & incorporeo, ilqual unque non generò, ne meno fu generato, ne ha alcuno a lui simile. [330]

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XCV.

[331] IN NOME di Dio santificandoti prega il signor del Mondo che ti guardi dalle opere malvagie, dalle cattive ombre delle tenebre della notte, da nocumenti de Magi, e dalle stregarie.

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XCVI.

SANTIFICANDO te, prega il Signor di tutte le genti, Re di tutti, Dio di tutti, che ti difenda dal Diavolo che entra per i cuori humani, e da gli huomini perversi, e Diabolici. [332]

Et avenga che nel testo Arabo ci siano anchora alcuni pochi versi, come ornamento del fine dell’opera, non dimeno non essendo di sostanza, ne appresso il latino interprete, {369} li habbiamo voluto lasciare, faccendo fine ad honore di GIESU CHRISTO, & a confusione di Macometto Propheta di spirito Diabolico, e Nuntio di Antichristo maladetto.

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[1] Promettesi Giovanni a Zacheria, come ancho altrove. {1}

[2] Giovan battista. {2}

[3] Prophana narratione come di Maria sia concetto, e generato CHRISTO contra la verita dellevangelica historia. {3}

[4] Silentio congiunto con il digiuno. {4}

[5] Chi CHRISTO sia col testimonio di Macometto. {5}

[6] Contrasto di Abramo con Tarre padre de lui della religione. {6}

[7] Mose Propheta essimio. {7}

[8] Aron; Ismahele, & Heforam Propheti. {8}

[9] Vedi che pazzia perche vuole che anchora i buoni vadino nel fuoco. {9}

[10] Gli increduli dati da Dio al Diavolo. {10}

[11] Anchora replica il scelerato contro la verita sempiterna di Giovanni alli iii. dove chi non crede nellunigenito &c. a fine di strappare la notitia della verita dalli suoi. {11}

[12] Pieno di pazzie, favole, & impieta. {12}

[13] Replica malamente quello che si legge nel Essodo a i iii. e iiii. {13}

[14] Mose a Pharaone vedi l’,Essodo, e di sopra alcune narrationi. {14}

[15] Ascemeli maestro del Vitello nel deserto come nel Essodo a i xxxii. {15}

[16] Il di del giudicio. {16}

[17] Il peccato di Adamo. {17}

[18] Buono precetto, ma non osservato da Macometto. {18}

[19] Non vuole Macometto esser sprezzato perche dice che lhaver nocciuto ad altri Propheti come lui mortali, e stato male. {19}

[20] Niega il figliuol di Dio. {20}

[21] Il di del giudicio incerto come il ladro la notte. Math. a i xxiiii. {21}

[22] Ironia ma La verita ci insegna CHRISTO esser nostro avocato. {22}

[23] Abramo accusa la idolatria, et imitatione de cattivi padri. {23}

[24] Abramo fanciullo spezza gli idoli secondo i sogni de giudei. {24}

[25] Philone dice che Abramo fu esposto al fuoco da caldei. {25}

[26] Loth. {26}

[27] Noe. {27}

[28] Salomone. {28}

[29] Dice lignorante che Davit fu linventore dell’,armi, perche occiso Golia, lo spoglio della corazza. {29}

[30] Questo dice in escusatione sua perche egli era Propheta del Diavolo. {30}

[31] Il di del giudicio formidabile. {31}

[32] Prova la resurrettione dellhuomo per la formatione di quello nel ventre materno, ilche meglio e dichiarito da Phisici perche Macometto non solamente fu nulla esperto di Theologia; ma di philisophia, e di tutte le buone arti. {32}

[33] Vitupera gli Idoli, e i coltori di quelli. {33}

[34] Le pene de gli impi, e il premio de pii. {34}

[35] Quanto sia di merito il visitar Mecca. {35}

[36] Giovanni a i iiii. {36}

[37] Salm xlix. e Mich. a i vi. {37}

[38] Vedendo Macometto in che pericolo sarebbe la sua dottrina se ella si disputasse ; pero commanda che lultimo di si espetti a vedere la verita di quella. {38}

[39] Persuade le guerre. {39}

[40] Castimonia diabolica. {40}

[41] Di Noe, come di sopra in molti luoghi. {42}

[42] La resurrettione. {43}

[43] Mose ; et Aron a Pharaone. {44}

[44] Beatitudine di GIESU, e di MARIA. {45}

[45] Come stoltamente crede che noi crediamo nel figliuol di Dio come in unaltro Dio. {46}

[46] Il di del giudicio. {47}

[47] Di vanita, stoltitie, et impieta pieno. {48}

[48] La pena de gli adulteri. {49}

[49] La pena de calunniatori delle buone donne. {50}

[50] Purgatione di adulterio. {51}

[51] Num v. Deut xxix. {52}

[52] Il debito del ricco. {53}

[53] Il che si usava ne tempi di Girolamo come egli scrive ne i commentari di Esaia. {54}

[54] Di non giurare cosi leggermente.. {55}

[55] Lhonesta delle donne vecchie. {56}

[56] Niega il figliuol di Dio. {57}

[57] Iscusatione de gli Idolatri. {58}

[58] Contra chi niega il di novissimo. {59}

[59] Dio non forcia alla fede alcuno. {60}

[60] Legatione di Mose a Pharaone favolosa, & altrimenti che nel Essodo a i xxv. {61}

[61] Danna i Poeti essendo egli stesso Poeta per le fittioni di questo libro. {62}

[62] Commenda l’.Alcorano. {63}

[63] Havendo inteso Macometto che gli Ethiopi in Africa vicini al Seno Arabico havevano col mezzo della loro Regina di Saba da Salomone appreso per la loro amista la religione, cerimonie, et ultimamente la credenza del Messia futuro, ne potendo egli, ne con armi, ne con predicationi, per lostacolo del mar di Arabia, come mendace dice, che tra loro havevano gravissime guerre; & odi, a fine di sviare quei popoli, e li Giudei dalla religione Christiana, & allicerli al seguito di lui. {65}

[64] Scale inaudito Propheta a Temuth. {66}

[65] Loth. {67}

[66] Forse come lasina di Balaam. {68}

[67] Il di del giudicio. {69}

[68] Commissione di Dio a Macometto. {70}

[69] Malamente narra la historia di Pharaone ottimamente scritta da Mose. {71}

[70] Fu ella la figliuola, e non la moglie di Pharaone. {72}

[71] Lo Egittio ammazzato da Mose Essod. al ii. {73}

[72] Mose fugge a Madian. {74}

[73] Habbiamo Mose ; e i Propheti; e lo Evangelio di Christo perche non obedite voi Macomettani? {75}

[74] Favola Giudaica di un certo Carone, o Core. {76}

[75] Commenda l’.Alcorano. {77}

[76] I cattivi guidati da vana speranza. {78}

[77] Pieta. {79}

[78] Leta di Noe. {80}

[79] Abramo. {82}

[80] Lo ufficio del Nuncio. {83}

[81] I coltori de gli idoli. {84}

[82] Loth. {85}

[83] Le rovine di Sodoma. {86}

[84] Tolto da Iob a i viii. {87}

[85] L’.Alcorano. {88}

[86] La vita presente e una favola. {89}

[87] Intende delle guerre di Heraclio imperadore co i Persi. {90}

[88] La legge di Dio costante. {91}

[89] La usura. {92}

[90] LAlcorano promette a buoni felicita, e a cattivi eterna infelicita. {93}

[91] Modestia. {94}

[92] Hiperbole a imitatione di S. Giovanni. {95}

[93] LAlcorano dato da Dio, perche i rozzi et imperiti imparino. {96}

[94] Quelli che seguono la dottrina di Mose seguono ancho Dio percioche egli e testimonio di Christo unico suo figliuolo salvatore di tutto il mondo,, al quale Macometto contradice. {98}

[95] Vieta i matrimoni tra parenti. {99}

[96] CHRISTO figliuol di MARIA. {100}

[97] Tocca una tempesta horrenda. {101}

[98] Issorta alla guerra perche ogni modo si convien morire. {102}

[99] Quanta cura ha delle sue mogli come quello che allhora ne haveva xiii. {103}

[100] Buone opere, et uffici de gli huomini, e donne.. {104}

[101] Larga dispensatione forse intendendo di Maria moglie del Re de Giacobiti. {105}

[102] O sporco mancipio di libidine, et o huomini di piombo che tolerarono cotal mostro o non lo punirono. {106}

[103] Leggi di Divortio non ammesse da Mose ne usate da gente alcuna. {107}

[104] Sia cauto il Tiranno, e ragionevolmente. {108}

[105] La gelosia habbia modo. {109}

[106] Che si preghi per Macometto accioche il mostro si conservi. {110}

[107] Gratitudine. {111}

[108] Il di del giudicio. {112}

[109] La dottrina di Macometto contentibile perche e nova, questa ragione tiene Agosti. contro le heresie perche quella di CHRISTO costa di verita eterna. {113}

[110] Il fato. {114}

[111] Cosi era come egli conscio teme. {115}

[112] Diversita de gli angeli. {116}

[113] La formation dell’,huomo, e i benefici di Dio a quello. {117}

[114] Lo Alcorano heredita de buoni, come che dia il Paradiso a quelli; & a cattivi lo Inferno. {118}

[115] Lunganimita di Dio. {119}

[116] Lauda se ; et il suo libro. {120}

[117] Il libero arbitrio. {121}

[118] Iscusatione de cattivi perche non fanno limosine. {122}

[119] La resurrettione. {123}

[120] I piaceri del Paradiso. {124}

[121] Dannatione de gli impi. {125}

[122] Del fuoco purgatorio dicemmo di sopra. {126}

[123] Chi fe lhuomo lo rifara anchora. {127}

[124] Giura per gli Angeli che non e se non un Dio solo. {128}

[125] Paradiso fittitio. {129}

[126] Noe. Abramo. Mose Aron Loth, e Iona Nuntii di Dio. {130}

[127] Non solamente impiamente; ma pazzamente anchora garrisse contro il figliuol di Dio. {131}

[128] Danna quei che non accettano lo Alcorano. {132}

[129] Predica di davit narrando la historia nel secondo de i Re a i xii. tanto malamente che apena si puo conoscerla. {133}

[130] Favole giudaiche. {134}

[131] Parole di Iob. {135}

[132] Con questi noti, e ignoti nomi de Propheti cerca confondere la stolida plebe. {136}

[133] Il Paradiso. {137}

[134] Lo Inferno. {138}

[135] Gli Angeli adorano Adamo toccando come un ombra quello che nella epistola a gli Hebr. dicesi. {139}

[136] Il studio del Diavolo. {140}

[137] Legatione di Macometto. {141}

[138] Crede Macometto che quei che pregano i santi a intercessione gli adorino come principali e Dei. {142}

[139] Argomenta della humilta di CHRISTO; che Dio non habbia voluto figliuoli. {143}

[140] Lo Alcorano non concordante,, ma disdiapason discordante pero non e da Dio. {144}

[141] Enigma che si richeggie sphingie. {145}

[142] Empia opinione dell’.anima. {146}

[143] Altrimenti ci insegna S. Paolo nella i. a i Corin. {147}

[144] Giura per lo Alcorano che egli gli sia mandato da Dio. {148}

[145] Consiglio dun Egittio, come di Gamaliele nei atti degli Apostoli. {149}

[146] Favola di Pharaone che voglia li sia fabricato un edificio per lo quale possa salire al Cielo. {150}

[147] Lo huomo. {152}

[148] Stoltitie, vanita, e bugie. {153}

[149] Anzi e in tutto loro contrario. {154}

[150] Pieno delle sue solite ciancie, e mendaci. {155}

[151] Le madri sono le sue orationi. {156}

[152] Gli angeli pregano per gli huomini. {158}

[153] Macometto arbitro delle dissensioni delle religioni,, ma chi ti delego giudice. {159}

[154] Contro quel di Mose a me la vendetta, et io &c. {160}

[155] Donde viene dunque questa legge sanguinaria. {161}

[156] Modo de colloqui divini. {162}

[157] Ripieno di ciancie,, e bugie sue solite. {163}

[158] Vuole il scelerato, che CHRISTO per la sua eloquentia,, e la contrarieta della sua dottrina sia stato lasciato da molti. {164}

[159] I non fedeli di CHRISTO saranno puniti. {165}

[160] Macometto si crede il primo fedele. {166}

[161] Il tutto empio, e sacrilego. {167}

[162] Lo Alcorano dato da Dio a Macometto di notte. {168}

[163] Il di del giudicio. {169}

[164] Il paradiso carnale. {171}

[165] Stoltitie, vanita, & impieta infinite. {172}

[166] Prerogatione de gli Israheliti. {173}

[167] Epicurea opinione. {174}

[168] Lo Alcorano scritto di mano di Dio. {176}

[169] Dannatione de gli infedeli.. {177}

[170] Giura di non haver fento lo Alcorano. {178}

[171] Confessa di essere ignorante cosa disdicevole ad un Propheta; e contraria alla magnifica sua iattantia. {179}

[172] Sententia divina. {180}

[173] I Diavoli convertirannosi per lo Alcorano. {181}

[174] Prova la resurrettione per la creatione delle cose. {182}

[175] Stoltitie mendaci, & impieta. {183}

[176] Legge di combattere contro infedeli. {184}

[177] Ironia. {185}

[178] Riprende i codardi nella guerra. {186}

[179] Arrogesi de Dio la remissione de peccati fino de futuri. {187}

[180] Si fa Nuntio & evangelista.. {188}

[181] Minaccia i Arabi accusandogli di hipocrisia. {189}

[182] Gli essenti dalla militia. {191}

[183] Dio perdona a cattivi per i buoni che sono tra quelli. {192}

[184] Macometto raso come monaco. {193}

[185] Parabola Evangelica.. {194}

[186] Pazzo, e diabolico suade la obedienza. {195}

[187] Precetto ottimamente osservato da Macomettani, a danni nostri. {196}

[188] Vieta le burle, e le detrattioni,, e le insidie.. {197}

[189] Ragione Paolina essortando alla carita. {198}

[190] Gli Arabi hipocriti. {199}

[191] Istiga alla guerra. {200}

[192] Lauda senza modo lo Alcorano. {201}

[193] La ultima sentenza.. {202}

[194] La parola di Dio immutabile. {203}

[195] Se il piacere del paradiso sha da crescere non ha dunque felicita perpetua. {204}

[196] Debbesi insegnare, e non forzare. {205}

[197] Come stoltamente giura, e spergiura che i suoi scritti siano veri. {206}

[198] Nel Bresith alli xvii xviii. xix. {209}

[199] Essodo iii. {210}

[200] Anchora stoltamente giura che verra la vendetta di Dio. {211}

[201] Il Paradiso secondo lo appetito de incontinenti.. {212}

[202] Devesi istare alla dottrina. {213}

[203] La scala, si come egli per quella sali al Cielo. {214}

[204] Il giudicio. {215}

[205] La oratione. {216}

[206] Come vano mendace,, et empio dice che fu levato al Cielo, e la haver parlato con Dio, come nel v. cap. del i. lib. {217}

[207] Gli Angeli femmine. {218}

[208] Finge questo miracolo che la Luna essendo divisa, egli lhabbia ritaccata, havendo forse accaduto qualche segno in lei, perche dunque predica non esser venuto co miracoli al mondo? {219}

[209] Il diluvio miracolo generale essempio del giudicio di Dio. {220}

[210] In la Sap. a i xi. {221}

[211] Pazzie, ciancie e menzogne, che lhuomo sia creato di ombra, e il Diavolo di fuoco soggiongendo con belle interrogationi,, e risposte. {222}

[212] Due Paradisi. {225}

[213] A questa opinione contradice tutta la scrittura santa. {226}

[214] Il giudicio e la triplice divisione dellanime a quello. {228}

[215] Coppieri del Paradiso. {229}

[216] I dannati dalla sinistra. {230}

[217] Giura per loccaso questo libro esser divino. {231}

[218] Il tutto sente la potenza di Dio, e quello honora. {233}

[219] Dio presente a tutti gli atti. {234}

[220] Limosine. {235}

[221] Torre favolosa del Paradiso. {236}

[222] La nostra vita e una favola. {238}

[223] La prescientia di Dio. {239}

[224] Esaia a i lviiii. {240}

[225] Attendi o Macomettano. {241}

[226] Gli huomini del libro sono gli osservatori dello Alcorano come i giudei della legge. {242}

[227] I dubii de i premii da Dio futuri grandemente peccano. {243}

[228] Tolto dallo Evang. Mat. a i xviii. {245}

[229] Tanto puo il Diavolo quanto Dio gli permette. {246}

[230] La oratione. {247}

[231] Le decime. {248}

[232] I spergiuri. {249}

[233] Pieno di vanita, mendaci; e bugie; ricordando una certa loro vittoria. {250}

[234] Le ricchezze delle Citta di Dio; e del Propheta. {251}

[235] Arroge alle sue ciancie la potentia del verbo divino, come dice Iere. che e un martello, che rompe,, spezza le pietre, e un fuoco, &c. {253}

[236] Abramo essempio che nissuno adori falsamente anchora che il popolo suo lo faccia. {254}

[237] Le donne fugitive. {255}

[238] Di non fidarsi de cattivi. {256}

[239] Quello che predisse Christo in genere, vuole Macometto che di lui s’,intenda, non avertendo che ci avisa che da falsi propheti si guardiamo anchora che il nome di Macometto in etimo arabo voglia dire laude, e gloria. {257}

[240] L’.Apocaliss. {258}

[241] Dunque fu facile al astuto Mac. persuadere a popoli rozzi. {259}

[242] I giudei come son comparati a gli asini. {261}

[243] Precetto a favore di lui. {262}

[244] Di provedere allanima in vita. {263}

[245] Il fato. {264}

[246] Tutto diabolico. {265}

[247] La resurrettione. {266}

[248] Lufficio del Propheta. {267}

[249] La robba; e lo haver figliuoli alle volte occasiano il male. {268}

[250] In che modo possi Macometto fare i suoi ripudii, tutta via dimostrando grande compassione delle ripudiate. {269}

[251] Facile e la legge a chi teme Dio. {271}

[252] I detrattori di Macometto puniti. {272}

[253] Finge haver havuto da Dio la dispensatione de i giuramenti iscogitata essendo ritrovato da due delle sue mogli giacersi con Maria moglie di Giacobita Re. {273}

[254] Essempio. {274}

[255] Lauda Maria. {275}

[256] Le opere di Dio sono perfettissime, e in Cielo, e in terra. {276}

[257] I Diavoli fuggono il splendor del Cielo. {277}

[258] La terra, e gli huomini si sommergeranno.. {278}

[259] Il di del giudicio incerto come lhora del ladro. {279}

[260] Sciocco giuramento. alla credolita. {280}

[261] Accusa i sprezzatori della sua dottrina. {281}

[262] Col essempio di Giona spaventa la incredolita. {282}

[263] Macometto dottor delle genti. {283}

[264] Hath, e Temuth perche sopposero alla verita perirono. {284}

[265] Pharaone. {285}

[266] Noe. {286}

[267] Lunga, e verbosa narratione dellultimo giudicio. {287}

[268] Pena de falsi propheti. {289}

[269] Del di del giudicio. {290}

[270] Se questo viaggio, e tanto lunghi come ha potuto egli andarvi ; e tornare in una notte? {291}

[271] Macometto lussurioso in ogni maniera con le propie sue donne dicendo anchora altrove haver privilegio di adolterare con qual gli piace e con le propie in qualunque modo li piace arando esse come terreno suo. {293}

[272] Col essempio de tempi di Noe essortaci alla credolita sua. {294}

[273] Nomi degli Idoli di Neonici. {295}

[274] Che Noe habbia pregato che tutti e mortali si sommerghino,, e in tutto contro la scrittura santa. {296}

[275] I Professori dellAlcorano ancho straparlano di Dio. {297}

[276] Dice che il cielo gli e serrato, e che non vi puo piu ascendere accio non venga voglia a suoi di farci far esperienza di salirvi. {298}

[277] Prosontione di Macometto. {299}

[278] Tempo assignato alle orationi. {300}

[279] Il giudicio di Dio. {301}

[280] Offici quotidiani. {302}

[281] Descrittione de gli impi; & ingrati. {303}

[282] Gli Angeli custodi della carcere infernale. {305}

[283] Gli huomini della destra come nel cap xxxviii. {306}

[284] Perche sieno dannati gli huomini. {307}

[285] Chi teme servilmente Dio, e simigliato allasino che teme il Leone. {308}

[286] Fatuo giuramento che si hara a risuscitare. {309}

[287] Chi ha fatto lhuomo quello istesso lo restitoira. {310}

[288] Vanita, e mendaci. {311}

[289] Descrittione del Paradiso secondo che gli Arabi appetiscono. {312}

[290] Stoltissimo giuramento giurando per cosa inferiore come a gli Heb. a i vi. {313}

[291] Intende del di del giudicio. {314}

[292] Paradiso carnale, ma molto piu e migliore quello che ci promette CHRISTO nellEvangelio.. {315}

[293] Osee. a i x. Lu. a i xxiii. Apoc xvi. {317}

[294] Mirabile essempio di Pharaone. {318}

[295] Pur del suo Paradiso come di sopra. {319}

[296] Catta benevolenza da ricchi; fingendo essere ripreso da Dio, che egli habbia sprezzato un cieco. {320}

[297] Giuramento della dottrina e santita certa di Macometto. {323}

[298] Il regno di Dio. {325}

[299] I libri de buoni, e de mali. {326}

[300] Di questa carta disse ancho di sopra. {327}

[301] Pharaone. Themut. {328}

[302] Per la formatione dellhuomo dimostra la resurrettione di quello. {329}

[303] Di orare, e leggere. {330}

[304] Anchora allega la scrittura di Abramo. {331}

[305] Tormento dello inferno, e felicita del Paradiso. {332}

[306] Mendace e ne suoi detti discorde in molti luoghi il contrario scrivendo ; e commandando. {333}

[307] Giuramento per i tempi religiosi. {334}

[308] Prosontuosa ; e vanagloriosa sorte di huomini. {335}

[309] Vuole il scelerato che Iddio abhorrisca giurare per la terra, e per il figliuol di Dio havendo di sopra giurato per i Dimoni. {336}

[310] Con lo essempio di Themuth spaventa i detrattori del Propheta. {337}

[311] Diversissimo essito de buoni, e de cattivi. {338}

[312] Conditione, e principi di Macometto. {339}

[313] La virtu, e forza dellanimo di Macometto, e del suo nome. {341}

[314] Ci essorta a studiare ; e leggere con il preporvi sempre la oratione. {343}

[315] Nella quale diceva che vennero gli Angeli, e gli portarono l’.Alcorano. {344}

[316] Gli huomini dei libri, e della legge sono i Christiani, ne fa quello, che dica di loro. {345}

[317] Della notitia palese nel di del giudicio, dove il bene, quantunque minimo sara ricompensato,, e per il contrario il male punito. {347}

[318] La resurrettione de morti. {349}

[319] La forma del giudicio per la bilancia giudiciaria. {350}

[320] Il fuoco pena della negligentia.. {352}

[321] Fatua oppinione. {353}

[322] Quai sieno i speciali dannati. {354}

[323] Favoleggia alcune cose inaudite per mostrare di dire mirabilia. {355}

[324] Fa costoro fedeli, e specialmente nominagli perche egli era della loro progenie. {358}

[325] Qui manca alcune cose che ne ancho sono in latino, e replica i specialmente dannati.. {359}

[326] Tiene Macomet. che Iddio non ci voglia altro che orationi, e sacrifici, preferendogli alla carita del prossimo. {361}

[327] Buono divortio ; e cosi terremo per noi quello che per gratia ci ha donato CHRISTO suo figliuolo. {362}

[328] Di perdonare alli rinegati per forza. {363}

[329] Grave sentenza sopra Amilcar forse suo nimico. {364}

[330] O impieta grande che ne ancho in fine lo puo tacere. {366}

[331] Oratione superstitiosa. {367}

[332] Si come il principio di questo libro comincia dalloratione,, cosi commanda che si finisca in quella pregando Dio che ci diffenda dal diavolo, e da gli huomini cattivi. {368}

Notes Coran 12-21 réduire la fenêtre detacher la fenêtre

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Le sens du mot « Alferdeum », que Castrodardo traduit par « Cielo », est précisé dans les annotations que Bibliander a insérées en annexe dans l’édition de 1543 (p. 227), tout comme dans des gloses attestées dans la tradition manuscrite.

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La traduction de ce verset s’éloigne nettement du texte latin. Le problème porte notamment sur les mots « de foco uiso » (dont le sens est pourtant parfaitement clair : « à propos du feu qu’il avait vu »), traduits par « il fuoco nel uolto » (« le feu dans le visage »). Ce contresens est d’autant plus étonnant que le participe passé du verbe uideo est traduit correctement dans d’autres passages de l’ Alcorano, y compris dans cette sourate (v. 29).

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Le passage auquel se réfère cette note marginale (tirée de l’édition latine de Bibliander) manque dans la traduction italienne.

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Dans le texte latin il n’est pas question de « pastori » (bergers), mais de « posteros » (descendants, en italien « posteri »). L’erreur présente dans la traduction italienne peut être imputée aussi bien au traducteur qu’au personnel de l’atelier d’imprimerie.

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Dans le texte latin, on lit « noster » et non pas « uester ». Il est cependant impossible de déterminer si la leçon « uostro » au lieu de « nostro » dépend d’un choix délibéré du traducteur italien ou d’une faute d’impression.

[B]

[A]

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[C]

Le traducteur, sans doute fourvoyé par l’usage d’appeler la sourate d’ouverture « la mère du Coran » (usage qu’il signale lui-même au début de sa traduction), fait ici un contresens sur le texte latin, dont le sens est par ailleurs proche de celui du texte arabe.

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Le sens du texte latin des versets 25-29 a probablement paru peu clair au traducteur italien, qui a considéré les premiers mots (« Hortos autem eorum relictos ») comme un ablatif absolu et les accusatifs pluriels suivants (« fontes, ac messes, locaque formosissima ») comme les seuls objets du verbe « tribuimus », tout en effaçant le complément « haereditatem ».

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[A]

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[B]

La traduction de ce verset est fondée sur le texte fourni par Bibliander dans l’édition de 1543 (« ut suos parentes adducant. Nuncij sibi ueridici sunt »), qui diffère de l’édition de 1550 (accessible sur Coran 12-21 et conforme, par ailleurs, au texte des manuscrits que nous avons pu consulter : « ut suos parentes adducant nuncii, si ueridici sunt »).

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Contresens dû à l’omission d’une partie du verset : c’est seulement dans l’hypothèse où les ennemis se seront convertis au préalable (« si se uerterint alii ») que la guerre ne sera pas nécessaire.

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[A]

Il s’agit sans doute d’une faute d’impression (« senno » > « sonno »).

Le traducteur intègre dans le texte une note marginale de Bibliander (« Culpa sua Deum ignorant homines »).

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[BC]

La traduction erronée du mot « celcal » adoptée dans le texte italien (« ombra ») est suggérée par une note de Bibliander. La traduction correcte (« argile, fange ») est attestée, en revanche, dans les gloses de la tradition manuscrite.

Dans le texte latin, il est question de « diaboli » (les djinns) ; le traducteur italien choisit cependant de n’évoquer ici qu’un seul « Diavolo » (le Diable).

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[B]

Le traducteur italien ajoute ici des détails qu’il a pu repérer au v. 54 de la sourate 44.

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Dans le texte latin, « ottimo » (« optimus ») est l’attribut du Coran, non pas du « Re de Cieli » (« rex mundi »).

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Le traducteur clôt l’épisode de la tour en insérant une conclusion certes vraisemblable, mais absente du texte latin.

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[BC]

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Dans l’édition Bibliander de 1543, suivie par Castrodardo, on lit dans ce passage « de merito ». La leçon « de marito », conforme au texte du Coran, n’est adoptée que dans l’édition de 1550 (accessible sur Coran 12-21). Dans les manuscrits que nous avons pu consulter, le syntagme « de marito » est parfois écrit in extenso, parfois abrégé (« de m̑ito »).

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Le traducteur a rattaché directement le v. 8 au v. 10 en omettant le v. 9 : par conséquent, « leurs successeurs » (c’est-à-dire les successeurs des « premiers croyants » évoqués au v. 9) deviennent, dans le texte italien, les « successeurs des pauvres ».

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[C]

Dans le texte latin, ce sont les « inscii » (les « ignoranti ») qui ne savent pas lire ni écrire ; dans la traduction italienne, en revanche, c’est le Prophète. Or, la note marginale qui commente ce passage dans l’édition italienne s’avère plus cohérente avec le texte latin qu’avec le texte italien.

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[BA]

Le mot « parte » doit sans doute être amendé en « parto » (accouchement), car il traduit le mot « partus » qu’on trouve dans le texte latin de l’édition Bibliander de 1543 ainsi que dans les manuscrits que nous avons pu consulter. Il est néanmoins possible qu’une branche de la tradition manuscrite accueille la leçon « partes » (qu’on trouve également dans l’édition Bibliander de 1550, accessible sur Coran 12-21).

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Il s’agit sans doute d’une faute d’impression : au lieu du mot « pouero », on devrait trouver un verbe traduisant le latin « perfruar », comme « godere » (qui, selon l’usage de Castrodardo, serait ainsi conjugué au futur, première personne du singulier : « godero »).

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[B]

La traduction italienne du v. 4 résume fortement le texte et ne fait pas mention des anges et des hommes parcourant la distance immense évoquée dans la note marginale de Castrodardo. Dès lors, cette note, qui traduit une note de Bibliander, est en décalage complet avec le texte de la sourate.

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Le traducteur lit probablement « iracundos », et non « iracundus ». Cette erreur a des répercussions dans la traduction des versets suivants.

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Dans la traduction italienne apparaissent des détails absents du texte latin, à savoir l’évocation des yeux et le dédoublement de la description des seins. Déjà au v. 72 de la sourate 55, Castrodardo avait intégré des détails absents du texte latin.

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[C]

[B]

Ce passage, pourtant très clair en latin, est traduit en italien d’une façon plutôt négligée. Le pronom neutre pluriel « haec » est traduit par le singulier masculin « questo », mais le verbe « ʃon notate » présuppose un sujet féminin pluriel (par exemple « queste cose »). En outre, la mention des « libri benedetti ʃcritti a mano» (« livres bénis écrits à la main ») appauvrit le sens du texte latin.

Le traducteur a sans doute lu « questa fuerit » au lieu de « quaesita fuerit ».

[B]

« Di mani » est sans aucun doute une faute d’impression : on s’attendrait à lire ici « di mari » (traduisant le mot latin « aequorum »).

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Ces considérations conclusives sur Dieu, absentes du texte arabe ainsi que de la traduction latine, sont introduites par le traducteur italien.

[B]

Dans l’édition Bibliander de 1543, suivie par le traducteur italien, on lit « persicos » (les pêchers) au lieu de « per ficos » (par les figuiers). Cette dernière leçon, conforme au texte arabe, apparaît dans l’édition de Bibliander de 1550 (accessible sur Coran 12-21) ainsi que dans les manuscrits que nous avons pu consulter.

[B]

[B]

[BC]

Le texte latin de cette sourate s’ouvre en évoquant les « librorum homines » (« les hommes des livres ») et les « statuentes Deo participes » (« ceux qui attribuent des compagnons à Dieu »). Dans la note marginale associée à ce passage, Bibliander suggère qu’il s’agit des juifs et des chrétiens. Le traducteur italien interprète ce passage autrement.

[B]

Comprendre : « la preda [cioè] lo huomo studioso del bene ».

[C]

[B]

Le traducteur modifie la leçon du texte latin (fidèle, par ailleurs, au texte arabe), peut-être en croyant l’amender : il intervertit, en effet, les sorts de ceux qui auront un « pondus immensum » et de ceux qui n’auront qu’un « [pondus] leue ».

[C]

[C]

[B]

[A]

L’ambiguïté du texte latin (« Deus artes hominum elephantis errore coegit ») est à l’origine du sens aberrant de ce passage : le traducteur italien lit « elephantis » comme un complément d’« errore », et non d’« hominum ».

Le traducteur semble ne pas comprendre la conclusion de cette sourate.

[AC]

[BC]

Dans l’édition de Bibliander, une note signale que la traduction latine de cette sourate est lacunaire. Le traducteur italien signale à son tour la présence d’une lacune dans le texte latin (ce qui est assez curieux quand on considère que, dans la traduction italienne, le texte de toutes les sourates est lacunaire).

[C]

[B]

[B]

[B]

Dans le texte de Bibliander, il n’est pas question d’« Amilcar », mais d’ « Auileah ». Dans les notes conclusives de l’édition de 1543, cependant, apparaît la forme « Amilcas » qui a probablement suscité la variante adoptée par le traducteur italien.

[A]

[BC]

[B]

Ici, comme dans la note marginale à la sourate 107, Castrodardo avoue sa dette envers la traduction latine du Coran.