In nome di Dio
miʃericordioʃo,
misericordioso,
e Pio.
CAPITOLO
.III.
III.
NOI DANDO l’anima
noʃtra
nostra
à
CHRISTO
fi-gliuolo
figliuolo
di MARIA,
gli concedemmo oltra tutti gli altri,
che per me furono
eʃʃaltati,
essaltati,
uno piu dell’altro fino
à
parlar con Dio,
potere
è
uirtu,
virtu,
[1]
Ma
ʃe
se
Dio
uoleʃʃe
volesse
non
auerrebbe
averrebbe
alcuna guerra,
eʃʃendo
essendo
per tutto hora di
queʃte
queste
coʃe
cose
tanta
diʃʃenʃione.
dissensione.
Huomini buoni obedite a
miei commandamenti,
e operate
il bene,
che io
ui
vi
do,
innanzi che
uenga
venga
il di nel quale non
gioua,
giova,
ne comperare,
ne
preʃtare,
prestare,
ne beneficio alcuno,
che lo amico
ui
vi
faccia,
e coloro
che non lo credono,
ʃaranno
saranno
tormentati
aʃpramente.
aspramente.
Io
ʃolo
solo
Dio
uiuo
vivo
e
uero
vero
creatore,
oltra ilqual non
ʃi
si
truoua
truova
altri,
ui
vi
annuntio che
ui
vi
rauediate,
ravediate,
e che non
ui
vi
laʃciate
lasciate
prendere dal
ʃonno.
sonno.
Cioche
è
nella terra,
e
nel cielo,
è
di Dio,
ʃanza
sanza
la
ʃua
sua
uolonta,
volonta,
chi
è
che
poʃʃa
possa
pregare per
al-tri
altri
?
Egli
ʃa
sa
cioche
è
preʃente,
presente,
&
paʃʃato,
passato,
la cui
ʃapientia
sapientia
potete
com-prendere
comprendere
alla
conʃideration
consideration
del Cielo.
[2]
Non far forza altrui per conto
della legge,
concioʃia
conciosia
che la
uia
via
del ben,
e del mal fare
ʃia
sia
aperta.
Chi
non crede a
gl’Idoli,
ma al Creatore,
e a
mandati di Dio
ʃapientiʃʃimo,
sapientissimo,
e
pio,
e condotto dalle tenebre alla luce,
Ma l’incredolo al contrario,
e
menato nelle tenebre,
e
ʃi
si
condanna al fuoco eterno.
[3]
Non
hauete
havete
uoi
voi
ʃaputo
saputo
la
diʃputa
disputa
di Abramo,
fatto Re da Dio con un’altro che
con-tendeua
contendeva
di Dio?
Abramo dicendo,
che Dio
mortificaua,
mortificava,
e
uiuificaua,
vivificava,
un’altro
diceua,
diceva,
che
eʃʃo
esso
poteua
poteva
far il
medeʃimo,
medesimo,
e dicendo Abramo,
che il Sole per opera di Dio dall’Oriente
rotaua
rotava
all’Occidente,
egli tut
to
ʃtupefatto
stupefatto
ʃi
si
tacque.
Sapeʃte
Sapeste
ancho qualmente
paʃʃando
passando
uno per una
certa
uilla
villa
diʃerta,
diserta,
&
domandando
ʃe
se
Dio la rifarebbe mai,
stette morto per
iʃpacio
ispacio
di cento anni Dio comandandolo,
e
riʃciuʃitato,
risciusitato,
e
doman-dandolo
domandandolo
Dio,
s’egli
ʃapeua
sapeva
quanto tempo egli era
ʃtato
stato
morto,
riʃpoʃe
rispose
un di,
anzi una certa portion del di,
al quale Dio
diʃʃe.
disse.
Anzi cento
an-ni,
anni,
e guardando il tuo cibo
ʃanza
sanza
alcun difetto,
e
ʃanza
sanza
mancamento,
e
ʃimilmente
similmente
l’Aʃino
l’Asino
e
conoʃcendo
conoscendo
in che maniera
l’oʃʃa
l’ossa
piglino le
con-giunture
congiunture
tra loro,
e la coperta di carne,
predica questi miracoli,
e
que-ste
queste
uertuti
vertuti
alle genti.
Egli
confeβò,
confessò,
che egli
ʃapeua,
sapeva,
che Dio
poteua
poteva
ogni
coʃa.
cosa.
Dio
diʃʃe
disse
ad Abramo,
che un’altra
uolta
volta
pregò
eʃʃo
esso
Dio,
che
gli
inʃegnaʃʃe
insegnasse
in che modo
riʃciuʃciterebbe
risciusciterebbe
i morti.
Non credi tu anchora
?
Riʃpoʃe.
Rispose.
Si:
Ma io chieggo,
che tu faccia,
che il mio cor
ʃia
sia
fermo e
costante.
Diʃʃe
Disse
Dio.
Diuidi
Dividi
quattro uccelli
à
membro
à
membro,
e
diʃ-penʃa
dispensa
i quarti in
diuerʃi
diversi
luoghi
ք
i monti,
e chiamati
uerranno
verranno
ʃubito,
subito,
e
conoʃcerai
conoscerai
allhora che Dio
è
incomprenʃibile,
incomprensibile,
e
ʃapiente.
sapiente.
[4]
Chi da il
ʃuo
suo
per Dio
è
ʃimigliante
simigliante
al grano che fa
ʃette
sette
ʃpighe,
spighe,
delle quali
ciaʃcu-na
ciascuna
di loro contiene in
ʃe
se
cento grani.
Dio
eʃʃendo
essendo
potente,
e
ʃapiente,
sapiente,
e benigno raddoppia
à
chi egli
uuole.
vuole.
Tutti coloro,
che
ʃpendono
spendono
la
mo-neta
moneta
loro nel
uiaggio
viaggio
di Dio
ʃanza
sanza
alcuna pompa,
ʃanza
sanza
dubio
staran-no
staranno
con Dio.
Altrimenti
conoʃcendo
conoscendo
egli i
ʃecreti
secreti
de cuori,
e tutte le
coʃe
cose
riceueranno
riceveranno
grauiβimo
gravissimo
male,
e tormento.
Huomini buoni non perdete adunque le
uostre
vostre
limoʃine
limosine
per la boria.
[5]
Coloro che danno il
ʃuo
suo
ք-che
քche
gli huomini lo
ʃappino,
sappino,
e che non chiamano Dio aiutore nel di del
giudicio
ʃon
son
ʃimiglianti
simiglianti
alla terra piena di pietre coperte di
ʃopra
sopra
di
poluere,
polvere,
lequali restano
ʃcoperte
scoperte
quando
ʃopragiugne
sopragiugne
la pioggia.
Ma
chi getta
uia
via
il
ʃuo
suo
per Dio,
e
perʃeuera
persevera
nel bene
è
ʃimile
simile
al grano,
che
è
ʃeminato
seminato
in luogo sterile,
perche
ʃoprauenendo
sopravenendo
la pioggia grande
produce il quarto piu,
ʃe
se
ha minore la meta.
Dio rimunera i
fatti tanto
de
cattiui
cattivi
quanto de buoni:
&
cõʃiderate
considerate
che direbbeno i
figliuoli
d’u-no
d’uno
che
haueʃʃe
havesse
uno bell’horto pieno di frutti,
&
che il fuoco lo
conʃu-maʃʃe
consumasse
in tutto,
che diranno i
maluagi
malvagi
conʃumati
consumati
nel fuoco il di ultimo.
[6]
Ricordateui
Ricordatevi
di questa legge
diuina
divina
eʃʃendo
essendo
prouidi
providi
delle menti
uo-stre,
vostre,
e fate
limoʃina
limosina
del miglior guadagno della pecunia,
che
uoi
voi
facciate,
e di quel che la terra produce:
ma di quel che
è
ingiustamente
ac-quistato
acquistato
non
ʃi
si
faccia perche Dio non
ʃi
si
cura di
ʃimiglianti
simiglianti
doni.
Satanaʃʃo
Satanasso
ui
vi
perʃuade,
persuade,
che
temẽdo
temendo
la
pouertà,
povertà,
che
uoi
voi
non diate nulla,
o dando
ʃia
sia
coʃa
cosa
ingiuʃta
ingiusta
la data,
e facciate l’ingiusto.
Dio da perdono
lar-
ghezza
larghezza
e
ʃapientia,
sapientia,
e ilquale alle
uolte
volte
da il dono della
diʃcretione
discretione
à
chi egli
uuole,
vuole,
il che non
ʃi
si
dona
à
huomo di poco
ceruello,
cervello,
ma chi
ʃia
sia
ʃenʃato,
sensato,
[7]
Si giudica,
che far la
limoʃina
limosina
in publico
ʃia
sia
buona
coʃa,
cosa,
ma chi la
fa
priuatamente
privatamente
è
aβai
assai
meglio,
E questo
ʃcanzella
scanzella
i peccati.
Perche
Dio
conoʃcitor
conoscitor
de
ʃecreti,
secreti,
iudice di tutti
riconoʃce
riconosce
ogni beneficio ben
fatto,
ò
preʃuposto
presuposto
di far bene.
I
maluagi
malvagi
mancheranno di aiuto.
E
coʃa
cosa
mia
ʃola,
sola,
e non tua mostrar la
uia
via
retta
à
ch’io
uorrò
vorrò
che la
uegga.
vegga.
Del
bene
à
uoi
voi
cõmeβo
commesso
giouando
giovando
alle anime
uostre
vostre
fate
limoʃina
limosina
tutti.
Per-che
Perche
Dio renderà
à
ciaʃcuno
ciascuno
il
ʃuo,
suo,
e non farà
male ad alcuno.
Fate
ʃpecialmente
specialmente
bene
à
quei
poueri,
poveri,
i quali dimorando in un luogo,
e per
uergogna
vergogna
non chiedendo niente,
ʃono
sono
in qualunque modo connumerati tra
nobili.
քche
queʃto
questo
piace
ʃommamente
sommamente
à
Dio.
E Generalmente coloro,
che
ք
Dio
distribuiʃcono
distribuiscono
il
ʃuo
suo
publicamẽte
publicamente
e
priuatamẽte
privatamente
di di,
e di notte,
conʃeguiranno
conseguiranno
la
miʃericordia
misericordia
diuina,
divina,
ne temeranno in questo,
ne in
quell’altro
ʃecolo.
secolo.
[8]
Coloro che
uiuano
vivano
d’uʃura
d’usura
non
riʃurgeranno
risurgeranno
ʃe
se
non
come Dimoni,
eβi
essi
nell’uʃura
nell’usura
abbracciando quel,
che Dio ha statuito,
che non
ʃia
sia
lecito,
e che
ʃia
sia
nefando,
dicendo
eʃʃi,
essi,
che
l’uʃura
l’usura
è
come la
mercatãtia
mercatantia..
[9]
Colui che
laʃcia
lascia
il peccato,
e
ʃi
si
pente
penʃi,
pensi,
che il fatto
paʃʃato
passato
è
ʃcancellato,
scancellato,
e che
ʃia
sia
ridutto
à
nulla,
ma
ricadendoui,
ricadendovi,
e
ritornandoui
ritornandovi
ʃentirà
sentirà
ʃenza
senza
alcun termine il fuoco eterno.
Perche Dio cio
ab-borrendo
abborrendo
opprime
queʃto
questo
tale,
si come ogn’altro incredolo,
e peccatore
e di
ʃommo
sommo
bene,
e d’amore fa ricchi gli
limoʃinari,
limosinari,
e tutti i
benefatto-ri,
benefattori,
come
ʃono
sono
i credenti,
e quei che fanno oratione,
e che danno il
ʃuo
suo
debito
à
Dio.
O buoni huomini adunque temete Dio,
e
laʃciate
lasciate
l’uʃura,
l’usura,
altrimenti
uoi
voi
prouerete
proverete
l’ira di Dio,
e del Propheta.
Ritornando
dal-la
dalla
uʃura
usura
prenda
ʃolo
solo
il capitale,
e non potendo pagar i
ʃuoi
suoi
debitori
aʃ-petti
aspetti
la
poβibilità,
possibilità,
e facciagli
limoʃine,
limosine,
քche
queʃto
questo
gli
ʃarà
sarà
coʃa
cosa
piu
commoda,
e migliore.
Temete il di del
uostro
vostro
ritorno
à
Dio,
nel quale
ʃecondo
secondo
il modo,
e la
miʃura
misura
delle
ʃue
sue
opere
ciaʃcuno
ciascuno
riceuerà
riceverà
il
me-rito
merito
da Dio,
che non fa male ad alcuno.
[10]
Sia
preʃente
presente
alle comprede fatte
a termine un notaio fedele,
e che tema Dio,
ilqual non aggiunga
coʃa
cosa
alcuna ne
minouiʃca,
minovisca,
e non ne
meʃcoli
mescoli
falʃità
falsità
alcuna,
E
ʃe
se
non potra
coʃi
cosi
bene
eʃprimere,
esprimere,
e
ʃarà
sarà
in facendo
infacondo
un’altro
ueridico
veridico
dica per lui,
e
ui
vi
ʃiano
siano
duoi huomini testimoni,
o
uero
vero
un’huomo,
e due donne idonee,
ac-cio
accio
che quella,
che ha memoria lo
poʃʃa
possa
indurre
à
memoria
à
quella,
che
non
l’haueβe.
l’havesse.
Diligentemente
ʃi
si
ha da
uertire,
vertire,
che in tutti i
mercati
fatti
à
termini
(altrimente non
è
ʃempre
sempre
neceβario)
necessario)
ui
vi
ʃia
sia
tal notaio,
e
tai
teʃtimoni,
testimoni,
che non
poβa
possa
naʃcer
nascer
lite,
ò
controuersia
controversia
di cotal
coʃa,
cosa,
o in lungo termine,
ò
brieue.
brieve.
[11]
Ma
ʃe
se
ʃarà
sarà
impoβibile
impossibile
ritrouar
ritrovar
il
No-taio,
Notaio,
come
ʃe
se
fuβe
fusse
in
uiaggio,
viaggio,
ʃi
si
riceua
riceva
il pegno.
Se qualch’uno commetterà
all’altrui fede una mercantia il debitore ha
ʃommamente
sommamente
ad
auer-tire
avertire
ʃe
se
teme Dio,
che per questo conto non faccia alcuno inganno,
ò
dia
alcuna
moleʃtia
molestia
al creditore.
Non si nieghi per modo alcuno il
teʃtimo-nio,
testimonio,
conciosia che sia gran peccato.
E Dio del qual
ʃon
son
tutte le
coʃe
cose
ce-leʃti,
celesti,
e terrestri
uide
vide
ogni
coʃa
cosa
occulta,
e
peʃa
pesa
ogni
coʃa
cosa
ugualmente,
tanto quello,
ch’è
ritenuto nel cuore quanto quello,
che
fauellando
favellando
ʃi
si
dice,
conferendo a
queʃti
questi
beni e
perdono
è
à
queʃti
questi
altri male
ʃecondo
secondo
il
uoler
voler
ʃuo,
suo,
potente
ʃopra
sopra
ogni
coʃa.
cosa.
Neβuno
Nessuno
offenda il
teʃtimone
testimone
&
il
Notaio ne gli dia
moleʃtia,
molestia,
altrimenti offender
à
il
ʃommo
sommo
Dio.
Il
Pro-pheta
Propheta
diede fede al libro
à
lui mandato dal cielo,
E cosi tutti i
buoni huomini crederono in Dio,
e
conʃentirono
consentirono
à
ʃuoi
suoi
Angeli,
à
ʃuoi
suoi
libri,
e
à
ʃuoi
suoi
Propheti.
Neβun
Nessun
preʃuma
presuma
diʃputar
disputar
tra Propheti,
de quali
ʃi
si
fa-uella
favella
qui.
[12]
O Dio,
noi che
à
te debbiam ritornare,
habbiamo obbedito
à
tuoi commandamenti
aʃpettando,
aspettando,
e pregando perdono,
e che tu
nõ
non
prenda
uendetta
vendetta
della dimenticanza,
e dell’error nostro,
e non mandar l’ira
tua
ʃopra
sopra
noi per cagion de
noʃtri
nostri
anteceʃʃori,
antecessori,
ne ci caricar le
ʃpalle
spalle
di
coʃa
cosa
che ci
ʃia
sia
intollerabile,
eʃʃendo
essendo
tuo propio non adomandar
coʃa
cosa
al-cuna
alcuna
ʃe
se
non quanto
ʃon
son
le forze
noʃtre,
nostre,
e fara tutti
ʃecondo
secondo
l’opere fatte
.
Tu Dio
ʃaraici
saraici
miʃericordioʃo,
misericordioso,
e propitio,
e dator di perdono,
il-quale
ilquale
ʃei
sei
il Signor nostro,
e difendici da mali huomini,
e aiutaci
contra i
ʃeditioʃi.
seditiosi.