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Arrivabene, 1547

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXIIII.

[1] QUESTO è il libro dell’Alcorano chiaro, et evidente, nel quale verra tempo che gl’incredoli gli vorranno haver creduto, il che essi terranno poi vero, quantunque al presente non se ne curino. Noi fino à questa hora non habbiam dato potenza {2} à nissuno, se prima non gli habbiam dato il libro. Et cosi la gente non passera il suo termine senza me, essi diranno, venendo tu con questo libro che tu sia indemoniato, e non ti vorranno credere, e noi confermiamo questo libro esser da suoi {3} fatto, del quale noi saremo guardiani. Tutti gli altri Propheti sono stati scherniti, e quantunque habbino veduti gli effetti nostri ne suoi antecessori, per questo non restano di non esser incredoli, e se noi aprissimo le porte del Cielo, dicendo loro, che da capo ascendessero, direbbero, l’ebbrezza de nostri occhi non ci lascia veder cosa alcuna, perche noi siamo come incantati. Io compartendo nel cielo i segni per bellezza, e ornamento di lui, lo guardo da tutte l’ingiurie del Diavolo, dalla voce infuori, la qual la su aggiugnendo, è da i lampi delle stelle perseguitata. Appresso vi ho dato la terra, dalla quale voi cavate il viver vostro senza render indietro cosa alcuna. Quivi non è cosa che ci sia nascosa, e che noi non veggiamo, dando noi la vita, la morte, le pioggie, e ogni altra cosa. Noi conosciamo i nasciuti, e quelli che hanno à nascere, i quali tutti s’aduneranno innanzi à noi che siamo potenti, e periti. Noi facemmo lo huomo di terra, [2] prima havendo creato il Diavolo di fuoco pestifero. E quand’io intimai à gli angeli che io volea far lo huomo, e dargli parte della portion della mia anima [3] comandando loro che si humiliassero, mi obbedirono. Belzebub solo non volle inchinarsi, ilquale addomandato da Dio, perche cio facesse, disse. Perche mi debbo io sottometterre à chi è fatto di terra? Rispose Dio, perche tu se malvagio, partiti da me sino al determinato di, & egli domandando un termine al di della publica resurrettione, disse Dio. Io ho posto il termine alla hora del di ordinato, & egli pieno di nequitia, rispose, Per questo che tu mi hai fatto contro, farò che piacera à gli huomini il mondo, e loro insegnero tutti i mali, dalla gente infuori che con puro cuore ti adorera. Rispose Dio, la mia gente camina per la via retta, onde tu non poi nocerle, eccetto quei che haranno seguito i rei, iquali insieme con voi s’aduneranno [4] nell’inferno ordinato con sette porte. I buoni entreranno nel Paradiso, e torremo da i lor cuori ogni malitia, e saranno insieme fratelli, ne patiranno alcuna fatica, ne alcun male . Dillo alla mia gente, perche io son misericordioso, e perdono. [5] Al medesimo e noto quel che accadde quando gli angeli alloggiarono con Abramo, i quali Abramo vedendo disse, Io temo di voi grandemente, dissero quelli, non temere, perche noi ti portiamo la nuova di un figliuol sapiente che tu hai da generare. Et egli, come sara questo s’io son vecchio ? Essi risposero, l’allegrezza è vera, e non ti disperare, rispose. Non mi disperero, essendo propio il disperarsi effetto de malvagi, ma siete voi venuti per altro? risposero [6] à salvation di Loth, e de suoi, e a perdition del restante, venuti adunque gli angeli alla gente di Loth, disse la sua gente loro, che non gli conosceva, alla quale risposero. Noi veniamo per dirvi il vero senza mescolarvi alcuna bugia, e cosi secretamente favellano con Loth, e dissero. Di notte fuggi tu con la tua gente, ne ti rivoltar indietro, et andrai dove noi ti insegnaremo, Perche tutti questi dal primo fino allo ultimo sar anno dispersi. Ma andando a casa Loth, le genti egli diceva loro. Vi prego non fate ingiuria à costoro che albergano meco, ma temete Dio. Essi percio non restavano di voler insultarli, a quali Loth, per Dio voi abbracciate la setta pessima, sete voi ebbri. Togliete le mie figliuole, fatene quel che vi piace, ma è furon subito turbati da una voce del Cielo, e non molto dopo furono spersi, e rovinati da pioggia di sassi. Il che a discreti e cosa maravigliosa. Seguisi adunque la buona via. Ci vendicammo ancho di coloro, che per cio cavano gli arbori, deviando dal vero temariamente, essi non credendo alle virtu nostre mandate loro, facevano case sotto terra per sicurezza loro, a quali finalmente poco giovo l’arte loro. Noi creammo con verita il cielo, e la terra, e cio che ne l’uno, e nell’altro si vede. Et verra la hora della vostra perdonanza, havendoti dato l’Alcorano per gratia. Non volger gli occhi in conto alcuno alle vanita, {9} e non le desiderare, sia humile, e chiarissi loro te esser nuntio de miei precetti, a chi disputassi dell’Alcorano. Giuro per me medesimo, che io faro che quei disputatori mi verranno innanzi. Tu in questo mezzo notifica loro i miei precetti, separandoti da gl’incredoli, et io ti liberaro da tuoi beffatori, [7] e sapranno se sara vero che uno Dio habbia un’altro Dio per compagno. Tu adora uno Dio, e chiamalo fin che verra la morte, e renditi humile, e sta in oratione.

notes originales réduire la fenêtre

[1] Non cessa replicare le solite sue malignita, et ignorantie. {1}

[2] Il Diavolo creato di fuoco pestifero. {4}

[3] Questa upinione heretica, e confutata da Agostino che parte dellanima di Dio sia ispirata nell’.huomo. {5}

[4] Lo Inferno distinto di sette porte. {6}

[5] Gli Angeli hospiti di Abramo. {7}

[6] Loth salvato da gli Angeli rovinandosi Sodoma. {8}

[7] Quelli che fanno piu Dei si pentiranno della lor dottrina. {10}

Notes Coran 12-21 réduire la fenêtre detacher la fenêtre

[A]

La traduction fautive de ce passage est sans doute attribuable à un contresens sur la phrase « nullam uillam pessundedimus » (litt. « nous ne ruinâmes aucune cité »).

« Da suoi » est une faute de traduction ou une coquille, la traduction correcte étant « da noi » (« a nobis »).

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La traduction du mot « maritatas » par « uanita » (au lieu de « [donne] maritate ») peut être imputable à une lecture erronée du texte latin de la part du traducteur, à une tentative d’amendement d’un passage perçu comme corrompu, ou bien à une faute d’impression.

[B]