In nome di Dio
miʃericordioʃo,
misericordioso,
e Pio.
CAPITOLO
.II.
II.
SE
ALCVNO
ALCUNO
duoi giorni innanti,
o dopo,
ai di da lui
ordinati,
cominciera il
ʃuo
suo
peregrinaggio,
per
queʃto
questo
non
ʃarà
sarà
tenuto peccatore s’egli temera Dio,
e
penʃera
pensera
che
egli ha da ritornar a
lui.
[1]
Molti che hanno dolci le
paro-le,
parole,
e il cuor
diʃcordante
discordante
alla
uoce,
voce,
chiamano Dio per
teʃtimone
testimone
del cuor
loro,
mentre che
eβi
essi
ʃi
si
sforzano di metter
rouina,
rovina,
e danno tra le
gen-ti.
genti.
Queʃti
Questi
tali
ʃara
sara
ʃeppeliti
seppeliti
nel fuoco infernale,
e da tutti i
lati
ʃaran-no
saranno
tormentati da pene.
Chi morra per
uolonta
volonta
di Dio,
e per
ʃuo
suo
amore,
hara ogni allegrezza da tali dalla
diuina
divina
pieta.
[2]
Huomini buoni amate
tra
uoi
voi
la pace,
e
ʃchiuate
schivate
l’error del
diauolo,
diavolo,
che
ui
vi
è
ʃempre
sempre
auuer-ʃario.
avversario.
Coloro che
ʃon
son
corrotti,
e che errano dopo che
eβi
essi
hanno fatto
profeβion
profession
de
noʃtri
nostri
commandamenti,
pregando Dio
pietoʃo,
pietoso,
e
ʃperãdo
sperando
haranno perdono.
[3]
Ciaʃcuno
Ciascuno
aʃpetti
aspetti
ʃemplicemente
semplicemente
la
uenuta
venuta
del Creatore,
e de gli Angeli nelle nubi,
alquale andranno tutte le
coʃe.
cose.
Doman-date
Domandate
i figliuoli
d’Iʃraele
d’Israele
della
uirtu,
virtu,
e numero delli
noʃtri
nostri
precetti.
[4]
Chi
mutera i
ʃuoi
suoi
coʃtumi,
costumi,
e la
ʃua
sua
credenza,
trouerra
troverra
Dio con lui
graue
grave
e
difficile.
Tutti i
credenti,
il di del guditio
ʃaranno
saranno
prepoʃti
preposti
a gli incredoli nel bene,
perche
eβi
essi
hanno obedito a
Nuntij
Nuntii
da Dio mandati.
Mandando i
Propheti di lor gente a
tutto il genere humano,
accioche
eβi
essi
gli
predicaʃʃero
predicassero
la fede,
e la
ʃperanza,
speranza,
inʃegno
insegno
loro co libri
ueraci,
veraci,
dando lor
uedere
vedere
il male dal bene,
i quali
conoʃcendo
conoscendo
giuʃti
giusti
i
commanda-menti,
commandamenti,
uennero
vennero
in contentione,
e in lite tra loro
d’eʃʃer,
d’esser,
e non
eʃʃer
esser
di
quello,
che Dio
moʃtrò
mostrò
loro per indrizzarli a
buona
uia.
via.
Onde
hauete
havete
uoi
voi
penʃato
pensato
d’entrar in
Paradiʃo,
Paradiso,
ʃe
se
i
uoʃtri
vostri
anteceʃʃori
antecessori
facendo molti
beni,
hanno ancho
commeʃʃo
commesso
{5}
tanti mali?
fino
à
che i
Propheti,
e con lui
i buoni huomini cercando d’un
uendicatore,
vendicatore,
fu annuntiato,
che la
uen-detta
vendetta
era
uicina,
vicina,
{6}
à
coloro,
che
ui
vi
addomanderanno cio che
eβi
essi
hanno da
fare,
accioche
eβi
essi
giouino
giovino
à
parenti,
a
proβimi,
prossimi,
e a
gli orfani direte,
Cio che
uoi
voi
farete di bene il Creator ne hara cura,
e il di giudiciale non
offendendo alcuno
ue
ve
ne renderà
buon merito.
{7}
Egli e
giuʃto,
giusto,
e utile nel
meʃe
mese
della libertà,
e della pace far guerra
cõtro
contro
à
coloro che non credono in Dio.
Ma
cauar
cavar
alcuni di Mecca,
e
coʃa
cosa
à
Dio
grauiβima.
gravissima.
Perche
la guerra offende piu che la morte.
[5]
I
diʃcordanti
discordanti
dalla tua legge,
ʃan-z’alcuna
sanz’alcuna
intermiβiõe
intermissione
faranno guerra alle tue genti in fino
à
tanto che
eβi
essi
le
conuertino
convertino
alla legge loro
ʃe
se
ʃara
sara
poβibile.
possibile.
Laʃciando
Lasciando
tu la tua
legge per un’altra,
e
continuandoui
continuandovi
dentro fatto reo in
queʃto
questo
ʃecolo,
secolo,
e
in quell’altro,
perirai nel fuoco
ʃanza
sanza
fine.
Gli huomini buoni,
che temono Dio,
e che combattono in
ʃuo
suo
nome,
ʃono
sono
aiuto della
diuina
divina
ʃperanza,
speranza,
Perche Dio propitio,
e
pietoʃo,
pietoso,
dara lor perdono.
[6]
A coloro che
dubita-no
dubitano
del
uino,
vino,
de gli
ʃcacchi,
scacchi,
de cioni,
e de
tauolieri,
tavolieri,
dirai,
che
ʃimili
simili
gio-chi,
giochi,
e
ʃimil
simil
beuanda,
bevanda,
e peccato
grandiβimo,
grandissimo,
e quantunque
queʃte
queste
coʃe
cose
piaccino a
gli huomini,
e che
eʃʃi
essi
da
queʃta
questa
materia di peccati ne
cauino
cavino
utilita,
nondimeno i
peccati
ʃon
son
nociui,
nocivi,
a coloro,
che
diranuo,
diranno,
che hanno
dũque
dunque
a fare?
dirai,
il bene di Dio.
[7]
Tu che hai notitia per Dio delle
coʃe
cose
del
preʃente,
presente,
e del futuro
ʃecolo
secolo
perʃuadi
persuadi
a coloro,
che cercano gli orfani,
che faccino lor bene,
e che gli
ʃollieuino,
sollievino,
e
ʃe
se
gli faccino fratelli.
Altrimenti Dio darà
loro tanta
pouerta,
poverta,
e tanta
careʃtia,
carestia,
che
eʃʃi
essi
non
po-
trãno
potranno
giouare
giovare
à
loro ne ad altri.
Eβo
Esso
medeʃimo
medesimo
ʃepara
separa
quei che fanno bene da gli altri.
[8]
Non togliete moglie,
che
ʃia
sia
d’altra legge,
e non date le
nostre figliuole ad huomo d’altra legge
s’eβi
s’essi
prima non
ʃi
si
conuertano
convertano
alla
uoʃtra
vostra
legge.
L’huomo legale pretende ancho per legge,
concioʃia
conciosia
che per quella fugga il peccato infernale.
Dio,
quando egli
perʃuade
persuade
che lo huomo
ʃi
si
guardi lo chiama al
Paradiʃo.
Paradiso.
[9]
Neʃʃuno
Nessuno
tocchi la donna
col
meʃtruo,
mestruo,
ʃe
se
prima non
è
bene mondata,
perche le
coʃe
cose
monde
piac-ciono
piacciono
a Dio.
Vʃate
Usate
con le
dõne
donne
uoʃtre,
vostre,
e a
uoi
voi
ʃubbiette,
subbiette,
a
uoʃtro
vostro
modo,
e
doue,
dove,
e come a
uoi
voi
piu piacera,
temẽdo
temendo
Dio alquale ogni
coʃa
cosa
ritorna,
il qual da bene a
buoni,
e pene a
cattiui.
cattivi.
[10]
Siate utili alle
uostre
vostre
anime,
e
non giurate,
in ogni
uoʃtra
vostra
coʃa,
cosa,
per lui,
e per i
ʃuoi
suoi
nomi,
eʃʃendo
essendo
egli
oditor di tutti,
e
conoʃcitore,
conoscitore,
Dio
oppoʃto
opposto
fa danno da quei
ʃacramen-
ti,
sacramenti,
co quali
ʃi
si
affermano le
falʃità
falsità
del cuore.
[11]
Le donne
laʃciate
lasciate
da
ma-riti,
mariti,
non
ʃi
si
maritino ad alcuno
ʃe
se
non prima
paʃʃati
passati
quattro
meʃi,
mesi,
e
ʃe
se
elle
ʃi
si
uorranno
vorranno
rimaritare
uolendo
volendo
i mariti
ʃara
sara
buono:
Ma facendo altrimenti Dio
ʃa
sa
il tutto,
e
uede.
vede.
Non
ʃi
si
maritino alcune
laʃciate,
lasciate,
ʃe
se
prima non
ʃon
son
tre
uolte
volte
o in tre
meʃi
mesi
mondate del
meʃtruo.
mestruo.
[12]
Non
ʃi
si
nieghi
a i
mariti
(temete Dio)
il coito,
quando piacera loro.
Eβi
Essi
ʃon
son
capi delle
donne.
Le abbandonate la
ʃeconda
seconda
uolta
volta
ʃi
si
maritino piu che tutte
l’al-tre,
l’altre,
e le
ʃprezzate
sprezzate
la terza
uolta
volta
non mai per fino
à
tanto ch’elle non
ʃi
si
maritino ad altri mariti,
e da quelli
ʃiano
siano
abbandonate.
Allhora
eʃʃe
esse
uolendo
volendo
ʃi
si
reconcilino co primi mariti,
o
uero
vero
non
eʃʃendo
essendo
forciate
ʃia-no
siano
laʃciate
lasciate
honeʃtamente,
honestamente,
Perche tor loro quel che prima
ʃe
se
gli diede,
e
coʃa
cosa
ingiuʃta,
ingiusta,
e
inhoneʃta.
inhonesta.
[13]
Le donne che
ʃi
si
preparano alla fuga,
non
uolendo
volendo
il marito,
ʃiano
siano
da lui
riʃcoʃʃe,
riscosse,
non per ira,
ne per odio,
accioche
la
diuina
divina
ira non noccia loro.
Ricordateui
Ricordatevi
che tutti coloro,
che
ʃi
si
hãno
hanno
curato poco de i
precetti
diuini,
divini,
e de beni a
uoi
voi
dati da Dio,
e de libri
mandati del Cielo
ʃono
sono
ʃtati
stati
caʃtigati,
castigati,
e temendo Dio credete,
che egli
ʃa
sa
ogni
coʃa,
cosa,
e non forzate le
uoʃtre
vostre
donne,
laʃciate
lasciate
quando
ʃara
sara
uenuto
venuto
il tempo di
maritarʃi,
maritarsi,
anzi
ʃi
si
maritino
ʃecondo
secondo
la
uolonta
volonta
loro,
a chi
piu lor piacerà,
Dio
conoʃce
conosce
che
queʃta
questa
coʃa
cosa
non
gioua
giova
quantunque
uoi
voi
non lo
conoʃciate.
conosciate.
[14]
Il diritto ricerca,
che le donne
nutriʃchino
nutrischino
i lor
fanciulli duoi anni,
e che
eʃʃi
essi
riceuino
ricevino
da Padri,
o da coloro a
quali la
ʃua
sua
pecunia u’è
ʃtata
stata
raccommandata,
il
uitto,
vitto,
e tutto quel che
è
neceʃ-ʃario,
necessario,
in modo però
che il padre,
e la madre non
patiʃchin
patischin
danno,
o
peri-colo,
pericolo,
Dio non lo commanda ad alcuno,
perche egli
è
impoβibile.
impossibile.
Egli
è
coʃa
cosa
nefanda chiamar una nutrice,
anchor che ella
ʃia
sia
pagata.
{18}
[15]
Le
donne a
cui
ʃon
son
morti i
mariti,
non
ʃi
si
maritino ad alcuno
ʃe
se
non
do-po
dopo
quattro
Meʃi,
Mesi,
e dieci di.
Da allhora in poi faccino quel che piu
à
lor piacerà.
Non date lor dunque
moleʃtia,
molestia,
e impedimento,
anzi
la-ʃciate
lasciate
che
eʃʃe
esse
ʃi
si
acconcino
à
modo loro,
e
ʃi
si
puliʃchino,
pulischino,
e
inʃieme
insieme
ʃi
si
maritino,
e
ʃe
se
uoi
voi
uolete
volete
torle per
uoi,
voi,
la
uoce
voce
uoʃtra
vostra
no’l dica,
ne
il
penʃier
pensier
uoʃtro
vostro
lo
penʃi,
pensi,
fino
à
tanto,
che
paʃʃato
passato
il termine lo
ma-nifeʃtiate
manifestiate
chiaramente.
Perche le
coʃe
cose
manifeʃte,
manifeste,
e determinate piacciono
à
Dio,
ilqual
conoʃce
conosce
tutti i
penʃieri
pensieri
delle
medeʃime,
medesime,
non
ʃare-te
sarete
moleʃti
molesti
dopo la morte,
di mariti che elle
eʃchino
eschino
di
caʃa
casa
ʃe
se
non
dopo l’anno,
perche Dio
è
uendicatore
vendicatore
di
queʃta
questa
colpa.
Le
medeʃime
medesime
in
preʃenza
presenza
di huomini da bene
riceuino
ricevino
una determinata quantità
di danari.
[16]
Neʃʃuno
Nessuno
aggraui
aggravi
il ripudio delle
ʃpoʃe
spose
innanzi il lor
tocca-
mento.
toccamento.
Ciaʃcuno
Ciascuno
alla
laʃciata
lasciata
rinuntij
rinuntii
la meta della dote,
ʃe
se
per
uen-tura
ventura
il padre della donna non gli la dona,
il che e
meglio
eʃʃendo
essendo
Dio
teʃtimone,
testimone,
e non
ʃe
se
dimentichi i
patti.
[17]
Egli
è
da
guardarʃi,
guardarsi,
che non
ʃi
si
laʃcino
lascino
indietro l’orationi.
Faccinʃi
Faccinsi
adunque
ʃecondo
secondo
l’uʃato
l’usato
coʃtu-me
costume
in ogni luogo,
e
ʃecondo
secondo
la
noʃtra
nostra
legge,
ʃe
se
il luogo però
non
im-pediʃce
impedisce
per tema,
il che accadendo il fante a
piedi faccia oratione a
pie-di,
piedi,
e il
ʃoldato
soldato
a
cauallo,
cavallo,
a
cauallo.
cavallo.
Coʃi
Cosi
ui
vi
inʃegna
insegna
Dio la
ʃcienza
scienza
del-le
delle
ʃue
sue
leggi.
Non
ʃapete
sapete
uoi,
voi,
che
eʃʃo
esso
Dio
diʃʃe
disse
a quei mille huomini,
che
uʃciron
usciron
di
caʃa
casa
loro per timor della morte morite,
e dopo egli
ʃempre
sempre
pio co gli huomini,
quantunque
eβi
essi
ʃiano
siano
ingrati,
gli
riʃciuʃcitò
risciuscitò
?
[18]
Combattete in honor del creatore,
ilquale
ʃa
sa
tutte le
coʃe,
cose,
e ode,
e che
raddoppia i
meriti a
chi lo
ʃerue,
serve,
che prende,
e dona,
e al qual ogni
co-ʃa
cosa
ritorna.
[19]
Io
ʃo
so
che
uoi
voi
ʃapete
sapete
in che modo il popolo a
figliuoli
d’Iʃ-rael,
d’Israel,
cioe quei che furon dopo
Moʃe,
Mose,
addomandò
al
ʃuo
suo
Propheta un
Re
ʃotto
sotto
il quale i
Giudei
poteʃʃero
potessero
far guerra,
Et egli
riʃpondendo
rispondendo
diʃʃe.
disse.
Voi che cercate di far guerra,
forʃe
forse
s’io
ue
ve
la commandero non
la farete,
&
eʃʃi
essi
diʃʃero.
dissero.
Noi cacciati dalle
noʃtre
nostre
caʃe,
case,
e da
noʃtri,
nostri,
in che modo non combatteremo per il nome di Dio?
Non dimeno
co-minciandoʃi
cominciandosi
la guerra,
tutti
quaʃi
quasi
lo
ricuʃauano
ricusavano
da pochi in fuori,
&
Dio
conoʃce
conosce
i
cattiui,
cattivi,
dicendo il Propheta,
Dio
ui
vi
ha dato per Re
Sau-lo,
Saulo,
&
eβi
essi
ʃdegnati
sdegnati
diʃʃero.
dissero.
Perche ha egli ad
eʃʃer
esser
Re
noʃtro,
nostro,
non
eʃʃendo
essendo
ricco,
ne
pecunioʃo,
pecunioso,
e non uguale
à
noʃtri
nostri
meriti?
diʃʃe
disse
il
Pro-pheta.
Propheta.
Dio che da gli honori,
e le dignità
a chi gli
uuole,
vuole,
dandogli grandezza di corpo,
e
animoʃità
animosità
di cuore
ue
ve
lo ha fatto
ʃignore,
signore,
e
ui
vi
ʃia
sia
in
ʃegno
segno
del
uero,
vero,
di quel che io
ui
vi
dico,
che
eʃʃo
esso
uerra
verra
à
uoi
voi
con l’arca,
oue
ove
ʃon
son
riposte le reliquie della
diuina
divina
uirtu
virtu
di
Moʃe,
Mose,
e d’Aron,
cioe
le
Tauole
Tavole
della legge,
e la
uerga,
verga,
&
gli Angeli porteranno l’arca,
il
che
ʃara
sara
tenuto
coʃa
cosa
marauiglioʃa,
maravigliosa,
e grande da coloro che temono
Dio.
Saulo adunque
uenendo
venendo
in cotal modo con gli
eʃʃerciti
esserciti
diʃʃe.
disse.
Voi
uedendo
vedendo
i
riui,
rivi,
inʃegnandone
insegnandone
Dio,
non ne
guʃtate
gustate
piu,
ʃe
se
non
quan-to
quanto
che con la mano ne potrete pigliar in una
ʃola
sola
uolta,
volta,
e chi
paʃʃe-ra
passera
oltra il mio commandamento,
non
ʃara
sara
piu de miei,
Tutti
been-do
beendo
da pochi infuori
trapaʃʃarono
trapassarono
il
ʃuo
suo
commandamento.
[20]
Gli
huomi-ni
huomini
buoni,
e che
ʃapeuano
sapevano
di ritornar
à
Dio,
diʃʃero
dissero
à
coloro,
che non
haueuano
havevano
beuuto,
bevuto,
e che
haueuan
havevan
paʃʃato
passato
il
riuo,
rivo,
i quali
dubitauano
dubitavano
del-la
della
ʃua
sua
potenza,
e de
ʃuoi
suoi
eʃʃerciti
esserciti
contro Golia,
che
l’eʃʃercito
l’essercito
pen-deuano,
pendevano,
e i
pochi fortificati
(Dio
preʃidente)
presidente)
uinʃero
vinsero
in tutto i
mol-
ti,
molti,
perche Dio
ʃempre
sempre
da
fauore
favore
a gli
aʃtinenti,
astinenti,
e che
perʃeuerano.
perseverano.
[21]
Eʃʃi
Essi
uedendo
vedendo
Golia
rouinato
rovinato
col
ʃuo
suo
eʃʃercito
essercito
inʃieme,
insieme,
ʃupplicheuolmente
supplichevolmente
pregauano
pregavano
Dio,
che porga aiuto contro i
cattiui,
cattivi,
e che dà
la
fortez-za,
fortezza,
e la
coʃtanza
costanza
a buoni,
e
coʃi
cosi
furon fatti
uincitori,
vincitori,
e Dio die
à
Da-uit
Davit
occiditor di Golia,
honore,
Regno,
notitia delle
coʃe,
cose,
e ogni altra
coʃa,
cosa,
ʃecondo
secondo
che egli
uolle.
volle.
Con la
medeʃima
medesima
ragione
ʃe
se
Dio non
commandaʃʃe,
commandasse,
che uno
reʃisteʃʃe
resistesse
all’altro,
e che
ʃi
si
faceʃʃe
facesse
guerra,
mancano della
continuanza della terra,
e del colto.
Io
manifeʃto
manifesto
queʃte
queste
uirtu,
virtu,
e
que-ʃti
questi
ʃegni
segni
di Dio a
te,
che
ʃei
sei
uno de Propheti,
accioche tu lo
manife-ʃti
manifesti
alle genti.