Odmen
ʃucceʃʃore
successore
d’Aomar.
CAPITOLO
.VII.
VII.
NEL
QVARTO
QUARTO
luogo poi fu
conʃtituto
constituto
al
gouerno
governo
Od-men,
Odmen,
figliuolo di Alfen che fu di Alaci,
che fù
di
Vtraiẽ
Utraien,,
che fù
di
Abdaʃtamiz,
Abdastamiz,
che fù
figliuolo di Abdaminef del
quale
medeʃimamente
medesimamente
diʃceʃe
discese
il Propheta.
La madre fù
Aruua
figliuola di Rabea figliuolo di Abid,
il qual fù
generato da
Ab-daʃtamiz
Abdastamiz
figliuolo di Abdaminef dal quale
proceʃʃe
processe
la generatione dell’uno,
e dell’altro.
Coʃtui
Costui
con gran
fauore
favore
tre di
auanti
avanti
che
moriʃʃe
morisse
Aomar fù
fatto Signore con tutte le auttorita,
e facolta del
ʃucceʃʃore.
successore.
Portò
il predetto l’Anello che fù
del Propheta,
e de gl’altri duoi
anteceʃʃori,
antecessori,
ilquale per
inauertenza
inavertenza
cadutogli in un pozzo di mano,
ne
fe-ce
fece
far un’altro d’argento,
[1]
nel quale erano intagliate
queʃte
queste
parole,
O
indurati,
o penteti.
Fù
ʃuo
suo
cancelliero Marreuuen
figliuolo di
Alba-
chen,
Albachen,
era di faccia bianco,
graue,
grave,
&
humano,
e di
ʃtatura
statura
commune,
la
barba lunga,
e
ʃommamente
sommamente
da tutti amato innanzi,
e dopò
che
ʃi
si
con-uertiβi
convertissi
alla legge.
Fu molto ricco,
non tanto per la mercatantia,
quan-to
quanto
ք
che egli fu molto
ʃapiente,
sapiente,
nõ
non
di meno fu largo,
e Magnifico.
Egli
fù
il primo che
riduʃʃe
ridusse
l’Alcorano alla
ʃua
sua
ʃana
sana
lettione,
[2]
e finalmente
riduttoʃi
riduttosi
in Gietrib dopò
che hebbe
preʃo
preso
molte città,
ʃtudiando
studiando
egli nella
ʃua
sua
caʃa
casa
con la man propia in
preʃenza
presenza
di molti che
ui
vi
erano la
corʃi
corsi
s’ammazzò,
e fù
ʃepellito
sepellito
tre giorni dopò
aʃcoʃamente
ascosamente
di notte da cinque huomini.
Viβe
Visse
.LXXXVII.
LXXXVII.
anni,
Regnò
.xij.
xii.
anni,
e meno un di.
Il Propheta
eʃʃendoʃi
essendosi
in un luogo,
e predicendo che dopò
lui
naʃcerebbe
nascerebbe
controuerʃie
controversie
aʃʃai,
assai,
diʃʃe
disse
d’uno che
paʃʃaua
passava
di la con la faccia coperta,
Colui non ha
abbãdonato
abbandonato
la mia
uerità,
verità,
egli ricercando di chi il Propheta
parlaʃʃe,
parlasse,
hebbe
queʃta
questa
riʃpoʃta.
risposta.
Iddio,
eccetto i
Propheti,
eleʃʃe
elesse
i miei
compagni per i
migliori di tutti,
e di tutti
queʃti
questi
migliori i
principali,
e che
trapaʃʃano
trapassano
di
bõtà
bontà,,
gl’altri
ʃon
son
quattro,
cioè
Eubocaran,
Aomar,
Odmen,
&
Ali,
e dopó
diʃʃe.
disse.
Chi me
uede,
vede,
e chi in me crede,
hara
mer-cede
mercede
conueniente
conveniente
al
ʃuo
suo
merto,
Ma chi non mi harà
ueduto,
veduto,
e crederà
harà
ʃette
sette
uolte
volte
il doppio piu di mercede.
[3]
Niʃʃuno
Nissuno
di
queʃti
questi
propheti
fi-no
fino
à
qua
eʃtato
estato
ammazzato,
ne
ʃara
sara
ʃe
se
non moriranno dietro
ʃettanta
settanta
huomini
ò
uero
vero
ʃe
se
ʃara
sara
ʃucceʃʃore
successore
di Macometto trenta cinque.
La turba
aʃʃediando
assediando
la
caʃa
casa
di Odmen per
uolerlo
volerlo
occidere,
un buono huomo
ʃuo
suo
parente il cui nome fu Abdalla figliuolo di Aomar
meʃʃoʃi
messosi
in
mez-zo
mezzo
di quella fù
talmente mitigata,
che
dipuoʃe
dipuose
il furore,
e parlò
in
queʃto
questo
modo.
Morto il Propheta,
e litre
ʃuoi
suoi
ʃucceʃʃori
successori
eletti da lui,
co-me
come
anchora Odmen,
ʃe
se
uoi
voi
ne
uolete
volete
la morte di
queʃto,
questo,
doue
dove
ne
trouerrete
troverrete
uoi
voi
un’altro che
ʃia
sia
migliore?
però
non
ritrouandone,
ritrovandone,
eʃʃendo
essendo
im-poβibile
impossibile
lo
laʃcierete
lascierete
ʃtare.
stare.