In nome di Dio
miʃericordioʃo,
misericordioso,
e Pio.
CAPITOLO
.XXIIII.
XXIIII.
[1]
IDDIO INCOMPREHENSIBILE
ʃapiente,
sapiente,
e
maβimo,
massimo,
del quale
è
il creato
à
Te,
ʃi
si
come a
predeceʃʃo-ri,
predecessori,
da il libro Arabico,
accioche tu predichi,
e dia le
ma-dri
madri
[2]
per le
uille,
ville,
{3}
moʃtrando
mostrando
il di futuro,
e il bene,
e il
ma-le
male
che debbe
auenire.
avenire.
[3]
Il Cielo cadrebbe
addoʃʃo
addosso
à
gli huomini,
ʃe
se
gli
Angeli non
pregaʃʃero
pregassero
Dio per loro.
Molti in luogo di Dio
adoraua-no
adoravano
altri,
i quali
uedendo
vedendo
Dio non te ne curare,
ogni gente
ʃarebbe
sarebbe
una
ʃe
se
Dio
uoleʃʃe,
volesse,
il quale
ʃecondo
secondo
il
ʃuo
suo
uolere
volere
fa
à
queʃto
questo
bene,
a quell’altro fa male,
non
hauendo
havendo
eβi
essi
chi dia loro aiuto alcuno.
Egli
è
po-tente
potente
ʃopra
sopra
tutti,
e
ʃuʃcitera
suscitera
i morti.
Io a
lui
conuertendomi,
convertendomi,
mi raccommando
perche egli creo il Cielo,
e la terra,
e le
beʃtie,
bestie,
e le donne per
noi,
egli ha le
chiaui
chiavi
della terra,
e del Cielo,
e a
queʃto
questo
da molta
ʃo-ʃtanza,
sostanza,
e
à
quello poca.
Hora noi
inʃegniamo
insegniamo
i precetti,
e i
coʃtumi
costumi
delle leggi,
ʃi
si
come
manifeʃtammo
manifestammo
à
Noe,
ad Abramo,
a
Moʃe,
Mose,
&
a
CHRISTO,
Accoʃtatiue
Accostative
adunque
à
loro.
Queʃto
Questo
è
graue,
grave,
e
te-dioʃo
tedioso
à
coloro che non credono,
Dio
manifeʃta
manifesta
la
uia
via
retta a
chi
ʃi
si
con-uerte
converte
à
lui,
e le genti per i
libri dati loro
ʃon
son
diuenuti
divenuti
diʃcordanti.
discordanti.
Noi adunque
ʃaremo
saremo
giudici tra loro,
[4]
ʃe
se
non nella parola
diuina,
divina,
aʃ-ʃpettando
asspettando
il termine
ʃtatuto
statuto
inuoca
invoca
Dio,
e dirizzati
ʃecondo
secondo
l’ordi-ne
l’ordine
ʃuo.
suo.
Forʃe
Forse
uerra
verra
toʃto
tosto
la hora,
alla quale i
contradittori
s’appreʃ-ʃano,
s’appressano,
I credenti
s’impauriʃcono,
s’impauriscono,
perche
eβi
essi
ʃanno
sanno
che ella
uien
vien
ue-
ramente,
veramente,
Dio a
chi egli
uuole
vuole
da l’abbondanza delle
coʃe.
cose.
Chi
uorra
vorra
il
ben dell’altro
ʃecolo,
secolo,
lo
riceuera
ricevera
per le
noʃtre
nostre
mani.
Chi lo
deʃide-ra
desidera
in
queʃto
questo
ʃecolo
secolo
lo harà,
ma in quell’altro non hara niente.
Eβi
Essi
non temendo Dio haranno tutti i
mali,
e i
benefattori haranno il
Pa-radiʃo,
Paradiso,
e tutto quel che
uorranno,
vorranno,
e
queʃto
questo
è
gran guadagno.
Que-ʃta
Questa
promeʃʃa
promessa
à
credenti,
è
di grand’allegrezza.
Io per
queʃto
questo
non
ui
vi
addomando altro,
ʃe
se
non che
uoi
voi
amiate i
uoʃtri
vostri
propinqni,
propinqui,
Dio a
chi fara bene,
accreʃcera
accrescera
ogni bene.
Egli ci perdona i
peccati,
&
eʃ-ʃaudiʃce
essaudisce
chi fa bene.
Egli
à
gli
diʃperati
disperati
dona la pioggia,
&
im-perando
imperando
à
tutti
fabricò
la terra,
e il Cielo con tutto il creato.
Egli
fa
ʃolcar
solcar
le
Naui
Navi
per mare,
e i
uenti
venti
ʃi
si
fermano quando egli
uuole,
vuole,
il che
à
ʃapienti
sapienti
è
marauiglioʃo,
maraviglioso,
Dio confondera tutti gli incredoli,
Ciaʃcun
Ciascun
che fa male,
merita male,
Chi fa la
uendetta
vendetta
dopo fatta l’ingiuria non fa mal’alcuno,
[5]
e chi fa mal
ʃenza
senza
cauʃa
causa
patira tormento,
Il
pa-tiente
patiente
fa bene,
Coʃi
Cosi
chi
è
poʃto
posto
in errore,
non hara dopo Dio chi l’aiuti,
Chi Dio
uuol
vuol
che erri entra per una
uia
via
fallace,
Anzi che il di
uenga,
venga,
non ci
ʃara
sara
ne
difenʃor,
difensor,
ne aiutatore
à
gli incredoli.
Noi non ti
hab-biam
habbiam
mandato perche tu forzi alcuno
à
credere,
tu non hai
à
far altro
che annuntiar la legge.
[6]
Lo huomo buono
riceuendo
ricevendo
il beneficio,
ʃe
se
ne
allegra,
e il
cattiuo
cattivo
ʃe
se
ne duole,
Egli Dio
è
Signor del Cielo,
e della
terra,
Eʃʃendo
Essendo
egli onnipotente,
e
ʃapiente,
sapiente,
[7]
mai ha
fauellato
favellato
huom
ʃe-co,
seco,
ʃe
se
non per
uiʃione,
visione,
o per
interpoʃto
interposto
uelame,
velame,
o per internuntio,
a te
che non
ʃapeui
sapevi
il libro,
e la legge.
mandando il
noʃtro
nostro
ʃpirito,
spirito,
demmo
la luce,
con la quale tu
ʃecondo
secondo
il parer tuo
caʃtighi
castighi
gli huomini,
loro
inʃegnando
insegnando
la retta
uia.
via.