In nome di Dio
Miʃericordioʃo,
Misericordioso,
e Pio.
CAPITOLO
.IX.
IX.
[1]
I SECRETI di
queʃto
questo
Alcorano
ʃono
sono
quei,
che
inʃe-gnano
insegnano
la retta
uia,
via,
e che promettono bene a
chi adora,
e
à
chi crede il giudicio.
A gli incredoli
che patiranno,
facemmo parer l’attion loro buone,
Eβi
Essi
ʃon
son
ciechi.
Io ti ho
dato
queʃto
questo
Alcorano,
come Dio
ʃapiente
sapiente
che ordino bene ogni
coʃa,
cosa,
e diedi il fuoco nel
uolto
volto
à
Moʃe,
Mose,
{2}
&
egli temendo gli
diβi,
dissi,
o
Moʃe
Mose
non
tema
niʃʃun
nissun
mandato da me,
ʃe
se
non chi fa male.
Dopo lo mandai con
no-ue
nove
uirtu
virtu
à
Pharaone,
&
alla
ʃua
sua
gente
maluagia.
malvagia.
Demmo
appreʃʃo
appresso
be-ne,
bene,
e
abbondãza
abbondanza
a
Dauit,
Davit,
et
à
Salomone,
il quale fatto herede del padre
diʃʃe.
disse.
Io intendo la
fauella
favella
de gli uccelli,
e quella de tutti,
dandogli Dio,
lo
auanzo
avanzo
di ogni bene,
Dopo egli con
l’eʃʃercito
l’essercito
ʃuo
suo
di huomini,
e di Dimoni,
e d’uccelli,
giũʃe
giunse
al luogo delle formiche,
delle quali una all’altra
perʃuadendo,
persuadendo,
che
fugiʃʃero
fugissero
per non
eʃʃer
esser
occiʃe
occise
da Salomone,
egli
ʃor-ridendo
sorridendo
diʃʃe,
disse,
Signore,
fa che io
poʃʃa
possa
di tanto bene
riceuuto
ricevuto
renderti gratie.
E guardato gli uccelli,
non
ui
vi
uedendo
vedendo
la Bubbola uccello,
addomando
oue
ove
fuʃʃe,
fusse,
ui
vi
occidero
ʃe
se
non me lo dite,
Ma poco dopo
uen-ne,
venne,
e
diʃʃe.
disse.
Io ti do
nuoua
nuova
della Reina Saba,
e
ʃo
so
coʃa
cosa
che tu non
ʃai,
sai,
la
doue
dove
io fui,
e una donna che impera
à
tutti,
abbondante molto,
le cui
genti adorando il Sole in luogo di Dio,
ʃono
sono
ʃtate
state
forzate dal
Diauolo,
Diavolo,
perche non
adorauano
adoravano
Dio
conoʃcitor
conoscitor
di tutte le
coʃe.
cose.
[2]
Riʃpoʃe
Rispose
allhor
Salomone.
A
proua
prova
del tuo detto,
porta loro
queʃta
questa
mia carta,
e
ritor-na
ritorna
accioche noi
ʃappiamo
sappiamo
quel che
eβi
essi
faranno,
la Reina
ueduta
veduta
la carta chiamo tutti i
Baroni,
hauendoui
havendovi
dentro
ueduto
veduto
il nome di Salomone.
Domandando adunque loro quel che
fuʃʃe
fusse
da fare,
riʃpoʃero.
risposero.
Noi forti,
audaci,
e potenti
ʃempre
sempre
ti obediremo,
facciaʃi
facciasi
adunque quel che tu
uuoi,
vuoi,
&
ella
riʃpoʃe.
rispose.
Eβi
Essi
rouinando
rovinando
il tutto,
doue
dove
entrano,
ʃara
sara
meglio
che per
nuntij
nuntii
io
mãdi
mandi
loro il tributto,
accioche per loro
intẽda
intenda
qualche
coʃa,
cosa,
andate
adũque
adunque,,
e Salomone
uedendoli
vedendoli
diʃʃe.
disse.
Forʃe
Forse
pẽʃate
pensate
giouarmi
giovarmi
con la
uoʃtra
vostra
pecunia?
Dio non mi ha egli commandato meglio?
Riʃpor
Rispor
tatela indietro,
io
ui
vi
disfarò
col mio
eʃʃercito.
essercito.
Partitiʃi
Partitisi
adunque
Sala-mone
Salamone
domando,
ʃe
se
ui
vi
era alcuno che per magica la
poteʃʃe
potesse
portare a
lui,
onde uno de
diauoli
diavoli
eccellente
promeʃʃe
promesse
di farla
uenire
venire
in
ʃedia
sedia
ʃanza
sanza
alcuna
leʃione.
lesione.
Diʃʃe
Disse
allhora Salomone,
Dio mi tenta con
queʃti
questi
do-
ni
doni
portatimi.
Fu adunque portata,
e commandatole che
caminaʃʃe
caminasse
per il
pauimento,
pavimento,
credette che
fuʃʃe
fusse
acqua,
perche
alzataʃi
alzatasi
i panni
ʃi
si
ʃcoper-ʃe
scoperse
le ginocchia per
paʃʃarlo.
passarlo.
Ma Salomone le
diʃʃe
disse
che era
pauimento
pavimento
di
uetro,
vetro,
&
ella
riʃpoʃe,
rispose,
che nocumento mi
è
queʃto,
questo,
credend’io con
Sa-lomone
Salomone
in Dio Re di tutto il mondo?
[3]
Scale mandato alle genti di
Te-mut,
Temut,
accioche
perʃuadeʃʃe
persuadesse
che
adoraʃʃero
adorassero
Dio,
una parte
eʃʃendoli
essendoli
contraria,
addomandò,
perche piu
toʃto
tosto
ʃi
si
dauano
davano
al mal,
che al bene.
Ri-ʃpoʃero,
Risposero,
tu adunque ci
ʃei
sei
d’augurio?
A quali
eʃʃo,
esso,
appreʃʃo
appresso
Dio
ʃolo
solo
e la
cognition de gli
augurij,
augurii,
eβi
essi
allhora affermaron d’occiderlo,
e noi lo
liberammo,
e
diʃtrugemmo
distrugemmo
loro,
ʃaluando
salvando
i buoni.
[4]
Il
ʃimigliante
simigliante
fa-cemmo
facemmo
per Loth.
Chi adunque creo l’acque,
e la terra altro che Dio,
egli impera a
uenti,
venti,
fa
ceʃʃar
cessar
il male,
eʃʃo
esso
è
uiuificatore
vivificatore
del tutto,
da lui infuori
niʃʃuno
nissuno
ʃa
sa
i
ʃecreti
secreti
del cielo,
e della terra,
e la hora del
general giuditio.
Tu adunque
perʃuadi
persuadi
che
uadino
vadino
per terra,
e che
non
ʃi
si
curino di color che
uoglion
voglion
troppo cercare,
dicendo.
Quando
ʃa-ra
sara
quella hora,
ʃe
se
tu la
ʃai
sai
?
riʃpondi,
rispondi,
forʃe
forse
toʃto.
tosto.
Queʃto
Questo
Alcorano
dimoʃtra
dimostra
gran parte delle
coʃe
cose
per le quali i
Giudei
ʃon
son
diʃcordan-ti,
discordanti,
e
moʃtra
mostra
la
uia
via
buona,
e retta.
Tu confermato
ʃopra
sopra
il
uero,
vero,
e
ʃog-getto
soggetto
a Dio,
non potrai
conuertir
convertir
i morti,
ne i
ʃordi.
sordi.
Quando loro
auerra
averra
quel che noi commandiamo,
[5]
produrremmo quel di una
beʃtia,
bestia,
che
fauellera,
favellera,
con la quale imprigioneremo la gente che contradicera.
A quali noi dicemmo,
uoi
voi
ui
vi
contraponeʃte
contraponeste
a
noʃtri
nostri
precetti,
che
ʃape-ʃte
sapeste
?
e per le lor
maluagità
malvagità
ʃaranno
saranno
muti,
e
ʃanza
sanza
lingua.
Non
ueg-gono
veggono
eglino noi
hauer
haver
fatto il giorno,
e la notte?
queʃto
questo
in
uero
vero
a
ʃa-pienti
sapienti
e gran
marauiglia.
maraviglia.
[6]
Il di del giudicio,
al
ʃuon
suon
della tromba
ʃi
si
conturbera ogni
coʃa,
cosa,
e ogni uno comparira,
e i
monti agghiacciati
ʃi
si
mo-
uerãno
moveranno
come le nubi,
faccendo
queʃto
questo
Dio,
il quale ha fatto ogni
coʃa
cosa
ʃapientemente.
sapientemente.
Chi hara fatto bene,
quel di non accadera che tema.
Ma chi portera male
ʃarà
sarà
meβo
messo
nel fuoco.
Ciaʃcuno
Ciascuno
harra
ʃe-condo
secondo
l’opere
ʃue.
sue.
[7]
A me non
è
commandato altro che adorar Dio,
obedir a
ʃuoi
suoi
precetti,
e legger a
gli
huo-mini
huomini
l’Alcorano,
e
caʃtigarli.
castigarli.
Glorifica adunque Dio,
e
ʃupplice
supplice
adoralo,
il quale
inʃegnandoti,
insegnandoti,
non ti
ʃarà
sarà
in-grato
ingrato
delle tue opere.