In nome di Dio
miʃericordioʃo,
misericordioso,
e Pio.
CAPITOLO
.VII.
VII.
[1]
COLVI che
è
moltiplicator de gli huomini,
il quale fe
l’Alcorano per lor
caʃtigo,
castigo,
non
preʃe
prese
nel
ʃuo
suo
Regno,
ne
figliuol ne compagno faccendo ogni
coʃa
cosa
da
ʃe.
se.
Gli incredoli adorano
ʃignori,
signori,
che non
poʃʃon
posson
ne
giouare,
giovare,
ne
nuo-cere,
nuocere,
ne dar
uita
vita
ne morte,
ne
riʃciuʃcitarli,
risciuscitarli,
il che
eβi
essi
dicono,
che
è
bu-gia.
bugia.
A
queʃti
questi
tali
dirai che non lo fa altri che Dio,
ilquale ha l’occolto
della terra,
e del Cielo.
S’eʃʃi
S’essi
dicano a
credenti,
non
ʃeguite
seguite
lo huomo
indemoniato e
ʃtolto
stolto
per le incantationi.
Egli mangia come gli altri,
e
ua
va
attorno,
Perche non ha egli Angelo che gli dia
teʃori,
tesori,
e facci horti,
ʃi
si
che
è
poʃʃa
possa
mangiare?
Queʃti
Questi
tali errano ne
ʃanno
sanno
la
uia
via
retta,
Ma e
ti
ʃara
sara
dato meglio,
cioè
nel
Paradiʃo
Paradiso
acque
ameniʃʃime,
amenissime,
e torri,
man-dando
mandando
loro nel fuoco immortale
onde
eβi
essi
diranno.
Miʃeri
Miseri
noi,
perche
ʃiamo
siamo
in
coʃi
cosi
mal luogo?
Il di del giudicio addomandati
ʃe
se
fecero errar
le genti,
o
ʃe
se
di
uolontà
volontà
errauano
erravano
diranno.
[2]
Noi non prendemmo altri,
che te,
ma noi andammo da altri,
perche la
noʃtra
nostra
malitia ci
conduʃʃe.
condusse.
Coʃi
Cosi
a ogni incredolo daremo pena.
Anzi te non
mandãmo
mandammo
ʃe
se
non
Pro-pheti
Propheti
che
mangiauano,
mangiavano,
e
andauano
andavano
intorno.
Facemmo alcuni altri forti
nel patir,
e
ʃopportare.
sopportare.
[3]
Chi non crede il giudicio,
e dice,
non
uedremo
vedremo
noi Dio o
ʃuoi
suoi
Nuntij,
Nuntii,
accioche noi crediamo?
patira
ʃommamente.
sommamente.
Il di
che
uerranno
verranno
gli Angeli,
non
uedranno
vedranno
alcun bene,
e diranno,
non
fuʃ-ʃimo
fussimo
nati,
perche gli atti
noʃtri
nostri
non
ʃi
si
uedrebbero.
vedrebbero.
La gente che hara
il
Paradiʃo
Paradiso
fauelleran
favelleran
meglio,
eβi
essi
ʃaranno
saranno
lucidi,
e chiari,
&
i
malua-gi
malvagi
oʃcuri,
oscuri,
e diranno.
Ahi perche habbiamo mal fatto?
come
ʃapremmo
sapremmo
noi che tu
haueβi
havessi
mandato l’Alcorano?
Noi adunque a
gli incredoli
daremo eterne pene,
e mali
eʃtremi.
estremi.
Tu adunque ringratia Dio
lodan-dolo
lodandolo
ʃempre,
sempre,
e prega che ti dia allegrezza,
honeʃta
honesta
delle donne,
e de figliuoli,
e che alla fine habbia il
Paradiʃo.
Paradiso.
Quiui
Quivi
ui
vi
rallegrerete,
Dio non
uuol
vuol
altro da
uoi,
voi,
ʃe
se
non
che lo adoriate,
il che non faccendo
ui
vi
apportera male infinito.