In nome di Dio
Miʃericordioʃo,
Misericordioso,
e Pio.
CAPITOLO
.I.
I.
[1]
IL SERVO di Dio Zacheria
chia-mando
chiamando
nel
ʃecreto
secreto
del cuor
ʃuo
suo
la
pie-ta,
pieta,
a
e
miʃericordia
misericordia
di Dio,
coʃi
cosi
diceua.
diceva.
Eʃʃendo
Essendo
gia le mie
oʃʃe
osse
deboli,
e
dirot-te
dirotte
e i
miei capelli bianchi,
e la mia
don-na
donna
sterile,
e temendo molto che dopo
me i
miei Vicari non
ʃian
sian
maluagi,
malvagi,
tu
Dio il quale mai ho
ceʃʃato
cessato
adorare,
concedimi per gratia,
che per te
eʃʃal-
tãdo
essaltando
la
caʃa
casa
di Iacob
ʃia
sia
ʃtabile,
stabile,
e ferma.
Dio
eʃʃaudendolo
essaudendolo
gli fece tal
ripoʃta.
riposta.
O Zacheria rallegrati,
perche tu
harai un figliuolo,
il cui nome
nõ
non
è
mai
ʃtato
stato
ad alcuno
impoʃto,
imposto,
cioè
Giouanni,
Giovanni,
&
egli,
in che modo faro io figliuoli
ʃe
se
la mia donna
è
ʃterile,
sterile,
et
io
uecchio
vecchio
?
Diʃʃe
Disse
Dio,
queʃta
questa
coʃa
cosa
a me
è
facile,
non feci io te,
che innanzi non eri
coʃa
cosa
alcuna,
&
egli
riʃpoʃe.
rispose.
Degnati o
Dio d’impormi quel
che a
te piace,
e Dio,
per tre di non
fauellar
favellar
con
niʃʃuno.
nissuno.
Zacheria
adunque dall’altare andando alla
ʃua
sua
gente,
con
ʃegni
segni
le comando che
inuocaʃʃe
invocasse
Dio
ʃera,
sera,
e mattina,
[2]
Dopo
cõmandammo
commandammo
à
Giouanni,
Giovanni,
che
ac-cettaʃʃe
accettasse
con la potenza,
e con la
ʃua
sua
forza il libro,
e anchor fanciullo
ʃott’entraʃʃe
sott’entrasse
alla
diʃcretione.
discretione.
Onde temè
noi,
e honorò
i
ʃuoi
suoi
parenti,
non
diʃpregiando
dispregiando
in conto alcuno i
noʃtri
nostri
precetti.
[3]
Queʃto
Questo
libro contiene ancho come il
noʃtro
nostro
ʃpirito
spirito
in forma di huomo
apparue
apparve
innanzi a
Maria,
per la cui
ueduta
veduta
ella
ʃpauentata,
spaventata,
prega Dio che la guardi da co
lui,
&
egli le
diʃʃe.
disse.
Non
ʃono
sono
altro che Nuntio di Dio,
il quale ti
pro-mette
promette
un figliuolo ottimo.
Riʃpoʃe
Rispose
ella,
Come haro figliuoli,
ʃe
se
non
ʃo-no
sono
ʃtata
stata
tocca da huomo,
&
egli
queʃto
questo
à
Dio
è
coʃa
cosa
leggiera,
e
poβi-bile.
possibile.
Ella adunque fatta
grauida
gravida
ʃe
se
ne fuggi in parti lontane,
e gia
ʃtillandole
stillandole
il
meʃtruo
mestruo
che precede il parto,
fermataʃi
fermatasi
appreʃʃo
appresso
una
pal-ma
palma
diʃʃe.
disse.
Fuʃʃe
Fusse
io morta anzi che
queʃto
questo
mi
fuʃʃe
fusse
auenuto.
avenuto.
Chriʃto
Christo
allhora
uʃcitole
uscitole
di
ʃotto,
sotto,
conʃolandola
consolandola
diʃʃe,
disse,
non temer che io
ʃon
son
teco.
Dopo
Dio parlatole,
comando che
ʃcoteʃʃe
scotesse
la palma,
e
coʃi
cosi
cadrebbe
ʃopra
sopra
eβi
essi
dattili,
accioche ella mangiando
allegraʃʃe
allegrasse
alquanto il
ʃuo
suo
cuore,
ne che
parlaʃʃe
parlasse
con alcuno anzi
faceʃʃe
facesse
cenno,
[4]
che
haueua
haveva
uuoto
vuoto
di
ʃilentio,
silentio,
e di
digiuno.
Ella adunque portando il fanciullo,
i
ʃuoi
suoi
la
riprendeuano
riprendevano
di-cendo,
dicendo,
o Maria,
non
eʃʃendo
essendo
tua Madre,
ne tuo Padre
ʃtato
stato
maluagio,
malvagio,
ne
niʃʃuno
nissuno
de
ʃuoi
suoi
maggiori,
perche hai fatto
coʃi
cosi
cattiua
cattiva
opera?
Ella allhora
moʃtrando
mostrando
il fanciullo,
uoleua
voleva
che
eβi
essi
lo
addomandaʃʃero,
addomandassero,
[5]
perche
egli
fauellando
favellando
diceua,
diceva,
Io
ʃon
son
ʃeruente
servente
di Dio,
ilquale dandomi il libro
mi ha fatto Propheta,
Fãmi
Fammi
adunque
oratiõe
oratione,,
e per me
limoʃine,
limosine,
e honora mia madre,
mentre che io
cõuerʃaro
conversaro
tra gli huomini,
e
ʃopra
sopra
me
è
la
diuina
divina
ʃalute
salute
nel di della
natiuità,
natività,
e della morte,
per la quale anchor
uiuo
vivo
uerro.
verro.
Queʃte
Queste
ʃon
son
parole
uere
vere
di CHRISTO figliuol di MARIA,
per le quali gli huomini anchora
ʃono
sono
in dubbio.
Et
è
da
ʃapere
sapere
che mai
è
auenuto
avenuto
che Dio habbia
hauuto
havuto
figliuolo.
Adorate adunque
lui che
è
mio Signore,
&
andrete per buona
uia.
via.
Tu predica
(quantunque incredoli)
del di della
uendetta,
vendetta,
per lo quale
ʃi
si
diʃputera
disputera
dell’al-trui
dell’altrui
ʃtato,
stato,
dicendo Dio.
Noi herediteremo la terra con cio che
ui
vi
è
den-tro,
dentro,
e ogni
coʃa
cosa
ritornera a
noi,
[6]
e non tacer nel libro,
qualmente Abramo Propheta
ueridico,
veridico,
riprendendo il padre
ʃuo,
suo,
che
credeua
credeva
che una
coʃa
cosa
cieca e
ʃorda
sorda
non gli
poteʃʃe
potesse
giouare,
giovare,
diʃʃe.
disse.
O mio padre,
reʃta
resta
di
imitar il
Diauolo,
Diavolo,
il qual fa errar gli huomini,
e temi Dio,
&
egli
oʃtinato
ostinato
diʃʃe.
disse.
O Abramo,
uoi
voi
tu che io mi parta dalla coltura de gl’Idoli?
Io ti occidero con le pietre,
ʃe
se
tu non ti parti,
o ti
ʃcacciero
scacciero
da me.
Riʃpoʃe
Rispose
quello.
Io preghero Dio per te,
che
forʃe
forse
ne
eʃʃaudira,
essaudira,
il quale
mi
lieui
lievi
da te,
e da tuoi idoli,
e che a
te conceda
ʃalute,
salute,
e
coʃi
cosi
demmo
merito ad Abramo,
che
ʃi
si
parti dal padre,
[7]
Nõ
Non
rimanga a
dietro ne fuor
del libro,
che
Moʃe
Mose
fu puro
Nũtio
Nuntio
e Propheta,
co’l quale parlammo
ʃul
sul
monte Sina,
[8]
et
eʃʃendoli
essendoli
propitij
propitii
facemmo ancho propheta Aron
ʃuo
suo
fratello
.
Nomini
ʃi
si
ancho
Iʃmahel
Ismahel
in
queʃto
questo
libro,
il quale
ueridico
veridico
commando
a
ʃuoi
suoi
che
faceʃʃero
facessero
oratione,
e
limoʃine,
limosine,
e
coʃi
cosi
fu buono in
coʃpet-
to
cospetto
di Dio.
Queʃti
Questi
poʃʃederano
possederano
il
Paradiʃo,
Paradiso,
la
doue
dove
niʃʃuno
nissuno
ʃara
sara
ingiu-riato,
ingiuriato,
ma
ʃalutatione
salutatione
continua,
e allegrezza.
Dio concede la
heredi-tà
heredità
ʃua
sua
a credenti.
Adora adunque
queʃto
questo
ʃupplicheuolmente,
supplichevolmente,
e con
pa-tientia.
patientia.
Appreʃʃo
Appresso
è
da
ʃapere,
sapere,
che tutti
paʃʃeranno
passeranno
per il fuoco,
ma
gli incredoli
ui
vi
reʃteranno
resteranno
dentro,
e i
timenti Dio ne
uʃciranno
usciranno
ʃal-ui,
salvi,
e la fede loro
ʃara
sara
da Dio
accreʃciuta.
accresciuta.
[9]
Non
uedete
vedete
uoi
voi
che
colo-ro
coloro
che non credono
à
noʃtri
nostri
commandamenti dicono,
Dio non ci
da-rà
darà
mai prole,
ne ricchezza?
Sanno eglino
forʃe
forse
il
ʃecreto
secreto
di Dio?
o
fermaron
ʃeco
seco
il patto?
Noi
ʃcriuiamo
scriviamo
i detti loro,
e gli allegaremo
nel mal loro.
Molti che adorano gli idoli,
e da loro
aʃpettan
aspettan
bene,
ue-deranno
vederanno
la hora che
eβi
essi
non credono.
[10]
Non
uedete
vedete
uoi
voi
che habbiamo al
Diauolo
Diavolo
conceʃʃo
concesso
in
ʃuo
suo
potere i
cattiui
cattivi
?
Tu non pratticar con loro
perche gli
ʃotterreremo
sotterreremo
nel fuoco,
e allhora
conoʃceranno
conosceranno
quanto
è
ʃtato
stato
peccato horribile
dir che Dio habbia
hauuto
havuto
figliuolo,
[11]
A dir
queʃta
questa
ʃceleratezza,
sceleratezza,
il cielo
quaʃi
quasi
ʃi
si
uergogna,
vergogna,
fugge la terra,
e ogni monte
cade,
queʃto
questo
è
inhoneʃto
inhonesto
à
Dio,
ʃotto
sotto
il quale giace ogni
coʃa.
cosa.
Non
hab-biamo
habbiamo
dato alla tua lingua facolta
ʃe
se
non che
annuntij
annuntii
alleggrezza a
buoni,
e a
maluagi
malvagi
pena,
e tormento.